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Daniele Manin

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Daniele Manin nel 1852

Daniele Manin (1804 – 1857), patriota e politico italiano.

Citazioni di Daniele Manin

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Citazioni in ordine temporale.

  • [Rispondendo a Nassau Senior[1] che gli chiedeva quali erano le lagnanze contro l'Austria] Il nostro principale motivo di lagnanza è che gli austriaci sono tedeschi e che i veneti sono italiani, e che queste razze sono separate da una totale antipatia reciproca. Noi riteniamo gli austriaci inferiori per intelligenza e per moralità; inferiori per civiltà; inferiori addirittura per coraggio; in breve, li riteniamo inferiori in tutto tranne che per la forza bruta. Li disprezziamo tanto quanto gli inglesi disprezzano gli irlandesi, e se voi foste governati dagli irlandesi li odiereste quanto noi odiamo gli austriaci.[2]
  • [Rispondendo a Nassau Senior che gli chiedeva quali erano i veri obiettivi dell'insurrezione veneziana[3]] Preferivamo essere una Repubblica indipendente confederata con gli altri Stati italiani. E avremmo accettato di entrare a far parte di un unico grande Regno comprendente tutta l'Italia.[2]
  • [Rispondendo a Nassau Senior che gli chiedeva se si reputasse soddisfatto qualora gli italiani, sebbene divisi in più Stati sovrani, fossero lasciati liberi di trattare i loro affari senza essere soggetti a interventi stranieri] Pour satisfait, non; pour content, oui. Tuttavia, la vostra ipotesi è impossibile. L'Italia, se divisa in una dozzina o una mezza dozzina, o anche soltanto in un paio di Stati separati, verrebbe ridotta in pezzi dalla guerra civile, e sarebbe prima o poi soggiogata da guerre esterne.
    Non c'è salvezza per noi contro la Francia o contro l'Austria, o contro i conflitti interni, a meno di non essere uniti.[2]

Citazioni su Daniele Manin

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  • Daniele Manin si distingue da tutti gli altri statisti italiani, che agirono in quel tempo nella rivoluzione italiana, per due fattezze tutte sue: l'una, di nulla lasciarsi imporre dal partito demagogico, reprimendolo costantemente, non perdendo mai per questo la fiducia e l'affetto del popolo veneziano e conquistandosi, col mantener l'ordine e l'autorità sua, il rispetto dovuto ad un governo regolare, di fronte al quale la violenza dell'Austria ha quasi l'aria più irregolare e più rivoluzionaria di esso; l'altra, che egli si confida bensì nella forza, nell'amor patrio, nella virtù del suo popolo e degli italiani accorsi in aiuto a Venezia, ma ha altrettanta fiducia nel concetto astratto della giustizia e del diritto, il quale nella Francia repubblicana e nell'Inghilterra liberale gli pare impossibile, che alla lunga non debba prevalere e forzarle, se non altro, a prestare a Venezia un appoggio morale così deciso, che l'Austria debba – non fosse che per un'apparenza almeno di senso civile nelle sue relazioni internazionali – finire per cedere in tutto o in parte alle sue domande. (Ernesto Masi)
  • Intellettualmente, non era al livello di un Mazzini o di un Cattaneo. Ma era, come loro, inattaccabile sul piano morale. E, in mancanza di un vero e proprio potere carismatico, esercitava sulle folle un notevole fascino per la sua gioviale e arguta "venezianità". Parlava sempre in dialetto con battute raccattate sulla bocca dei gondolieri, e anche nel dramma portava un pizzico di Goldoni. I suoi limiti li conosceva, e non è vero che l'autorità gli avesse dato alla testa, come diceva Tommaseo che diceva male di tutti. Anzi la esercitava bonariamente e cercava di circondarsi di uomini validi che sopperissero alla sua incompetenza. (Indro Montanelli)
  • Sebbene gli avessero affidato pieni poteri, Manin era un uomo discusso. Molti lo consideravano un malaccorto maneggione, un improvvisatore digiuno di problemi economici e militari, bravo soltanto ad attribuirsi i meriti degli altri. Secondo Tommaseo, ch'era fra i suoi più insidiosi diffamatori, il potere gli aveva dato "una scossa da intorbidargli la mente e far più grave e manifesta la sua inesperienza". (Indro Montanelli)

Note

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  1. Nassau William Senior (1790-1864), economista inglese di orientamento liberale.
  2. a b c Da due conversazioni fra Nassau Senior e D. Manin, a Parigi, rispettivamente del 13 maggio 1854 e del 17 maggio 1856, in NASSAU WILLIAM SENIOR, Conversation with M. Thiers, M. Guizot and other distinguished persons during the Second Empire, a cura di M.C.M Simpson, Londra 1878, vol. I, pp. 404-06, vol. II, pp. 83-86; citato in Denis Mack Smith, Il Risorgimento italiano. Storia e testi, Gius. Laterza & Figli, 1968; edizione Club del Libro, 1981, pp. 402-405.
  3. Allude all'insurrezione di Venezia, che ebbe tra i protagonisti lo stesso Manin e Niccolò Tommaseo, contro il governo austriaco nel 1848-49.

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