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Codice d'onore

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Codice d'onore

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Titolo originale

A Few Good Man

Lingua originale inglese
Paese Usa
Anno 1992
Genere Drammatico
Regia Rob Reiner
Sceneggiatura Aaron Sorkin
Produttore Rob Reiner, David Brown, Andrew Scheinman
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
note=

Codice d'onore, film del 1992 di Rob Reiner con Tom Cruise e Jack Nicholson.

Frasi

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  • Probabilmente- non so, mi sta venendo in mente adesso- probabilmente abbiamo la responsabilità, come ufficiali, dell'addestramento di Santiago. Probabilmente, come ufficiali, abbiamo delle responsabilità verso la nazione; dobbiamo far sì che gli uomini e le donne addetti alla sua sicurezza siano addestrati professionalmente. Sì, mi sembra... anzi, sono certo di averlo letto una volta da qualche parte. E adesso sto pensando, Colonello Markinson, che il suo suggerimento di trasferire Santiago- sebbene eminentemente pratico e certamente indolore- potrebbe non essere, per così dire, una soluzione altamente patriottica. Il soldato Santiago resta al suo posto. Noi lo addestreremo a dovere. John, a te l'incarico: se Santiago non riuscirà ad ottenere al più presto dodici su venti nelle sue note di profitto e di condotta, per prima cosa darò a te la colpa... dopodiché ti ucciderò. (Col. Nathan R. Jessep)
  • Noi ci conosciamo da un pezzo; abbiamo fatto insieme l'Accademia, Il Servizio di Prima Nomina e abbiamo combattuto insieme perfino in Vietnam... però sulla scala gerarchica io mi sono arrampicato con maggiore velocità e successo di te. Ora, se questo fatto è fonte di tensione, o di qualche imbarazzo per te... non me ne frega proprio un cazzo. Il nostro mestiere consiste nel salvare vite umane, Tenente Colonnello Markinson. Non devi discutere i miei ordini davanti a un altro ufficiale. (Col. Nathan R. Jessep)
  • Ci faremo onore domani... ci faremo massacrare. (Ten. Daniel Kaffee)
  • Vedi, Danny, io so come affrontare le pallottole, le bombe, il sangue, non cerco denaro e tantomeno medaglie. Quello che io voglio è che tu, con la tua uniforme bianca da frocetto e la tua parlata da moccioso di Harvard, quando ti rivolgi a me mi dimostri un po' di cortesia. (Col. Nathan R. Jessep)
  • Sai che ha fatto Markinson per i primi diciassette anni dei ventisei che ha passato nei marines? Controspionaggio. Markinson è scomparso. Non esiste nessun Markinson. (Cap. Jack Ross)
  • Jo, noi perderemo... e perderemo alla grande. (Ten. Daniel Kaffee)
  • Noi eseguiamo ordini figliolo. Eseguiamo gli ordini altrimenti della gente muore. È tutto qui: semplice. (Col. Nathan R. Jessep)
  • Harold, non serve una mostrina per essere un uomo d'onore. (Ten. Daniel Kaffee)
  • Oh, ce lo facciamo dire da lui! Sì, nessun problema, ce lo dirà lui! Colonnello Jessep, è vero che fu lei a ordinare il codice rosso per Santiago? EEE! Spiacente, il suo tempo è scaduto. Che premio c'è per i perdenti, giudice? Be', per i nostri valorosi imputati, un soggiorno a vita nell'esotico Fort Leavenworth e per l'avvocato difensore Kaffee, niente di meno che una bella corte marziale! Siii, Johnny, dopo aver falsamente accusato un pluridecorato ufficiale dei marines di concorso nel delitto e di spergiuro, il tenente Kaffee avrà una lunga e prosperosa carriera di insegnante di... dattilografia comparata, alla scuola serale femminile Rocco Colombo! Grazie per aver partecipato al gioco, dobbiamo, o non dobbiamo seguire il suggerimento della regina delle galassie della stupidità?! (Ten. Daniel Kaffee)
  • [ultime parole] Gentili signori Santiago, io ero il Comandante in seconda di William. Conoscevo vostro figlio vagamente, vale a dire che lo conoscevo di nome. Fra qualche tempo il processo dei due militari incolpati della morte di vostro figlio si concluderà, e sette uomini e due donne che non avete mai visto cercheranno di darvi una spiegazione sul perché della morte di William. Da parte mia ho fatto quanto in mio potere per portare alla luce la verità. La verità è questa, la morte di vostro figlio è dovuta a un solo motivo: io non sono stato abbastanza forte da evitarla. Con osservanza, Tenente Colonnello Matthew Andrew Markinson, del corpo dei marines degli Stati Uniti. (Tenente Col. Matthew Andrew Markinson)

Dialoghi

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Citazioni in ordine temporale.

  • Ten. Dave Spradling: Io intendo accusare il tuo cliente di possesso e uso durante il servizio. Fallo dichiarare colpevole e gli farò dare solo trenta giorni con perdita di grado e paga.
    Ten. Daniel Kaffee: Ma era origano, Dave. Erano soltanto dieci cents di origano.
    Ten. Dave Spradling: Già, ma il tuo difeso credeva che fosse marijuana.
    Ten. Daniel Kaffee: Il mio cliente è un imbecille. Spiacevole, ma non illegale.
    Ten. Dave Spradling: Kaffee, io devo rispondere ai miei superiori come te. Devo metterlo sotto accusa.
    Ten. Daniel Kaffee: Per cosa? Possesso di condimenti?
  • Ten. Dave: Non lo so perché ti do retta.
    Ten. Daniel Kaffee: Perché la tua saggezza travalica gli anni che hai!
  • Ten. Daniel Kaffee: Cosa è la rete metallica?
    Capo: Sam?
    Ten. Sam Weinberg: Un grosso muro che separa i belli e buoni dai... brutti e cattivi.
  • Ten. Sam Weinberg: Comandante, il Tenente Kaffe è riconosciuto come il più esperto nel dibattimento del nostro ufficio. Ha felicemente concluso per patteggiamento quarantaquattro cause in nove mesi.
    Ten. Daniel Kaffee: Un'altra e mi regalano un tostapane!
  • Col. Nathan R Jessep: Chi cazzo è questo William T. Santiago?
    Ten. Jonathan Kendrick: Il soldato Santiago è nel secondo plotone, compagnia Bravo, signore.
    Col. Nathan R. Jessep: Già. Be', a quanto pare questo Santiago non è molto felice quaggiù a Shangri-La, perché ha scritto lettere a tutti meno che a Babbo Natale chiedendo il trasferimento, e ora ha inventato questa favola dello scontro a fuoco. Matthew?
    Ten. Col. Matthew Andrew Markinson: Sono... costernato, signore.
    Col. Nathan R. Jessep: "Costernato". Questo ragazzino salta l'ordine gerarchico e vuole sputtanare un militare del suo reparto, per non parlare del fatto che è un marine degli Stati Uniti, e a quanto pare non riesce a correre da qua a là senza crollare per un colpo di calore. Ma che cazzo sta succedendo alla compagnia Bravo, Matthew?
  • Cap. di corvetta Joanne Galloway: Io la conosco bene: Daniel Alister Kaffee, nato l'8 giugno 1964 all' Ospedale Misericordia di Boston. Suo padre, Lionel Kaffee, già Avvocato Generale della Marina e Procuratore Federale, è morto nel 1985. Ha fatto legge ad Harvard e poi si è arruolato in Marina, probabilmente perché era suo padre che voleva così, e ora sta qui ad ammazzare il tempo per i tre anni della ferma della RGM come una talpa in attesa di congedarsi e di trovarsi un lavoro. Se è così per me va bene, stia tranquillo, non lo dirò a nessuno... ma se pensa di gestire questa causa alla maniera di un fast food, di un Megastore o di un mercato delle pulci come gestisce ogni aspetto della sua vita, qualche elemento verrà trascurato, e io non adempirei ai miei doveri se lasciassi Dawson e Downey in prigione più del tempo necessario solo perché il loro difensore ha scelto la linea di minor resistenza!
    Ten. Daniel Kaffee: Accidenti... sono sessualmente eccitato, Comandante.
    Cap. di corvetta Joanne Galloway: Io credo che i suoi clienti siano innocenti.
    Ten. Daniel Kaffee: E su cosa si basa?
    Cap. di corvetta Joanne Galloway: Non c'era l'intento.
    Ten. Daniel Kaffee: Il referto dice che Santiago è morto per asfissia indotto da da uno stato di acidosi lattica acuta e che la natura dell'acidosi da' un forte sospetto di avvelenamento... io di questa roba non me ne intendo, però mi suona piuttosto male.
    Cap. di corvetta Joanne Galloway: Santiago è morto a l'una del mattino, alle tre il dottore non riusciva a determinare la causa della morte, due ore dopo scopre che si tratta di veleno.
    Ten. Daniel Kaffee: Ah, adesso capisco dove vuole arrivare: è stato ucciso dal maggiordomo in biblioteca con il candelabro! .
    Cap. di corvetta Joanne Galloway: Voglio parlare con il suo superiore.
    Ten. Daniel Kaffee: Ok, lei vada su per la Pennsylvania avenue, è quella grande "casa bianca" con le colonne davanti.
    Cap. di corvetta Joanne Galloway: Grazie.
    Ten. Daniel Kaffee: Non credo che avrà molto successo però. Sono stato scelto dal Comando di Divisione, ricorda? C'è qualcuno lì dentro che mi ritiene un avvocato piuttosto bravino; quindi, pur apprezzando il suo interessamento ed ammirando il suo entusiasmo, penso di essere in grado di cavarmela da solo.
  • Ten. Sam Weinberg: E quale è il codice?
    C.le Harold Dawson: Reparto, Corpo, Dio, Patria.
  • Cap. di corvetta Joanne Galloway: C'è qualcuno in questo comando col quale lei non beve o non gioca a Softball?
    Ten. Daniel Kaffee: Comandante, io...
    Cap. di corvetta Joanne Galloway: Ascolti, sono venuta a fare la pace. Siamo partiti col piede sbagliato. Vogliamo essere amici?
    Ten. Daniel Kaffee: Senta, io...
    Cap. di corvetta Joanne Galloway: Ah, volevo dirle che ho portato a Downey dei fumetti che aveva chiesto. Kaffee, quel ragazzo non sa nemmeno dove si trova, non sa neanche perché lo hanno arrestato.
    Ten. Daniel Kaffee: Comandante...
    Cap. di corvetta Joanne Galloway: Può chiamarmi Joanne.
    Ten. Daniel Kaffee: Joanne...
    Cap. di corvetta Joanne Galloway: Oppure Jo.
    Ten. Daniel Kaffee: Jo?
    Cap. di corvetta Joanne Galloway: Sì.
    Ten. Daniel Kaffee: Jo, se parli un' altra volta con un mio cliente senza il mio permesso ti faccio radiare dall'albo. Amici?
    Cap. di corvetta Joanne Galloway: Avevo l'autorizzazione.
    Ten. Daniel Kaffee: Chi te l'ha data?
    Cap. di corvetta Joanne Galloway: L'unica parente ancora in vita di Downey, Ginny Miller. E' una sua zia da parte di madre.
    Ten. Daniel Kaffee: Hai avuto l'autorizzazione dalla zia Ginny?
    Cap. di corvetta Joanne Galloway: L'ho chiamata come mi avevi chiesto di fare. E' una donna molto gentile, abbiamo parlato per quasi un'ora.
    Ten. Daniel Kaffee: Hai avuto l'autorizzazione dalla zia Ginny...
    Cap. di corvetta Joanne Galloway: Perfettamente entro i miei poteri.
    Ten. Daniel Kaffee: La zia Ginny ce l'ha un fienile? Potremmo tenere il processo lì dentro, io posso cucire i costumi, magari lo zio Goober potrebbe fare il giudice!
  • Ten. Daniel Kaffee: Tu non credi alla loro storia, vero? E li vorresti in galera per il resto dei loro giorni...
    Ten. Sam Weinberg: Come no, io ci credo alla loro storia, certo! E li vorrei in galera per il resto dei loro giorni!
  • Col. Nathan R Jessep: Sai, mi viene in mente che lei [riferito al cap. Joanne Galloway] è un tuo superiore, Danny!
    Ten. Daniel Kaffee: Sissignore!
    Col. Nathan R. Jessep: Voglio dirvi una cosa e ascoltatemi bene perché sto parlando sul serio: tu sei l'uomo più fortunato del mondo. Non esiste niente di più sexy sulla terra, credetemi signori, di una femmina a cui devi fare il saluto militare la mattina dopo. Promuoviamole tutte, dico io, perché è la verità! Eh, sì, se non ti sei mai fatto fare un pompino da un tuo superiore, beh, ti sei perso la parte migliore della vita, mi dispiace.
    Cap. di corvetta Joanne Galloway [offesa]: Colonnello, la pratica del "Codice Rosso" è ancora tollerata dagli ufficiali di questa base, si o no?
    Col. Nathan R. Jessep: Vedete il mio problema è che sono già colonnello e quindi mi toccherà continuare a farmi docce fredde finché non eleggono presidente una ragazza.
    Cap. di corvetta Joanne Galloway: Sto aspettando una risposta, colonnello!
    Col. Nathan R. Jessep [irritato]: Stia molto attenta al tono, comandante. Io sono un bravo ragazzo ma questo cazzo di caldo mi sta facendo letteralmente impazzire. Lei vuole una risposta da me sul "Codice Rosso", la versione ufficiale è che io scoraggio tale pratica in conformità alle direttive; detto fra noi, le dico che è una parte preziosissima dell'addestramento del soldato di fanteria e se si dà il caso che si produca a mia insaputa, beh, amen. Io comando il mio reparto come meglio credo. Se è proprio decisa ad indagare su di me, getti pure i dadi e corra i suoi rischi. Io faccio colazione a trecento metri da quattromila cubani addestrati ad uccidermi, quindi non creda di poter venire qui a sventolare un distintivo nella speranza di farmi innervosire.
  • Cap. Jack Ross: Senti, Danny, la stella di Jessep è in ascesa. Il comando di divisione mi darà la massima libertà per evitare a Jessep e al corpo qualsiasi imbarazzo.
    Ten. Daniel Kaffee: Quanta libertà?
    Cap. Jack Ross: Ti derubrico tutto a "Omicidio colposo"; due anni e sono a casa in sei mesi.
    Cap. di corvetta Joanne Galloway: Nessun patto, si va al processo.
    Ten. Daniel Kaffee: Jo...
    Cap. Jack Ross: No, per niente.
    Cap. di corvetta Joanne Galloway: Perché no?
    Cap. Jack Ross: Perché perderete, e Danny lo sa. E sa anche che se si va al processo io dovrò andare fino in fondo, si prenderanno tutto il pacco regalo: omicidio, associazione a delinquere e condotta disdicevole. E anche se ora mi tiene per le palle, Danny sa che in tribunale questa causa la perde. Danny è un avvocato straordinario e non ci tiene che i suoi clienti si prendano una condanna a vita sapendo che possono cavarsela in sei mesi. Fine del patteggiamento. Ci vediamo alla formulazione dell'accusa.
  • Ten. Daniel Kaffee: Domani mattina gli procuro un nuovo avvocato.
    Cap. di corvetta Joanne Galloway: Perché hai tanta paura di fare l'avvocato? Le aspettative del papà erano così soffocanti?!
    Ten. Daniel Kaffee: Oh, ti prego, risparmiami tutte queste psicocazzate sulla figura paterna! Dawson e Downey avranno il loro processo, ma l'avranno con un altro avvocato!
    Cap. di corvetta Joanne Galloway: Un altro avvocato non gli servirà a niente! Hanno bisogno di te. Tu sai come vincere, tu sai che hanno buone ragioni e sai come farle valere, se ti tiri indietro decidi del loro destino.
    Ten. Daniel Kaffee: Il loro destino si è compiuto nel momento in cui Santiago è morto.
    Cap. di corvetta Joanne Galloway: Tu pensi che abbiano buone ragioni?
    Ten. Daniel Kaffee: Tu e Dawson siete incredibili, vivete nello stesso mondo dei sogni! Non ha importanza quello che io penso, importa soltanto quello che posso provare! Perciò, ti prego, non venirmi a dire quello che so e che non so, io conosco la legge!!!
  • Cap. di corvetta Joanne Galloway: Sam e io stavamo appunto pensando che dovremmo soltanto chiamare qualche testimone che parli di ordine implicito, oppure magari richiamiamo Downey a deporre prima di arrivare a Dawson...
    Ten. Daniel Kaffee: Magari se ci mettiamo d'impegno riusciremo a far incriminare Dawson per l'assassinio di Kennedy... [tira fuori una bottiglia di whiskey dalla tasca]
    Cap. di corvetta Joanne Galloway: Sei ubriaco?
    Ten. Daniel Kaffee: Più o meno... già.
    Cap. di corvetta Joanne Galloway: Metto a fare il caffè, ci aspetta una lunga notte di lavoro.
    Ten. Daniel Kaffee: Lei va a fare il caffè...ma che brava. Downey non era nella sua camera... non era nemmeno in caserma. Questa era un'informazione piuttosto determinante, tu non credi?
    Cap. di corvetta Joanne Galloway: Danny, è stato un incidente, e mi dispiace. Ma lo sistemeremo e procederemo con Markinson.
    Ten. Daniel Kaffee: Markinson è morto. Devo dire che quegli agenti federali sono proprio in gamba, amici... non è che si è impiccato con i lacci delle scarpe o tagliato i polsi con una spatola da burro nascosta nei calzini, questo signore s'è messo in alta uniforme e poi... si è piazzato in mezzo alla stanza, ha estratto una pistola nichelata dalla fondina e si è sparato una pallottola in bocca. E visto che siamo a corto di testimoni ho pensato di farmi una bevutina.
  • Cap. di corvetta Joanne Galloway: Chiamiamo Jessep a deporre e mettiamo fine a questa storia!
    Ten. Daniel Kaffee: Quale possibile vantaggio trarremmo dal chiamare Jessep a deporre?!
    Cap. di corvetta Joanne Galloway: Lui disse a Kendrick di ordinare il codice rosso.
    Ten. Daniel Kaffee [sarcastico]: Davvero? Ma è fantastico! Perché non me l'hai detto subito?! E naturalmente avrai anche le prove immagino! Oh, scusa, dimentico sempre che avevi la varicella il giorno che insegnavano diritto alla facoltà di legge!!
  • Ten. Daniel Kaffee: Tuo padre è fiero di te?
    Tenente Sam Weinberg: Perché vuoi farti del male?
    Ten. Daniel Kaffee: Io scommetto di sì. Io scommetto che rompe le palle a morte a vicini di casa e parenti: "Sam scrive sulla rivista legale! Sta lavorando a una causa molto importante, ha preparato un'arringa che lascerà la corte a bocca aperta!". Io credo che mio padre sarebbe stato molto contento di vedermi prendere la laurea in giurisprudenza... sono convinto che gli sarebbe piaciuto molto.
    Tenente Sam Weinberg: Ti ho mai detto che feci una tesina su tuo padre all'università?
    Ten. Daniel Kaffee: Ah sì?
    Tenente Sam Weinberg: È stato un vero principe del foro.
    Ten. Daniel Kaffee: Sì, è così.
    Tenente Sam Weinberg: E se io fossi Dawson e Downey e potessi scegliere tra te e tuo padre per difendermi in questo processo sceglierei te tutti i giorni feriali e due volte la domenica. Avresti dovuto vederti in aula, a tuonare contro Kendrick.
    Ten. Daniel Kaffee: Tu chiameresti Jessep a deporre?
    Tenente Sam Weinberg: Io no.
    Ten. Daniel Kaffee: Secondo te mio padre l'avrebbe fatto?
    Tenente Sam Weinberg: Con le prove che abbiamo, neanche costretto con la forza. Ma il punto è questo, e non c'è modo di eludere il problema: né Lionel Kaffee né Sam Weinberg sono a capo del collegio di difesa del processo degli Stati Uniti contro Dawson e Downey. Quindi tutto si riduce a una sola domanda: Tu che cosa faresti?
  • Ten. Daniel Kaffee: Grave pericolo?
    Col. Nathan R. Jessep: Ne esiste forse d'altro genere?
  • Ten. Daniel Kaffee: Colonnello Jessep, fu lei a ordinare il codice rosso?
    Giudice: Non è tenuto a rispondere alla domanda.
    Col. Nathan R. Jessep: Io risponderò alla domanda. [A Kaffee] Tu vuoi delle risposte?
    Ten. Daniel Kaffee: Ritengo di averne il diritto.
    Col. Nathan R. Jessep: [incalzando] Tu vuoi delle risposte?
    Ten. Daniel Kaffee: Io voglio la verità!
    Col. Nathan R. Jessep: Tu non puoi reggere la verità![1] Figliolo, viviamo in un mondo pieno di muri e quei muri devono essere sorvegliati da uomini col fucile. Chi lo fa questo lavoro, tu? O forse lei, tenente Weinberg? Io ho responsabilità più grandi di quello che voi possiate mai intuire. Voi piangete per Santiago e maledite i Marines. Potete permettervi questo lusso. Vi permettete il lusso di non sapere quello che so io: che la morte di Santiago nella sua tragicità probabilmente ha salvato delle vite, e la mia stessa esistenza, sebbene grottesca e incomprensibile ai vostri occhi, salva delle vite! Voi non volete la verità perché nei vostri desideri più profondi che in società non si nominano, voi mi volete su quel muro, io vi servo in cima a quel muro. Noi usiamo parole come onore, codice, fedeltà: usiamo queste parole come spina dorsale di una vita spesa per difendere qualcosa. Per voi non sono altro che una barzelletta. Io non ho né il tempo né la voglia di venire qui a spiegare me stesso a un uomo che passa la sua vita a dormire sotto la coperta di quella libertà che io gli fornisco e poi contesta il modo in cui gliela fornisco. Preferirei che mi dicesse la ringrazio e se ne andasse per la sua strada; altrimenti gli suggerirei di prendere un fucile e di mettersi di sentinella. In un modo o nell'altro io me ne sbatto altamente di quelli che lei ritiene siano i suoi diritti!
    Ten. Daniel Kaffee: Ordinò lei il codice rosso?
    Col. Nathan R. Jessep: Ho fatto il lavoro che...
    Ten. Daniel Kaffee: Ordinò lei il codice rosso?!?
    Col. Nathan R. Jessep: Certo che l'ho ordinato! Che cazzo credi?
  • Giudice: La giuria si ritiri in Camera di Consiglio fino a nuovo ordine.
    Amministratore del tribunale: In piedi.
    Col. Nathan R. Jessep: Ma che diavolo significa? Colonnello, che sta succedendo? Io ho fatto il mio dovere e lo farei di nuovo. Io vado a riprendere l'aeroplano e me ne torno subito alla mia base.
    Giudice: Lei non va in nessun posto, Colonnello. La polizia militare arresti il Colonnello.
    Poliziotto: Signorsì.
    Giudice: Capitano Ross?
    Col. Nathan R. Jessep: Ma che diavolo succede? [Mentre Ross gli elenca i suoi diritti] Sono accusato di un reato? Che volete farmi? È di questo che si tratta? Mi state accusando? Volete incriminarmi? Questa è una buffonata. Ecco che cos'è. Questa... [A Kaffee] Ma io ti strappo gli occhi dalle orbite e poi nel tuo cranio ci piscio dentro! Hai scelto il marine sbagliato!
    Cap. Ross: Colonnello, ha compreso i suoi diritti così come glieli ho esposti?
    Col. Nathan R. Jessep: Brutti froci borghesi. Voi non avete idea di come si difende una nazione. [A Kaffee] Tu non hai fatto altro che indebolire la patria oggi. Soltanto questo. Tu hai messo l'intera popolazione in pericolo. Sogni d'oro, figliolo.
    Ten. Daniel Kaffee: Non mi chiami figliolo: io sono un avvocato e un ufficiale della marina degli Stati Uniti e lei è in arresto, gran figlio di puttana!

Citazioni su Codice d'onore

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  • Cruise [...] ammirava la personalità autorevole di Miscavige. In Codice d'onore modellò il suo personaggio, un determinato ufficiale della Marina, sulla figura di Miscavige, fatto di cui il leader della Chiesa amava vantarsi. (Lawrence Wright)

Note

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  1. In lingua originale: «You can't handle the truth!». Dopo un sondaggio tenuto negli USA nel 2005 dall'American Film Institute, che è andato a comporre l'AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes, questa citazione è stata inserita al 29° posto nella classifica AFI delle cento battute più celebri della storia del cinema.

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