Fight Club (film)
Fight Club
Titolo originale |
Fight Club |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Stati Uniti d'America, Germania |
Anno | 1999 |
Genere | flashback film, film drammatico, film thriller, film basato su un romanzo, thriller psicologico |
Regia | David Fincher |
Soggetto | Chuck Palahniuk (romanzo) |
Sceneggiatura | Jim Uhls |
Produttore | Art Linson, Ceán Chaffin |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Note | |
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Fight Club, film statunitense del 1999 con Edward Norton e Brad Pitt, regia di David Fincher.
Protagonista [voce fuori campo]: La gente mi chiede sempre se conosco Tyler Durden.
Tyler [puntando la pistola in bocca al protagonista]: Tre minuti, ci siamo. Punto zero. Vuoi dire qualcosa, per immortalare l'occasione? [il protagonista, prova a dire qualcosa]
Protagonista [voce fuori campo]: Con la canna di una pistola in bocca ti esprimi solo a vocali. [Tyler Durden toglie la canna della pistola dalle bocca del protagonista] Non riesco a pensare a niente. [voce fuori campo] Per un istante dimentico completamente il piano di demolizione controllata da Tyler, e mi domando se quella pistola è pulita.
Tyler: Ora la cosa si fa eccitante.
Protagonista [voce fuori campo]: Il vecchio detto "uno ferisce sempre la persona amata", eh, vale anche al contrario! Abbiamo posti in prima fila per questo spettacolo di distruzione di massa. Il comitato demolizione del progetto Mayhem ha avvolto i pilastri portanti di una dozzina di edifici con esplosivo al plastico. Tra due minuti le cariche principali innescheranno quelle nelle fondamenta e diversi isolati saranno ridotti a un cumulo di macerie. Io questo lo so perché lo sa Tyler.
Tyler: Due e mezzo... pensa a tutto quello che abbiamo concluso.
Protagonista [voce fuori campo]: E all'improvviso mi rendo conto che tutto questo: la pistola, le bombe, la rivoluzione... ha qualcosa a che fare con una ragazza di nome Marla Singer.
Frasi
Citazioni in ordine temporale.
- Con l'insonnia nulla è reale. Tutto è lontano. Tutto è una copia di una copia di una copia... (Protagonista) [voce fuori campo]
- Quando l'esplorazione nello spazio s'intensificherà saranno le società a dare il nome a tutto; la sfera stellare IBM, la galassia Microsoft, il pianeta Starbucks... (Protagonista) [voce fuori campo]
- Come tanti altri anch'io ero diventato schiavo della tendenza al nido IKEA. [...] Se vedevo qualcosa di ingegnoso come un tavolinetto a forma di yin yang dovevo averlo. Il componibile personale per ufficio della Klipsk, la cyclette della Hovetrekke, il divano Ohamshab a strisce verdi della Strinne, perfino le lampade Ryslampa fatte di carta non candeggiata per un ambiente rilassante. Sfogliavo quei cataloghi e mi domandavo "quale tipo di salotto mi caratterizza come persona?". Avevo tutto. Anche i piatti di vetro con piccole bolle e imperfezioni, prova che erano stati realizzati da onesti semplici operosi indigeni artigiani di... Dunque... Una volta leggevamo pornografia, ora siamo passati ad arredomania. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Estranei con questa sincerità mi fanno sentire uno strofinaccio. (Protagonista) [voce fuori campo]
- E poi è successo qualcosa, mi lasciai andare perduto nell'oblio... oscuro, silenzioso, completo. Trovai la libertà, perdere ogni speranza era la libertà. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Ogni sera morivo e ogni sera nascevo di nuovo, resuscitato. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Quella tizia, Marla Singer, non aveva il cancro ai testicoli. Era una bugiarda, non aveva neanche l'ombra di una malattia. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Quando soffri di insonnia non sei mai realmente addormentato e non sei mai realmente sveglio. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Chloe somigliava allo scheletro di Meryl Streep che se ne va in giro per una festa sorridendo, estremamente gentile con tutti. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Se avessi un tumore lo chiamerei Marla. Marla: il taglietto sul tuo palato che si rimarginerebbe se la smettessi di stuzzicarlo con la lingua, ma non puoi. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Nella filosofia tibetana, nell'interpretazione di Sylvia Plath lo so che stiamo tutti morendo, giusto? Ma tu non stai morendo come sta morendo Chloe. (Protagonista) [a Marla]
- Fu così che conobbi Marla Singer. La sua filosofia di vita era che poteva morire da un momento all'altro. La tragedia, diceva, era che non succedeva. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Ti svegli all'aeroporto di Seattle, di San Francisco, di Los Angeles, all'aeroporto di Chicago, di Dallas, di Baltimora, Pacifico, Montagne Rocciose, Midwest. Perdi un'ora, guadagni un'ora. Questa è la tua vita, e sta finendo un minuto alla volta. Ti svegli all'Air Harbor International. Se ti svegliassi a un'ora diversa in un posto diverso, ti sveglieresti come una persona diversa? (Protagonista) [voce fuori campo]
- Ovunque viaggio una vita minuscola: porzione singola di zucchero, porzione singola di latte, panetto singolo di burro, il kit hobby cordon bleu al microonde, shampoo e balsamo in un unico prodotto, campioncini di collutorio, saponettine. Le persone che incontro a ogni volo sono i miei amici porzione singola. Tra il decollo e l'atterraggio passiamo del tempo insieme, ci spetta solo quello. (Protagonista) [voce fuori campo]
- In un arco di tempo abbastanza lungo l'indice di sopravvivenza scende a zero. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Ogni volta che l'aereo s'inclinava troppo bruscamente al decollo o all'atterraggio speravo in uno schianto, in una collisione a mezz'aria, qualunque cosa. L'assicurazione paga il triplo se muori durante un viaggio di lavoro. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Istruzioni per il portello [dell'aereo] a 30 mila piedi. Illusione della sicurezza. (Tyler)
- Ora una questione d'etichetta: mentre passo le do il culo o il pacco? (Tyler) [alzandosi dal sedile lato finestrino dell'aereo]
- Il mio appartamento era al quindicesimo piano di un casellario per vedove e giovani professionisti. Le pareti erano in cemento armato, importante quando la vicina perde l'apparecchio acustico e guarda i quiz in TV a tutto volume. Oppure quando un'eruzione vulcanica di detriti, che una volta erano mobili ed effetti personali, esplode dalla tua parete finestra e finisce fiammeggiante nella notte. Immagino che certe cose accadano. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Che imbarazzo! Una casa piena di condimenti e niente cibo. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Più tardi la polizia mi avrebbe informato che forse si era spenta la fiamma pilota, facendo uscire un filo di gas. Quel gas si sarebbe sparso nell'appartamento, lentamente, per giorni e giorni. Poi sarebbe scattato il compressore del frigorifero. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Be', amico, poteva andarti peggio. Una donna poteva tagliarti il pene mentre dormivi e buttarlo via da una macchina in corsa. (Tyler)
- Le cose che possiedi alla fine ti possiedono. (Tyler)
- Quanto sai di te stesso se non ti sei mai battuto? Non voglio morire senza cicatrici. Perciò picchiami se no perdo il coraggio. (Tyler)
- Non so come avesse fatto a trovare quella casa, ma disse che ci stava da un anno. sembrava che stesse aspettando di essere demolita. Quasi tutte le finestre erano sbarrate da assi; non c'era serratura alla porta da quando la polizia o chi altro l'aveva sfondata, le scale stavano per crollare. Non sapevo se era il proprietario o un abusivo. In nessun caso sarei rimasto sorpreso. [...] Che buco di merda. Non funzionava niente, accendere una luce significava che ne saltava un'altra. Non c'erano vicini, solo dei magazzini e una cartiera. Quel vapore odor di scoreggia, quei trucioli odor di gabbia di criceto. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Dopo la lotta ogni altra cosa nella tua vita si abbassava di volume. Potevi affrontare tutto. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Avrei dovuto cercarmi un nuovo appartamento. Avrei dovuto discutere con la mia assicurazione. Avrei dovuto essere distrutto per le mie belle cazzatine andate a fuoco. E invece niente. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Il lunedì mattina non facevo che pensare alla settimana seguente. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Puoi ingoiare mezzo litro di sangue prima di vomitare. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Era davanti agli occhi di tutti, Tyler e io l'avevamo solo reso visibile. Era sulla punta della lingua di tutti, Tyler e io gli avevamo solo dato un nome. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Signori, benvenuti al Fight Club. Prima regola del Fight Club: non parlate mai del Fight Club. Seconda regola del Fight Club: non dovete parlare mai del Fight Club. Terza regola del Fight Club: se qualcuno grida "basta", si accascia, è spompato, fine del combattimento. Quarta regola: si combatte solo due per volta. Quinta regola: un combattimento alla volta, ragazzi. Sesta regola: niente camicia, niente scarpe. Settima regola: i combattimenti durano per tutto il tempo necessario. Ottava ed ultima regola: se questa è la vostra prima sera al Fight Club... dovete combattere! (Tyler)
- Ricky, un ragazzo del mio ufficio, non ricordava se avevi ordinato inchiostro blu o nero. Ma fu un dio per dieci minuti quando castigò il cameriere di un ristorante a portar via. A volte sentivi solo il sordo rumore dei pugni al di sopra delle grida, o il soffocamento bagnaticcio quando qualcuno spruzzava sangue. Da nessun'altra parte ti sentivi vivo come lì. Ma il Fight Club esiste solo nelle ore tra l'inizio del Fight Club e la fine del Fight Club. Anche potendo dire a uno che aveva fatto un bel combattimento non avrei parlato con lo stesso uomo. Chi eri nel Fight Club non corrispondeva a chi eri nel resto del mondo. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Mi facevano pena quei ragazzi ammassati nelle palestre che cercavano di somigliare a quello che gli dicevano Calvin Klein o Tommy Hilfiger. (Protagonista) [voce fuori campo]
- L'automiglioramento è masturbazione, invece l'autodistruzione... (Tyler)
- Nel Fight Club non era questione di vincere o perdere, non era questione di parole. Quelle grida isteriche erano raptus estatici come quelli in una chiesa pentecostale. Quando il combattimento era finito niente era risolto, ma niente importava. Alla fine tutti ci sentivamo salvi. (Protagonista) [voce fuori campo]
- A volte Tyler parlava per me. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Prepararsi ad evacuare l'anima. Dieci... Nove... Otto... Sette... Sei... Cinque... Quattro... Tre... (Marla)
- Sono il dotto biliare di Jack. [...] Mettimi una pistola alla testa e dipingi le pareti con le mie cervella. (Protagonista) [voce fuori campo]
- È un predatore che si finge animale domestico. (Tyler) [parlando di Marla]
- Oh, mio Dio! Era dalle elementari che nessuno mi scopava così! (Marla) [a Tyler]
- A Marla non serve un amante, le serve un assistente sociale. (Protagonista)
- Diventai il caldo, piccolo centro del mondo. Ero il maestro Zen. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Le api se ne vanno | Il fuco vola via | La regina è schiava. (Protagonista) [voce fuori campo; leggendo una poesia haiku]
- Sono il sudore freddo di Jack. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Diglielo, il liberatore che ha distrutto la mia proprietà ha riallineato le mie percezioni. (Tyler) [al Protagonista]
- Respingo i principi base della civiltà, soprattutto l'importanza dei beni materiali. (Tyler)
- Se non trombavano, Tyler e Marla non erano mai nella stessa stanza. I miei genitori fecero la stessa sceneggiata per anni. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Il preservativo è la scarpetta di vetro della nostra generazione. Te ne infili uno quando incontri una sconosciuta, poi ci balli tutta la notte e dopo butti via. Il preservativo intendo, non la sconosciuta. (Marla)
- Infilarti le piume nel culo non fa di te una gallina. (Tyler)
- Era magnifico, stavamo rivendendo alle donne ricche i loro culi ciccioni. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Sai niente del tizio che ha inventato questa cosa? [...] Si mormora che sia nato in un manicomio statale e che dorma solo un'ora per notte. È un grande uomo. (Bob) [al protagonista]
- Il Fight Club era il regalo mio e di Tyler. Il nostro regalo al mondo. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Mi guardo intorno e vedo un sacco di brutte facce nuove. [Tutti ridono] Zitti! [Smettono di ridere] Perciò molti di voi hanno infranto le prime due regole del Fight Club... Vedo nel Fight Club gli uomini più forti e intelligenti mai esistiti. Vedo tutto questo potenziale. E lo vedo sprecato. Porca puttana, un'intera generazione che pompa benzina, serve ai tavoli, o schiavi coi colletti bianchi. La pubblicità ci fa inseguire le macchine e i vestiti, fare lavori che odiamo per comprare cazzate che non ci servono. Siamo i figli di mezzo della storia, non abbiamo né uno scopo né un posto. Non abbiamo la grande guerra né la grande depressione. La nostra grande guerra è quella spirituale, la nostra grande depressione è la nostra vita. Siamo cresciuti con la televisione che ci ha convinti che un giorno saremmo diventati miliardari, miti del cinema, rock star. Ma non è così. E lentamente lo stiamo imparando. E ne abbiamo veramente le palle piene! (Tyler)
- Sono la totale mancanza di sorpresa di Jack. (Protagonista)
- Sono la vendetta sghignazzante di Jack. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Sotto, e dietro, e dentro tutto ciò che quest'uomo aveva dato per scontato stava spuntando qualcosa di orribile. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Nessuno era il perno del Fight Club, tranne i due uomini che si battevano. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Tyler era coinvolto in una causa civile intentata dall'Hotel Pressman per il tasso di urina nel loro brodo. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Sono la vita sprecata di Tyler. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Lo sapevi? Puoi usare vecchio olio di motore per fertilizzare il tuo prato. (Manifesto pubblicitario della Environmental Protection Agency) [Modificato dai membri del Fight Club]
- Did you know? You can use old motor oil to fertilize your lawn.
- Tu non sei il tuo lavoro, non sei la quantità di soldi che hai in banca, non sei la macchina che guidi, né il contenuto del tuo portafogli, non sei i tuoi vestiti di marca, sei la canticchiante e danzante merda del mondo! (Tyler)
- Se l'aspirante è giovane digli che è troppo giovane. Vecchio, troppo vecchio. Grasso, troppo grasso. [...] Se però aspetta per tre giorni senza mangiare, dormire o essere incoraggiato allora può entrare e cominciare l'addestramento. (Tyler)
- Prima o poi diventavamo tutti ciò che voleva Tyler. (Protagonista) [voce fuori campo]
- [A Bob] Cazzo, sei troppo vecchio, ciccione! [a Faccia d'Angelo] E tu... cazzo, sei troppo... biondo! (Ricky)
- Sentite, balordi, non siete speciali, non siete un pezzo bello, unico e raro. Siete materia organica che si decompone come ogni altra cosa. [...] Siamo la canticchiante e danzante merda del mondo. Facciamo tutti parte dello stesso mucchio di letame. (Tyler)
- Quelli a cui dai la caccia sono le persone da cui dipendi, noi cuciniamo i tuoi pasti, togliamo la tua immondizia, colleghiamo le tue telefonate, guidiamo le tue ambulanze, ti sorvegliamo mentre stai dormendo. Non fare lo stronzo con noi! (Tyler) [al commissario di polizia Jacobs]
- Io sono l'ardente senso del rifiuto di Jack. (Protagonista) [voce fuori campo]
- La prima regola del progetto Mayhem è: non si fanno domande. (Ricky e Mechanic)
- Non avevo mai avuto un incidente automobilistico. Doveva essere così che si sentiva tutta quella gente prima che la archiviassi come statistica nei miei rapporti. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Abbiamo avuto un'esperienza di quasi vita! (Tyler) [parlando dell'incidente stradale]
- Nel mondo che vedo uno si muove con gli alci, tra le umide foreste dei canyon intorno alle rovine del Rockefeller Center. Indosserà abiti di pelle che gli dureranno per tutta la vita. Si arrampicherà per le liane che avvolgono la Sears Tower. E quando guarderà giù vedrà minuscole figure che pestano granturco e posano strisce di carne di cervo sulla carreggiata vuota di qualche superstrada abbandonata. (Tyler)
- Sono il cuore spezzato di Tyler. (Protagonista) [voce fuori campo]
- La seconda regola è: non si fanno domande. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Stavo dormendo? Avevo dormito? Tyler è il mio brutto sogno e io il suo. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Vivevo in uno stato di perpetuo déjà vu. Ovunque andassi mi sembrava di esserci già stato. Era come seguire un uomo invisibile. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Mi scopi e mi snobbi. Mi ami e mi odi. Mi mostri il tuo lato sensibile e poi ti trasformi in un vero stronzo. È una descrizione accurata del nostro rapporto, Tyler? (Marla)
- Cercavi un modo per cambiare la tua vita, non potevi farlo da solo. Tutti i modi in cui desideravi essere... quelli sono io. Ho l'aspetto che vorresti avere tu, scopo come vorresti fare tu, sono intelligente, capace e, soprattutto, sono libero in tutti i modi in cui non lo sei tu. (Tyler)
- Le persone parlano con se stesse e vedono se stesse come vorrebbero essere. Non hanno il coraggio che hai tu di lasciarsi trasportare. (Tyler)
- A poco a poco... Ti stai lasciando diventare... Tyler Durden! (Tyler)
- Sono andato a letto sempre più presto ogni sera, mi sono svegliato sempre più tardi. Sono stato Tyler sempre più a lungo. (Protagonista) [voce fuori campo]
- Tyler... sei quanto di peggio mi sia mai capitato. (Marla)
- Cominciai a correre. Finché i muscoli non mi bruciarono e le vene non pomparono acido da batteria. Poi continuai a correre. (Protagonista) [voce fuori campo]
Dialoghi
Citazioni in ordine temporale.
- Protagonista [cercando di farsi prescrivere medicinali per l'insonnia]: Ehi, andiamo, sto soffrendo...
Dottore: Vuole vedere la sofferenza? Vada alla chiesa metodista il martedì sera. Veda quelli con il cancro ai testicoli. Quella è sofferenza. - Protagonista: Perché lo fai?
Marla: Costa meno di un cinema e il caffè è gratis. - Protagonista: Quando la gente pensa che stai morendo allora ti ascolta veramente invece di...
Marla: Invece di aspettare il suo turno per parlare?
Protagonista: Sì... sì. - Tyler: Sa perché mettono le maschere d'ossigeno sull'aereo?
Protagonista: Per poter respirare.
Tyler: L'ossigeno ti fa sballare. In un'emergenza catastrofica, uno fa grandi respiri di paura. A un tratto diventi euforico, docile. Accetti il tuo destino. - Protagonista: Lei che fa?
Tyler: Come sarebbe?
Protagonista: Cosa fa per vivere.
Tyler: Perché, per far finta che le interessa?
Protagonista: [ridendo] D'accordo.
Tyler: C'è una distorta disperazione nella sua risata.
Protagonista: Abbiamo la stessa identica valigetta.
Tyler: Sapone.
Protagonista: Come?
Tyler: Io produco e vendo sapone. Un metro di misura della civiltà.
Protagonista [voce fuori campo]: Fu così che conobbi... [leggendo il biglietto da visita] Tyler Durden.
Tyler: Lo sa che mescolando parti uguali di benzina e succo d'arancia congelato si può fare il napalm?
Protagonista: No, questo non lo sapevo. È vero?
Tyler: Verissimo. Si può fare ogni tipo di esplosivo usando semplici articoli casalinghi.
Protagonista: Sul serio?
Tyler: Se uno ha l'inclinazione.
Protagonista: Tyler, lei è finora l'amico porzione singola più interessante che abbia conosciuto. Io ho questa idea: sull'aereo tutto è porzione singola, anche le persone.
Tyler: Ah, ho capito. È molto acuto.
Protagonista: Ah. Grazie.
Tyler: E le dà soddisfazione?
Protagonista: Cosa?
Tyler: Essere acuto.
Protagonista: Tanta.
Tyler: Continui pure, allora... continui pure. - Protagonista [riferendosi alla valigia]: Ma... ticchettava?
Impiegato: I lanciatori non si curano del ticchettio, le bombe moderne non ce l'hanno.
Protagonista: Scusi... "i lanciatori"?
Impiegato: Chi prende i bagagli. Ma quando una valigia sta vibrando... i lanciatori devono chiamare la polizia.
Protagonista: La mia valigia stava vibrando?
Impiegato: Nove volte su dieci è un rasoio elettrico, ma... di tanto in tanto è... un dildo, un vibratore. Ovviamente è politica della compagnia non specificare mai l'appartenenza nel caso di un dildo. Dobbiamo usare l'articolo indefinito un dildo, mai... il suo... dildo. - Tyler: Sai cos'è un piumino?
Protagonista: Una trapunta.
Tyler: Una coperta, solo una coperta. Perché due come te e me sanno cos'è un piumino? È essenziale alla nostra sopravvivenza nel senso cacciatore raccoglitore? No, allora cosa siamo?
Protagonista: Siamo... Che so? Siamo consumatori?
Tyler: Esatto, siamo consumatori. Siamo i sottoprodotti di uno stile di vita che ci ossessiona. Omicidi, crimini, povertà. Queste cose non mi spaventano. Quello che mi spaventa sono le celebrità sulle riviste, la televisione con cinquecento canali, il nome di un tizio sulle mie mutande, i farmaci per capelli, il viagra...
Protagonista: L'arredatrice.
Tyler: Poche calorie.
Protagonista: Martha Stewart.
Tyler: Fanculo Martha Stewart! Martha sta lucidando le maniglie sul Titanic. Va tutto a fondo, bello. Perciò vaffanculo tu e il tuo divanetto a strisce verdi Ohamshab della Strinne. Io dico: non essere mai completo. Io dico: smettila di essere perfetto. E io dico: dai, evolviamoci, le cose vadano come devono andare. Per me, eh. Forse potrei sbagliarmi. Forse è una terribile tragedia. - Protagonista: Posso stare a casa tua?
Tyler: Sì.
Protagonista: Grazie.
Tyler: Ma devi farmi un favore.
Protagonista: Sì, certo.
Tyler: Colpiscimi più forte che puoi. - Protagonista: Vi racconto qualcosa di Tyler Durden. [rompendo la quarta parete] Era un tipo notturno: mentre noi dormivamo, lui lavorava. Proiezionista a orario ridotto. Vedete, un film non sta tutto su un'unica bobina, ce ne sono diverse; perciò dev'esserci qualcuno per cambiare il proiettore nel momento esatto in cui finisce una bobina e ne comincia un'altra. Se ci fate caso appaiono dei puntini sul lato destro dello schermo.
Tyler: Nell'ambiente le chiamiamo "bruciature di sigarette".
Protagonista: È il segnale che la bobina sta finendo. Lui cambia proiettore, il film continua a scorrere, e nessuno del pubblico si accorge di niente.
Tyler: Perché uno farebbe questo lavoro di merda?
Protagonista: Perché gli permette altre interessanti opportunità.
Tyler: Come montare un'inquadratura pornografica in un film per famiglie.
Protagonista: Così, quando il gatto gradasso e il cane coraggioso doppiati da voci famose si incontrano per la prima volta nel rullo tre, potrete avere un flash del contributo di Tyler al film. Nessuno sa di averlo visto, ma l'hanno visto.
Tyler: Un gran bel cazzo.
Protagonista: Più rapido di un battito di ali di un colibrì. [al Pressman Hotel] Tyler inoltre faceva a volte il cameriere per banchetti nel lussuoso Pressman Hotel. Era il guerrigliero terrorista dell'industria della ristorazione.
Tyler: Non guardare. Non posso farla se guardi...
Protagonista: A parte insaporire il brodo d'aragosta, scoreggiava sulle meringhe, starnutiva sul tortino di indivia e, sulla zuppa alla crema di funghi... lui, beh...
Tyler: Eh, avanti, diglielo.
Protagonista: L'avete capito. - Tyler: Che leggi?
Protagonista: Sta' a sentire, è un articolo scritto da un organo del corpo in prima persona. "Sono il midollo allungato di Jack, senza di me Jack non regolerebbe il cuore, la pressione del sangue e la respirazione". C'è tutta una serie di queste cose. "Siamo i capezzoli di Jean...", "Sono il colon di Jack...".
Tyler: Sì, mi becco il cancro e ammazzo Jack! - Protagonista: Io non conosco mio padre. Insomma, lo conosco, ma se n'è andato via quando avevo sei anni. Ha sposato un'altra donna, ha avuto altri figli. Lo fa ogni sei anni: va in una nuova città e mette su una nuova famiglia.
Tyler: Il cazzone ha aumentato le filiali! Il mio non ha fatto l'università, perciò era essenziale che ci andassi io.
Protagonista: Questa non mi è nuova.
Tyler: Così mi laureo, gli faccio un'interurbana e gli dico: "Papà, e adesso"? E lui: "Trovati un lavoro!".
Protagonista: Stessa cosa!
Tyler: A venticinque anni faccio la mia telefonata annuale e dico: "Papà, e adesso?" E lui: "Non lo so, vedi di sposarti!".
Protagonista: Sì, come a me... Uno non può sposarsi... Ho trent'anni, sono piccolo.
Tyler: Siamo una generazione di uomini cresciuti dalle donne. Mi chiedo se un'altra donna è veramente la risposta che ci serve. - Protagonista: Tra quelli famosi con chi ti batteresti?
Tyler: Vivi o morti?
Protagonista: Non importa. Allora, chi?
Tyler: Hemingway. Tu?
Protagonista: William Shatner, il capitano Kirk di Star Trek. - Tyler: Personaggio storico [con cui ti batteresti]?
Protagonista: Mi batterei con Gandhi.
Tyler: Ottima risposta!
Protagonista: Sentiamo: e tu?
Tyler: Lincoln.
Protagonista: Lincoln?
Tyler: Ah-ah. Alto, braccia lunghe... I magri si battono fino a spappolarsi.
Protagonista [si toglie un dente che dondola]: Cazzo!
Tyler: Eh, anche la Monna Lisa cade a pezzi. - Marla [al telefono]: Ho lo stomaco pieno di Xanax. Ho preso quelle rimaste nella bottiglietta, ma mi sa che erano troppe.
Protagonista [voce fuori campo]: Andare a guardare Marla Singer che barcolla qua e là nella sua topaia...
Marla: Ma questo non è un vero e proprio suicidio, probabilmente è una cosa tipo un grido d'aiuto.
Protagonista [voce fuori campo]: Si poteva andare avanti per ore. [parlando con Marla] Perciò resti a casa allora.
Marla: Vuoi aspettare? E sentirmi descrivere la morte? Vuoi ascoltare? Vedere se il mio spirito sa usare il telefono? Hai mai sentito il rantolo della morte? - Protagonista [credendo di parlare con Tyler]: Non crederai mai al sogno che ho fatto stanotte.
Marla: Io non riesco a credere a niente di quello che è successo stanotte! - Tyler: Senti, non posso lasciare che tu le parli di me.
Protagonista: Perché le dovrei parlare?
Tyler: Se dici qualcosa di me o di quello che succede in questa casa a lei o a qualcun altro, abbiamo chiuso. Promettimelo.
Protagonista: D'accordo.
Tyler: Lo prometti?
Protagonista: Sì, lo prometto.
Tyler: Promettilo.
Protagonista: Te l'ho appena promesso. Che cosa?
Tyler: L'hai promesso tre volte! - Richard Chesler: È sangue tuo quello?
Protagonista: In parte sì.
- Tyler: Mentre si tratta il grasso il sego sale in superficie. Come nei boy scout.
Protagonista: È difficile immaginarti nei boy scout.
Tyler: Continua a girare. Induritosi il sego puoi scremare uno strato di glicerina. Se aggiungi acido nitrico ottieni nitroglicerina, se poi aggiungi nitrato di sodio e un po' di segatura ottieni dinamite. Se il sapone è abbastanza puoi far saltare in aria tutto.
Protagonista: Era pieno di informazioni utili.
Tyler: Ora, gli antichi scoprirono che i loro indumenti erano più puliti se lavati in un certo punto del fiume. Sai perché?
Protagonista: No.
Tyler: Vieni qui. Lì sopra, sulle colline, facevano sacrifici umani, bruciavano i cadaveri, l'acqua filtrava attraverso legni e cenere e creava la liscivia. Ecco la liscivia, l'ingrediente essenziale. Una volta unita al grasso fuso dei cadaveri, una densa crema saponosa bianca finiva nel fiume. Mi dai la mano per favore? [si inumidisce le labbra e stampa un bacio sul dorso della mano destra del Protagonista]
Protagonista: Che significa?
Tyler: Significa: bruciatura chimica. [getta la liscivia sulla mano che ha baciato, bloccandola] Ti brucerà come non mai, ti resterà la cicatrice!
Protagonista [dolorante]: Che stai facendo?! [voce fuori campo] Meditazione guidata. Funziona col cancro, magari anche con questo.
Tyler: Resta col dolore, non lo scacciare! Guarda la tua mano! Il primo sapone fu fatto con le ceneri di eroi, come le prime scimmie mandate nello spazio. Senza dolore, senza sacrificio, non avremmo niente!
Protagonista [voce fuori campo]: Tentai di pensare alle parole "ustionare", "carne".
Tyler: Smettila! Questo è il tuo dolore! Questa è la tua mano che brucia! Eccola!
Protagonista: Vado nella mia caverna a trovare il mio animale guida!
Tyler: No! Non fare come fanno quei cadaveri ambulanti, andiamo!
Protagonista: Ho capito! Lascia, ti prego!
Tyler: No! Quello che senti è illuminazione prematura! [schiaffeggia il Protagonista] È il momento più importante della tua vita e lo perdi perché sei altrove!
Protagonista: Ti prego! Ti prego!
Tyler: Sta' zitto, basta! I nostri padri per noi erano come Dio, se loro se la svignavano questo cosa ti fa pensare di Dio?
Protagonista: N-Non lo so!
Tyler [schiaffeggia il Protagonista]: Stammi a sentire, devi considerare la possibilità che a Dio tu non piaccia, che non ti abbia mai voluto, che con ogni probabilità lui ti odi, non è la cosa peggiore della tua vita?
Protagonista: Lo è!
Tyler: Non abbiamo bisogno di lui!
Protagonista: È vero, sono d'accordo!
Tyler: Al diavolo la dannazione e la redenzione! Siamo i figli indesiderati di Dio e così sia!
Protagonista: Voglio dell'acqua!
Tyler: O ti versi dell'acqua sulla mano e peggiori le cose o... Guardami! O usi l'aceto per neutralizzare il bruciore.
Protagonista: Ti prego, lasciami! Ti prego!
Tyler: Prima ti devi arrendere, bello. Devi avere coscienza, non paura. Coscienza che un giorno tu morirai.
Protagonista: Tu non sai cosa si prova!
Tyler [mostrando la cicatrice a forma di labbra sul dorso della mano]: È solo dopo aver perso tutto che siamo liberi di fare qualsiasi cosa.
Protagonista: D'accordo...
Tyler [versa l'aceto sulla mano del Protagonista]: Congratulazioni, ora hai fatto un passo verso il fondo. - Richard Chesler [dopo aver trovato una copia delle regole del Fight Club nella fotocopiatrice]: Fai finta di essere me: prendi una decisione da manager. Trovi questo. Cosa faresti tu?
Protagonista: Be', devo dirglielo, io starei molto molto attento a parlarne con qualcuno, perché la persona che ha scritto questo è pericolosa. E questo pazzo con la camicia Oxford potrebbe anche scoppiare e poi correre di ufficio in ufficio con un'ArmaLite AR-10 carabina a gas potente semi-automatica militare, sparacchiando colpi su colpi su colleghi e superiori. Magari è qualcuno che conosce da anni, qualcuno molto molto vicino a lei. [voce fuori campo] Dalla bocca mi uscivano le parole di Tyler. Pensare che una volta ero un bravo ragazzo. [parlando con il capo] O forse non dovrebbe portarmi ogni pezzo di spazzatura che le capita fra le mani. - Marla: Vorrei poterti restituire il favore.
Protagonista: Non ci sono molti tumori al seno tra gli uomini della mia famiglia.
Marla: Ti controllo la prostata. - Tyler [ridendo istericamente e facendo gocciolare il proprio sangue sulla faccia di Lou]: Non sai se sono infetto, Lou! Eh? Non sai se sono infetto! Lou, faccelo usare, Lou! Ti prego!
Lou: D'accordo! Usatelo questo scantinato di merda!
Tyler: Voglio la tua parola, Lou! Voglio la tua parola!
Lou: Lo giuro sugli occhi di mia madre! - Tyler: Questa settimana ognuno di voi ha un compito da svolgere: dovete uscire e mettervi a litigare con un perfetto sconosciuto. Dovete battervi... e dovete perdere.
[...]
Protagonista [voce fuori campo]: La cosa non è così facile come sembra. [...] La maggior parte della gente, la gente normale, farebbe di tutto per evitare di battersi. - Tyler: Mani dietro la schiena!
Protagonista: Dio...
Tyler: Portafoglio. [leggendo i documenti che vi trova dentro] "Raymond K. Hessel. 1320 Benning, appartmento A." Un buco striminzito in nel seminterrato, Raymond?
Raymond: Come lo sai?
Tyler: I seminterrati di merda mettono le lettere invece dei numeri. Raymond, tu stai per morire.
Raymond [piangendo]: No...
Tyler [guardando una foto nel portafoglio]: Questi sono mamma e papà? Mamma e papà dovranno chiedere al dottor tal dei tali la tua cartella odontoiatrica. Sai perché? Perché non rimarrà niente della tua faccia.
Protagonista: Avanti, avanti... Lui è...
Tyler: C'è anche un tesserino universitario già scaduto. Cosa studiavi, Raymond?
Raymond: Roba...
Tyler: Roba? Materia tosta, eh? [colpisce Raymond in testa con il calcio della rivoltella] Ti ho chiesto cosa studiavi.
Raymond: Biologia per...
Tyler: Perché?
Raymond: Io... Io... Non lo so...
Tyler: Cosa volevi diventare, Raymond K. Hessel? [preme il cane della rivoltella] La domanda — Raymond! — era: "cosa volevi diventare?"
Protagonista: Rispondigli, Raymond! Accidenti!
Raymond: Veterinario! Veterinario!
Tyler: Animali!
Raymond: Sì, animali! Roba!
Tyler: E roba... Sì, ho capito. Ti servono altri anni di scuola.
Raymond: Troppi anni di scuola.
Tyler: Preferisci essere morto?
Raymond: No! Ti prego!
Tyler: Preferisci morire qui, piangendo come un coglione sul retro di un piccolo emporio?
Raymond: No... No... Ti prego... No... No...
Tyler: Mi tengo la tua patente. Ti sorveglierò. So dove vivi. Se non riprendi i tuoi studi di veterinaria entro sei settimane sei morto. Ora corri a casa. [Raymond corre via] Corri, Forrest Gump! Corri!
Protagonista: Mi sento male.
Tyler: Pensa come si sente lui.
Protagonista: E dai, non è divertente! Non era divertente! A che cazzo è servito tutto questo?!
Tyler: Domani sarà il giorno più bello della vita di Raymond K. Hessel. E vedrai che mangerà con più gusto di quanto io e te abbiamo mai mangiato.
Protagonista [voce fuori campo]: Bisognava riconoscerglielo.
Tyler: Andiamo.
Protagonista: [voce fuori campo] Aveva un piano e cominciava ad avere un senso alla maniera di Tyler. Niente paura, niente distrazioni, la capacità di lasciarsi scivolare di dosso ciò che non conta. - Protagonista [voce fuori campo]: Volevo infilare una pallottola tra gli occhi di tutti i panda che si rifiutano di fottere per salvare la loro specie. Volevo aprire le valvole di scarico delle petroliere e inondare tutte le spiagge francesi che avrei visto. Volevo respirare fumo.
Tyler: Che volevi fare, sballato?
Protagonista: Volevo distruggere qualcosa di bello. - Tyler: Perché credi che abbia fatto esplodere casa tua?
Protagonista: Cosa?!
Tyler: Toccare il fondo non è un ritiro spirituale, non è uno stramaledetto seminario! Smettila di cercare di controllare tutto! Pensa solo a lasciarti andare! Lasciati andare! - Protagonista: Marla, so che mi sto comportando in modo molto strano, va bene? Io, io so che deve sembrare che ci siano due lati di me quando siamo insieme...
Marla: Due lati? Sei dottor Jekyll e Mister Merda! - Poliziotto: Perché questi edifici? Perché le società di carte di credito?
Protagonista: Se si cancella la traccia dei debiti allora torniamo tutti a zero. Si crea il caos totale. - [Riprendendo la scena iniziale]
Tyler: Tre minuti. Ci siamo. È l'inizio. Punto zero.
Protagonista [voce fuori campo]: Credo sia qui che abbiamo cominciato.
Tyler: Vuoi dire qualcosa per immortalare l'occasione?
Protagonista [con la canna della pistola in bocca]: Ancora non riesco a pensare a niente.
Tyler: Come, scusa?
Protagonista: Ancora non riesco a pensare a niente.
Tyler: Ah, umorismo da flashback! Ora la cosa si fa eccitante. Due minuti e mezzo. Pensa a tutto quello che abbiamo concluso. Da queste finestre vedremo il crollo della storia della finanza. Un passo più vicini all'equilibrio economico.
Protagonista: Perché lei è qui? [riferito a Marla]
Tyler: Una faccenda in sospeso.
Marla: [ai membri del progetto Mayhem che la stanno portando a forza all'edificio] Mettetemi giù!
Protagonista: Non farlo. Per favore, ti scongiuro.
Tyler: Non lo sto facendo io; noi lo stiamo facendo.
Protagonista: No.
Tyler: È questo che vogliamo.
Protagonista: Io non voglio questo.
Tyler: Giusto. Il fatto è che tu sei insignificante, ora. Dobbiamo dimenticarci di te.
Protagonista: Sei solo una voce nella mia testa!
Tyler: Tu sei una voce nella mia!
Protagonista: Sei soltanto un'allucinazione! Perché non posso liberarmi di te?
Tyler: Hai bisogno di me!
Protagonista: No, non è vero, non è più vero ormai.
Tyler: Ehi! Tu hai creato me! Io non ho creato un alter ego perdente per potermi sentire meglio! Assumiti la responsabilità!
Protagonista: Lo faccio. Sono responsabile di tutto questo! Lo riconosco in pieno! Però per favore, ti scongiuro, ferma subito questa cosa.
Tyler: Ho mai deluso noi due? Quanta strada hai fatto grazie a me? Porterò noi due fino in fondo, come sempre. Anche se tu urlerai e scalcerai, alla fine mi ringrazierai.
Protagonista: Tyler. Tyler, ti sono molto grato per tutto quello che hai fatto per me, ma questo è troppo! Io non voglio questo!
Tyler: Che cosa vuoi? Tornare al tuo lavoro di merda? Alla tua vita di condominio a guardare la tv? Vaffanculo! Io non ci sto!
Protagonista: Oh, mio Dio, non sta accadendo veramente.
Tyler: È già fatto, perciò sta' zitto. Sessanta secondi. Lo puoi vedere da te.
Protagonista: No... Posso risolvere tutto. Lo posso fare, tutto questo non è reale. Tu non sei reale. Quella pistola... non è nemmeno nella tua mano. La pistola è nella mia mano. [la pistola scompare dalla mano di Tyler e compare in quella del protagonista]
Tyler: Buon per te. Non cambia niente... [il protagonista si punta la pistola] Perché vuoi puntartela alla gola?
Protagonista: Non alla mia gola, Tyler, alla nostra.
Tyler: Interessante... Dove vuoi arrivare, Mister IKEA? Ehi, siamo tu e io. Amici.
Protagonista: Tyler... Voglio che mi ascolti attentamente.
Tyler: Va bene.
Protagonista: Ho gli occhi aperti. [si spara alla gola]
Tyler: Cos'è questo odore? [crolla a terra e scompare]
Marla: Ti sei sparato da solo?
Protagonista: Sì, ma va tutto bene. Marla, guardami, sto benissimo. Fidati, andrà tutto bene. [esplodono i grattacieli di fronte a loro] Mi hai conosciuto in un momento molto strano della mia vita.
Citazioni su Fight Club
- All'inizio, il film coinvolge con la sua storia intrigante da commedia nera e con sgargianti effetti visivi; poi cambia tono, diventa molto pesante e punta verso una soluzione allarmante e senza senso. (Leonard Maltin)
- Di fronte a questo adattamento (di Jim Uhls) del romanzo di Chuck Palahniuk, la critica si è divisa: grido di rivolta contro una società post-consumista o pericolosa apologia di un neotribalismo fascista? Smisuratamente ambizioso ma anche autoparodico, il film appare alla fine confuso e impari al compito che si prefigge: sagace nell'individuare certi sintomi (crisi maschile, fuga dalla realtà, scissione della personalità), abile a stordire – soprattutto all'inizio – con una messa in scena visionaria (notevole la fotografia di Jeff Cronenweth), capace di colpire a fondo con il cinismo (memorabile il culturista cui sono spuntate le tette, interpretato dal cantante Meat Loaf), ma senza saper riflettere in modo articolato sui problemi evocati. In definitiva americano quanto un talk show un po' esagitato. (Il Mereghetti)
- La prima volta che vidi qualche spezzone del film è stato quando andai nella location delle riprese, e David Fincher mi trascinò via dal set portandomi nella sua roulotte per mostrarmeli. Mi guardava aspettando la mia reazione, e io non avevo idea di come le scene potessero incastrarsi. C'erano questi meravigliosi piani d'ascolto e cose del genere che sembravano così casualmente, splendidamente composti, divertenti e piacevoli nella loro essenza, ma non avevo idea di come potessero incastrarsi. Mi sentivo così a disagio con David a guardarmi. Quando poi ho visto il film, soprattutto quando mi sono seduto con Jim Uhls e ho registrato un commento per il DVD, ho provato una sorta di imbarazzo per il libro, perché il film aveva snellito la trama rendendola molto più efficace, facendo collegamenti che non avevo mai pensato di fare. C'è una battuta sui "padri che fondano franchising con altre famiglie"[1] e non avevo mai pensato di legarla al fatto che anche il Fight Club fosse un franchising, mentre nel film questa connessione era presente. L'idea di non aver pensato personalmente a quel collegamento mi stava torturando. (Chuck Palahniuk)
- Per me una delle vere sorprese nella realizzazione di Fight Club fu Brad Pitt. Non diede mai motivo di pensare di essere un attore che cercava di proteggere la sua "bradpittità". In genere, quando a un giovane attore capita un film del genere, il primo istinto è resistere e giocare sul sicuro. [...] Senza nemmeno un briciolo di falsa vanità o l'uso di vecchi trucchi per conquistare il pubblico, Pitt dimostrò di essere un formidabile attore di enorme talento. [...] Con tutte le montature pubblicitarie che in genere accompagnano le star del cinema, non pensavo che Brad potesse essere tanto temerario da andare oltre quello che gli altri si aspettavano da lui. La sua interpretazione in Fight Club fu stellare. (Art Linson)
- Picchiarsi per stare meglio: questo l'assunto del film. Dopo il successo, in parte inaspettato, di Seven, Fincher ripercorre e perfeziona la violenza. Pitt è semplicemente il diavolo: forte, astuto, bello e violento. Norton ne rimane sedotto. Nota di costume sulla pratica di scaricamento delle tensioni con scarico di pugni. Machismo imperante. Suggestioni da palestra di pugilato. Ideologia atta a suscitare polemiche. Ben diretto e ben interpretato. (il Farinotti)
- Sotto la scorza di un action movie si cela una commedia cerebrale, un film di idee che è anche un metafilm, una metafora del cinema. Il protagonista non vuole migliorare sé stesso né la realtà che l'ha deluso, ma adattarla ai suoi desideri. Dal romanzo (1996) di Chuck Palahniuk, sceneggiato da Jim Huhls, il 4° film del californiano Fincher conferma la sua perizia narrativa e la padronanza del mezzo, ma anche l'inclinazione a un nichilismo programmatico e a una perversa manipolazione dello spettatore. Dati i tempi, è divenuto, specialmente tra il pubblico giovane, un film di culto. (il Morandini)
- Accusando opere come Fight Club di essere film dell'orrore sulla vita reale, i politici vogliono farci guardare attraverso le lenti rosate di occhiali che hanno tinto loro.
- Con il suo stile cinetico, l'approccio viscerale, la trama coinvolgente e il potente messaggio sociale, Fight Club è un importante candidato da considerare come la versione anni 90 di Arancia meccanica. In un periodo in cui così pochi film lasciano il segno, Fight Club rifiuta di essere ignorato o respinto.
- Lo scopo di mostrare tutti questi sanguinolenti scazzottamenti è quello di fare il punto circa la natura bestiale dell'uomo e ciò che può accadere quando gli effetti di stordimento della fatica di ogni giorno sono la causa per cui le persone diventano un po' matte. Gli uomini che diventano membri del Fight Club sono vittime del potere disumanizzante e anestetizzante della società moderna. Sono diventati ingranaggi di una ruota. L'unico modo in cui possono ritrovare un senso di individualità è entrare in contatto con i primordiali istinti barbarici di dolore e violenza.
- Senza andare nello specifico, posso affermare che è presente una somiglianza strutturale con Il sesto senso. In Fight Club lo stravolgimento finale non è lo scopo finale del film ed è integrato in modo più efficace con l'intera storia. Se riesci a dedurre la cosiddetta "sorpresa" ne Il sesto senso in anticipo rispetto a quando il regista lo ha programmato, è difficile non vedere il film come una prolissa e irregolare palese manipolazione. Al contrario Fight Club possiede la profondità e l'ampiezza per padroneggiare l'attenzione dello spettatore e rispettare chi riesce a svelare il presuntuoso stravolgimento al centro della trama prima che venga esplicitamente rivelato. È anche interessante notare che questo non accade proprio alla fine, quindi, sebbene sia un aspetto importante di Fight Club, non determina il successo o il fallimento del film.
- A mio parere [il personaggio di Tyler Durden] non ha verità utili. È un bullo [...] Nessuno dei membri diventa più forte o più libero per via della loro appartenenza al Fight Club; sono ridotti a patetici cultisti. Di conseguenza indossano camicie nere e si arruolano come fossero skinhead.
- È "macho-porn" — il sex movie verso cui Hollywood ha puntato per anni, in cui l'erotismo tra i due sessi è rimpiazzato da combattimenti da spogliatoio tra maschi. Le donne, che hanno avuto a che fare con gli atteggiamenti dei maschietti da una vita, lo capiranno istintivamente; gli uomini se lo godranno per via della botta di testosterone. Il fatto che è molto ben realizzato e ha un ottimo primo atto certamente offusca la questione.
- Fight Club è una montagna russa mascherata da filosofia — il tipo di montagna russa in cui alcuni finiscono per vomitare mentre altri non vedono l'ora di salirci di nuovo.
- Quando vedi dei bravi attori in un progetto come questo ti viene da chiederti se hanno firmato il contratto come un'alternativa all'andare in canoa.
- Ultimamente i film sembrano insoddisfatti a meno che non aggiungano scene finali che ridefiniscano la realtà di tutto ciò che hanno raccontato prima; chiamiamola la sindrome di Keyser Soze.
Frasi promozionali
- ATTENZIONE Se stai leggendo, allora questo avviso è per te. Ogni parola che stai leggendo di questa pubblicazione è un altro secondo tolto alla tua vita. Non hai altre cose da fare? La tua vita è così vuota che davvero non riesci a pensare a un modo migliore per spendere questo tempo? Oppure sei così colpito dall'autorità che dai rispetto e fede a tutto ciò che si proclama tale? Leggi tutto quello che ti dicono di leggere? Pensi a tutto quello che ti dicono di pensare? Compri tutto quello che ti dicono dovresti volere? Esci dal tuo appartamento. Incontra un membro del sesso opposto. Interrompi lo shopping e la masturbazione compulsiva. Lascia il lavoro. Fai scoppiare una rissa. Prova di essere vivo. Se non rivendichi la tua umanità diventerai una statistica. Sei stato avvisato. Tyler.
- WARNING If you are reading this then this warning is for you. Every word you read of this useless fine print is another second off your life. Don't you have other things to do? Is your life so empty that you honestly can't think of a better way to spend these moments? Or are you so impressed with authority that you give respect and credence to all who claim it? Do you read everything you're supposed to read? Do you think everything you're supposed to think? Buy what you're told you should want? Get out of your apartment. Meet a member of the opposite sex. Stop the excessive shopping and masturbation. Quit your job. Start a fight. Prove you're alive. If you don't claim your humanity you will become a statistic. You have been warned. Tyler.[2]
- Combatti per sapere chi sei.[3]
- Funziona bene sulle macchie di sangue.
- Works great on blood stains.[4]
- Guai. Caos. Sapone.
- Mischief. Mayhem. Soap.[4]
Note
Voci correlate
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