Tumore
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Citazioni sul tumore.
Citazioni
[modifica]- Asportando il cancro, non si è data ancora la risposta alla domanda: che cos'è la malattia. Essendo il cancro il sintomo finale, non può essere la causa del sintomo iniziale. (John Henry Tilden)
- Azzardo l'ipotesi che il cancro (malattia degli anziani) abbia le sue radici psichiche in un tentativo sbagliato dell'organismo per ringiovanire. La formazione di un neoplasma potrebbe significare il desiderio di rifarsi un nuovo organo, p. es. un nuovo stomaco. (Ho comunicata questa mia ipotesi ad alcuni medici intelligenti, i quali ne hanno tutt'altro che riso). (Umberto Saba)
- Considerate le più recenti evidenze, si può grossolanamente stimare che circa un terzo dei tumori sia evitabile con cambiamenti della dieta. (Walter Willett)
- Di sicuro [avere un cancro] è un'esperienza che fa uscire da un certo automatismo di comportamenti, da quell'andare avanti con inerzia, dando per scontate le cose. In queste circostanze, uno è obbligato a fermarsi e pensare. (Janez Drnovšek)
- È morto Alessio. Un infarto. "Peggio per lui. Non ha avuto la pazienza di aspettare il cancro." (Marcello Marchesi)
- – Ehi, andiamo, sto soffrendo...
– Vuole vedere la sofferenza? Vada alla chiesa metodista il martedì sera. Veda quelli con il cancro ai testicoli. Quella è sofferenza. (Fight Club) - Finché non accade a te, il cancro sembra un problema lontano. Poi nella testa si resetta tutto: i valori, le priorità, le cose che contano. E anche quando guarisci, il trauma ti resta dentro. (Umberto Tozzi)
- Il cancro non è una malattia: è un'industria e una compagnia. (Franco Rossi)
- Il giovane che accoglie e alleva nei suoi polmoni la tubercolosi si suicida – come Nelson a Trafalgar – ma prima di aver combattuto. Il cancro dei vecchi è la stessa cosa, ma con sofferenze tanto maggiori quanto maggiore è il conflitto che la malattia – a suo modo – esprime e risolve. (Umberto Saba)
- Il rapporto alimentazione-tumore è stato studiato in modo approfondito dai ricercatori di tutto il mondo, partendo dalla constatazione della notevole differenza di tumori che si riscontra nelle varie popolazioni. [...] La conclusione che si può trarre è che il tumore è senz'altro una patologia in minima parte dovuta a fattori costituzionali, genetici o etnici, perché altrimenti non subirebbe questi mutamenti statistici in base all'ambiente in cui si vive. Ma con altrettanta evidenza l'aria che si respira, le abitudini di vita e la qualità dei cibi incidono in maniera determinante sull'insorgenza del cancro. (Una carezza per guarire)
- Io non penso di essere stato un uomo di successo, perché quando ero neolaureato e ho messo per la prima volta piede all'Istituto dei Tumori, contavo, avendo davanti una vita intera, di riuscire a vincere il cancro. Invece il cancro non è sconfitto. (Umberto Veronesi)
- La cosa peggiore del cancro non è quello che fa a te ma quello che fa alle persone che ami. (Deadpool)
- La cosa più tranquillizzante che possano dirci chirurghi e cancerologi è: "Troppo tardi!". (Guido Ceronetti)
- La felicità non è ereditaria, la lue sì, il cancro forse. (Marcello Marchesi)
- Mai cedere il controllo. Dirigi la tua vita. Convivo con il cancro da quasi un anno. È come una condanna a morte secondo la maggior parte della gente. Ma tutto sommato, fin dalla nascita abbiamo una condanna a morte. Quindi a intervalli regolari vengo qui e a fare i miei controlli, sapendo bene che una di queste volte... magari anche oggi... mi daranno brutte notizie. Ma finché non accade... La mia vita la dirigo, Io. Non ne cedo il controllo. (Breaking Bad)
- Mi sentivo malato da diversi anni, ma nessuno aveva individuato il problema. Poi sono stato davvero male e sono finito al pronto soccorso. In quell'occasione hanno fatto alcuni test e hanno scoperto che il cancro era lì da qualcosa come otto o dieci anni, crescendo senza essere rilevato da nessuno dei miei medici precedenti. Quando l'hanno scoperto, era inoperabile. (Frank Zappa)
- Non mi sarei mai aspettata che proprio io avrei prodotto dentro di me una cosa tanto brutta. Ma l'ho vinto grazie alla prevenzione precoce, e questa è un’eredità dell’educazione degli Anni '70. (Angela Finocchiaro)
- Ora proprio come ogni bravo ragazzo americano ero cresciuto con il motto: prendi il cancro precocemente. Così vai fin lì per prenderlo precocemente e loro ti fanno aspettare tre settimane per una visita. Questa è la differenza tra ciò che ci viene detto e lo stato delle cose. (Charles Bukowski)
- Ora so il sapore della morte. (Terminator Salvation) [dopo aver baciato una donna malata di cancro]
- Pare che il brutto male nasca spontaneo da un conflitto irrisolto, | vadano a dirlo a chi ha raccolto l'uranio dal conflitto in Kosovo. (Caparezza)
- Per quasi tutta la mia vita, avevo agito secondo il semplice schema che prevede la vittoria oppure la sconfitta, ma il cancro mi stava insegnando ad ammettere le mie incertezze. (Lance Armstrong)
- Quando muore qualcuno di cancro, mi chiedo sempre dove aveva il tumore, chissà quale cellula lo ha determinato, quale cellula malata ha raggruppato segretamente attorno a sé altre cellule, se c'è stato un giorno preciso in cui è iniziato il golpe cellulare mentre il corpo ignaro era in un ufficio postale o al tavolo di un self-service o sul vagone di un treno o stringeva la mano a un aperitivo. (Giorgio Falco)
- [Riferendosi al proprio cancro] Se so che ho una cosa grave e so che esiste, non mi preoccupo, me ne occupo. (Marco Pannella)
- Senti, sappiamo entrambi che il cancro è uno spettacolo di merda, come il concerto di un gruppo che fa una cover di merda degli Spin Doctors a un festival di merda nell'Iowa. (Deadpool)
- Si sa, capita a tanta gente, ma non si pensa mai che potrebbe capitare a noi. Questo era sempre stato anche il mio atteggiamento.
Così, quando capitò a me, ero impreparato come tutti e in un primo momento fu come se davvero succedesse a qualcun altro.
«Signor Terzani, lei ha il cancro», disse il medico, ma era come non parlasse a me, tanto è vero — e me ne accorsi subito, meravigliandomi — che non mi disperai, non mi commossi: come se in fondo la cosa non mi riguardasse. (Tiziano Terzani) - Sindrome da evoluzione accelerata: il corpo diventa molto creativo e tira fuori un mucchio di cose nuove. Forse vuole vedere cosa rimane per le prossime generazioni. [...] È patologico, non è salutare. È un guasto del sistema. A un organismo serve organizzazione, altrimenti crea solo tumori. (Crimes of the Future)
- – Sole, aria, cibo, acqua, sesso.
– Cancerogeni, tutti. (Don DeLillo)
- Alla fin fine sono forse pulita dal cancro in questo momento, ma ciò non significa che non potrebbe tornare al 100%. Quindi ora non vi sto lasciando dicendovi: "Oh mio Dio la mia vita è finita, perché io non so..." Sono seduta qui, sono felice di essere al Rove, sono contenta di essere in Australia, sono contenta di aver finito un album, sono solo grata. Se torna lo prenderò a calci nel culo tanto quanto ho potuto. Ma non si tratta di vincere, si tratta solo di combattere, e questo è tutto quello che dovete fare su questa terra. Solo combattere per ciò che è il vostro diritto, quello di vivere.
- Non importa se si lotta contro il cancro al seno o contro l'Aids, basta tenere sveglia la coscienza della gente su questi temi.
- Non lasciare che il cancro porti via il meglio di te!
- Due parole e la vita deraglia. Bastano due parole a cambiare la nostra esistenza e stravolgerla per sempre. Non avevo mai immaginato potesse davvero accadere così.
È accaduto.
Ha ragione Woody Allen in quella battuta sulfurea di un suo vecchio film: «In questa nostra epoca le due parole più belle che si possono ascoltare non sono "Ti amo", ma "È benigno"».
Il mio cancro non è benigno. Si è incistato nel polmone destro e sta lì, secondo i medici, dal almeno quattro anni. Da come è messo e da come ha prodotto i linfonodi non deve starci neanche tanto male. È bello grosso, tra i cinque e i sette centimetri, e tutto intorno ha figliato i suoi orribili pipistrelli che hanno scelto i posti migliori della sala per godersi lo spettacolo. - Non so esattamente cosa io sia oggi, ma so per certo che non sono una persona "normale", e questa è una sensazione spiacevole. Certi giorni, e soprattutto certe notti, mi sembra di pattinare sul ghiaccio della mia anima. I medici hanno voglia a dire che bisogna comportarsi normalmente e fare una vita normale, uguale a quella di prima. Balle. Loro per primi sanno che non è così, e non è possibile che sia così. Oggi dal cancro si può guarire, oppure si può imparare a convivere con la malattia, e molti ci riescono. Ma "normali" non si è mai più. Si è diversi, un'altra cosa, spesso migliori, più consapevoli, più dolci. Ma niente è più come prima.
- Ricordo che Barbara e io siamo tornati a casa tramortiti, lei più di me. Come medico, e come medico che diagnostica almeno una volta al giorno un tumore alla mammella e che deve preparare la paziente ad assorbire il colpo di quella notizia, lei sapeva bene a cosa saremmo andati incontro tutti e due.
Sapeva quanto è vigliacco il cancro, quanto è tenace, come rode e corrode, come si nasconde per attaccare all'improvviso, come sparisce per poi riapparire e colpire. Sapeva che non dà tregua. Sapeva che è talmente stupido e feroce che accetta di morire pur di uccidere il suo ospite: perché le cellule tumorali smetteranno anche loro di mangiare e crescere e vivere non appena avranno ammazzato l'uomo che hanno scelto per il loro macabro festino.
- – Come sta?
– Ho il cancro.
– Per questo è il reparto oncologia, qui tutti hanno il cancro. Se vuole compassione, vada al reparto "Qui crepano tutti di salute". Anzi guardi, ce la porto subito. (quarta stagione) - I ragazzini con il cancro sono tutti degli eroi per te. In base alla statistica bisogna che almeno qualcuno sia un fifone. (seconda stagione)
- – Stai facendo un dramma per niente. Chi altro lo sa?
– Nessuno. E un cancro non è niente.
– Scusa. Non intendevo offendere la tua specializzazione. (terza stagione)
- È difficile vivere con gli assassini dentro, forse è più facile vivere con gli assassini fuori, visibili riconoscibili, che ti sparano addosso dalle strade, dalle cattedrali, dalle finestre delle caserme, dai palazzi reali dai balconi col tricolore. [...] Prevedibili e schematici anche nella cattiveria, come le bestie bionde, come le bestie nere, che ti possono togliere la libertà, mai le tue idee. Come quegli ingenui e patetici esemplari che esistono ancora oggi, ma non contano, sono un diversivo, un fatto di folklore, una mazurca. Ma l’assassino dentro, è come un’iniezione, non la puoi fermare non risparmia nessuno, nessuno sfugge alla scadenza. È difficile vivere con gli assassini dentro, appena ce li hai iniettati, ti si rivoltano contro.
- E ti lasciano libero | con questa cosa dentro, | con quel milione di molecole | che non ti ubbidiscono più, | che lavorano per conto loro, | che proliferano silenziose | e non le vedremo mai | quelle molecole pazze | cancerose. | Non sapremo nemmeno se sono esistite | quelle cellule ingorde insaziabili enormi, | voraci affamate di noi ci mangeranno | come vermi.
- Ma quello che succede in fondo ai tuoi polmoni, o al tuo intestino, è quello che conta, è qualcosa che ti hanno messo dentro, e ti mangia piano piano, come un cancro. Hanno inventato un nemico molto più geniale, che non si vede, un nemico segreto e consapevole che ti viene incontro, hanno inventato il cancro.
- Glioma, fibroma, blastoma. Qualunque sia il tumore le persone pensano che il tuo approccio sia lo stesso: trovi il punto del corpo in cui si nasconde, poi apri il paziente e tagli via tutto. Ma non stai combattendo soltanto contro un tumore, in realtà sei in guerra contro un miliardo di cellule. (decima stagione)
- Il cancro è un bullo biologico. Gli piace la lotta e ti prende alle spalle. Aspetta che il corpo si senta tranquillo, che si senta sano e forte. È allora che il cancro si fa strada e cresce sempre di più. Il corpo non si accorge neanche del suo arrivo. Perché il cancro è maestro nelle sorprese. (decima stagione)
- Non mi piacciono i cambiamenti. In oncologia quando una cellula normale diventa maligna si parla di mutazione cellulare. Quelle cellule del cavolo diventano maligne sotto i tuoi occhi, perciò per quanto mi riguarda, la mutazione fa schifo. (nona stagione)