Edward Bulwer-Lytton
Edward George Bulwer-Lytton (1803 – 1873), romanziere, drammaturgo e politico britannico.
Citazioni di Edward George Bulwer-Lytton
[modifica]- L'amore è l'attività degli oziosi e l'ozio degli attivi.[1]
- L'uomo che nella vita ha più successo dei suoi simili è colui che sa individuare presto e con chiarezza la propria meta e ne fa l'oggetto costante delle sue energie. Il genio stesso non è che una forte capacità di osservazione, unita a fermezza di carattere. Qualsiasi uomo tenga aperti gli occhi e sappia restar fedele alle decisioni prese, senza neanche rendersene conto diventa un genio. [2]
- La coscienza è la sostanza più elastica del mondo. Oggi non riuscite a tirarla tanto da coprire uno di quei mucchietti di terra che fanno le talpe, domani copre una montagna.[3]
- [L'eruzione del 24 agosto 79] La nube che aveva diffusa una sì densa tenebrìa nell'atmosfera, erasi concentrata in una massa compatta ed impenetrabile, ma a misura che s'addensava l’oscurità, i lampi splendevano all'intorno del Vesuvio con abbagliante chiarore. Né come al solito erano color di fiamma viva; neppure l'arcobaleno rivaleggiar poteva secoloro per la varietà delle tinte: ora azzurrini come il cielo del mezzodì, ora d'un verde livido, guizzanti come le spire di mostruoso serpente: poscia d'un rosso lurido, intollerabile all'occhio, uscendo da colonna di fumo in lontananza, e rischiarando tutta la città, per un istante , indi facendosi pallido ad un tratto come un fantasma.[4]
Allorché momentaneamente cessava la pioggia di ceneri, udivasi il sotterraneo fracasso, e muggire le onde dell'agitato mare; ed appena sensibile, ma tremendo agli infelici Pompejani, sentivasi in lontananza il fischio e il rimbombo del Vesuvio che buttava. Talvolta qualche nuvola pareva staccarsi dalla massa, e rischiarata dal lampo, assumere bizzarre figure d'uomini, o mostri lanciantisi gli uni contro gli altri, indi sprofondando nel tenebroso abisso. Agli occhi ed alla fantasia degli atterriti cittadini que' vapori apparivano quai giganteschi nemici; agenti della distruzione e della morte[5].[6] - La penna è più potente della spada.[7]
- La vita è come suonare il pianoforte in pubblico e imparare a padroneggiare lo strumento lì per lì.[8]
- Le rivoluzioni non si fanno con l'acqua di rosa.[9]
- Nessuno è così privo di amici da non avere un amico abbastanza sincero da dirgli delle verità spiacevoli.
- There is no man so friendless but what he can find a friend sincere enough to tell him disagreeable truths.[10]
Gli amori infelici di Ernesto Maltravers
[modifica]Quattro miglia lontano da una delle nostre città industriali del nord, c'era nell'anno 18... una landa deserta, della quale sarebbe stato difficile immaginare luogo più orrido. Qua e là qualche ciuffo d'erba spuntava dal suolo nerastro e sassoso; nessun albero rallegrava lo sguardo in tutta la pianura circostante. Si aveva l'impressione che anche la natura viva fosse fuggita da quella terra, spaventata dall'incessante rumore delle fucine; perfino l'arte, che sa modellare ogni cosa, si era rifiutata di abbellire e di utilizzare quella landa selvaggia. Era una solitudine primordiale, che assumeva l'aspetto di qualcosa fuori del naturale quando nelle lunghe notti invernali si scorgevano in lontananza i rossi bagliori sprigionatisi dalle ciminiere delle officine. Era così priva di segni di vita umana, che il viaggiatore era tentato a credere che quei fuochi non fossero accesi da mano di uomo; nel raggio di quattro miglia attorno alla sterpaia dalla strada che attraversava quella zona arida, sorgeva un solitario e povero casolare.
Gli ultimi giorni di Pompei
[modifica]«Oh, Diomede! Come va? Ceni con Glauco, stasera?» disse un giovanotto di piccola statura, che indossava la toga con quelle pieghe molli ed effeminate che rivelavano il signore e il damerino. «Ahimé, no, Clodio mio! Non mi ha invitato.»[11]
La casa stregata
[modifica]«Pensa un po'!» mi disse un giorno, in tono tra il serio e lo scherzoso, un mio amico letterato e filosofo. «Dall'ultima volta che ci siamo visti, ho scoperto a Londra una casa stregata.»
«Ma... stregata come?» chiesi. «Spiriti, vuoi dire? Fantasmi?»
«Su questo non saprei pronunciarmi» disse.[12]
Paul Clifford
[modifica]Era una notte buia e tempestosa.[13]
Citazioni su Edward Bulwer-Lytton
[modifica]- E che perfette valanghe di ciarpame ci arrivano oggigiorno dall'estero! Lo sgargiante sentimentalismo di Bulwer non è che un sollievo dopo i gonfi, innaturali romanzi «storici» di dolce-vita-nel-sottoscala di Harrison Ainsworth. (Walt Whitman)
Note
[modifica]- ↑ Da Rienzi; citato in Aa. Vv., Dammi mille baci, e ancora cento. Le più belle citazioni sull'amore, a cura delle Redazioni Garzanti, Garzanti, 2013.
- ↑ citato in Ari Kiev, Vivere meglio giorno per giorno, Selezione dal Reader's Digest, luglio 1974
- ↑ Da Ernest Maltravers.
- ↑ Nota del traduttore: "Like the ghost of its own life. Così il testo."
- ↑ Dione Cassio. Cfr. nota 2, p. 149, Gli ultimi giorni di Pompei, edizione 1836.
- ↑ Da Gli ultimi giorni di Pompei, vol. IV, traduzione di Francesco Cusani, introduzione di Francesco Cusani, presso Vincenzo Puzziello Tipografo-Librajo Napoli, 1836, pp. 148-149
- ↑ Da Richelieu, 1839.
- ↑ Citato in Questo è tutto di Aidan Chambers, Fabbri Editori, traduzione di Giorgia Grilli.
- ↑ Da The Parisians; citato in Fernando Palazzi, Silvio Spaventa Filippi, Il libro dei mille savi, Hoepli, Milano, 2022, n. 6055. ISBN 978-88-203-3911-1.
- ↑ Da What Will He Do With It?, III, 15.
- ↑ Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, Incipit, Skira, 2018. ISBN 9788857238937
- ↑ Citato in Fruttero & Lucentini, Íncipit, Mondadori, 1993.
- ↑ Probabilmente l'incipit più famoso e parodiato della letteratura. È anche l'ispirazione per un premio satirico, il Bulwer-Lytton Fiction Contest.
Bibliografia
[modifica]- Edward Bulwer-Lytton, Gli amori infelici di Ernesto Maltravers (Ernest Maltravers), traduzione di M. Arbos, Edizioni Paoline, 1985.
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