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Zhang Xin (imprenditrice)

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Zhang Xin nel 2019

Zhang Xin[6] (cinese tradizionale: 張欣; cinese semplificato: 张欣; pinyin: Zhāng Xīn; Pechino, 1965) è un'imprenditrice cinese, miliardaria grazie all'attività nel settore immobiliare. Con suo marito Pan Shiyi, è cofondatrice ed ex amministratore delegato di SOHO China, un'impresa cinese di sviluppo di edifici per uffici. Si è dimessa dal ruolo di CEO il 7 settembre 2022 "per concentrarsi sul sostegno alle arti e alle attività filantropiche".[1][2][3] Da allora ha assunto il ruolo di fondatrice di Closer Media, una società di produzione cinematografica e finanziatrice con sede a New York[4][5].

Cresciuta in situazioni misere a Pechino e Hong Kong, dove ha lavorato per un certo periodo come operaia, Zhang alla fine è arrivata a possedere società responsabili di dozzine di sviluppi immobiliari a Pechino e Shanghai. A metà del 2010, Zhang ha iniziato una transizione da un modello di business di costruzione e vendita di immobili a uno di acquisto e locazione.[7] Zhang ha anche acquisito grandi partecipazioni nel Park Avenue Plaza e nel General Motors Building di New York City[8][9][10][11] e ha lanciato il settore degli spazi per uffici condivisi, SOHO 3Q, nel febbraio 2015.[12] Nel 2014, Zhang è stata elencata come la 62ª donna più potente del mondo da Forbes,[13] ed è "regolarmente nominata come una delle migliori donne d'affari del mondo".[11] Zhang e suo marito erano stati precedentemente classificati da Forbes tra le "coppie più potenti del mondo".[14]

Negli anni '50, i genitori di Zhang Xin, cinesi birmani di seconda generazione, lasciarono la Birmania e immigrarono in Cina.[15][16][17] Lì lavorarono come traduttori presso la Foreign Languages Press.[18] Si separarono durante la Rivoluzione Culturale.

Zhang, nata a Pechino nel 1965, dopo la separazione dei genitori[17] rimase con la madre trasferendosi a Hong Kong all'età di 15 anni:[11] vivevano in una stanza grande appena abbastanza per due letti a castello.[17] Lavorò per cinque anni in piccole fabbriche che producevano abbigliamento e prodotti elettronici.[19][11] All'età di 19 anni, aveva risparmiato abbastanza per il biglietto aereo per Londra e per mantenersi per lo studio dell'inglese in una scuola per segretarie a Oxford.[20] Per mantenersi nel Regno Unito, lavorò anche "in un tradizionale negozio di fish and chips britannico gestito da una coppia cinese" e prese il Primo Ministro Margaret Thatcher come modello,[11] sviluppando anche un "fascino per intellettuali britannici di sinistra".[17]

Zhang Xin

Nel 1987, mentre ancora studiava a Londra, vinse una borsa di studio che le permise di iniziare a studiare economia presso l'Università del Sussex, dove si laureò.[17][11] Nel 1992, conseguì anche un master in economia dello sviluppo presso l'Università di Cambridge,[21] dove scrisse la tesi sulla privatizzazione in Cina.[17] Nel 2013, Zhang ha ricevuto un dottorato onorario dall'Università del Sussex.[22]

Dopo la laurea, Zhang fu assunta dalla Barings PLC (in seguito Barings Bank), che aveva cercato a Cambridge studenti con conoscenza della privatizzazione in Cina e che assunse Zhang sulla base della sua tesi di master sull'argomento. Tornò a Hong Kong per lavorare, ma nel 1993 la filiale alla Barings fu acquisita da Goldman Sachs e Zhang fu trasferita a New York City, dove aiutò a far quotare le fabbriche cinesi privatizzate in Borsa. Incuriosita dalla crescente urbanizzazione della Cina, ritornò nella sua città natale, Pechino, dove incontrò e sposò suo marito, che le fece la proposta di matrimonio appena quattro giorni dopo il loro incontro, nel 1994. Sempre nel 1994, la coppia iniziò un progetto di sviluppo ad uso misto su terreni indesiderati, chiamato "New Town".

Nel 1995 ha co-fondato con suo marito Hongshi (significa "Pietra Rossa"), che in seguito divenne SOHO China. Nel decennio successivo, iniziarono sei ulteriori progetti di sviluppo in Cina, incluso uno sviluppo residenziale a Boao, l'isola di Hainan e il Comune vicino alla Grande Muraglia, un boutique-hotel gestito a Pechino che presenta le opere di dodici architetti asiatici reclutati da Zhang. All'inizio del loro matrimonio e del loro rapporto d'affari, la coppia ebbe attriti a causa di idee diverse su come avrebbe dovuto essere gestita l'attività, portando Zhang a tornare in Inghilterra per un po' di tempo per riflettere. Alla fine, decise di tornare da suo marito, ma lasciò l'attività per un certo periodo, tornando a concentrarsi sul design quando gli affari aumentarono.

Sviluppi successivi

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Dopo 10 anni di attività l'azienda di Zhang e Shiyi divenne la più grande impresa immobiliare del paese, con Zhang conosciuta come "la donna che costruì Pechino". Nel 2008, la coppia è stata descritta dal Times come "i magnati immobiliari più visibili e appariscenti della Cina". Nel 2011, Zhang ha iniziato a passare dal semplice sviluppo e vendita di proprietà all'acquisto e all'affitto di spazi, e si è allargata fuori dalla Cina acquisendo una partecipazione di 600 milioni di dollari nella Park Avenue Plaza di New York City, seguita dalla partecipazione in un gruppo acquisendo una partecipazione del 40% nel General Motors Building nel centro di Manhattan nel 2014,] per una cifra dichiarata di 1,4 miliardi di dollari. A quel tempo, Zhang, attraverso SOHO China, era coinvolto in 18 sviluppi a Pechino e 11 a Shanghai.

Nel 2014, Zhang e suo marito hanno lanciato un'iniziativa di beneficenza da 100 milioni di dollari, le borse di studio SOHO China, "per finanziare studenti cinesi svantaggiati nelle migliori istituzioni di tutto il mondo", comprese donazioni di oltre 10 milioni di dollari all'Università di Yale, oltre 15 milioni di dollari all'Università di Harvard e 10 milioni di dollari all'Università di Chicago; i doni sollevarono critiche da parte di chi sosteneva che i soldi avrebbero potuto essere spesi per migliorare le scuole in Cina. Le borse di studio SOHO China sostengono circa 50 studenti cinesi che conseguono titoli di studio universitari presso università partner.

SOHO China ha iniziato una transizione da un modello di business di costruzione e vendita di immobili a uno di acquisto e locazione, con Zhang che ha partecipato al lancio nel febbraio 2015 del settore degli spazi per uffici condivisi SOHO 3Q, affittando spazi condivisi ad aziende in varie città della Cina.

Zhang si è trasferita negli Stati Uniti durante la pandemia di COVID-19 e si è dimessa da SOHO China nel settembre 2022.

  1. ^ (EN) Billionaire Power Couple Steps Down from Leadership at Soho China, in Forbes, 7 settembre 2022.
  2. ^ (EN) Pan, Zhang Resign as Chairman, CEO of Soho China, su mingtiandi.com, 7 settembre 2022.
  3. ^ (EN) Keith Bradsher, Twilight of Entrepreneurs in China as More Leave the Country, in The New York Times, 8 settembre 2022.
  4. ^ (EN) Matt Grobar, Veteran Producers Joey Marra & Nate Matteson Join Closer Media To Oversee Expansion In Non-Fiction & Scripted TV, su deadline.com. URL consultato il 12 gennaio 2024.
  5. ^ (EN) Pamela McClintock, Toronto: Closer Media’s Zhang Xin and William Horberg on Landing Three Films at TIFF, Upcoming Elon Musk Doc, in The Hollywood Reporter. URL consultato il 12 gennaio 2024.
  6. ^ Nell'onomastica cinese il cognome precede il nome. "Zhang" è il cognome.
  7. ^ (EN) Russell Flannery, Soho China's CEO Zhang Xin: 'The Slowdown Will Continue', in Forbes, 16 settembre 2015.
  8. ^ (EN) Ilaina Jonas, Two big Manhattan property deals signal recovery, China interest, in Reuters, 2 giugno 2013.
  9. ^ (EN) GM Building Stake Said to Sell to Zhang, Safra Families, in Bloomberg.
  10. ^ (EN) Bryna Singh, Controversy over US$10 million donation to Yale: 7 things about China's power couple Pan Shiyi and Zhang Xin, in The Straits Times, 30 ottobre 2014.
  11. ^ a b c d e f (EN) Zhang Xin: The woman who built Beijing, in CNBC. URL consultato il 16 maggio 2018.
  12. ^ (EN) Huileng Tan, Tech sector boosting property demand in Beijing, Shanghai: Soho China, in CNBC, 14 giugno 2016.
  13. ^ (EN) The World's 100 Most Powerful Women, su Forbes. URL consultato il 4 agosto 2014.
  14. ^ (EN) World's Most Powerful Couples, in Forbes, 5 novembre 2011. URL consultato il 2 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2011).
  15. ^ (EN) Peter Foster, Meet Zhang Xin, China's self-made billionairess, in Telegraph UK, 27 giugno 2010. URL consultato il 4 marzo 2013.
  16. ^ (EN) Ingrid Li, Zhang Xin: On the Return to China, Jorge Pinto Books, 2006, pp. 1–2, ISBN 9780977472413.
  17. ^ a b c d e f (EN) Jianying Zha, The Turtles: How an unlikely couple became China's best-known real-estate moguls, in The New Yorker, 11 luglio 2005.
  18. ^ (EN) Bettina von Hase, Zhang Xin and Pan Shiyi: Beijing's It-couple, in The Times of London, 2 agosto 2008. URL consultato il 6 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 15 giugno 2011).
  19. ^ (EN) How Zhang Xin Became the 'Woman Who Built Beijing', in Vanity Fair, aprile 2018. URL consultato il 15 maggio 2018.
  20. ^ (EN) William Mellor, Beijing Billionaire Who Grew Up With Mao Sees No Housing Bubble, in Bloomberg Markets magazine, settembre 2010. URL consultato il 6 agosto 2010.
  21. ^ (EN) Meet Zhang Xin, China's self-made billionairess, in The Telegraph. URL consultato il 5 marzo 2013.
  22. ^ (EN) Sussex encouraged me to become the person I am, says entrepreneur Z, in University of Sussex. URL consultato il 14 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2019).

Altri progetti

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