William Fox Talbot
William Henry Fox Talbot (Melbury, 11 febbraio 1800 – Lacock Abbey, Wiltshire, 17 settembre 1877) è stato un inventore e fotografo inglese.[1]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Melbury, nella contea di Dorset, in Inghilterra. Figlio unico di William Davenport Talbot (1764 - 1800) e Elisabeth Theresa (1773 - 1846), subì la perdita del padre a soli cinque mesi. La madre si risposò nel 1804 con Charles Feilding (1780 - 1837). Nonostante si firmasse come Henry Talbot e non amasse venire chiamato Fox, quest'ultimo è il nome che più frequentemente gli fu associato. Nel 1821, già brillante studente al Trinity College dell'Università di Cambridge, conobbe John Herschel a Monaco, con cui collaborò nei suoi studi sulla luce. Si laureò all'università di Cambridge in matematica. Nel 1831 entrò alla Royal Society. Inventò un procedimento fotografico che gli permise di ottenere su carta immagini dalle tonalità invertite (negativi), la tecnica della carta salata e la calotipia.
Pubblicò The Pencil of Nature (1844-46), il primo libro illustrato con fotografie originali su carta salata, ottenute dai suoi calotipi shadografici.[2]
L'immagine negativa
[modifica | modifica wikitesto]I primi esperimenti di Talbot nella riproduzione di immagini furono portati a termine nella primavera del 1834 all'Abbazia di Lacock, nel Wiltshire. Coprì dei fogli di carta da scrivere con una soluzione di sale comune e nitrato d'argento, rendendoli sensibili alla luce. Fu sufficiente posare una foglia sulla carta ed esporla alla luce per rendere scure le zone non protette dalla luce. In questo modo ottenne un negativo della foglia. Chiamò questa tecnica shadowgraph, sciadografia. Il 28 febbraio 1835 Talbot descrisse come si poteva ottenere un'immagine positiva dalla negativa. Annotò nel suo taccuino:
«Nel processo fotogenico o sciagrafico (dal greco skia, «ombra»), se la carta è trasparente, il primo disegno può servire come oggetto, per produrre un secondo disegno, nel quale la luce e le ombre appariranno rovesciate.[3]»
Per conferire durevolezza a questo risultato il negativo doveva essere «fissato», ovvero reso inalterabile alla luce del sole[4]. A Ginevra Talbot scoprì che l'immagine poteva essere stabilizzata (quindi non più ricettiva alla luce) lavando il foglio con dello ioduro di potassio oppure nell’immergere il dipinto fotogenico in una forte soluzione di sale comune. Questa procedura fu chiamata fissaggio, un termine proposto da Herschel.
Le sue ricerche sulla luce si unirono nell'invenzione che lo rese famoso, la Calotipia oppure, derivata dal suo nome, Talbotipia. Si tratta di un procedimento fotografico che permetteva la riproduzione delle immagini con il metodo negativo / positivo. Fu presentata alla Royal Society sette mesi dopo quella di Louis Daguerre, il dagherrotipo.Questo ritardo fece perdere importanza alla calotipia, anche perché il metodo utilizzato da Talbot era più laborioso di quello presentato da Daguerre, e di qualità inferiore. Per le sue scoperte nel campo della fotografia ricevette nel 1842 la medaglia Rumford dalla Royal Society. Tra il 1844 e il 1846, cinque anni dopo la nascita ufficiale della fotografia e a tre anni dall'apparizione del calotipo, pubblicò il volume The Pencil of Nature, contenente 24 calotipi, che si configura come il primo libro pubblicato con illustrazioni fotografiche. In seguito la calotipia guadagnò credito perché utilizzata per l'illustrazione a stampa: il negativo era inciso su lastre di rame e l'immagine riprodotta su una rotativa.
«La cosa interessante è un fotografo come Talbot, che realizza il primo fotolibro in assoluto, perché quando progetta The pencil of nature, inserisce da una parte una fotografia e accanto il commento tecnico, quindi è anche il primo libro di tecnica fotografica esistente. In effetti, ci sono anche altri fotografi che compongono i loro soggetti ispirandosi alla letteratura, come la Cameron, e altri che, invece, cercano di illustrare delle opere poetiche. Lo stesso Talbot, quando si reca in Scozia, va sulle orme di Walter Scott. Però, ribadisco, i letterati all'inizio sono molto scettici verso la fotografia.»
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
8. Henry Davenport | 16. Henry Davenport | ||||||||||||
17. Elizabeth Talbot | |||||||||||||
4. William Davenport | |||||||||||||
9. Barbara Ivory | 18. John Ivory | ||||||||||||
19. Anne Talbot | |||||||||||||
2. William Davenport Talbot | |||||||||||||
10. John Ivory-Talbot | 20. John Ivory (= 18.) | ||||||||||||
21. Anne Talbot (= 19.) | |||||||||||||
5. Martha Ivory-Talbot | |||||||||||||
11. Mary Mansel | 22. Thomas Mansel, I barone Mansel | ||||||||||||
23. Martha Millington | |||||||||||||
1. William Fox Talbot | |||||||||||||
12. Stephen Fox-Strangways, I conte di Ilchester | 24. Stephen Fox | ||||||||||||
25. Christiana Hope | |||||||||||||
6. Henry Fox-Strangways, II conte di Ilchester | |||||||||||||
13. Elizabeth Horner | 26. Thomas Horner | ||||||||||||
27. Susannah Strangways | |||||||||||||
3. Elizabeth Theresa Fox-Strangways | |||||||||||||
14. Standish O'Grady | 28. Standish O'Grady | ||||||||||||
29. Anne Bettesworth | |||||||||||||
7. Mary Theresa O'Grady | |||||||||||||
15. Mary Hungerford | 30. Richard Hungerford | ||||||||||||
31. Rachel Knowles | |||||||||||||
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ William Henry Fox, su treccani.it.
- ^ 11 febbraio del 1800: nasce William Fox Talbot, inventore del meccanismo positivo/negativo, su ilfotografo.it.
- ^ H. J. P. Arnold, William Henry Fox Talbot, Hutchinson Benham, London 1977, p. 108.
- ^ Beaumont Newhall, Storia della fotografia, Giulio Einaudi Editore, p. 24.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a William Fox Talbot
- Wikisource contiene una pagina in lingua inglese dedicata a William Fox Talbot
- Wikiquote contiene citazioni di o su William Fox Talbot
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su William Fox Talbot
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Talbot, William Henry Fox, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Talbot, William Henry Fox, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) William Henry Fox Talbot, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) William Fox Talbot, su MacTutor, University of St Andrews, Scotland.
- Opere di William Fox Talbot, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di William Fox Talbot, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Opere di William Fox Talbot, su Progetto Gutenberg.
- (EN) William Fox Talbot, su Google Arts Project.
- (EN) The Correspondence of William Henry Fox Talbot, su foxtalbot.arts.gla.ac.uk (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2005).
- (EN) Pagina web del Museo Talbot a Lacock Abbey, su nationaltrust.org.uk. URL consultato il 25 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2015).
- Collezione al Museo d'Orsay [collegamento interrotto], su musee-orsay.fr.
- (EN) Collezione al Los Angeles County Museum of Art, su collections.lacma.org.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 54325833 · ISNI (EN) 0000 0001 2026 0414 · SBN CFIV001228 · BAV 495/46196 · CERL cnp00587557 · Europeana agent/base/147282 · ULAN (EN) 500021449 · LCCN (EN) n79138724 · GND (DE) 118753851 · BNE (ES) XX1008215 (data) · BNF (FR) cb137443352 (data) · J9U (EN, HE) 987007313502305171 · NDL (EN, JA) 00537136 · CONOR.SI (SL) 42739555 |
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