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Vladimir Sokoloff

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Vladimir Sokoloff nel film La strada scarlatta (1945)

Vladimir Sokoloff (in russo Владимир Александрович Соколов?, Vladimir Aleksandrovič Sokolov) (Mosca, 26 dicembre 1889West Hollywood, 15 febbraio 1962) è stato un attore russo naturalizzato statunitense.

Vladimir Sokoloff nacque a Mosca in una famiglia ebraica ashkenazita, e compì gli studi di filosofia e letteratura nella stessa città natale, unitamente a quelli di recitazione con Stanislavskij[1]. Fece il suo apprendistato presso il Teatro d'Arte di Mosca[2] in qualità di attore e di assistente alla regia, quindi si spostò in Germania nel 1923 per continuare l'attività artistica, debuttando nel cinema due anni dopo[2]. All'avvento del nazismo emigrò in Francia, dove recitò nella versione cinematografica di Don Chisciotte (1933) diretta da Georg Wilhelm Pabst, e interpretò il capo della polizia in Mayerling (1936). Nel 1937 si trasferì negli Stati Uniti con la compagnia di Max Reinhardt[2], inaugurando una prolifica carriera da caratterista a Hollywood, ad iniziare dal ruolo del pittore Paul Cézanne nel film Emilio Zola (1937).

Con i suoi tratti somatici espressivi e vagamente esotici, Vladimir Sokoloff è conosciuto dai cinefili per la grande versatilità nell'interpretare personaggi delle più differenti etnie e provenienze geografiche[1]. Durante una carriera artistica durata cinquant'anni, ha prestato il volto ad almeno 35 ruoli di diverse nazionalità[1], dal citato pittore francese Cezanne in Emilio Zola, all'arabo Hyder Khan nella commedia Avventura al Marocco (1942), al prete greco in La dama e l'avventuriero (1943), al maestro di scuola filippino Buenaventura J. Bello in Gli eroi del Pacifico (1945), all'italiano Polda nel thriller Maschere e pugnali (1946) di Fritz Lang, al poliziotto cinese Lum Chi Chow in Oppio (1948). Ottenne il suo maggiore successo degli anni quaranta grazie al ruolo del guerrigliero spagnolo Anselmo in Per chi suona la campana (1943), tratto dall'omonimo romanzo di Ernest Hemingway[2].

Durante gli anni cinquanta, Sokoloff rallentò la propria attività cinematografica, ma si distinse ancora in alcune ottime interpretazioni, come quella del cinese Kwan Sum Tang in L'avventuriero di Macao (1952) e soprattutto quella del saggio e bonario anziano che veglia sull'esistenza dei compaesani ne I magnifici sette (1960) di John Sturges. All'inizio degli anni sessanta l'attore si dedicò quasi completamente alla televisione, partecipando a diverse serie di successo come Carovane verso il West (1961), Gli intoccabili (1960-1961) e tre episodi di Ai confini della realtà (1961-1962), concludendo la carriera cinematografica con due ulteriori prove da caratterista nei film d'avventura Fuga da Zahrain (1962) e Taras il magnifico (1962), entrambi interpretati da Yul Brynner.

Doppiatori italiani

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Nelle versioni in italiano dei suoi film, Vladimir Sokoloff è stato doppiato da:

  1. ^ a b c Arthur F. McClure, Alfred E. Twomey e Ken Jones, More Character People, Citadel Press, 1984, pag. 160-161
  2. ^ a b c d Il chi è del cinema, De Agostini, 1984, vol. II, pag. 496

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