Vai al contenuto

Veep - Vicepresidente incompetente

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Veep)
Veep - Vicepresidente incompetente
Immagine tratta dalla sigla delle prime cinque stagioni
Titolo originaleVeep
PaeseStati Uniti d'America
Anno2012-2019
Formatoserie TV
Generecommedia, satira, politico
Stagioni7
Episodi65
Durata30 min (episodio)
Lingua originaleinglese
Rapporto16:9
Crediti
IdeatoreArmando Iannucci
Interpreti e personaggi
Doppiatori e personaggi
MusicheRupert Gregson-Williams, Christopher Willis
Produttore esecutivoArmando Iannucci, Christopher Godsick, Frank Rich, Chris Addison, Simon Blackwell, Tony Roche, Julia Louis-Dreyfus, Stephanie Laing, David Mandel
Casa di produzioneDundee Productions (2012-2015)
Prima visione
Prima TV originale
Dal22 aprile 2012
Al12 maggio 2019
Rete televisivaHBO
Prima TV in italiano
Dal25 giugno 2014
Al21 agosto 2019
Rete televisivaSky Atlantic
Opere audiovisive correlate
AltreThe Thick of It

Veep - Vicepresidente incompetente (Veep) è una serie televisiva statunitense trasmessa dal 2012 sul canale via cavo HBO e, in Italia su Sky Atlantic dal 2014.[1] Ideata dallo sceneggiatore scozzese Armando Iannucci, la serie è un adattamento della serie comica inglese The Thick of It, anch'essa ideata da Iannucci.

Ambientata nell'ufficio di Selina Meyer, immaginaria vicepresidente degli Stati Uniti d'America, con lo stesso stile realistico, detto cinéma-vérité, utilizzato in The Thick of It, la serie segue la vicepresidente e il suo disastroso staff raccontando i loro sforzi per lasciare il segno nella politica americana, evitando di rimanere intrappolati nei giochi politici che caratterizzano il governo degli Stati Uniti[2].

Sin dagli inizi, Veep è stata acclamata dalla critica, vincendo numerosi premi televisivi. La serie è stata nominata per sei anni consecutivi ai premi Emmy come "migliore serie commedia", vincendo con la quarta, quinta e sesta stagione. L'interpretazione di Julia Louis-Dreyfus le ha fatto vincere sei Emmy come "migliore attrice protagonista in una serie commedia". Lo stesso è avvenuto per Tony Hale, che nella serie interpreta l'assistente personale della Vicepresidente, il quale ha ricevuto cinque candidature consecutive agli Emmy come "migliore attore non protagonista in una serie commedia", vincendo nel 2013 e nel 2015. Per i ruoli comprimari hanno ricevuto candidature anche Anna Chlumsky (5), Gary Cole (1), Hugh Laurie (1) e Matt Walsh (2)[3].

La serie è stata rinnovata per una settima e ultima stagione[4][5] di sette episodi[6][7], andata in onda nella primavera del 2019.

La serie segue la vita personale e pubblica di Selina Meyer (Julia Louis-Dreyfus), Vicepresidente degli Stati Uniti d'America e, in seguito, Presidente. Il suo partito politico non è reso noto, tuttavia, nel finale della quarta stagione, viene suggerito che sia membro del Partito Democratico. Ex senatrice per lo stato del Maryland, si fa intendere che la Meyer abbia corso per primarie del suo partito del 2012, perdendole contro Stuart Hughes. Dopo la sconfitta, la Meyer decide di affiancare Hughes per la corsa alla Presidenza come candidata Vicepresidente, vincendo le elezioni e ottenendo la carica.

Lo staff della Vicepresidente, dal cui lavoro lei dipende totalmente, comprende la Capo di gabinetto (chief of staff) Amy Brookheimer (Anna Chlumsky), il direttore della comunicazione Mike McClintock (Matt Walsh), il vicedirettore della comunicazione Dan Egan (Reid Scott), l'assistente personale Gary Walsh (Tony Hale) e la segretaria personale Sue Wilson (Sufe Bradshaw). In seguito lo staff si allargherà al Capo di gabinetto della Casa Bianca Ben Cafferty (Kevin Dunn) e lo stratega politico Kent Davison (Gary Cole). Inoltre, Jonah Ryan (Timothy Simons), dipendente della Casa Bianca che funge da tramite con la Vicepresidente (e in seguito deputato del New Hampshire) compare ripetutamente nel corso della serie.

Sin dall'inizio della serie la Meyer è isolata e ignorata dal Presidente Hughes. Solo dalla seconda stagione riesce ad acquisire influenza e, alla fine della stagione, considera apertamente la possibilità di sfidare Hughes alle elezioni del 2016. Questa possibilità acquista importanza fondamentale nel momento in cui Hughes decide di non ricandidarsi facendo mettere in moto alla Meyer la sua campagna elettorale nel corso della terza stagione. Tuttavia, Hughes decide improvvisamente di dare le dimissioni, facendo assumere a Selina l'incarico di Presidente. Durante la quarta stagione la Presidente cerca di calarsi nel suo nuovo ruolo, portando avanti, allo stesso tempo, la sua campagna elettorale, entrambe le cose segnate da una serie di scandali. L'elezione presidenziale del 2016 si conclude con un pareggio nel Collegio elettorale tra la Meyer e l'avversario Bill O'Brien (Brad Leland), rimettendo la scelta ad un voto della Camera dei Rappresentanti durante la quinta stagione, dopo che un tentativo di riconteggio in Nevada risulta inutile per rovesciare il risultato del voto. Tuttavia, anche la consultazione della Camera si conclude con un pareggio, rimandando la decisione ad un voto del Senato, che, però, può solo eleggere uno dei due candidati Vicepresidenti. Al termine della quinta stagione, il voto del Senato si conclude con un nuovo pareggio, che viene superato con il voto decisivo del Vicepresidente della Meyer, Andrew Doyle (Phil Reeves), il quale permette a Laura Montez (Andrea Savage) di assumere la Presidenza degli Stati Uniti, facendo perdere il candidato Vicepresidente della Meyer, Tom James (Hugh Laurie). La sesta stagione ritrae per la prima volta la Meyer senza un incarico ufficiale, mentre cerca di assicurare un lascito politico scrivendo un libro, creando una fondazione e cercando di erigere una biblioteca presidenziale. Alla fine della stagione la Meyer prende la decisione di candidarsi nuovamente alla Presidenza.

Veep ritrae anche la vita personale di Selina Meyer, tra cui il difficile rapporto con la figlia Catherine (Sarah Sutherland) e il suo ex marito Andrew (David Pasquesi). Sono raccontate anche le vite, le carriere e le relazioni degli altri personaggi, che spesso si intrecciano con la principale linea narrativa, ironizzando sulle attività politiche e le dinamiche del moderno governo degli Stati Uniti.

Stagione Episodi Prima TV USA Prima TV Italia
Prima stagione 8 2012 2014
Seconda stagione 10 2013 2014
Terza stagione 10 2014 2014
Quarta stagione 10 2015 2015
Quinta stagione 10 2016 2016
Sesta stagione 10 2017 2017
Settima stagione 7 2019 2019

Personaggi e interpreti

[modifica | modifica wikitesto]

Personaggi principali

[modifica | modifica wikitesto]

Personaggi secondari

[modifica | modifica wikitesto]

Familiari e amici

[modifica | modifica wikitesto]
Camera dei Rappresentanti
[modifica | modifica wikitesto]
Altri politici
[modifica | modifica wikitesto]

The Thick of It

[modifica | modifica wikitesto]

Prima di creare Veep, il comico scozzese Armando Iannucci creò una serie televisiva di genere satirico per la BBC, The Thick of It, ambientata in un fittizio dipartimento del governo del Regno Unito. The Thick of It fu trasmessa per la prima volta nel 2005 e vince numerosi premi. Iannucci diresse anche un film spin-off della serie, In the Loop, che fu distribuito nel 2009 e ricevette una nomination agli Oscar come "Migliore sceneggiatura non originale".

Episodio pilota per ABC

[modifica | modifica wikitesto]

Un episodio pilota per una versione statunitense di The Thick of It fu inizialmente prodotto al fine di proporre la serie al canale ABC per la stagione televisiva 2007-2008. L'episodio era stato sviluppato per il pubblico statunitense dai produttori Mitch Hurwitz e Richard Day di Arrested Development e ruotava attorno alla vita quotidiana di un membro di basso livello del Congresso degli Stati Uniti d'America e del suo staff. Il pilota era stato diretto da Christopher Guest e prodotto da Sony Pictures TV e BBC Worldwide. L'ideatore Armando Iannucci fu accreditato nella produzione, ma non venne coinvolto nella realizzazione dell'episodio.[8]

Nell'episodio, John Michael Higgins interpreta Albert Alger, un neoeletto membro del Congresso, e Oliver Platt interpreta il presidente del Comitato Malcolm Tucker.[9] L'attrice Rhea Seehorn è Ollie Tadzio, una giovane ed ambiziosa speechwriter, e Michael McKean interpreta Glen Glahm, a capo dello staff di Alger.[10]

Tuttavia l'emittente ABC non ha accettato di inserire la serie nel suo palinsesto autunnale del 2007[11]. Iannucci prese inoltre le distanze dal pilota affermando «Era terribile... hanno preso l'idea e buttato via tutto lo stile. Era tutto girato in maniera convenzionale e non c'era improvvisazione, né imprecazioni. Non è stato accettato, grazie a Dio».[12]

Julia Louis-Dreyfus insieme a Joe Biden, Vicepresidente degli Stati Uniti, e Michelle Obama, First Lady, in uno sketch realizzato per la "Cena dei Corrispondenti" del 2014

Sviluppo della serie per HBO

[modifica | modifica wikitesto]

Dopo che l'episodio pilota è stato rifiutato da ABC, diverse emittenti, tra cui HBO, Showtime e NBC, hanno espresso interesse per la serie.[13] Iannucci è rientrato in trattative con HBO sull'adattamento della serie, ottenendo alla fine del 2009 la commissione di un nuovo pilota per una serie ambientata nell'ufficio del vicepresidente degli Stati Uniti d'America ed intitolata Veep (un soprannome derivato dalle iniziali "VP").[12][14]

Iannucci ha ottenuto così un maggior controllo creativo dello show, e ha co-sceneggiato l'episodio pilota insieme a Simon Blackwell, con il quale aveva già lavorato alla serie britannica The Thick of It[15][16].

HBO ha annunciato la commissione di un'intera stagione nell'aprile del 2011[16] e, più tardi, nel gennaio 2012, ha reso noto che la serie sarebbe stata trasmessa a partire dal 22 aprile 2012[17].

In un'intervista del 17 aprile 2012 durante il programma The Daily Show, Louis-Dreyfus ha affermato che è nelle intenzioni degli sceneggiatori, in linea con la serie della BBC, non mostrare sullo schermo il Presidente degli Stati Uniti d'America e non rivelare il partito politico dei personaggi[18]. Tuttavia, l'affiliazione politica della Meyer è suggerito nell'episodio "Election Night", dove gli Stati vinti dalla Meyer sono indicati con il blu, colore tipico del Partito Democratico[19].

Armando Iannucci sul set di Veep insieme a Martin O'Malley, Governatore del Maryland, in visita agli studi nel 2013.

Le riprese dell'episodio pilota sono terminate nel marzo del 2011.[20] La serie è stata girata a Baltimora a partire dalla fine del 2011.[15][21]

Il 30 aprile 2012 la serie è stata rinnovata per una seconda stagione di 10 episodi, in seguito anche per una terza, sempre di 10 episodi. HBO ha commissionato anche una quarta stagione, di 10 episodi. La serie ha ottenuto in seguito il rinnovo per una quinta stagione di 10 episodi, poi per una sesta, sempre di 10 episodi. Ed, infine, la serie è stata rinnovata per una settima stagione di 10 episodi. Il 7 settembre 2017 è stato ufficialmente confermato che la settima sarà l'ultima stagione.

Riconoscimenti

[modifica | modifica wikitesto]

Veep è stata candidata per quattro volte ai premi Emmy come miglior serie commedia, vincendo il premio per tre anni consecutivi dal 2015 al 2017. Sempre nel 2015 ha vinto gli Emmy per la miglior sceneggiatura (per l'episodio Election Night) e il miglior casting di una serie commedia. Inoltre la serie ha valso a Julia Louis-Dreyfus sei Emmy consecutivi come miglior attrice in una serie commedia e due candidature ai Golden Globe nella stessa categoria. Tra le altre interpretazioni apprezzate dalla critica vi sono quella di Tony Hale, vincitore di due Emmy su tre candidature come miglior attore non protagonista in una serie commedia, e quella di Anna Chlumsky, candidata a tre Emmy come miglior attrice non protagonista in una serie commedia.

  1. ^ Sky Atlantic: la nuova casa italiana di HBO - Sky Atlantic
  2. ^ Veep, su hbo.com.
  3. ^ Veep, su emmys.com.
  4. ^ ‘Veep’ & ‘Silicon Valley’ Renewed By HBO, su deadline.com.
  5. ^ Veep to End With Season 7, su tvline.com.
  6. ^ 'Veep' Final Season to Air in Spring 2019, su etonline.com.
  7. ^ Veep Will Conclude in 2019 With Its Shortest Season Ever, su tvline.com. URL consultato il 29 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 26 novembre 2022).
  8. ^ (EN) Christopher Guest Jumps Into 'The Thick of It', su zap2it.com. URL consultato il 16 marzo 2007 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2007).
  9. ^ (EN) Platt, 'Piz' Pluck Pilot Parts, su zap2it.com. URL consultato il 16 marzo 2007 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2012).
  10. ^ (EN) 'Gilmore' Regular Joins ABC Pilot, su zap2it.com. URL consultato il 16 marzo 2007 (archiviato dall'url originale il 22 maggio 2011).
  11. ^ (EN) Tim Goodman, Sometimes buzz about TV pilots is just a lot of hot air, San Francisco Chronicle. URL consultato il 27 maggio 2007.
  12. ^ a b (EN) Michael Rosser, Iannacci in talks with HBO over US Thick of It, Broadcast, 24 aprile 2009. URL consultato il 24 aprile 2009.
  13. ^ (EN) Rejected by ABC, political satire sparks interest, su news.yahoo.com, Reuters. URL consultato il 4 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2007).
  14. ^ (EN) Eric Deamer, HBO Gets into the Political Satire Game with Veep, su technologytell.com, Entertainmenttell. URL consultato il 24 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2012).
  15. ^ a b (EN) HBO Picks Up Veep, Armando Iannucci’s New Comedy Series, su wegotthiscovered.com, We Got This Covered, 18 aprile 2011. URL consultato il 10 agosto 2012.
  16. ^ a b (EN) HBO Picks Up Julia Louis-Dreyfus Pilot 'Veep' to Series, su hollywoodreporter.com, The Hollywood Reporter, 17 aprile 2011. URL consultato il 10 agosto 2012.
  17. ^ UPDATE: Premiere Dates For HBO's 'Girls,' 'Game Of Thrones', 'Veep' & 'Game Change', su deadline.com.
  18. ^ (EN) Julia Louis-Dreyfus, su thedailyshow.com, The Daily Show with Jon Stewart, 17 aprile 2012.
  19. ^ "'Veep': A playful pander in Washington's zoo", su washingtonpost.com.
  20. ^ (EN) Armando Iannucci, Status 44189301315092480, su twitter.com, Twitter, 5 marzo 2011. URL consultato il 10 agosto 2012.
  21. ^ (EN) HBO's series 'VEEP' starring Julia Louis-Dreyfus begins production in Maryland, su baltimoresun.com, Baltimore Sun, 3 ottobre 2011. URL consultato il 10 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2011).

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]