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Tuor

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Tuor
Tuor uccide l'orco Othrod[1]
in un'illustrazione di Tom Loback
UniversoArda
Lingua orig.Inglese
AutoreJohn Ronald Reuel Tolkien
1ª app.1977
Caratteristiche immaginarie
SpecieUomini
SessoMaschio
EtniaEdain
Data di nascita472 P.E.

Tuor è un personaggio di Arda, l'universo immaginario creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien. È figlio di Huor, congiunto degli Haladin e discendente della Casa di Hador, e di Rían, della Casa di Bëor.

In seguito alla morte del padre nella Nírnaeth Arnoediad[2], Rían, incinta del bimbo, ripara presso la regione del lago Mithrim.

Dopo il parto, affidato l'infante Tuor ai Sindar (i cosiddetti Elfi Grigi), Rían lascia la regione e raggiunto lo Haudh-en-Ndengin (in Sindarin, Tumulo del Massacro, dove erano stati accatastati i morti della Nirnaeth Arnoediad) vi si lascia morire di dolore. Tuor viene in seguito catturato dagli Esterling e fatto schiavo.

La giovinezza

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Dopo tre anni di schiavitù, Tuor riesce a fuggire ed inizia una vita da fuorilegge. Tuor viene scelto dal Vala Ulmo come strumento per i suoi disegni, e questi gli si mostra in sogno, ordinandogli di recarsi nella città elfica di Gondolin, per avvertire il re Turgon dell'avvicinarsi della Sorte dei Noldor.

Tuor giunge nel Nevrast, e nelle rovine di Vinyamar trova armi ed armatura che erano state abbandonate lì secoli prima[3], quindi, lungo la costa del Belegaer Ulmo stesso gli si palesa, dandogli un messaggio da riferire al re di Gondolin. Nel viaggio verso la città elfica, Tuor viene accompagnato dall'elfo Voronwë, unico superstite dell'ultima spedizione marittima inviata da Turgon alla volta di Valinor.

La venuta a Gondolin

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Dopo alterne vicende, Tuor giunge nella città elfica di Gondolin portando un messaggio di avvertimento di Ulmo per Turgon: la fine della città era prossima; il re tuttavia non lo tenne adeguatamente in considerazione, confidando che la forza della sua gente e la segretezza della città fossero sufficienti (benché le parole di un Vala bastassero per smentirle).

A Gondolin, Tuor prende in moglie Idril, figlia del re Turgon, che darà alla luce Eärendil il Beato. Pochi anni dopo, quando la città di Gondolin viene assediata da Morgoth, Tuor sfugge alla rovina della città, fuggendo con Idril e il giovane figlio. Con la sua nave Eärrámë giunse nell'Ovest raggiungendo infine Valinor. Tuor fu l'unico Uomo ad essere ammesso nei reami beati di Aman (qui possiamo notare la differenza con gli altri due matrimoni misti tra Elfi e Uomini: in questi casi, sia Lúthien che Arwen hanno scelto di rinunciare all'immortalità).

«In quel torno di tempo, Tuor sentì la vecchiaia addosso, [...] costruì pertanto una nave che chiamò Eärrámë, cioè Ala Marina; e con Idril fece vela verso l'ovest[...]. In tempi successivi, si proclamò che Tuor, solo tra gli Uomini, fosse stato annoverato tra la razza Primogenita e che si fosse unito ai Noldor da lui tanto amati, essendo il suo fato scisso da quello degli Uomini.»

  1. ^ L'episodio è narrato nel racconto "La caduta di Gondolin" contenuto nei Racconti perduti. Il racconto tolkieniano descrive in dettaglio gli ultimi giorni della città elfica, a differenza del Silmarillion che ne contiene solo una breve sintesi.
  2. ^ In Sindarin, la Battaglia delle Innumerevoli Lacrime, la quinta grande battaglia degli Edain e degli Eldar contro gli eserciti di Morgoth, che si conclude con una disastrosa sconfitta di Elfi e Uomini.
  3. ^ Turgon in persona abbandonò quelle armi per ordine di Ulmo, affinché un domani il sire elfico ne riconoscesse il portatore come messo del Vala.
  4. ^ Il Silmarillion, pp. 296-297; ed. Bompiani, Milano 2007.

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