Vai al contenuto

Transfobia

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Due attiviste manifestano al Tribeca Film Festival del 2010 contro il film Ticked Off Trannies with Knives, che conteneva elementi di transfobia

Transfobia è il termine utilizzato per descrivere i pregiudizi, le stigmatizzazioni sociali e le discriminazioni nei confronti delle persone transgender e transessuali o della transessualità in generale. La transfobia può includere paura, avversione e odio irrazionali, provati o espressi nei confronti di persone che non si conformano alle aspettative sociali di genere e può portare a comportamenti discriminanti nella società o nel lavoro, negazione di diritti, come il diritto di asilo, fino a manifestazioni di aggressività violenta e violenza sessuale.[1]

Etimologia e uso

[modifica | modifica wikitesto]

Il termine transfobia è una formazione neoclassica composta dal prefisso trans-, derivato da transgender, e -fobia dal greco: φόβος, phóbos, "paura". Insieme alla lesbofobia, alla bifobia, all'omofobia fa parte della famiglia dei termini usati quando l'intolleranza e la discriminazione sono dirette verso le persone LGBT.[2]

Le parole transphobia e transphobic sono state aggiunte all'Oxford English Dictionary nel 2013, insieme a transperson, transman, transwoman.[3]

Teorie sulle origini

[modifica | modifica wikitesto]

Julia Serano, autrice e teorica del transfemminismo, sostiene nel suo libro Whipping Girl che la transfobia è un concetto radicato nel sessismo e individua le origini della transfobia e dell'omofobia in quello che lei chiama "il sessismo di opposizione", la convinzione cioè che maschi e femmine siano "categorie rigide, reciprocamente esclusive, ognuna dotata di un insieme unico e non sovrapponibile di attributi, attitudini, abilità e desideri", convinzione che viene messa in discussione dalle persone transgender o da coloro che non si conformano a questa concezione binaria dei generi. Serano scrive inoltre che la transfobia è ulteriormente alimentata dalle insicurezze che le persone hanno riguardo ai generi e alle norme di genere.[4]

Jody Norton, docente di lingua inglese e women's studies all'Università della California, ritiene che la transfobia sia un'estensione dell'omofobia e della misoginia. Sostiene che le persone transgender, come i gay e le lesbiche, siano odiate e temute perché sfidano e minano le norme di genere e il binarismo di genere. Norton scrive che la donna transgender "suscita la transfobia attraverso la sua sfida implicita alla divisione binaria del genere da cui dipende l'egemonia culturale e politica maschile".[5]

Relazione con la transmisoginia

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Transmisoginia.

Sebbene la transfobia possa colpire tutte le persone transgender, a causa del loro infrangere le norme di genere, sembra concentrarsi maggiormente sulle donne transgender, o trans-feminine, rispetto agli uomini transgender. Questa forma di transfobia, che si rivolge contro la direzione specifica della transizione verso la femminilità, sembra quindi legata alla misoginia e viene definita transmisoginia.[6]

La transfobia, che sia intenzionale o meno, crea stress significativi nelle persone che la subiscono, con conseguenze emotive negative che possono portare ad una bassa autostima, alienazione e senso di inadeguatezza. A causa del modo in cui vengono viste dalla società, e a volte anche dalle famiglie, si ritiene che per le persone transgender sia frequente l'abbandono della scuola o della casa familiare e l'abuso di sostanze, e che i tassi di suicidio siano più elevati rispetto a quelli nelle persone cisgender.[7][8]

  1. ^ Transgender woman Fernanda raped in a Danish centre for asylum seekers
  2. ^ (EN) Christopher A. Shelley, Transpeople: Repudiation, Trauma, Healing, Toronto, University of Toronto Press, 2008, pp. 32–35, ISBN 978-0-8020-9784-2.
  3. ^ (EN) New words list June 2013, su public.oed.com (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2018).
  4. ^ (EN) Julia Serano, Whipping Girl: A Transsexual Woman on Sexism and the Scapegoating of Femininity, Seal Press, 2016, ISBN 1-58005-623-7, OCLC 944310148. URL consultato il 7 giugno 2020.
  5. ^ (EN) Jody Norton, "Brain Says You're a Girl, But I Think You're a Sissy Boy": Cultural Origins of Transphobia, in International Journal of Sexuality and Gender Studies, vol. 2, n. 2, 1997, pp. 139–164, DOI:10.1023/A:1026320611878.
  6. ^ (EN) Julia Serano, Trans-misogyny primer (PDF).
  7. ^ (EN) Sonny Nordmarken, Microaggressions, in TSQ: Transgender Studies Quarterly, vol. 1, n. 1-2, 1º maggio 2014, pp. 129–134, DOI:10.1215/23289252-2399812. URL consultato il 7 giugno 2020.
  8. ^ (EN) Joan C. Chrisler e Donald R. McCreary, Handbook of gender research in psychology. Volume 2, Gender research in social and applied psychology, Springer, 2010, ISBN 978-1-4419-1467-5, OCLC 630107689. URL consultato il 7 giugno 2020.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]


Controllo di autoritàLCCN (ENsh2010012303 · BNF (FRcb178470768 (data) · J9U (ENHE987007524457505171
  Portale LGBT: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di LGBT