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Traina

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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Traina (disambigua).

La traina è una tecnica di pesca sportiva in barca che consiste nel navigare trainando, con l'utilizzo di apposite canne o con la lenza alla mano, degli artificiali o del pesce vivo.Si distingue ulteriormente in traina costiera e traina d'altura[1].

Traina d'altura

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La pesca d’altura ha come obiettivo grandi pelagici, come l’alalunga e l’aguglia imperiale, ma anche tonni rossi, pesci spada, alletterati e lampughe. La prima specie, tuttavia, è quella più ricercata, perché si rivela la più divertente da catturare. Come visto, comunque, si tratta di specie dal peso medio compreso fra 10 e 12 chilogrammi, ma che possono arrivare anche a superare gli 80 chilogrammi. Pertanto, per resistere anche alle specie che sprigionano maggiore potenza, l’attrezzatura per la traina d’altura sarà commisurata in libraggio e in qualità.

In particolare, le canne da pesca a traina d’altura potranno essere 20/30 lbs per i neofiti della tecnica. I più esperti, invece, potranno usare anche canne per l'altura che superano le 50lbs.

Per quanto riguarda i mulinelli, invece, questi dovranno essere sufficienti a contenere diverse centinaia di metri di lenza. Questa, in particolare, dovrà essere in nylon con carico di rottura compreso fra 30 e 150 lbs. I terminali, vista la potenza delle prede, possono arrivare anche a spessori dello 1,10mm.[1]

Traina costiera

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Come dice il nome, la traina costiera è una tecnica che viene praticata in vicinanza della costa per la cattura di alcune specie che abitano regolarmente questa fascia di mare o che, in determinate stagioni, si avvicinano alla costa per la riproduzione o la ricerca di cibo. Nota anche con il nome di “Piccola Traina”, a causa della piccola taglia delle prede più comuni, è sicuramente la prima esperienza di traina per il neofita, soprattutto per la facilità di disporre di un’imbarcazione adatta a questo tipo di pesca. Comunque è una tecnica che può dare molte soddisfazione sia insidiando le Spigole costiere che nei momenti di passaggio dei pesci pelagici (Ricciole, Lampughe, Alalunghe, ecc.).[1]

Per questa tecnica di traina può andare bene qualsiasi imbarcazione, dalla canoa a remi, alla piccola lancia a motore. Sicuramente non sono adatte, invece, le grandi barche d’altura che si muoverebbero in maniera poco pratica tra scogli affioranti, windsurf e gommoni vari. Le dotazioni di base sono quindi minime, nel rispetto della legge, e senza particolari pretese. Sicuramente una postazione di guida centrale e con la possibilità di blocco del volante, possono risultare determinanti in caso ci si trovi da soli in barca e un bel pesce in canna.[1]

Per la cattura di prede di piccola taglia possono andare bene anche le lenze a mano del Ø 0.60 con terminali del Ø 0.20/0.25. Più in generale è meglio utilizzare canne da bolentino con mulinelli a tamburo fisso caricati con Ø 0.35/0.45 e terminali del Ø 0.20/0.25 e una buona frizione graduale. L’ideale è una canna da traina in misto carbonio (da 12/16 lb.) con passafilo a rullino in punta e anelli passafilo in ceramica o titanio, mulinello a tamburo rotante, con frizione graduale e caricato con Ø 0.35/0.45 con terminali del Ø 0.20/0.25. Questo tipo di canna risulterà utile in caso di catture di Spigole o di piccole Ricciole. Completa l’attrezzatura un guadino a bocca larga, utilissimo per salpare le prede catturate. In caso si vada per Ricciole “serie” o si tenti il Dentice, l’attrezzatura deve essere adeguata con una canna da traina da 20/35 lb. con un mulinello proporzionato alla potenza della canna, un affondatore a palla e un buon raffio per salpare il pesce catturato.[1][2]

In Italia, il periodo migliore per la traina costiera è nei mesi fra settembre e ottobre, quando è possibile imbattersi anche in alcuni esemplari di tonni stazionari[1]

Le esche utilizzabili in questa tecnica sono diverse e si adattano a differenti prede e situazioni. Vediamole in dettaglio:

Piume Semplici

Facili da costruirsi da soli, pratiche da usare e molto efficaci con alcune prede sono, tra le esche artificiali, una delle più utilizzate e trovano largo impiego nella traina costiera. Sono quasi sempre la scelta migliore per insidiare le Occhiate, le Aguglie, i Sugarelli e gli Sgombri. Devono essere sempre presenti in barca anche in settembre/ottobre quando si avvicinano alla costa anche i pelagici (Palamite, Lampughe, ecc.) che le gradiscono parecchio, soprattutto se con testina piombata, piume gialle e occhietti rossi. Il loro comportamento in acqua imita un piccolo avanotto e, per questo, deve lavorare molto in superficie, senza però “sciare”. Quindi devono essere usate senza zavorre e a velocità non elevate.[2]

Cucchiaini

Anche i cucchiaini ondulanti dai 6 ai 15 cm. sono largamente impiegati con successo nella traina costiera per insidiare spigole, occhiate, sugarelli, sgombri, aguglie, ricciole di piccola taglia, palamite, ecc. Innumerevoli le forme e le opzioni per questo artificiale: martellati, a specchio, con o senza piumette, con più ancorette, smaltati e colorati. L’artificiale in questione imita un pesciolino in difficoltà, con un movimento non lineare.[2]

Minnows

Questo artificiale, chiamato impropriamente “Rapala”, è un artificiale che riproduce più o meno fantasiosamente, un pesciolino-esca che con il suo nuoto oscillante e le sue vibrazioni attrae non poco i predatori. Indicato per prede più importanti come Spigole, Serra, Ricciola e Dentice, può pescare a diverse profondità, partendo da qualche decina di cm. dalla superficie a diverse decine di metri. Comunque, come per l’ondulante, deve essere sempre zavorrato con un piombo (meglio se “guardiano”) ad una decina di metri dall’artificiale.[2]

  1. ^ a b c d e f Pesca a traina: tutto quello che c’è da sapere sulla pesca dalla barca, su mare e cielo. URL consultato il 23 marzo 2024.
  2. ^ a b c d Pesca alla traina costiera, su pescare.net. URL consultato il 23 marzo 2024.

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