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Quattro temperamenti

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I Quattro Apostoli, di Albrecht Dürer, una rappresentazione dei quattro temperamenti: Giovanni (sanguigno), Pietro (flemmatico), Marco (collerico), e Paolo (melanconico)

La dottrina dei quattro temperamenti è un modello di personalità derivante dall'antica teoria umorale, che raggruppa le persone in base alla loro natura, suddividendole in quattro temperamenti fondamentali, collerico, flemmatico, sanguigno e melanconico, basati sui tratti complessivi della loro costituzione fisica e mentale, ma anche sugli influssi ricevuti dall'ambiente circostante.[1]

Caratteristiche

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I quattro temperamenti espressi da emoticons che raffigurano (da sinistra verso destra) gli atteggiamenti collerico, melanconico, flemmatico e sanguigno
Lo stesso argomento in dettaglio: Teoria umorale.

Mentre si deve a Ippocrate (460–377 a.C.), sulla base di concezioni arcaiche preesistenti, lo sviluppo della teoria dei quattro umori, la cui mescolanza armonica o squilibrata nel corpo umano era in grado di determinare la salute o le malattie, fu il medico Galeno (129–201) a trasformarla in una scienza dei temperamenti umani, attribuendo quest'ultimi alla prevalenza di uno degli umori sugli altri tre. Egli inoltre separò gli elementi primordiali elencati da Aristotele nel De generatione et corruptione (fuoco, aria, acqua, terra) dalle loro qualità intrinseche come il caldo, il secco, il freddo e l'umido, ordinandoli in un sistema matematico in cui ciascun principio poteva essere messo in relazione con i pianeti dell'astrologia.[2]

I quattro elementi relazionati alle loro qualità, in un disegno presente nell'Ars combinatoria di Leibniz

Si trattava di una visione olistica comprendente la totalità macrocosmica e quindi anche il microcosmo umano, nel quale la predisposizione all'eccesso di uno dei quattro umori definisce gli aspetti psichici caratteriali e insieme la costituzione fisica, detta complessione.[2]

Passata attraverso il De natura rerum di Isidoro di Siviglia (560–636), la dottrina dei quattro temperamenti fu rielaborata dalla medicina araba, in particolare dal Canone di Avicenna (980–1037), e quindi nel Medioevo da vari autori come la mistica Ildegarda di Bingen (1098–1179), o nell'ambito della filosofia scolastica da Alberto Magno (1206–1280) nel suo De spiritu et respiratione.[3]

La cosmologia medioevale, ripresa da quella antica, vedeva allora nei quattro elementi fuoco, aria, acqua, terra, i costituenti non solo fisici ma anche spirituali dell'universo, disponendoli in maniera antitetica ma complementare alle estremità di una croce.[4] L'Incarnazione di Cristo, cioè la sua discesa nella croce del mondo, era pertanto già di per sé un sacrificio che prefigurava la sua crocifissione fisica sul Golgota con cui riconnetteva insieme gli opposti.[5] Allo stesso modo, i temperamenti corrispondenti agli elementi, collerico, sanguigno, flemmatico e melanconico, rappresentavano quattro qualità contrastanti ma convergenti nel centro della croce: l'allontanamento da quest'ultimo verso uno degli estremi determinava la malattia.

Nel ripristino dell'equilibrio un ruolo importante giocava l'alimentazione, che consentiva la cura somministrando al paziente cibi di qualità antitetica al suo umore prevalente, in grado di ricondurlo verso il centro, secondo l'adagio ippocratico contraria contrariis curantur («i contrari si curano con i contrari»): un eccesso di flegma freddo e umido, ad esempio, andava bilanciato con l'introduzione di alimenti caldi e secchi.[6] Galeno raccomandava in ogni caso di adottare delle diete personalizzate, che tenessero conto non solo del temperamento prevalente, ma anche dell'età, del sesso, dell'ambiente e dell'attività che si svolgeva.[7] In presenza di un temperamento naturale e non di patologie, era anzi opportuno assecondarne talvolta la natura con pietanze apportatrici della sua medesima qualità, anziché contrastanti.[8]

In generale, nei temperamenti caldi o secchi si vede un'inclinazione a generare malattie acute e infammatorie, in quelli freddi o umidi invece malattie croniche e degenerative.[9] La seguente tabella illustra tali relazioni con le malattie, oltre che con i pianeti,[10] le stagioni, le età della vita e i rispettivi colori:[9][11]

Tabella dei temperamenti e delle loro relazioni
Temperamento Elemento Qualità Umore Organo Patologie Pianeti Età della vita Stagione Orario Colore
Sanguigno Aria Calda-Umida Sangue Cuore Malattie del sangue Giove e Venere Infanzia Primavera Mattino Rosso
Collerico Fuoco Calda-Asciutta Bile gialla Fegato Malattie biliari Marte e Sole Adolescenza e giovinezza Estate Mezzogiorno Giallo
Malinconico Terra Fredda-Asciutta Bile nera Milza Malattie diatesiche e cachessiche[12] Saturno e Mercurio Età adulta Autunno Sera Blu-nero
Flemmatico Acqua Fredda-Umida Flegma Cervello-polmoni Malattie catarrali[12] Luna e Venere Vecchiaia Inverno Notte Bianco

Tali suddivisioni non sono da intendere in senso rigidamente schematico, poiché ad esempio nel flemmatico possono rientrare anche caratteristiche dell'età infantile, mentre l'ilarità e la spensieratezza del sanguigno possono estendersi a tutta l'adolescenza fino a comprendere la giovinezza. Linneo, tra gli altri, attribuisce il flemmatico all'infanzia, alla gioventù il sanguigno, alla virilità adulta il collerico, e alla vecchiaia il melanconico.[13][14]

Altre caratteristiche possono ancora venire associate ai quattro temperamenti, come i segni zodiacali, i punti cardinali, le tipologie di mestiere più adatte, o anche il genere sessuale: ad esempio alle donne era attribuito generalmente un carattere più freddo e umido rispetto agli uomini, ritenuti più caldi e secchi, sebbene ogni individualità costituisse sempre un caso a sé.[15]

Lo stesso argomento in dettaglio: Melanconico.
Disegno preparatorio per le statue della Grande Commande di Charles Le Brun, ispirato all'Iconologia di Cesare Ripa,[16] che raffigura da sinistra verso destra: il collerico, il sanguigno, il malinconico, il flemmatico.

La persona dal temperamento malinconico, che presenta un eccesso di bile nera, viene descritto in genere come magro, debole, pallido, avaro, triste.[17] Segni zodiacali tipicamente di terra, quindi di carattere melanconico, sono poi il Toro, la Vergine e il Capricorno.[18]

Lo stesso argomento in dettaglio: Collerico.

La persona dal temperamento collerico o bilioso, che presenta un eccesso di bile gialla, viene invece descritto come magro, asciutto, di bel colore, irascibile, permaloso, furbo, generoso e superbo.[17] Segni zodiacali tipicamente di fuoco, quindi di carattere collerico, sono l'Ariete, il Leone e il Sagittario.[18]

Lo stesso argomento in dettaglio: Flemmatico.

La persona dal temperamento flemmatico, che presenta un eccesso di flegma, è descritto come beato, lento, pigro, sereno e talentuoso.[17] Segni zodiacali tipicamente d'acqua, quindi di carattere flemmatico, sono il Cancro, lo Scorpione e i Pesci.[18]

Lo stesso argomento in dettaglio: Sanguigno.

La persona dal temperamento sanguigno, che presenta un eccesso dell'umore rosso o sangue, viene infine descritto come rubicondo, gioviale, allegro, goloso e dedito a una sessualità giocosa.[17] Segni zodiacali tipicamente d'aria, quindi di carattere sanguigno, sono i Gemelli, la Bilancia e l'Aquario.[18]

Sviluppi nella psicologia moderna

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La casa dei temperamenti, incisione di Andreas Geiger (1838), che illustra quattro appartamenti abitati da quattro famiglie, ognuna con un temperamento diverso dall'altra

In età moderna, la teoria dei quattro temperamenti è stata ulteriormente indagata e sviluppata da altri come Nicholas Culpeper (1616–1654), che descrisse il modo in cui le qualità degli umori, attraverso corrispondenze astrologiche, governino l'assetto della salute fisica;[19] quindi da Immanuel Kant (1724-1804), che elaborò una psicologia su basi morali, da Rudolf Steiner (1861-1925), fondatore dell'antroposofia, e con vari adattamenti da Alfred Adler (1879–1937), Carl Jung (1875–1961), Erich Adickes (1866–1925), Paul Carton (1875–1947), Eduard Spranger (1882–1963), Ernst Kretschmer (1888–1964), Erich Fromm (1900–1980), Hans Eysenck (1916–1997), Jerome Kagan (1929).

Eysenck è stato uno dei primi psicologi nel campo della psicometria e dell'analisi fattoriale, cioè nello studio sperimentale dei tratti caratteristici del comportamento individuale, con cui valorizzando l'aspetto della predisposizione biologica ha proposto di individuare i modelli della personalità attraverso l'incrocio di due assi cartesiani indicanti l'uno la tendenza all'introversione o estroversione (E), l'altro a un maggiore o minore nevroticismo (N) o instabilità emotiva.[20] Abbinando le due dimensioni, Eysenck sarebbe approdato a una conferma dei quattro temperamenti dell'antichità.[21]

A Paul Carton si deve la rielaborazione della dottrina dei quattro temperamenti sulla base di studi ed esami grafologici.[22] Rinominando alcuni termini, ad esempio il malinconico come nervoso e il flemmatico come linfatico, egli sintetizzava così i loro tratti fondamentali: «Il bilioso intraprende, decide, trascina, esplora. Il nervoso si agita, cerca, combina, si eccita. Il sanguigno immagina, scopre, si commuove, va in collera. Il linfatico sta fermo, paragona, si adatta, contempla».[23] Ne I segni dell'anima la scrittrice Rosemary Altea espone invece una descrizione dei quattro tipi elementali conforme alle dodici personalità della floriterapia.[24]

Pedagogia Waldorf

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I quattro temperamenti nella Pedagogia Waldorf[1]
Sensibilità agli stimoli Affermazione di sé
Flemmatico assente assente
Sanguigno presente assente
Malinconico assente presente
Collerico presente presente

Nell'ambito della pedagogia Waldorf promossa da Rudolf Steiner, i quattro temperamenti vengono definiti in base alla presenza o all'assenza di due caratteristiche essenziali: una passiva, che consiste nella ricettività agli stimoli esterni, ed una attiva, ossia la forza di auto-affermazione. Entrambe sono presenti nel collerico, mentre mancano nel flemmatico. Il malinconico possiede forza di carattere, ma essendo poco ricettivo verso l'esterno tende a chiudersi in sé stesso. Il sanguigno viceversa si sente molto stimolato dall'ambiente esterno, ma ha scarsa capacità di portare avanti con costanza i propri propositi.[1]

In ogni caso per Steiner, a differenza dei segni zodiacali, i quattro temperamenti non segnano necessariamente in maniera univoca gli individui, che possono riconoscersi anche in più di uno tra essi. Importante è per lui evitare le fissazioni negli aspetti unilaterali della personalità, educando gli scolari a sviluppare armonicamente le doti di tutti i temperamenti, imparando a diventare contemplativi come un flemmatico, attivi come un collerico, pensatori assennati come un malinconico, e amanti della bellezza come un sanguigno.[25]

Un ruolo importante in tal senso svolge l'alimentazione.[25] Steiner consigliava tra le altre cose di mettere vicini i bambini dal temperamento simile, perché in tal modo gli eccessi del carattere, rispecchiandosi in quelli altrui, tendono a mitigarsi.[26]

Influsso sulle arti

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I quattro temperamenti hanno ispirato anche l'arte, dalle rappresentazioni greco-romane con le relazioni coi quattro fiumi dell'Ade (Acheronte, Flegetonte, Stige, Cocito),[27] ai pittori rinascimentali come Zucchi, da Dürer a Ripa ecc., oltre che la musica.[28]

Influsso sulla letteratura

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Luigi Pirandello, nel suo saggio sull'umorismo, per definire i quattro umori (sangue, collera, flemma e malinconia), parte da un vecchio libro di mascalcia, prima di prendere in esame autori quali Brunetto Latini, Cicerone, Plinio o Sant'Agostino, che in un suo sermone «ci fa sapere che i porri accendono la collora, i cavoli generano malinconia».[29] Pirandello continua scrivendo che la parola italiana umore non è la inglese humour e, così come i cavoli di Sant'Agostino «racchiude e contempla le nostre espressioni di bell'umore, buonumore e malumore».[29]

Lo scrittore Ivan Sergeevič Turgenev nel racconto Petouchkoff, attraverso la teoria dei quattro temperamenti disegna la figura si un maggiore dell'esercito russo: «Il suo temperamento presentava tutte le varietà definite dalla scienza. La mattina, prima di bere, era malinconico; nel mezzo della giornata, collerico; e flemmatico verso sera, (...)».[30]

  1. ^ a b c Massimo Rinaldi, I quattro temperamenti, su molisepsicologia.it.
  2. ^ a b I quattro temperamenti, su ereticamente.net.
  3. ^ Vol. IX dell'edizione Borgnet dell'Opera Omnia (Parigi, 1891).
  4. ^ Stephanie Roth, La visione cosmica di Ildegarda di Bingen, su ariannaeditrice.it, 2007.
  5. ^ Titus Burckhardt, Chartres and the Birth of the Cathedral, pag. 24, Golgonooza Press, 1995.
  6. ^ Medicina tradizionale, su altrogiornale.org.
  7. ^ Paolo Giordo, Iniziazione all'alimentazione terapeutica. La salute attraverso il cibo, pag. 42, Roma, Mediterranee, 2007.
  8. ^ Angela Giallongo, Il bambino medievale: educazione ed infanzia nel Medioevo, pag. 117, Dedalo, 1990.
  9. ^ a b Ubaldo Nicola, Atlante illustrato di filosofia, pp. 82-83, Giunti Editore, 1999.
  10. ^ La seguente associazione tra pianeti e temperamenti risale all'astrologo greco Antioco d'Atene (vissuto all'incirca nel I secolo d.C., sebbene la datazione della sua vita sia attualmente incerta, cfr. I Paranatellonta nella letteratura astrologica antica di lingua greca Archiviato il 20 maggio 2018 in Internet Archive., pp. 17-19, di Lucia Bellizia), e riportata in: Enzo Barillà, Tipologia psicologica e tipologia astrologica, pag. 7, 2017 ISBN 9781326947477.
  11. ^ G. Reale e D. Antiseri, La filosofia nel suo sviluppo storico, vol. I, pp. 81-82, Brescia, La Scuola, 1988.
  12. ^ a b Angela Giallongo, Il bambino medievale: educazione ed infanzia nel Medioevo, pag. 115, Dedalo, 1990.
  13. ^ Tali indicazioni sono riportate da Giuseppe Allievo in Studi anthropologici: l'uomo e il cosmo, pag. 385, Tip. Subalpina, 1891. Sempre secondo Allievo, il temperamento flemmatico impregnerebbe inoltre il corpo defunto, perché la materia organica tenderà a decomporsi e a rilasciare liquidi nel tempo.
  14. ^ Anche Casanova sembrerebbe applicare queste diverse attribuzioni temperamentali alle quattro età della vita, reinterpretando l'umoralismo ippocratico-galenico in un ordine differente rispetto a quello tradizionale (cfr. Vito Cagli, Giacomo Casanova e la medicina del suo tempo, pag. 28, Armando Editore, 2012).
  15. ^ Benedetto Girolamo Feijoo, Teatro critico universale per disinganno del pubblico su i comuni errori, pag. 364, stampa di F. Pagliarini, 1744.
  16. ^ Cesare Ripa, Iconologia Del Cavaliere Cesare Ripa Perugino Notabilmente accresciuta d'Immagini (1603-1611), pag. 41, Costantini, 1765.
  17. ^ a b c d Giorgio Mortini, I quattro temperamenti, su ariannaeditrice.it, 2008.
  18. ^ a b c d H. Freiherr von Klöckler, Astrologia, Scienza Sperimentale, pag. 44, Roma, Mediterranee, 1993.
  19. ^ Nicholas Culpeper, An Astrologo-Physical Discourse of the Human Virtues in the Body of Man, Londra, pubblicato da Peter Cole, 1652, riedito a cura di Deborah Houlding, Skyscript, 2009.
  20. ^ Schema di Eysenck, su it.mymindlab.com. URL consultato il 26 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2018).
  21. ^ Descrizione dei temperamenti di Eysenck, su settemuse.it.
  22. ^ Paul Carton', Diagnostic et conduite des tempéraments, Brèvannes, 1936.
  23. ^ Cit. da Marisa Paschero, Grafologia e Grafoterapia, § 6, Roma, Mediterranee, 2013.
  24. ^ R. Altea, I segni dell'anima, trad. it. di Alessandra De Vizzi, Sperling & Kupfer, 2004.
  25. ^ a b Paola Giovetti, Bambini cristallo, § 9, Roma, Mediterranee, 2013.
  26. ^ Temperamenti psicologici in Rudolf Steiner, su eticamente.net.
  27. ^ Il neoplatonismo di Michelangelo nelle Cappelle Medicee, su aspasiascircle.wordpress.com.
  28. ^ In particolare il compositore danese Carl Nielsen ha creato nel 1901 la sua seconda sinfonia dal titolo I quattro temperamenti.
  29. ^ a b Luigi Pirandello, L'umorismo, Oscar Mondadori Editore, Milano 1986, pp. 25 - 33.
  30. ^ J. Turghenïeff, Novelle moscovite, Volume doppio, Milano, Società Editrice Sonzogno, 1895, pp. 61 - 93.
  • Ippocrate, Aforismi, Palermo, Sellerio Editore, 1999
  • Gli Aforismi d'Ippocrate e il Commentario di Galeno, a cura di Massimiliano Cardini, Galileiana, 1911
  • Galeno, Sugli umori, in M. Grant., La dieta di Galeno, Mediterranee, Roma, 2005
  • Galeno, De sanitate tuenda, trad. e comm. a cura di A. Amerio, Roma 1966
  • Isidoro di Siviglia, La natura delle cose, a cura di Francesco Trisoglio, Roma, Città Nuova, 2001
  • Anne H. King-Lenzmeier, Ildegarda di Bingen: la vita e l'opera, Milano, Gribaudi, 2004
  • Guglielmo Grataroli, Regimen omnium iter agentium, Strasburgo, 1563
  • William Bullein, The Government of Health, Valentine Sims, Londra, 1595
  • Henry Butts, Dyets Dry Dinner: Consisting of Eight Severall Courses, Londra, Thomas Creede, 1599
  • Johannes de Mediolano, Regimen Sanitatis Salernitanum, trad. ingl. di T. Paynell, Londra, B. Alsop e T. Fawset, 1634
  • Henrik Rantzau, The English mans doctor, trad. ingl. di J. Harington, Londra, Augustine Mathewes, 1624
  • Edward Bach, I dodici guaritori e i quattro aiuti (1933), in Le Opere Complete, Macro Edizioni, 2014
  • Rosemary Altea, I segni dell'anima, Milano, Sperling & Kupfer, 2004
  • Paola Capone, L'arte del vivere sano: il Regimen sanitatis Salernitanum e l'età moderna, Guerini e associati, 2005
  • Rudolf Steiner, Il segreto dei temperamenti umani (1909), trad. it. di I. Bavastro, Milano, Antroposofica, 2011
  • Hans J. Eysenck, Personality Structure and Measurement (1963), Routledge, 2013

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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