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Something to Remember

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Something to Remember
raccolta discografica
ArtistaMadonna
Pubblicazione7 novembre 1995
Durata71:08
Dischi1
Tracce14
Genere[1]Pop
EtichettaMaverick Records/Warner Bros.
ProduttoreNellee Hooper, Madonna, Patrick Leonard, Babyface, David Foster, John "Jellybean" Benitez, Shep Pettibone, Nile Rodgers
FormatiCD
Certificazioni
Dischi d'oroBelgio (bandiera) Belgio[2]
(vendite: 25 000+)
Francia (bandiera) Francia (2)[3]
(vendite: 200 000+)
Polonia (bandiera) Polonia[4]
(vendite: 50 000+)
Spagna (bandiera) Spagna[5]
(vendite: 50 000+)
Sudafrica (bandiera) Sudafrica[6]
(vendite: 25 000+)
Dischi di platinoArgentina (bandiera) Argentina (2)[7]
(vendite: 120 000+)
Australia (bandiera) Australia (4)[8]
(vendite: 280 000+)
Austria (bandiera) Austria[9]
(vendite: 20 000+)
Brasile (bandiera) Brasile (2)[10]
(vendite: 200 000+)
Canada (bandiera) Canada (2)[11]
(vendite: 200 000+)
Europa (bandiera) Europa (3)[12]
(vendite: 3 000 000+)
Finlandia (bandiera) Finlandia (2)[13]
(vendite: 93 000+)
Germania (bandiera) Germania[14]
(vendite: 500 000+)
Giappone (bandiera) Giappone (2)[15]
(vendite: 400 000+)
Italia (bandiera) Italia (5)[16]
(vendite: 500 000+)
Lettonia (bandiera) Lettonia (3)[17]
(vendite: 27 000+)
Messico (bandiera) Messico[18]
(vendite: 250 000+)
Nuova Zelanda (bandiera) Nuova Zelanda[19]
(vendite: 15 000+)
Paesi Bassi (bandiera) Paesi Bassi[20]
(vendite: 100 000+)
Regno Unito (bandiera) Regno Unito (3)[21]
(vendite: 900 000+)
Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti (3)[22]
(vendite: 3 000 000+)
Svizzera (bandiera) Svizzera[23]
(vendite: 50 000+)
Svezia (bandiera) Svezia[24]
(vendite: 100 000+)
Madonna - cronologia
Album precedente
(1994)
Album successivo
(1996)
Logo
Logo del disco Something to Remember
Logo del disco Something to Remember
Singoli
  1. You'll See
    Pubblicato: 30 ottobre 1995
  2. Oh Father
    Pubblicato: 24 dicembre 1995 (EU)
  3. One More Chance
    Pubblicato: 13 febbraio 1996 (EU)
  4. Love Don't Live Here Anymore
    Pubblicato: 19 marzo 1996

Something to Remember è una raccolta di ballad della cantautrice statunitense Madonna, pubblicato nel 1995 dalla Maverick Records.

L'album contiene una cover della canzone I Want You, di Marvin Gaye, realizzata in collaborazione con il gruppo dei Massive Attack, due inediti, You'll See e One More Chance, insieme anche ad un remix di Love Don't Live Here Anymore.

Alcune delle canzoni inserite nel disco non sono mai apparse prima su un album di Madonna, come This Used to Be My Playground, realizzata per la colonna sonora del film Ragazze vincenti, I'll Remember, realizzata per la colonna sonora del film 110 e lode, e Crazy For You, tratta dalla colonna sonora di Vision Quest.

L'album Something to Remember contiene anche Something to Remember, contenuta nell'album I'm Breathless, e "Forbidden Love", una traccia dell'album Bedtime Stories .

La versione giapponese di Something to Remember contiene La isla bonita, mentre la versione spagnola e latino-americana contiene Verás, versione in spagnolo di You'll See.

I Can't Forget (Madonna, David Foster) - incisa in versione demo per la raccolta Something To Remember, ma poi scartata, la canzone fu poi incisa dalla cantante italo-canadese Angelica Di Castro per il suo album "Beautiful Feeling" del 2008. Alcuni frammenti della versione cantata da Madonna sono trapelati on line nel 2008, mentre la versione integrale nel febbraio 2010.

Per realizzare i nuovi brani, Madonna ha lavorato fianco a fianco con i produttori David Foster (stimato collaboratore di Barbra Streisand), e Nellee Hooper. Riguardo alla collaborazione con Madonna che portò alla nascita dei brani You'll See e One More Chance, Foster commentò: "La sua etica lavorativa era straordinaria. Era puntuale ogni giorno e ha co-prodotto sul serio assieme a me. Molti artisti vogliono fare i produttori solo perché viene detto loro che possono farlo, senza impegnarcisi minimamente, una cosa che mi fa imbestialire. Ma Madonna ha lavorato sodo come qualunque vero produttore che conosco... Ho apprezzato tutti gli aspetti di collaborare con lei: la sua puntualità, la sua professionalità e il suo fascino".[25]

Per la copertina di Something to Remember è stata utilizzata una foto scartata dalla campagna di Versace del 1995.

Madonna cercò a tutti i costi di pubblicare come primo singolo I Want You, ma il brano doveva essere contenuto in una compilation dedicata a Marvin Gaye, i cui diritti sono legati alla Motown Records, così le fu impedito. Comunque ne fu realizzato un video di accompagnamento.

Il primo singolo ufficiale tratto da Something to Remember è You'll See. Il video che ne è stato girato è il sequel del video di Take a Bow. Segue One More Chance, realizzato solo per il mercato europeo.

Come terzo singolo venne ripubblicato Oh Father. Scalò solo la classifica sudafricana, e rimase al n.1 per 2 settimane.

L'ultimo singolo estratto dall'album Something to Remember è il remix della ballata Love Don't Live Here Anymore, che non ebbe il successo commerciale sperato: negli USA si piazzò solo alla 79ª posizione.

Something to Remember ha ottenuto un ottimo successo commerciale in Italia, dove ha distribuito oltre 500,000 copie[16] ed è rimasto per tre settimane non consecutive in prima posizione nella Classifica FIMI Album.[26]

Si tratta inoltre dell'unico album di Madonna assieme al best seller Ray of Light ad aver raggiunto la posizione numero 1 in Italia nel corso degli anni novanta. A livello mondiale, le copie vendute dell'album Something to Remember sono circa 10 milioni.

Stephen Thomas Erlewine di AllMusic scrisse: "Lungo tutto l'album Madonna dà prove di essere una straordinaria cantante la cui voce è andata migliorando nel corso degli anni", aggiungendo: "Nessuna delle tracce è di qualità inferiore, e le migliori di quelle contenute in Something to Remember sono annoverate tra le migliori canzoni pop degli anni Ottanta e Novanta".[27] Neil Strauss del The New York Times commentò come le canzoni del disco siano "più coese di un qualunque greatest hits" e che "ognuna racconta la storia di una voce e di un'attitudine differente, una voce che è andata consolidandosi nei dodici anni che separano la fresca innocenza adolescenziale di 'Crazy for You' dell'83 e il cantato tormentato della nuova 'You'll See'."[28] Entertainment Weekly scrisse: "Posizionare le sue ballate di maggior successo ('Live to Tell', 'Crazy for You', 'Take a Bow' ecc) in un contesto diverso, ossia separate dalle canzoni dance di Madonna che di solito tendono a passare in primo piano, dà loro nuovo forza, che è esattamente lo scopo di ogni valida raccolta di successi. I tre brani inediti, 'You'll See', 'One More Chance' e una versione straordinariamente spettrale di 'I Want You' di Marvin Gaye sono perle vendibilissime che non fanno che impreziosire il fascino di Madonna."[29]

The Post and Courier commentò: "C'è una differenza sostanziale tra avere una bella voce ed essere una brava cantante. Whitney Houston o Mariah Carey possono anche surclassare la donna più famosa al mondo con i loro vocalizzi o la loro estensione vocale, ma Madonna, con la sua sola personalità riesce a vendere i suoi brani più lenti con uno stile che pochi cantanti moderni posseggono."[30] The Advocate scrisse che l'album prova come Madonna sia in grado di "realizzare brani lenti con la stessa maestria con la quale sforna brani dance" e trovò il suo stile di canto nelle ballads "semplice e onesto".[31] Il The Baltimore Sun scrisse: "Madonna non solo ci ricorda che nel suo repertorio c'è più di qualche hit dance, ma anche che la sua voce è estremamente lontana dall'essere esile e debole come pensano i suoi detrattori. [...] La Madonna che si mostra qui non solo ha una voce molto più ricca e profonda di quanto si pensi, ma anche più ricchezza interpretativa".[32]

Alwyn W. Turner nel suo libro The Rough Guide to Rock scrisse che l'album include "i suoi migliori brani lenti" mostrando come "Madonna si sia evoluta negli anni diventando un'eccellente interprete di ballate".[33] USA Today scrisse che l'album "mette in mostra i momenti mento movimentati ma non per questo meno interessanti della sua carriera", lodò la voce di Madonna e la resa emotiva nella canzone "You'll See", "la prova più evidente che questa ambiziosa bionda è una cantante e non solo una celebrity".[34] J. Randy Taraborrelli nel suo libro Madonna: An Intimate Biography elesse le tracce prodotte con David Foster come migliori: "Interessante come, con la possibilità di attingere all'estro da musical di David Foster, lui e Madonna abbiano realizzato due delle canzoni più cupe che lei abbia mai inciso; ma è questo a rendere una collaborazione emozionante, non sapere come sarà il risultato". The Jerusalem Post scrisse che le nuove canzoni "mostrano un salto nel grado di sofisticatezza" e commentò come Madonna "abbia investito le proprie forze in un training canoro".[35] Robert Christgau invece criticò lapidario l'album, definendolo "un brutto disco che non merita di essere ulteriormente descritto."[36]

Edizione standard
  1. I Want You – 6:23 (Leon Ware, T-Boy Ross)
  2. I'll Remember – 4:23 (Patrick Leonard, Madonna, Richard Page)
  3. Take a Bow – 5:21 (Babyface, Madonna)
  4. You'll See – 4:41 (Madonna, David Foster)
  5. Crazy for You – 4:05 (John Bettis, Jon Lind)
  6. This Used to Be My Playground – 5:10 (Madonna, Shep Pettibone)
  7. Live to Tell – 5:51 (Patrick Leonard, Madonna)
  8. Love Don't Live Here Anymore (Remix) – 4:54 (Miles Gregory)
  9. Something to Remember – 5:04 (Patrick Leonard, Madonna)
  10. Forbidden Love – 4:09 (Babyface, Madonna)
  11. One More Chance – 4:28 (Madonna, David Foster)
  12. Rain – 5:29 (Madonna, Shep Pettibone)
  13. Oh Father – 4:59 (Patrick Leonard, Madonna)
  14. I Want You (Orchestral) – 6:04 (Leon Ware, T-Boy Ross)
Traccia esclusiva dell'edizione giapponese
  1. La Isla Bonita – 4:02 (Madonna, Patrick Leonard, Bruce Gaitsch)
Traccia esclusiva dell'edizione latino-americana
  1. Verás – 4:21 (Madonna, David Foster) – Versione in lingua spagnola di You'll See

Classifiche di fine anno

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Classifica (1995) Posizione
Italia[51] 13
  1. ^ (EN) Stephen Thomas Erlewine, Something to Remember, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 10 agosto 2017.
  2. ^ (NL) GOUD EN PLATINA - albums 1996, su Ultratop. URL consultato il 23 novembre 2022.
  3. ^ Les Certifications - Madonna, InfoDisc, su infodisc.fr.
  4. ^ (PL) bestsellery i wyróżnienia, su Związek Producentów Audio-Video. URL consultato il 14 dicembre 2022.
  5. ^ Fernando Salaverri, September 2005, Sólo éxitos: año a año, 1959–2002 (1st ed.), Fundación Autor-SGAE, ISBN 84-8048-639-2
  6. ^ (EN) January 2002 South African Certifications, su mi2n.com. URL consultato il 12 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2015).
  7. ^ Cámara Argentina de Productores de Fonogramas y Videogramas Discos de oro y platino - Madonna - Something to Remember [collegamento interrotto], su capif.org.ar.
  8. ^ ARIA Charts - Accreditations - 1999 Albums, su aria.com.au.
  9. ^ Gold & Platinum Online-Datenbank, su ifpi.at.
  10. ^ Madonna Associação Brasileira dos Produtores de Discos Certificados - Madonna, su abpd.org.br. URL consultato il 1º agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2015).
  11. ^ www.musiccanada.com Gold Platinum Database - Madonna - Something to Remember [collegamento interrotto], su musiccanada.com.
  12. ^ IFPI Platinum Europe Awards, su ifpi.org (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2012).
  13. ^ International Federation of the Phonographic Industry Tilastot - Madonna data archivio 28 giugno 2009
  14. ^ (DE) Madonna – Something To Remember – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 23 gennaio 2023.
  15. ^ (JA) マドンナ - ベスト・オブ・マドンナ~バラード・コレクション – 認定検索, su Recording Industry Association of Japan. URL consultato il 15 maggio 2024.
  16. ^ a b (EN) Mark Dezzani, Italy, Global reach, su books.google.it, Billboard, 14 giugno 1997, pp. 57.
  17. ^ (LV) International Latvian Certification Awards from 1998 to 2001, su directupload.net, Latvijas Izpildītāju un producentu apvienība. URL consultato il 7 aprile 2020.
  18. ^ Certificaciones Amprofon, su amprofon.com.mx (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2016).
  19. ^ Dean Scapolo, The Complete New Zealand Music Charts 1966–2006 (Illustrated Ed.), Maurienne House, 2007, ISBN 978-1-877443-00-8
  20. ^ (NL) Goud & Platina, su nvpi.nl, Nederlandse Vereniging van Producenten en Importeurs van beeld- en geluidsdragers. URL consultato il 13 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2018).
  21. ^ BRIT Certified, su bpi.co.uk.
  22. ^ RIAA - Recording Industry Association of America, su riaa.com.
  23. ^ The Official Swiss Charts and Music Community, su swisscharts.com.
  24. ^ (ES) Veckolista Album, vecka 16, 1996, su Sverigetopplistan. URL consultato il 30 marzo 2023.
  25. ^ Foster 2009, p. 130
  26. ^ a b ALBUM - I NUMERI UNO (1995-2006), su it-charts.150m.com. URL consultato il 1º aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2013).
  27. ^ Stephen Thomas Erlewine, Something to Remember > Review, su allmusic.com, AllMusic. Rovi Corporation. URL consultato l'8 agosto 2011.
  28. ^ Neil Strauss, Madonna; 'Something to Remember' Maverick/Warner Brothers, in The New York Times, 5 novembre 1995. URL consultato il 7 marzo 2014.
  29. ^ Ken Tucker, Something to Remember, in Entertainment Weekly, 24 novembre 1995. URL consultato l'8 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2014).
  30. ^ Greg Forman, Is there life after thirty for today's female pop stars?, in The Post and Courier, vol. 2482, n. 38, 23 novembre 1995, p. 31.
  31. ^ John Wirt, Meat Loaf's rock theater still in his Neighborhood, in The Advocate, 24 novembre 1995, p. 7, ISSN 0001-8996 (WC · ACNP).
  32. ^ J. D. Considine, Album review: The ballads of 'Something to Remember' remind us that there is a voice as well as an image., in The Baltimore Sun, 7 novembre 1995. URL consultato il 7 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2013).
  33. ^ Peter Buckley, The Rough Guide to Rock, Rough Guides, 2003, p. 627, ISBN 978-1-84353-105-0.
  34. ^ Edna Gundersen, Pop/Rock Album Review: Something to Remember, in USA Today, 17 ottobre 1996. URL consultato il 7 marzo 2014.
  35. ^ Tirzah Agassi, Madonna sports a new, new look, in The Jerusalem Post, 28 novembre 1995, p. 07, ISSN 0021-597X (WC · ACNP).
  36. ^ CG 90s: Key to Icons, su robertchristgau.com, Robert Christgau. URL consultato il 10 marzo 2014.
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  41. ^ (EN) Madonna - Something To Remember (album), su finnishcharts.com. URL consultato il 1º agosto 2011.
  42. ^ (FR) Madonna - Something To Remember (album), su lescharts.com. URL consultato il 1º agosto 2011.
  43. ^ Madonna: In attesa di un figlio e prima in classifica, su adnkronos.com, Adnkronos, 18 dicembre 1995. URL consultato il 1º agosto 2011.
  44. ^ (EN) Madonna - Something To Remember (album), su norwegiancharts.com. URL consultato il 1º agosto 2011.
  45. ^ (EN) Madonna - Something To Remember (album), su charts.org.nz. URL consultato il 1º agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2012).
  46. ^ (NL) Madonna - Something To Remember (album), su dutchcharts.nl. URL consultato il 1º agosto 2011.
  47. ^ (EN) Madonna - Something to remember, su chartstats.com. URL consultato il 1º agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2012).
  48. ^ (EN) Something to Remember - Madonna, su billboard.com, Billboard. URL consultato il 1º agosto 2011.
  49. ^ (EN) Madonna - Something To Remember (album), su swedishcharts.com. URL consultato il 1º agosto 2011.
  50. ^ (DE) Madonna - Something To Remember (album), su hitparade.ch. URL consultato il 1º agosto 2011.
  51. ^ Hit Parade Italia - ALBUM 1995

Collegamenti esterni

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