Vai al contenuto

Silk Road

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Silk Road (disambigua).
Silk Road
sito web
URLhttp://silkroad6ownowfk.onion[1] (non più attivo)
Tipo di sitoe-commerce
Linguainglese
Commerciale
ProprietarioRoss Ulbricht
Creato daRoss Ulbricht
Lanciofebbraio 2011
Stato attualechiuso

Silk Road (letteralmente Via della Seta, da cui trae ispirazione) era un sito di commercio elettronico che funzionava attraverso i servizi nascosti del software di anonimato Tor. Solo attraverso Tor, infatti, era possibile accedere al sito. Vari prodotti venduti su Silk Road sono classificati come prodotti di contrabbando dalla maggioranza delle giurisdizioni mondiali.[2] Silk Road è stato definito come "l'Amazon delle droghe".[3][4][5]

Il 3 ottobre 2013 Silk Road fu chiuso dall'FBI. Ai primi di novembre ne fu annunciata la riapertura da parte dello pseudonimo Dread Pirate Roberts, nonostante l'FBI avesse arrestato la persona che secondo loro si celava dietro a quel nome.[6]

Il 6 novembre 2014 Silk Road fu chiuso definitivamente dall'FBI.

Il 30 maggio 2015 Ross Ulbricht, il creatore di Silk Road sotto lo pseudonimo di Dread Pirate Roberts, è stato condannato in primo grado all'ergastolo per i reati di associazione per delinquere, frode informatica, distribuzione di false identità, riciclaggio di denaro, traffico di droga, traffico di droga su internet e cospirazione per trafficare droga. Ulbricht era stato arrestato grazie ad agenti FBI sotto copertura infiltrati nella sua piattaforma.[7][8]

Un diagramma di flusso in inglese che rappresenta il sistema di pagamento utilizzato su Silk Road.

Acquirenti e venditori conducono tutte le transazioni con i Bitcoin[9], una moneta elettronica che permette lo pseudonimato. Per far fronte alle possibili fluttuazioni del tasso di cambio del bitcoin, che possono essere notevoli anche su brevi periodi, i prezzi praticati su Silk Road sono vincolati al dollaro statunitense, in modo da prevenire inflazione o deflazione troppo drastiche. Gli utenti non interessati a vendere possono iscriversi a Silk Road gratuitamente; tale strategia è volta a ridurre la possibilità, per utenti non autorizzati, di distribuire merce contaminata.[10][11] A partire dal lancio, avvenuto nel febbraio 2011, dopo tre mesi di sviluppo,[12][13] si delineò chiaramente il genere di business con il quale Silk Road voleva affermarsi: droghe, pornografia, prodotti contraffatti, documenti falsi e, a partire dal marzo 2012, anche armi.[12][14][15] Tuttavia, gli amministratori del sito hanno vietato la vendita di beni o servizi destinati a danneggiare gli altri.[16] I venditori operano maggiormente negli Stati Uniti e in Gran Bretagna[12] offrendo prevalentemente prodotti quali MDMA, eroina, LSD e cannabis.[14] Un gestore del sito ha affermato che «oltre il 99% di tutte le transazioni, effettuate all'interno del sistema con acconto di garanzia, è stato completato con soddisfazione di compratore e venditore, o comunque alla fine un accordo è stato raggiunto.»[17]

L'avviso posto dall'FBI sulla pagina principale di Silk Road, dopo la chiusura nel 2013.

Il 2 ottobre 2013 l'FBI ha arrestato il proprietario Ross Ulbricht in California. Il sito è stato messo offline. L'FBI ha anche sequestrato 3,6 milioni di dollari in Bitcoin[18]. Il tribunale federale di New York, che lo scorso febbraio aveva ritenuto il trentunenne originario del Texas colpevole di tutti i sette capi di accusa a suo carico: tra questi traffico di droga su internet, cospirazione al fine di trafficare droga, riciclaggio di denaro, lo ha condannato all'ergastolo il 30 maggio 2015.

Il 31 maggio 2017 Ross Ulbricht ha perso l'appello alla sentenza di primo grado, in cui la Corte d'Appello americana ha confermato il suo ergastolo, giudicando valido il modus operandi mediante il quale l'accusa è entrata in possesso di alcuni documenti probatori. Secondo i legali texani del trentatreenne infatti il giudice di primo grado ha violato in parte il quarto emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America.

In seguito a un articolo apparso sul blog Gawker, i senatori statunitensi Charles Schumer e Joe Manchin hanno inviato una lettera al Procuratore generale Eric Holder e all'Amministratore della DEA Michele Leonhart per chiedere la chiusura di Silk Road.[2][19][20] In una conferenza stampa Schumer ha descritto il sito come segue:

«Si tratta chiaramente di uno sportello unico (one-stop shop) per le droghe illegali, che rappresenta il tentativo più sfacciato di vendere droghe online che abbiamo mai visto. È sfacciato anni luce più di ogni altra cosa.[21]»

Successivamente, gli amministratori di Silk Road hanno pubblicato sul loro forum questa risposta:

«Il dado è stato lanciato e ora vedremo cosa uscirà. Intensificheremo gli sforzi per contrastare i loro attacchi e rendere il sito più resistente possibile, questo significa che per un po' saremo meno sensibili ai messaggi che ci riguardano.
Sono sicuro che questa notizia spaventerà qualcuno, ma dobbiamo vincere la battaglia, una nuova era nascerà. Anche se perdiamo, il genio è uscito dalla bottiglia; stanno combattendo una guerra persa in partenza.»

Dopo questi eventi, il traffico sul sito è cresciuto enormemente e il bitcoin ha subito un corrispondente aumento di valore.[12]

Il sito è stato anche usato — durante la discussione legislativa dello Stop Online Piracy Act del 2011 — come un esempio dell'evoluzione di alcuni siti web a rete distribuita, e di sistemi informatici che, per la loro struttura, non sono bloccabili filtrando il nome del dominio, come proposto con il SOPA.

Lo stesso argomento in dettaglio: Silk Road (film).

La vicenda viene narrata nel film del 2021 Silk Road.

  1. ^ Dylan Love, Silk Road 2.0, su businessinsider.com, Business Insider, 6 novembre 2013. URL consultato il 7 novembre 2013.
  2. ^ a b (EN) Adrian Chen, The Underground Website Where You Can Buy Any Drug Imaginable, in Gawker, 1º giugno 2011. URL consultato il 4 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2012).
  3. ^ (EN) Angela Wang, Silk Road: The "eBay" for Narcotics, in The Epoch Times, 6 giugno 2011. URL consultato il 21 aprile 2012.
  4. ^ (EN) Silk Road: The Amazon.com of illegal drugs, in The Week, 2 giugno 2011. URL consultato il 21 aprile 2012.
  5. ^ https://www.wired.com/2015/04/silk-road-1/ Wired silk road
  6. ^ Alfonso Maruccia, Il ritorno di Silk Road, in Punto Informatico, 8 novembre 2013. URL consultato il 9 novembre 2013.
  7. ^ Condannato all'ergastolo il fondatore di Silk Road, mercato nero di droghe e armi nel deep web Rainews[collegamento interrotto]
  8. ^ (EN) Ulbricht guilty in Silk Road online drug-trafficking trial, in Ars Technica. URL consultato il 23 marzo 2018.
  9. ^ Grafico Bitcoin, Mark Cap, Indici, News - Investing.com, su it.investing.com.
  10. ^ (EN) dkn255hz262ypmii.onion/index.php?topic=360.0 [collegamento interrotto], su dkn255hz262ypmii.onion.
  11. ^ (EN) dkn255hz262ypmii.onion/index.php?topic=360.msg3574#msg3574 [collegamento interrotto], su dkn255hz262ypmii.onion.
  12. ^ a b c d (EN) Justin Norrie, Asher Moses, Drugs bought with virtual cash, in Sydney Morning Herald, 12 giugno 2011. URL consultato il 30 aprile 2012.
  13. ^ (EN) Public statement from a Silk Road spokesperson, su forum.bitcoin.org. URL consultato il 1º marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2011).
  14. ^ a b su The Armory, poi chiuso a fine luglio. Riccardo Luna, Sesso, droga e armi la faccia cattiva del web, in la Repubblica, 11 aprile 2012. URL consultato il 30 aprile 2012.
  15. ^ (EN) Joshua Davis, The Crypto-Currency, in The New Yorker, 10 ottobre 2011. URL consultato il 7 maggio 2012.
  16. ^ (EN) Restricted Items. Sellers Guide, Silk Road. [collegamento interrotto], su ianxz6zefk72ulzz.onion. URL consultato il 23 ottobre 2011. «Per favore non pubblicare nulla con lo scopo di danneggiare o frodare, come [annunci su] carte di credito rubate, denaro falso, informazioni personali, omicidi, e armi di distruzione di massa (armi biologiche/chimiche, armi nucleari, e nulla che possa essere usato per produrle). [...]».
  17. ^ (EN) State of the Road Address [collegamento interrotto], su dkn255hz262ypmii.onion.
  18. ^ (EN) FBI seizes ‘Silk Road’ black market domain, arrests owner, su rt.com, 2 ottobre 2013. URL consultato il 10 febbraio 2015.
  19. ^ (EN) Ruth Whippman, Bitcoin: the hacker currency that's taking over the web, in The Guardian, 12 giugno 2011. URL consultato il 4 maggio 2012.
  20. ^ (EN) Charles E. Schumer, Joe Manchin, Manchin Urges Federal Law Enforcement to Shut Down Online Black Market for Illegal Drugs, in manchin.senate.gov, 6 giugno 2011. URL consultato il 4 maggio 2012 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2012).
  21. ^ (EN) Schumer Pushes to Shut Down Online Drug Marketplace, in Associated Press (NBC New York), 5 giugno 2011. URL consultato il 4 maggio 2012.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Internet: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di internet