Vai al contenuto

Saudi Aramco

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Saudi Arabian Oil Company
Logo
Logo
Sede della Saudi Aramco a Dhahran
StatoArabia Saudita (bandiera) Arabia Saudita
Forma societariasocietà statale
ISINSA14TG012N13
Fondazione
  • 1933 (come California-Arabian Standard Oil Company)
  • 1944 (come Arabian-American Oil Company)
  • 1988 (come Saudi Arabian Oil Company/Saudi Aramco)
Sede principaleDhahran
Persone chiave
Settoreenergia
Prodottipetrolio, gas naturale, prodotti petrolchimici
Fatturato604,4 miliardi USD[1] (2022)
Utile netto161,1 miliardi USD[1] (2022)
Dipendenti70 496[1] (2022)
Sito webwww.aramco.com/

Saudi Aramco (in arabo أرامكو السعودية?) è la compagnia nazionale saudita di idrocarburi (il nome deriva dalla contrazione di Arabian American Oil Company). Con una produzione di più di 10 milioni di barili al giorno[2], Saudi Aramco è tra le più grandi compagnie petrolifere al mondo e il più importante finanziatore del governo saudita.[3][4] Al 2023 ha registrato ricavi per oltre 600 miliardi di dollari, diventando la 2º compagnia al mondo per fatturato, secondo l'elenco Fortune Global 500 dello stesso anno,[5] e alla 2ª posizione delle compagnie più influenti al mondo della Forbes Global 2000.[6] Dal 2020 è global partner del Campionato mondiale di Formula 1.[7]

Secondo un'inchiesta del Guardian, Saudi Aramco risulterebbe inoltre essere l'azienda più inquinante al mondo per emissioni di carbonio[8].

La storia di Saudi Aramco comincia il 29 maggio 1933, quando il governo saudita firma un accordo di concessione con la Standard Oil of California (Socal) che gli permette di fare delle prospezioni petrolifere in Arabia Saudita. Standard Oil of California trasmette questa concessione a una delle sue filiali chiamata California-Arabian Standard Oil.[9]

Nel 1936, non avendo ottenuto alcun successo, la Texas Oil Company acquista il 50 % della concessione. Dopo quattro lunghi anni di ricerca infruttuosa, la compagnia scopre il primo giacimento a Dhahran nel 1938, il pozzo è chiamato « Dammam number 7 ».[9] Il nome della compagnia cambia nel 1944 e diventa Arabian American Oil Company (o Aramco).

Un operaio della Aramco nel 1949

Nel 1948, Standard Oil of California e Texas Oil Company accolgono un nuovo partner; la Standard Oil of New Jersey acquista il 30 % di Aramco, e Socony Vacuum ne acquista il 10 %, lasciando così una parte uguale del 30 % a Standard Oil of California e Texas Oil Company. Nel 1973 il governo saudita acquista una parte del 25 % di Aramco, per aumentarla al 60 % nel 1974 e finalmente prenderne il pieno controllo nel 1980. Nel 1983, è stato nominato il primo presidente saudita della compagnia nella persona di Ali bin Ibrahim Al-Naimi.[senza fonte] Nel 1988, la compagnia cambia il suo nome da Arabian American Oil Company in Saudi Arabian Oil Company (o Saudi Aramco).[10]

Nell'aprile 2018 il principe ereditario Mohammad bin Salman Al Sa'ud nomina nel board della compagnia una manager di grande esperienza, l'americana Lynn Laverty Elsenhans, vent'anni alla Royal Dutch Shell e quindi alla guida delle raffinerie Sunoco, salvandole dal fallimento. È la prima donna in assoluto a sedere nel board di undici persone di Aramco.[11] È affiancata da altri due americani: Peter Cella, ex CEO della Chevron Philips Chemicals, e Andrew Liveris, presidente di DowDuPont.

L'obiettivo è di portare il colosso petrolifero verso gli standard di mercato occidentali in vista della quotazione, annunciata dal principe ancora nel 2016,[12] ma con pochi progressi.

Uno studio pubblicato nel 2019 ha mostrato che la Saudi Aramco nel periodo 1965-2017 è stata la società con le emissioni più elevate al mondo con 59,26 miliardi di tonnellate di CO₂ equivalente.[13]

L'11 maggio 2022, Saudi Aramco ha superato la Apple come la più grande azienda quotata in borsa al mondo per capitalizzazione di mercato, dopo che un aumento delle azioni del produttore di petrolio ha superato i 2 400 miliardi di dollari. Con questo, la capitalizzazione di mercato della Aramco si è attestata a 9,1 miliardi di riyal (2 430 miliardi di dollari).[14][15]

Al giugno 2024 risulterebbe essere la quarta azienda al mondo per capitalizzazione[16][17][18][19].

Diffusione dati finanziari

[modifica | modifica wikitesto]

A partire dalla sua nazionalizzazione nel 1976, Saudi Aramco non ha mai pubblicato informazioni relative alle sue prestazioni finanziarie. Tuttavia, nell'Aprile del 2018 l'agenzia di stampa Bloomberg News è venuta in possesso di alcuni dati sulle performance economiche della società saudita, i quali la indicherebbero come la società più profittevole al mondo con 33,8 miliardi di dollari di utile netto registrati nei primi sei mesi del 2017[20]. Come termini di paragone Apple, seconda società più profittevole al mondo, ha registrato nello stesso periodo utili per 28,9 miliardi, mentre ExxonMobil e Royal Dutch Shell, diretti concorrenti di Saudi Aramco, per 7,4 miliardi. A seguito della diffusione di questi dati, la compagnia ha comunicato che essi non sono attendibili e che non intende commentare la sua situazione finanziaria e fiscale.[21]

Secondo Forbes al 2020 l'attivo dello stato patrimoniale della compagnia è di oltre 510 miliardi di dollari e una capitalizzazione azionaria di 1,9 bilioni di dollari.[22]

Al 31 dicembre 2021 l'utile netto è salito a 109,385 miliardi di dollari, dai 49 miliardi dell'anno prima.[23][24][25]

La compagnia, nel marzo 2023, ha annunciato l'utile netto al 31 dicembre 2022, pari a 161,1 miliardi di dollari.[1]

Anno Riserve
(miliardi di barili BOE)
Riserve di gas
(miliardi di piedi³)
Produzione di petrolio
(milioni di barili all'anno)
Produzione di petrolio
(milioni di barili al giorno)
Ricavi
(× miliardi di USD)
Utile netto
(× miliardi di USD)
2005[26] 259.8 239.500 3308 9.1
2006 259,9 248.500 3252 8,9
2007 259,9 253.800 3114 8,5
2008 259,9 263.000 3266 8,9
2009 260,1 275.200 2888 7,9
2010[27] 260,1 279.000 2877 7,9
2011 259,7 282.600 3320 9,1
2012 260,2 284.800 3470 9,5
2013 260,2 288.400 3430 9,4
2014 260,1 294.000 3470 9,5
2015 261,6 297.600 3708 10,2
2016 260,8 298.700 3828 10,5
2017 260,8 - 3710 10,2 224,1 75,5
2018 256,9 - 3750 10,3 315,2 111,0
2019 258,6 - 3620 9,9 294,8 88,2
2020 255,2 - 3360 9,2 204,8 49,0
2021 253,6 - 3360 9,2 400,4 110,0
2022 258,8 - - - 604,4 161,0
  1. ^ a b c d (EN) Saudi Aramco Annual Report 2022 (PDF), su aramco.com. URL consultato l'8 maggio 2023.
  2. ^ (EN) Performance and key figures, su Saudi Aramco. URL consultato il 15 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2018).
  3. ^ (EN) Saudi Aramco raises $37.48 billion in the world's biggest IPO, in CNN Business, 25 settembre 2019. URL consultato il 20 maggio 2022.
  4. ^ (EN) ARAMCO Institutional Ownership - Saudi Arabian Oil Co, in fintel.io. URL consultato il 20 maggio 2022.
  5. ^ Saudi Aramco: Fortune Global 500, su fortune.com, Fortune 500, 2 agosto 2023. URL consultato il 19 agosto 2023.
  6. ^ (EN) Andrea Murphy, Isabel Contreras, The Global 2000, su forbes.com, 12 maggio 2023. URL consultato il 19 agosto 2023.
  7. ^ (EN) Aramco announces partnership with Formula 1®, in aramco.com, 10 marzo 2020. URL consultato il 13 maggio 2022.
  8. ^ (EN) Matthew Taylor e Jonathan Watts, Revealed: the 20 firms behind a third of all carbon emissions, in The Guardian, 9 ottobre 2019. URL consultato il 16 giugno 2024.
  9. ^ a b (EN) Our History, su saudiaramco.com. URL consultato il 2 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2019).
  10. ^ (EN) Andrew Barnett, Jason French e Summer Said, A brief history, in Wall Street Journal, 19 giugno 2016. URL consultato il 2 aprile 2019.
  11. ^ (EN) Saudi Aramco appoints first woman to the board, in The Economic Times, 29 aprile 2018. URL consultato il 29 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2018).
  12. ^ (EN) Saudi Arabia is considering an IPO of Aramco, probably the world’s most valuable company, in The Economist, 7 gennaio 2016. URL consultato il 23 maggio 2016.
  13. ^ (EN) Matthew Taylor e Jonathan Watts, Revealed: the 20 firms behind a third of all carbon emissions, su theguardian.com, 9 ottobre 2019. URL consultato il 26 novembre 2019.
  14. ^ Redazione Economia, Aramco supera Apple, è la società che vale di più al mondo: 2.430 miliardi, in Corriere della Sera, 12 ggio 2022. URL consultato il 13 maggio 2022.
  15. ^ Massimiliano Carrà, Saudi Aramco supera Apple: ora è l’azienda che vale di più al mondo, in forbes.it, 12 maggio 2022. URL consultato il 13 maggio 2022.
  16. ^ Apple hits record as AI features promise boost in iPhone sales, su reuters.com.
  17. ^ (EN) Jasper Jolly e Jillian Ambrose, Saudi Aramco becomes most valuable listed company in history, in The Guardian, 11 dicembre 2019. URL consultato il 16 giugno 2024.
  18. ^ (EN) Charles Riley, The world has its first $2 trillion company. But for how long? | CNN Business, su CNN, 12 dicembre 2019. URL consultato il 16 giugno 2024.
  19. ^ (EN) Saudi Aramco briefly becomes world’s top-valued company as shares surge, su Arab News. URL consultato il 16 giugno 2024.
  20. ^ (EN) Aramco in Five Numbers: Highlights From Saudi Giant’s Accounts, in Bloomberg.com. URL consultato il 15 luglio 2018.
  21. ^ Sapete qual è la società più profittevole del mondo? Non è né Apple né Google, ma Saudi Aramco, su dagospia.com. URL consultato il 4 aprile 2019.
  22. ^ (EN) Saudi Arabian Oil Company (Saudi Aramco), su forbes.com. URL consultato il 9 ottobre 2021.
  23. ^ (EN) Salma Wael, Aramco’s 2021 profit tops analysts’ expectations after soaring 124%, in arabnews.com, 20 marzo 2022. URL consultato il 20 marzop 2022.
  24. ^ (EN) Paul Wallace e Matthew Martin, After Oil’s Surge, Saudi Aramco Hikes Spending to Boost Output, in Bloomberg L.P., 20 marzo 2022. URL consultato il 20 marzo 2022.
  25. ^ (EN) Tom Wilson e Samer Al-Atrush, Saudi Aramco to boost oil production spending to help meet rise in demand, in Financial Times, 20 marzo 2022. URL consultato il 20 marzo 2022.
  26. ^ (EN) Saudi Aramco annual revision 2005-2010 (PDF), su saudiaramco.com.
  27. ^ (EN) Saudi Aramco Annual Review 2014, years 2011-2014 (PDF), su saudiaramco.com.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN133266137 · ISNI (EN0000 0000 9113 8494 · LCCN (ENnr94024338 · GND (DE5039268-2 · J9U (ENHE987007267543105171