Sancha di Castiglia
Sancha di Castiglia | |
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Sancha al fianco del consorte Alfonso II in una miniatura del Liber feudorum maior, XIII secolo | |
Regina consorte d'Aragona | |
In carica | 18 gennaio 1174 – 25 aprile 1196 |
Predecessore | Mafalda del Portogallo |
Successore | Maria di Montpellier |
Contessa consorte di Barcellona | |
In carica | 18 gennaio 1174 – 25 aprile 1196 |
Predecessore | Mafalda del Portogallo |
Successore | Maria di Montpellier |
Altri titoli | Contessa consorte di Provenza, Gerona, Osona, Besalú, Cerdagna e Rossiglione |
Nascita | Toledo, 21 settembre 1154 |
Morte | Sijena, 9 novembre 1208 (54 anni) |
Luogo di sepoltura | Monastero di Santa Maria di Sijena |
Dinastia | Anscarici |
Padre | Alfonso VII di León |
Madre | Richenza di Polonia |
Consorte di | Alfonso II d'Aragona |
Figli | Pietro Costanza Alfonso Berengario Eleonora Sancha Sancho Raimondo Berengario Ferrante Dolce |
Religione | Cattolicesimo |
Sancha di Castiglia, Sancha anche in spagnolo, in asturiano, in aragonese, in portoghese e in galiziano, Sança, in catalano e Antsa in basco. Sancia in latino (Toledo, 21 settembre 1154 – Sijena, 9 novembre 1208), è stata Infanta di Castiglia e poi regina consorte d'Aragona e contessa consorte di Barcellona dal 1174 al 1195.
Origine
[modifica | modifica wikitesto]Secondo le Crónicas navarras[1] e le Ex Gestis Comitum Barcinonensium[2] era figlia del re di León e Castiglia Alfonso VII l'Imperatore[3] e di Richenza di Polonia, figlia del principe di Polonia, duca di Cracovia e di Slesia, Ladislao II (fuggito da Cracovia, nel 1146[4]), detto l'Esiliato[5] (1105-1159) e di Agnese (Cristina) di Babenberg[6](1111–1157 figlia del Margravio d'Austria, Leopoldo III[7], e di Agnese di Waiblingen, figlia dell'imperatore, Enrico IV e sorellastra dell'imperatore, Corrado III e del duca Federico II di Svevia[3]). Richenza era quindi la cugina dell'imperatore, Federico Barbarossa.
Secondo la cronaca di Alberico delle Tre Fontane,
Alfonso VII l'Imperatore era figlio del nobile francese, conte Raimondo di Borgogna e di Urraca, discendente del re di Castiglia e Leon, Ferdinando I[8], anche gli Anales Toledanos riportano che era figlio di Raimondo di Borgogna e di Urraca (El Rey D. Alfonso, fillo del Conde D. Raymondo è de Doña Urraca)[9], che secondo il Chronicon regum Legionensium[10], era la figlia del re Alfonso VI e della sua seconda moglie, Costanza di Borgogna[11].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Secondo le Crónicas navarras (Crónicas navarras)[1] e le Ex Gestis Comitum Barcinonensium (Gesta comitum barchinonensium)[2], il 18 gennaio 1174, a Saragozza, Sancha sposò il re d'Aragona, Alfonso II il Casto o il Trovatore[3], che, l'anno prima aveva perso la prima moglie (secondo il Chronica Breve do Archivo Nacional, Portugaliæ Monumenta Historica, Scriptores, Vol. I, II, p. 25, non consultato[12]) o fidanzata[13], Mafalda del Portogallo[12].
Secondo la storica dell'arte, Marta Serrano Col, Sancha fu la prima regina d'Aragona ad usare un sigillo reale[14].
Sancha fu protettrice delle arti e mecenate; tra i suoi protetti vi furono i trovatori Giraud de Calanson e Peire Raymond[15].
Fu coinvolta in una disputa legale con il marito riguardante delle proprietà da lei ereditate; nel 1177 prese possesso con la forza di castelli nella contea di Ribagorza, che erano appartenuti alla corona.
Dopo la morte del marito a Perpignan nel 1196 (la morte di Alfonso II è riportata negli Anales Toledanos I[16]), Sancha fu relegata, dal figlio Pietro II, in una posizione di secondo piano nello scenario politico, per cui, nel 1197, lasciò la corte e si ritirò nel Monastero di Santa Maria di Sijena, da lei stessa fondato nel 1188[12], dove, prese i voti[12] e assunse la croce dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme che indossò fino alla morte. Per questo motivo in Aragona viene venerata come Regina Santa. Per la chiesa cattolica è Servo di Dio e la sua ricorrenza è il 9 novembre.
La regina madre, Sancha, ospitò, per circa cinque anni, dal 1204 fino alla partenza di Costanza, avvenuta nel 1208, nel suo Monastero, di cui era divenuta priora, la figlia Costanza, regina vedova d'Ungheria (dopo essere rimasta vedova era tornata in Aragona[17]), che lasciò il convento per raggiungere la Sicilia, dove a Palermo contrasse il suo secondo matrimonio (tra l'agosto 1209 ed il febbraio 1210) con il futuro imperatore Federico II[18]. Sancha, come viene riportata negli Anales Toledanos I, morì poco tempo dopo, il 9 novembre del 1208[19], a 54 anni.
Sancha fu sepolta davanti all'altare maggiore del Monastero di Santa Maria (Monasterio de Sigena) di Sijena[19], dove poi venne sepolto il figlio primogenito, Pietro II il Cattolico, che in un documento datato 24 febbraio 1212, si definì figlio della regina Sancha d'Aragona (filio Sanctiæ…Reginæ Aragonum).
Figli
[modifica | modifica wikitesto]Sancha ad Alfonso diede otto[12] (o nove[20]) figli:
- Pietro[17] (1174-1213), re d'Aragona e di tutte le contee catalane (regnum Aragoniæ et Comitatus Barchinonæ, Bisuldini, Cerritaniæ et Rossilionis, ac Palearensem)[17];
- Costanza[17] (1179-1222), sposata nel 1198 con Emerico d'Ungheria[17] e poi nel 1209, su suggerimento del Papa Innocenzo III, con il re di Sicilia e futuro re dei Romani e futuro imperatore, Federico II[18];
- Alfonso Berengario[17] (1180-1209), che, nel 1195, successe al padre nella contea di Provenza (Ducatum Provinciæ)[17];
- Eleonora d'Aragona[17] (1182-1226) sposata, nel 1203, al conte di Tolosa, Raimondo VI[18];
- Sancha d'Aragona[17] (1186- circa 1241) sposata, nel febbraio 1211, al futuro conte di Tolosa, Raimondo VII, figlio di Raimondo VI[18];
- Sancho d'Aragona, conte di Rossiglione, morto in giovane età (solo secondo i Re d'Aragona della casa di Barcellona[20]);
- Raimondo Berengario d'Aragona, morto giovane[17];
- Ferrante d'Aragona[21](1190-1249) che, nel 1214, fu escluso dal comitato di reggenza del nipote, Giacomo I e fu tra i magnati che si unirono in una lega contro il re d'Aragona Giacomo I e furono definitivamente sconfitti, nel 1227. In seguito divenne monaco cistercense nel Monastero di Santa Maria di Poblet e fu abate nel monastero di Montearagón[21];
- Dolce d'Aragona (1192-?), che diventò religiosa[12] nel monastero di Sixena, che era stato fondato dalla madre.
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Guglielmo I di Borgogna | Rinaldo I di Borgogna | ||||||||||||
Alice di Normandia | |||||||||||||
Raimondo di Borgogna | |||||||||||||
Stefania di Vienne | Bernardo II di Bigorre | ||||||||||||
Clémence de Foix | |||||||||||||
Alfonso VII di León | |||||||||||||
Alfonso VI di Castiglia | Ferdinando I di Castiglia | ||||||||||||
Sancha I di León | |||||||||||||
Urraca I di León | |||||||||||||
Costanza di Borgogna | Roberto I, duca di Borgogna | ||||||||||||
Hélie de Sémur | |||||||||||||
Sancha di Castiglia | |||||||||||||
Boleslao III di Polonia | Ladislao Herman di Polonia | ||||||||||||
Giuditta di Boemia | |||||||||||||
Ladislao II l'Esiliato | |||||||||||||
Zbyslava di Kiev | Svjatopolk II di Kiev | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Richenza di Polonia | |||||||||||||
Leopoldo III di Babenberg | Leopoldo II di Babenberg | ||||||||||||
Ida di Formbach-Ratelnberg | |||||||||||||
Agnese di Babenberg | |||||||||||||
Agnese di Waiblingen | Enrico IV di Franconia | ||||||||||||
Berta di Savoia | |||||||||||||
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Le Ex Gestis Comitum Barcinonensium (Gesta comitum barchinonensium) sono cronache scritta in latino dai monaci del monastero di Ripoll, nella seconda metà del XII secolo ed inizia con la presa del potere di Goffredo il Villoso e arriva sino alla morte di Raimondo Berengario IV di Barcellona. In un secondo tempo e poi in un terzo la cronaca fu ampliata con le gesta dei primi re della Corona d'Aragona, sino a Giacomo I d'Aragona
- ^ a b c (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, Tomus XII, Ex Gestis Comitum Barcinonensium, pag. 379
- ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, Tomus XIX, Annales Capituli Cracoviensis, anno 1146, pag 590 Archiviato il 25 febbraio 2014 in Internet Archive.
- ^ Ladislao II fu detto l'Esiliato, perché passò gli ultimi anni di vita in esilio in Germania. Però, prima di morire, nel 1157, al seguito di Federico Barbarossa, sottomise i suoi fratellastri e fu l'arbitro della suddivisione dei domini polacchi tra i fratellastri
- ^ (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, Tomus XII, Ex Gestis Comitum Barcinonensium, pag. 377, nota b
- ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, Tomus IX, Continuatio Claustroneoburgensis I, anno 1106, pag 612, riga 1 Archiviato il 25 febbraio 2014 in Internet Archive.
- ^ (LA) #ES MGH SS 23, anno 1143, pag. 837
- ^ (ES) #ES España Sagrada, vol. 23, Anales Toledanos, pag. 386
- ^ Il Chronicon regum Legionensium è la storia dei re di León, dall'inizio del regno di Bermudo II (982), sino alla morte di Alfonso VI (1109), scritta verso il 1120, dal vescovo e storico, Pelagio da Oviedo, detto il favolista, per le molte invenzioni.
- ^ (EN) The World of El Cid: Chronicles of the Spanish Reconquest, Chronicon regum Legionensium, Pagg. 87 e 88
- ^ a b c d e f (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy : Re di Aragona - Infanta doña SANCHA de Castilla (Infante don RAMÓN de Aragón)
- ^ Il matrimonio tra Alfonso II il Casto o il Trovatore e Mafalda del Portogallo (1148-1173), non fu mai celebrato né consumato.
- ^ (ES) #ES Serrano Coll, Marta, «Iconografía de género: los sellos de las reinas de Aragón en la Edad Media (siglos XII-XVI), pag 21
- ^ (ES) #ES libreria universitaria, Sancha of Castile, Queen of Aragon
- ^ (LA) España Sagrada Tomo. XXIII, Anales Toledanos I, pag 394
- ^ a b c d e f g h i j (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, Tomus XII, Ex Gestis Comitum Barcinonensium, pag. 380
- ^ a b c d (ES) Crónica de San Juan de la Peña, capitulo XXXIV, pag. 496
- ^ a b (LA) España Sagrada Tomo. XXIII, Anales Toledanos I, pag 395
- ^ a b (EN) #ES Genealogy :barcelona - Sancha (Ramon)
- ^ a b (ES) Crónica de San Juan de la Peña, capitulo XXXIII, pag. 494
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Fonti primarie
[modifica | modifica wikitesto]- (LA) Rerum Gallicarun et Francicarum Scriptores, Tome XII.
- (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus XXIII.
- (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, Tomus XIX.
- (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, Tomus IX.
- (LA) España Sagrada, Tomus XXIII.
- (EN) The World of El Cid: Chronicles of the Spanish Reconquest, Chronicon regum Legionensium
Letteratura storiografica
[modifica | modifica wikitesto]- Rafael Altamira, La Spagna (1031-1248), in Storia del mondo medievale, vol. V, 1999, pp. 865–896
- Paul Fournier, Il regno di Borgogna o d'Arles dall'XI al XV secolo, in «Storia del mondo medievale», vol. VII, 1999, pp. 383–410
- (ES) Crónica de San Juan de la Peña (PDF), su ifc.dpz.es.
- (ES) Serrano Coll, Marta, «Iconografía de género: los sellos de las reinas de Aragón en la Edad Media (siglos XII-XVI).
- (ES) libreria universitaria, Sancha of Castile, Queen of Aragon.
- (EN) E. L. Miron, The Queens of Aragon: Their Lives and Times, Stanley Paul & Co, Londra, c. 1910
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Sovrani di Castiglia
- Corona di Castiglia
- Regno di León
- Sovrani d'Aragona
- Piast
- Elenco dei conti di Barcellona
- Tabella cronologica dei regni della Penisola iberica
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sancha di Castiglia
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Foundation for Medieval Genealogy : KINGS of CASTILE and LEÓN 1112-1217 (BOURGOGNE-COMTE) - Infanta doña SANCHA de Castilla, su fmg.ac.
- (EN) Foundation for Medieval Genealogy : KINGS of ARAGON 1137-1410 - Infanta doña SANCHA de Castilla (Infante don RAMÓN de Aragón), su fmg.ac.
- (EN) Genealogy :casa di Ivrea - Sancha, su genealogy.euweb.cz.
- (EN) [hhttp://genealogy.euweb.cz/barcelona/barcelona2.html#R Genealogy :Barcelona 2 - Sancha of Castile (Ramon, who became King ALFONSO II of Aragon)], su genealogy.euweb.cz.
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