Rubbiano (Solignano)
Rubbiano frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | Solignano |
Territorio | |
Coordinate | 44°40′46.3″N 10°04′37″E |
Altitudine | 166 m s.l.m. |
Abitanti | 461[2] |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 43040 |
Prefisso | 0525 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
Rubbiano è una frazione del comune di Solignano, in provincia di Parma.
La località dista 10,82 km dal capoluogo.[1]
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]La frazione sorge alla quota di 166 m s.l.m.,[1] all'estremità nord-orientale del territorio comunale, nel lembo di terra stretto tra il fiume Taro e il torrente Ceno in corrispondenza della loro confluenza.[3]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il territorio di Rubbiano risultava abitato già durante il Neolitico, quando un insediamento si sviluppò sul terrazzo fluviale compreso tra il Taro e il Ceno.[4]
In epoca medievale il borgo di Rubiano fu citato per la prima volta nel 1028, quando Ildegarda, figlia di Oddone il Salico, lo vendette, unitamente al castello, all'adiacente cappella e a numerose altre terre, alla chiesa di San Pietro di Parma.[5]
Nel 1472 il duca Galeazzo Maria Sforza assegnò Pellegrino e le pertinenze di Pessola, Carpadasco, Rubbiano, Mariano, Mercato, Careno, Ceriato, Metti, Pozzolo, Rigollo, Besozzola, Montesacco, Iggio, Aione, Borla, Varone, Val Mozzola e Gusaliggio al cugino Lodovico Fogliani,[6] al quale concesse la facoltà di aggiungere al proprio il cognome Sforza.[7]
Entro il XVII secolo l'abitato di Rubbiano fu ricostruito più a valle, in prossimità del fiume Taro; nel 1617 vi fu costruito un oratorio intitolato a sant'Agnese, che nel 1629 divenne la nuova sede parrocchiale, in sostituzione dell'antica chiesa abbandonata.[8]
Nel 1647 il duca di Parma Ranuccio II Farnese elevò il feudo a contea e lo assegnò a Lodovico e Gian Francesco Cantelli; gli eredi di quest'ultimo[9] mantennero i diritti su Rubbiano fino alla loro abolizione[3] sancita da Napoleone nel ducato di Parma e Piacenza nel 1805.[10]
In seguito la località divenne frazione del nuovo comune (o mairie) di Solignano.[3]
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Chiesa dei Santi Antonino e Fermo
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Edificata originariamente all'esterno del castello, la chiesa fu ricostruita nel 1619 nel nuovo centro abitato di valle e ampliata dopo circa dieci anni; ristrutturata nel 1892, fu restaurata e parzialmente modificata nel 1961. Il luogo di culto, caratterizzato dalla facciata neoclassica, è internamente decorato con paraste doriche ai lati e con affreschi sulle volte a botte lunettate della navata e del presbiterio.[8]
Castello
[modifica | modifica wikitesto]Menzionato per la prima volta nel 1028 tra i beni venduti dalla nobile Ildegarda alla chiesa di San Pietro di Parma, il castello, posizionato probabilmente a monte del borgo odierno, fu successivamente abbandonato, fino alla sua completa scomparsa.[11]
Villa Ruffini
[modifica | modifica wikitesto]Costruita in epoca remota, la villa in pietra è preceduta da un'ampia corte, accessibile attraverso un portale ad arco a tutto sesto ornato con lesene doriche; l'ampio edificio in pietra è sormontato da una torre colombaia, coronata da un'altana affacciata verso il Taro; il grande giardino sul retro, cinto da un muro con torrione angolare, si allunga sul pendio fino a lambire la riva del fiume.[12]
Casatorre con balchio
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Costruita in epoca remota, la casatorre fu successivamente arricchita del balchio, ossia della scala coperta d'ingresso, e fu ampliata con la costruzione di due più bassi corpi di fabbrica destinati rispettivamente a residenza e fienile. L'edificio in pietra, elevato su quattro livelli, è caratterizzato dall'ingresso posto al primo piano, raggiungibile tramite una scala coperta; in sommità si staglia un frontone triangolare con cornice in mattoni disposti a denti di sega.[13]
Casatorre
[modifica | modifica wikitesto]Costruita in epoca remota, la casatorre fu successivamente ampliata con due più bassi corpi di fabbrica destinati rispettivamente a residenza e fienile. L'edificio in pietra, elevato su quattro livelli, è caratterizzato dalla presenza di una portafinestra con balaustra in ferro, aperta al primo piano nel mezzo della facciata principale; in sommità è ancora visibile l'antica colombaia.[14]
Economia
[modifica | modifica wikitesto]L'economia della frazione è legata al quartiere industriale che si sviluppa in adiacenza all'autostrada A15; nel 1965 la Barilla vi aprì un ampio stabilimento per la realizzazione di prodotti da forno, cui nel 2012 affiancò un nuovo grande impianto destinato alla produzione di sughi.[15]
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]La frazione, prossima al casello di Fornovo di Taro, è affiancata dall'autostrada A15, che separa il centro abitato dal quartiere industriale.[16]
A sud-ovest del borgo si trova un'aviosuperficie in erba ufficialmente riconosciuta dall'Ente nazionale per l'aviazione civile.[17]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c La Frazione di Rubbiano, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 26 marzo 2019.
- ^ [1]
- ^ a b c Molossi, p. 465.
- ^ Museo Archeologico della Valle del Ceno Castello di Bardi (PR), su archeobo.arti.beniculturali.it. URL consultato il 28 marzo 2019.
- ^ Affò, pp. 300-301.
- ^ Poggiali, p. 9.
- ^ Molossi, p. 357.
- ^ a b Chiesa dei Santi Antonino e Fermo "Rubbiano, Solignano", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 28 marzo 2019.
- ^ Enciclopedia di Parma, p. 198.
- ^ L'eredità napoleonica. Il Codice (PDF), su treccani.it. URL consultato il 28 marzo 2019.
- ^ Case torri di Rubbiano a Solignano, su rblob.com. URL consultato il 28 marzo 2019.
- ^ Villa Ruffini (Rubbiano), su scn.caiparma.it. URL consultato il 26 marzo 2019.
- ^ Casa torre con balchio (Rubbiano), su scn.caiparma.it. URL consultato il 26 marzo 2019.
- ^ Casa torre (Rubbiano), su scn.caiparma.it. URL consultato il 26 marzo 2019.
- ^ Barilla raddoppia a Rubbiano "Legati alla nostra terra", in parma.repubblica.it, 8 ottobre 2012. URL consultato il 28 marzo 2019.
- ^ Rubbiano: entro fine anno, barriere antirumore in Autocisa, in www.gazzettadiparma.it, 14 aprile 2009. URL consultato il 28 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2019).
- ^ Avios. Rubbiano, su ulm.it. URL consultato il 28 marzo 2019.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Marzio Dall'Acqua (a cura di), Enciclopedia di Parma, 2ª ed., Parma, SEGEA spa (su licenza FMR spa-Franco Maria Ricci), 1999.
- Ireneo Affò, Storia della città di Parma, Tomo secondo, Parma, Stamperia Carmignani, 1793.
- Lorenzo Molossi, Vocabolario topografico dei Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla, Parma, Tipografia Ducale, 1832-1834.
- Cristoforo Poggiali, Memorie storiche della città di Piacenza compilate dal proposto Cristoforo Poggiali, Tomo VIII, Piacenza, per Filippo G. Giacopazzi, 1760.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Rubbiano