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Roberto d'Évreux

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Roberto d'Évreux
arcivescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiArcivescovo di Rouen (990-1037)
 
Natoin Normandia
Deceduto1037
 
Roberto
Conte di Évreux
In carica996 –
1037
Predecessorefu il primo
SuccessoreRiccardo d'Évreux
Nome completoRoberto d'Évreux
NascitaNormandia, ?
Morte1037
DinastiaRichardides
PadreRiccardo Senza Paura
MadreGunnora
ConiugeHerleva
FigliRiccardo
Rodolfo
Guglielmo
Gualtiero

Roberto d'Évreux detto Roberto il Danese[1] (Normandia, ... – 1037) è stato un nobile normanno, arcivescovo di Rouen dal 990, conte di Évreux dal 996 e reggente del ducato di Normandia dal 1035 fino alla sua morte.

Roberto, sia secondo il monaco e cronista normanno, Guglielmo di Jumièges, nella sua Historiæ Normannorum Scriptores Antiqui, che secondo il cronachista, priore dell'abbazia di Bec e sedicesimo abate di Mont-Saint-Michel, Robert di Torigny, nella sua Chronique, era figlio di Riccardo I Senza Paura Jarl (equiparabile al titolo di "conte") dei Normanni e conte di Rouen, e della moglie, Gunnora[2][3] (950-5 gennaio 1031), di cui non si conoscono i nomi degli ascendenti, ma di nobile famiglia di origine vichinga (nobilissima puella Danico more sibi iuncta)[2] (Gunnor ex nobilissima Danorum prosapia ortam)[3]; i genitori di Roberto sono confermati anche dal monaco e cronista inglese, Orderico Vitale[4].
Riccardo I Senza Paura era figlio naturale (in quanto l'unione era secondo il more danico o uso vichingo, pagano, secondo Guglielmo di Jumièges[5]) di Guglielmo I Lungaspada Jarl (equiparabile al titolo di "conte") dei Vichinghi e conte di Rouen, che era stato anche duca di Bretagna, e della sua sposa, Sprota[6], che, secondo i Flodoardi Annales era bretone[7], di alto lignaggio, come ci informa il cronista normanno decano della collegiata di San Quintino, Dudone di San Quintino[8].

Suo padre lo mandò a tre anni all'arcivescovado di Rouen, principale istituzione religiosa del Ducato di Normandia.

Nel novembre del 989, morì l'Arcivescovo di Rouen, Ugo, e suo padre, Riccardo I, secondo Guglielmo di Jumièges propose Roberto come successore[9] e secondo Robert di Torigny lo fece eleggere[10]; ma a questa decisione si opposero i membri del clero, perché, secondo Dudone di San Quintino, Riccardo non era sposato a Gunnora con rito cristiano[11]. Soltanto dopo che i suoi genitori si erano uniti in matrimonio, con rito religioso, nel 990, Roberto poté divenire ufficialmente arcivescovo di Rouen, come ci conferma Guglielmo di Jumièges[12].

La Contea di Évreux, che occupava la parte sud orientale del ducato di Normandia, attorno alla città di Évreux; a est arrivava sino alla Senna, incluso la confluenza con l'Eure, mentre a ovest includeva anche la città di Breteil.

Prima di morire, suo padre, nel 996, lo creò conte d'Évreux. Alla morte del padre, questa doppia carica religiosa e laica di arcivescovo e conte, lo rese uno dei personaggi più potenti della Normandia, dopo il nuovo duca, suo fratello, Riccardo II.
Il suo nuovo titolo di conte, come ci ricorda Orderico Vitale, gli attribuibva il diritto di sposarsi e Roberto lo esercitò, con grande scandalo[13], anche se già conduceva una vita sessuale poco esemplare[14]; Roberto cercò di compensare con generose elemosine e la ricostruzione della cattedrale di Rouen[14]. Il matrimonio comunque era avvenuto prima della riforma gregoriana, della seconda metà del secolo XI, che imponeva il celibato ai sacerdoti, e dei due concili lateranensi, del 1123, che considerava il matrimonio dei sacerdoti illecito e del 1139, che considerava il matrimonio dei sacerdoti invalido e non più solo illecito.

Il documento n° VII, datato 1012, della Chartes de l'Abbaye de Jumièges (v. 825 à 1204) cita Roberto, arcivescovo di Rouen, tra coloro che controfirmarono uno scambio di proprietà tra due abbazie, col fratello Riccardo II, la madre Gunnora, ed altri[15].

Verso la fine degli anni 1020, l'arcivescovo-conte fece trasformare il castello di Notre-Dame-de-Gravenchon in un palazzo rurale.

Nel 1026, alla morte di suo fratello, Riccardo II il Buono duca di Normandia e conte di Rouen, Roberto viene citato come arcivescovo di Rouen, dalla Chronica Albrici Monachi Trium Fontium[16].
A Riccardo II succedette come duca di Normandia, il figlio primogenito, Riccardo III,[17] che resse il ducato per circa un anno[17].

Nel 1028, suo nipote Roberto I di Normandia, figlio secondogenito di Riccardo II, succedette a Riccardo III, come duca di Normandia, con il quale, secondo Guglielmo di Jumièges, iniziò un periodo di conflittualità, per la Contea di Évreux[12] che lo costrinse per qualche tempo a lasciare la Normandia per la corte di Roberto II di Francia[12]. Riappacificatosi, il duca Roberto richiamò in patria il Roberto arcivescovo[12], che poté rientrare nella sua contea.

Nel 1030, secondo il documento n° I del Cartulaire de l'abbaye de la Sainte-Trinité du Mont de Rouen, Collection des cartularies de France sottoscrisse il documento redatto dal nipote, il duca Roberto, della fondazione dell'abbazia della Santa Trinità a Rouen[18].

Nel 1035 il nipote intraprese un pellegrinaggio in Terra santa[17], ma, durante il ritorno, sempre in quell'anno, presso Nicea morì[17]. Duca di Normandia divenne il figlio, Guglielmo, di otto anni[17] e l'arcivescovo Roberto fu reggente del ducato, fino alla propria morte.

Roberto, secondo Roberto di Torigni morì nel 1037[10]. Nella Contea di Évreux gli succedette il figlio Riccardo, come ci confermano le Chartes de l'Abbaye de Jumièges (v. 825 à 1204)[19]; mentre, nell'Arcidiocesi di Rouen, gli succedette il nipote, Mauger[10].

Matrimonio e discendenza

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Roberto, dopo essere divenuto conte, aveva scelto come moglie una tale di nome Herleva[14], di cui non si conoscono gli ascendenti[20], che gli diede tre[14] o quattro[20] figli:

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Rollone Ragnvald Eysteinsson  
 
Ragnhilde  
Guglielmo I di Normandia  
Poppa di Bayeux  
 
 
Riccardo I di Normandia  
 
 
 
Sprota  
 
 
 
Roberto d'Évreux  
 
 
 
 
 
 
 
Gunnora di Normandia  
 
 
 
 
 
 
 
 
  1. ^ il soprannome di danese veniva dato ad un fratello, anche lui di nome Roberto, morto giovane; cfr. Elisabeth Van Houts, The Normans in Europe, Manchester: Manchester University Press, 2008, pag. 92, nota 62
  2. ^ a b (LA) Historiæ Normannorum Scriptores Antiqui, liber IV, cap. XVIII, pag 247
  3. ^ a b (LA) Chronique de Robert de Torigni, abbé du Mont-Saint-Michel, anno 964, pagina 25
  4. ^ (LA) Historia Ecclesiastica, vol. II, liber III, cap. I, pag 10
  5. ^ (LA) Historiæ Normannorum Scriptores Antiqui, liber III, cap. II, pagina 234
  6. ^ Dopo la morte del padre Guglielmo I Lungaspada, la madre, Sprota si era unita a Eperlengo di Le Vaudreuil da cui aveva avuto un altro figlio, il suo fratellastro, Rodolfo (Raul), conte di Ivry.
  7. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus III, Flodoardi Annales, anno 943, Pag 389 Archiviato il 10 dicembre 2014 in Internet Archive.
  8. ^ (EN) Dudo of St. Quentin's Gesta Normannorum, capitolo 18
  9. ^ (LA) Historiæ Normannorum Scriptores Antiqui, liber IV, cap. XIX, pag 248
  10. ^ a b c (LA) Chronique de Robert de Torigni, abbé du Mont-Saint-Michel, anno 989, pagina 27
  11. ^ (EN) Dudo of St. Quentin's Gesta Normannorum, capitolo 58
  12. ^ a b c d (LA) Historiæ Normannorum Scriptores Antiqui, liber VIII, cap. XXXVI, pagg 311 e 312
  13. ^ (LA) Historia Ecclesiastica, vol. II, liber V, pag 364, nota 2
  14. ^ a b c d e f g (LA) Historia Ecclesiastica, vol. II, liber V, pag 365
  15. ^ (LA) Chartes de l'Abbaye de Jumièges (v. 825 à 1204, documento VII, Pagg 16 - 19
  16. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus XXIII, Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, anno 1026, Pag 783 Archiviato il 7 gennaio 2015 in Internet Archive.
  17. ^ a b c d e (LA) Orderic Vitalis, Historia Ecclesiastica, vol. unicum, pars II, liber III, colonna 233, su gallica.bnf.fr.
  18. ^ (LA) Cartulaire de l'abbaye de la Sainte-Trinité du Mont de Rouen, Collection des cartularies de France, doc. I, Pagg 421 -423
  19. ^ a b (LA) Chartes de l'Abbaye de Jumièges (v. 825 à 1204, documento XIX, Pagg 60 - 63
  20. ^ a b c (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: nobiltà di Normandia - ROBERT Archiviato l'8 maggio 2008 in Internet Archive.
  21. ^ a b (LA) Historiæ Normannorum Scriptores Antiqui, liber VII, cap. IV, pag 269
  22. ^ a b c d (LA) Historia Ecclesiastica, vol. II, liber III, pag 30
  23. ^ a b c (LA) Historia Ecclesiastica, vol. II, liber III, pagg 29 e 30
  24. ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: nobiltà di Normandia - GUILLAUME d'Evreux Archiviato l'8 maggio 2008 in Internet Archive.

Fonti primarie

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Letteratura storiografica

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  • (FR) F. Neveux e P. Bouet - Les évêques normands du XIe siècle, Actes du colloque de Cerisy-la-Salle (1993) - Presses Universitaires de Caen, 1995.
  • (FR) J. Thieury - Armorial des archevêques de Rouen - Imprimerie de F. et A. Lecointe Frères, Rouen, 1864, p. 45-46.
  • Edwin H. Hlthouse, "L'imperatore Enrico II", cap. VI, vol. IV (La riforma della chiesa e la lotta tra papi e imperatori) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 126–169.
  • William John Corbett, "L'Inghilterra dal 954 alla morte di Rdoardo il Confessore", cap. X, vol. IV (La riforma della chiesa e la lotta tra papi e imperatori) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 255–298.
  • Ferdinando Chalandon, "La conquista normanna dell'Italia meridionale e della Sicilia", cap. XIV, vol. IV (La riforma della chiesa e la lotta tra papi e imperatori) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 483–529.
  • William John Corbett, "L'evoluzione del ducato di Normandia e la conquista normanna dell'Inghilterra", cap. I, vol. VI (Declino dell'impero e del papato e sviluppo degli stati nazionali) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 5–55.
  • (EN) Elisabeth Van Houts, The Normans in Europe (Manchester: Manchester University Press, 2008

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Arcivescovo di Rouen Successore
Ugo II 990–1037 Mauger

Predecessore Conte di Évreux Successore
fu il primo 996–1037 Riccardo d'Évreux