Remo Brindisi
Remo Brindisi (Roma, 25 aprile 1918 – Lido di Spina, 25 luglio 1996[1]) è stato un pittore italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Ha studiato a Penne (PE), presso la Scuola d'arte Mario dei Fiori, L'Aquila e Roma, frequentando poi la Scuola d'Arte di Urbino.
Nel corso della vita ha compiuto molti viaggi di studio, visitando, tra le altre, Firenze, Parigi e Venezia, e poi si trasferì a vivere a Milano.
Riconosciuto a livello internazionale sino a divenire uno dei pittori maggiormente citati e noti della pittura italiana dell'ultimo secolo, a lui sono dedicati in Italia istituti scolastici[2] nonché alcune strade.
Al 1940 risale la sua prima mostra personale, svoltasi a Firenze: la presentazione del catalogo della mostra è stata scritta da Eugenio Montale.[3] In seguito ha tenuto mostre personali a Parigi, Nizza, Milano, Venezia, Roma al Cairo e a San Paolo del Brasile. Tuttavia è rimasto legato al suo Abruzzo ove nel 1960 fu invitato alla 11ª edizione del Premio Avezzano - Rassegna Nazionale delle Arti Figurative ad Avezzano, insieme a Stefano Cavallo, Gisberto Ceracchini, Vincenzo Ciardo, Eliano Fantuzzi, Carlo Levi, Giovanni Omiccioli, Michele Rosa, Joseph Franz Strachota, Francesco Trombadori, Antonio Vangelli ed altri.[4]
È stato Presidente della Triennale di Milano e gli è stata assegnata la medaglia d'oro della Pubblica Istruzione della Repubblica per meriti culturali. Ha partecipato, soprattutto tra gli anni '40 e '50, a più edizioni della Biennale di Venezia e della Quadriennale di Roma.
Famoso anche per le figure, i volti e i paesaggi: le "Venezie", gli "Oppositori", i "Pastorelli'', le "Maternità" sono i temi maggiormente ricorrenti[5]. Ha dipinto opere a oggetto sociale e politico, fra cui spicca il ciclo Storia del Fascismo (1957-62). Ha creato i simboli portati in processione il Venerdì Santo a L'Aquila.
Ha costituito (realizzato tra il 1971 ed il 1973 su progetto di Nanda Vigo) un museo d'arte moderna a Lido di Spina, donandolo all'amministrazione comunale di Comacchio grazie all'interessamento di Giglio Zarattini, pittore e uomo politico della cittadina. Nel museo, la cui struttura interna è a sua volta un'opera architettonica di pregio, sono raccolte molte opere di artisti contemporanei[6]. Nello stesso periodo gli viene assegnato il Premio Speciale Federico Bernagozzi. Per l'occasione realizza 10 ritratti di ferraresi illustri, donati al Comune di Portomaggiore presso cui sono conservati e visibili all'interno del Teatro Sociale della Concordia[7].
Nelle Collezioni d'arte della Fondazione Cariplo figurano quattro suoi dipinti: Tre profili, Profili, Venezia e un'altra Venezia. Una vasta collezione di suoi dipinti si trova presso il Museo Nazionale d'Abruzzo a l'Aquila. Un'altra collezione d'arte di Brindisi si trova esposta nel MAMeC - Museo d'arte moderna e contemporanea di Penne. A Lido di Spina il Museo Remo Brindisi ricorda la sua opera e gli scambi che il maestro ha fatto con gli artisti della sua epoca.
Maestro del Palio di Asti
[modifica | modifica wikitesto]Il comune di Asti ha commissionato nel 1988 a Remo Brindisi la realizzazione dei due sendalli per la festa del santo Patrono san Secondo.
Uno dei due, come tradizione, è stato offerto il primo martedì di maggio al patrono ed è conservato nella collegiata di San Secondo.
Il secondo è stato consegnato al vincitore della corsa del Palio, la terza domenica di settembre. Quell'edizione fu vinta dal comune di Moncalvo[8].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ corriere.it, su archiviostorico.corriere.it. URL consultato il 27 maggio 2012 (archiviato il 20 agosto 2011).
- ^ Istituto d'Istruzione Superiore "Remo Brindisi", su istitutoremobrindisi.it. URL consultato il 2 luglio 2022.
- ^ Patrimonio culturale della regione Abruzzo, su AbruzzoCultura. URL consultato il 2 luglio 2022.
- ^ Lucci s.d., pp. 186-217.
- ^ Esposizioni ed opere, su artinvest2000.com. URL consultato il 14 dicembre 2008 (archiviato il 30 marzo 2009).
- ^ Eleonora Sole Travagli, Villa Brindisi. Un'astronave nella pineta, LineaBN, Ferrara, 2010, ISBN 9788865690031
- ^ Teatro Sociale della Concordia Archiviato il 23 settembre 2015 in Internet Archive. Beni Culturali
- ^ Remo Brindisi:Maestro del Palio 1988, su atasti.it. URL consultato il 14 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2007).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Elena Lissoni, Remo Brindisi, catalogo online Artgate Archiviato il 16 maggio 2016 in Internet Archive. della Fondazione Cariplo, 2010, CC-BY-SA.
- Remo Brindisi: dal realismo alla nuova figurazione, a cura di E. Fabiani, Bora, 1976.
- 1994/2013 "Catalogo e Archivio Generale delle Opere del Maestro R.Brindisi" Curatore: Gimmi Stefanini Presidente di Galleria Pace Milano-Brera editrice del Catalogo, già tre tomi allo stato realizzati, il quarto in fase di realizzazione.
- Lucci M. G. (a cura di), Vicende e storia critica del Premio Avezzano, 1949-2001, Promo Italia, Avezzano, s.d., pp. 186-217, SBN TER0018573.
- Girace P., Artisti contemporanei, Napoli, Ed. E.D.A.R.T., 1970, p. 237, SBN NAP0057927.
- Eleonora Sole Travagli, Villa Brindisi. Un'astronave nella pineta, LineaBN, Ferrara, 2010, ISBN 9788865690031
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Remo Brindisi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Casa Museo Remo Brindisi, su bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 2 settembre 2020.
- Museo d'Arte Contemporanea 'Remo Brindisi' a Lido di Spina (FE)
- Descrizione della abitazione-museo di Lido di Spina
Controllo di autorità | VIAF (EN) 25410217 · ISNI (EN) 0000 0000 6299 0880 · SBN CFIV019354 · BAV 495/100389 · Europeana agent/base/130415 · ULAN (EN) 500347775 · LCCN (EN) n50041394 · GND (DE) 119330482 · BNF (FR) cb14970571m (data) · J9U (EN, HE) 987007274269305171 |
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