Rangifer tarandus platyrhynchus
Renna delle Svalbard | |
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Una renna delle Svalbard che corre durante il tardo inverno | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Artiodactyla |
Famiglia | Cervidae |
Genere | Rangifer |
Specie | R. tarandus |
Sottospecie | R. t. platyrhynchus |
Nomenclatura trinomiale | |
Rangifer tarandus platyrhynchus Vrolik, 1829 |
La renna delle Svalbard (Rangifer tarandus platyrhynchus Vrolik, 1829) è una sottospecie di renna presente nell'arcipelago norvegese delle Svalbard[1].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]È la più piccola delle sottospecie della renna. I maschi pesano mediamente 65–90 kg, le femmine 53–70 kg,[2] mentre per le altre renne il peso è di 159–182 kg per i maschi e 80–120 kg per le femmine.[3]
Il loro sviluppo le porta ad avere gambe corte e una testa relativamente piccola ed arrotondata.[2] La loro pelliccia è di colore più chiaro e più spessa durante l'inverno. I maschi sviluppano grandi palchi durante il periodo da aprile a luglio e perdono parte della pelliccia durante agosto e settembre, così come i palchi all'inizio dell'inverno. Le femmine sviluppano i palchi a partire da giugno e di solito li conservano per un intero anno.[2]
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]La sottospecie è endemica delle isole di Svalbard, dove ha vissuto per almeno 5.000 anni e si è ben adattata al clima rigido,[4][5] essendo stata trovata in quasi tutte le aree non glaciali dell'arcipelago.
Sono gli unici grandi mammiferi che pascolano nell'Alto Artico europeo, e questo li rende eccezionali per gli studi sull'introduzione di inquinanti nel cambiamento degli ecosistemi. La pelliccia della renna delle Svalbard contiene elementi e sostanze chimiche contenuti dalla vegetazione che digeriscono. Sono relativamente sedentari e quindi molto vulnerabili ai cambiamenti delle condizioni locali.[6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Rangifer tarandus platyrhynchus, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
- ^ a b c (EN) Aanes, R., Svalbard reindeer, su npweb.npolar.no, Norwegian Polar Institute, 2007. URL consultato il 28 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2018).
- ^ Caribou at the Alaska Department of Fish & Game. Adfg.state.ak.us. Retrieved on 16 September 2011.
- ^ (NO) Stein P. Aasheim, Norges nasjonalparker: Svalbard, Oslo, Gyldendal, 2008, pp. 34–36, ISBN 978-82-05-37128-6.
- ^ (NO) Per Roger Lauritzen (a cura di), Svalbardrein, Rangifer tarandus platyrhynchus Vrolik, in Norsk Fjelleksikon, Friluftsforlaget, 2009, ISBN 978-82-91-49547-7.
- ^ Pacyna, A., Koziorowska, K., Chmiel, S., Mazerski, J., & Polkowska, Z. (2018). Svalbard reindeer as an indicator of ecosystem changes in the Arctic terrestrial ecosystem. Chemosphere, 203, 209-218. doi: 10.1016/j.chemosphere.2018.03.158
Altri progetti
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