Pulcheria Teodosia

Pulcheria Teodosia (379 – 385) è stata la figlia dell'imperatore romano Teodosio I e della sua prima moglie Elia Flaccilla.

Sorella degli imperatori Onorio e Arcadio, morì giovanissima (da pochi mesi a 7 anni di età, secondo le diverse fonti che la citano),^[1] molto probabilmente poco prima che la morte della madre (386) consentisse a Teodosio I di sposare Galla, figlia dell'imperatore Valentiniano I, e di unificare così le due dinastie imperiali, quella valentiniana e quella teodosiana. Il che suscita negli storici il dubbio che la sua morte possa essere collegata in qualche modo a quella della madre.^[2]

Talvolta indicata in passato anche con il nome di Elia Pulcheria, oggi si tende a evitarlo per non ingenerare omonimie con la ben più celebre nipote Elia Pulcheria, figlia dell'imperatore Arcadio.

Note

^ William Smith, ad esempio (op. cit.), ne fa risalire la nascita al 379 basandosi su alcuni passi della Laus Serenae di Claudiano (vv. 113 e 126). Così anche Maria Floriani Squarciapino nella voce "Flaccilla" sull'Enciclopedia dell'Arte Antica (1960) della Treccani. Gregorio di Nissa, dal canto suo, compose tanto l'omelia consolatoria per la sua morte quanto, poco più tardi, l'orazione funebre per quella dell'imperatrice Flaccilla.
^ Secondo altri, però, il collegamento fra le due morti sarebbe di natura squisitamente fisica e legato alle complicazioni del parto di Pulcheria: così, ad esempio, Fabio Arduino - scheda "Santa Placilla (Ælia Flaccilla) Imperatrice", sul sito Santi, beati e testimoni - ne posticipa di conseguenza la data di nascita al 385; Carlo Antonio Vanzon, invece (Dizionario Universale, Livorno, Sardi, 1833, vol. 3º, p. 185), riferendosi all'imperatrice, spiega che «il dolore per la prematura morte di sua figlia Pulcheria, fanciulla che in età di 8 anni dava già a divedere le doti più eccellenti, la trasse pure al sepolcro».

Bibliografia

(EN) "Flacilla", in William Smith (a cura di), Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, Londra, Taylor ed altri, 1849, vol. 2º, p. 161.
(DE) "Pulcheria 1", in August Friedrich Pauly e Georg Wissowa, Realencyclopädie der Classischen Altertumswissenschaft, Stoccarda, Druckenmüller, 1959, vol. 23º, t. 2º.
(EN) "Pulcheria", in Arnold Hugh Martin Jones, The Prosopography of the Later Roman Empire, Cambridge, Cambridge University Press, 1971, vol. 1º, p. 755.
Lietta De Salvo e Angelo Sindoni (a cura di), Tempo sacro e tempo profano. Visione laica e visione cristiana del tempo e della storia (atti dell'omonimo convegno tenuto a Messina nel 2000), Soveria Mannelli, Rubbettino, 2002, p. 125. ISBN 88-498-0342-7.

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[1] William Smith, ad esempio (op. cit.), ne fa risalire la nascita al 379 basandosi su alcuni passi della Laus Serenae di Claudiano (vv. 113 e 126). Così anche Maria Floriani Squarciapino nella voce "Flaccilla" sull'Enciclopedia dell'Arte Antica (1960) della Treccani. Gregorio di Nissa, dal canto suo, compose tanto l'omelia consolatoria per la sua morte quanto, poco più tardi, l'orazione funebre per quella dell'imperatrice Flaccilla.

[2] Secondo altri, però, il collegamento fra le due morti sarebbe di natura squisitamente fisica e legato alle complicazioni del parto di Pulcheria: così, ad esempio, Fabio Arduino - scheda "Santa Placilla (Ælia Flaccilla) Imperatrice", sul sito Santi, beati e testimoni - ne posticipa di conseguenza la data di nascita al 385; Carlo Antonio Vanzon, invece (Dizionario Universale, Livorno, Sardi, 1833, vol. 3º, p. 185), riferendosi all'imperatrice, spiega che «il dolore per la prematura morte di sua figlia Pulcheria, fanciulla che in età di 8 anni dava già a divedere le doti più eccellenti, la trasse pure al sepolcro».

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