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Piedibus

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Cartello della fermata del piedibus a Zanica (BG). Notare l'indicazione del percorso, della linea e dell'orario di fermata
Cartello tedesco della fermata di un piedibus
Fermata del pedibus per la scuola di ger y llan (in gallese vicino alla chiesa) nel villaggio di Letterston nella contea del Pembrokeshire in Galles. Il Piedibus che parte da questa fermata permette agli alunni di oltrepassare la vicina e congestionata statale A40 in maniera organizzata e sicura

Il piedibus o pedibus[1] è una forma di trasporto scolastico per gli alunni delle elementari e medie inferiori che vengono accompagnati a piedi a scuola da adulti con le stesse modalità (percorsi, fermate) dello scuolabus. In pratica, i bambini, anziché prendere l'autobus o lo scuolabus, alla fermata si aggregano ad una comitiva guidata da alcuni addetti giungendo fino a scuola, e compiendo il percorso inverso ritornando a casa.

Il concetto di pedibus, in inglese walking bus (autobus a piedi), fu inventato e introdotto per la prima volta in Australia nel 1992 dall'ambientalista David Engwicht.[2] In Europa il piedibus è stato introdotto in Danimarca negli anni 1990 con lo scopo di promuovere l'esercizio fisico nei bambini, mentre il primo esercizio in Gran Bretagna partì nel 1998 nell'Hertfordshire.[3] Successivamente è stato proposto, con le stesse caratteristiche del piedibus, il treno di biciclette (bicycle train). In Italia è stato introdotto per la prima volta nel 2001, nei comuni di Missaglia (LC) e Calolziocorte (LC).

Caratteristiche

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Il piedibus consiste nell'accompagnare a scuola gli studenti a piedi in modo organizzato, accompagnati da adulti volontari sostituendosi principalmente all'uso dell'auto privata ma anche ai servizi di trasporto pubblico o di scuolabus. Si tratta di una mobilità alternativa con fermate predefinite e segnalate da appositi cartelli, accompagnatori, controllori (come sull'autobus), capofila e altre eventuali figure d'accompagnatori, dedicata principalmente agli scolari di minore età per raggiungere la scuola a piedi.

Il Piedibus è organizzato, infatti, come un vero autobus, con linee, fermate, orari, autista, controllore e regolamento: "trasporta" i bambini dalla fermata più vicina a casa fino a scuola in modo sicuro, ecologico e salutare.

Il piedibus prevede fermate, proprio come gli scuolabus, dove gli alunni si raccolgono ad orari previsti, viene fornita la tabella oraria, per essere accompagnati a piedi da adulti volontari o meno a scuola seguendo appositi itinerari fissi. Spesso il servizio è coordinato e seguito dalla polizia locale, o altro personale legato agli enti locali, che si preoccupa di presidiare gli attraversamenti stradali e di vigilare in genere sulla sicurezza del trasporto. Sia i bambini che gli accompagnatori spesso indossano giacchette fluorescenti tutti dello stesso colore (giallo e arancione ma anche verdi o azzurri) per maggior visibilità e sicurezza.

L'organizzazione dei Piedibus è curata da comuni, ASL, scuole o associazioni di genitori o altro spesso in coordinamento tra loro. Il servizio è generalmente affidato a volontari che ne assicurano l'esercizio. Il piedibus è un servizio sempre gratuito (l'unica differenza con l'autobus e lo scuolabus) proprio perché organizzato dai comuni, da associazioni di genitori o di volontari e in linea con le finalità che si prefigge.

La finalità con cui nacque il progetto era essenzialmente di promuovere l'esercizio fisico nei bambini educandoli a muoversi a piedi preferendo, nelle piccole distanze, questa modalità all'auto o al trasporto pubblico. Lo scopo principale è di educare ad una cultura ambientale e salutistica. Ma presto si sono affiancate altre finalità alla base della decisione d promuovere il piedibus. Le associazioni dei genitori, ad esempio, promuovono il piedibus anche per motivi di sicurezza, preferendo che i propri figli si rechino a scuola in compagnia e vigilati, magari per un percorso più lungo ma più sicuro e tutelato. Le associazioni ambientaliste invece preferiscono sottolineare come il piedibus tolga dalle strade le auto dei genitori che compiono il percorso casa-scuola due volte o più al giorno con uno dei due viaggi a carico vuoto, contribuendo anche a un significativo risparmio energetico. Gli insegnanti e gli educatori sottolineano invece l'aspetto aggregativo, di sicurezza anche in funzione anti-bullismo. Ma si sottolinea in generale la maggior sicurezza dei minori nelle grandi città rispetto al più veloce trasporto su autobus o metropolitane con stazioni scarsamente presidiate o molto affollate, potenzialmente più insicure per i minori.

Il progetto in definitiva, nato con lo specifico scopo di combattere il crescente fenomeno dell'obesità infantile, si è rivelato utile anche per promuovere la socializzazione e l'autostima dei bambini e cosa non secondaria ridurre il traffico veicolare nei pressi delle scuole giovando più in generale all'ambiente.

In Italia il progetto ha preso il nome di Pedibus, parola che deriva dal latino "Pes, pedis", all'ablativo plurale; quindi il significato letterale è "con i piedi" o "a piedi" (ablativo strumentale). La parola è nata in analogia a un altro termine molto diffuso in tutto il mondo "Omnibus" (dativo plurale da "Omnis", da tradursi "per tutti"), con cui originariamente si designavano i nostri mezzi di trasporto pubblici, oggi chiamati in modo abbreviato "Bus".

  1. ^ Vedi ad esempio servizio 'pedibus' di Milano Archiviato il 25 agosto 2014 in Internet Archive.
  2. ^ (EN) David Engwicht, Is the Walking Bus stalled?, su lesstraffic.com. URL consultato il 16 giugno 2009.
  3. ^ (EN) BBC News Article
  • (DE) Marco Hüttenmoser: Der Pedibus auf dem Schulweg - nicht sinnvoll und förderwürdig In: Verkehrszeichen. Heft 4, 2010 Seite 20-22. ISSN 0179-535X (WC · ACNP)
  • piedibus.it.

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