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Ottorino Pianigiani

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Pietro Ottorino Pianigiani
Ottorino Pianigiani fotografato da Mario Nunes Vais

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato11 dicembre 1919 –
7 ottobre 1926
LegislaturaXXV, XXVI, XXVII
Tipo nominaCategoria: 8
Sito istituzionale

Dati generali
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
Professionemagistrato

Pietro Ottorino Pianigiani (Siena, 4 marzo 1845Settignano, 7 ottobre 1926), più noto come Ottorino Pianigiani, è stato un magistrato, politico e cultore di linguistica italiano.

Laureato in giurisprudenza all'Università di Siena, percorse la carriera in magistratura fino a diventare primo Presidente della Corte di cassazione di Firenze.

Il 6 ottobre 1919 fu nominato senatore del Regno d'Italia dal re Vittorio Emanuele III.

La sua fama si deve però principalmente alla sua opera come lessicografo nel campo dell'etimologia, frutto di interessi culturali coltivati al di fuori della sfera professionale; fu autore di un dizionario etimologico, per cui ancor oggi è ricordato.

Il Vocabolario etimologico della lingua italiana

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Lo stesso argomento in dettaglio: Vocabolario etimologico della lingua italiana.

Il Vocabolario etimologico della lingua italiana di Ottorino Pianigiani fu edito in edizione originale nel 1907 in due volumi (Roma, Società editrice Dante Alighieri) e fu seguito nel 1926 da un volume di Aggiunte, correzioni e variazioni (Firenze, Ariani); fu poi ripubblicato insieme con le aggiunte in edizione postuma invariata a Milano da Sonzogno nel 1937 (e successivamente fino al 1946).

Osteggiato dai glottologi di professione (in primis da Carlo Salvioni) fin dal suo apparire, il vocabolario di Pianigiani, sebbene corretto nelle ricostruzioni etimologiche più semplici che costituiscono la maggioranza dell'opera, risulta carente da un punto di vista scientifico-metodologico e inficiato da errori nelle etimologie più complesse, per le quali presenta infatti ricostruzioni fantasiose, dovute all'intuizione personale dell'autore.[1] Secondo il linguista Wolfgang Schweickard, esso "non segnò progressi particolarmente significativi sul piano scientifico" e "solo a partire dalla metà del Novecento si pubblicarono dizionari etimologici che corrispondono alle esigenze dell'etimologia moderna"[2], ossia il Dizionario etimologico italiano di Carlo Battisti e Giovanni Alessio in 5 volumi (Firenze, G. Barbera, 1950-57).[3]

Ma nonostante la critica lo giudichi inaffidabile e lo cataloghi ormai come "reperto archeologico"[4], il vocabolario di Pianigiani non vede declinare la propria fortuna: dopo decenni è stato ristampato più volte[5]; quindi, entrato nel pubblico dominio a oltre 75 anni dalla morte del suo autore, è stato digitalizzato[6] e reso disponibile all'accesso gratuito in rete.

  • Vocabolario etimologico della lingua italiana, Roma, Società editrice Dante Alighieri di Albrighi, Segati e C., 1907 (2 voll.; I: pp. XVIII,783; II: pp. V, [785]-1559).
  • Che cosa significa il mio nome? ... Saggio etimologico dei nomi propri con una appendice sopra alcune voci ed espressioni straniere entrate nell'uso, Lucca, tipo-lito U. Rocchi, 1911.
  • Sui discorsi pronunciati dai procuratori generali per l'inaugurazione dell'anno giudiziario 1918. Relazione per la commissione di statistica e legislazione, Roma, Cecchini, 1919.
  • Aggiunte, correzioni e variazioni al Vocabolario etimologico della lingua italiana, Firenze, tipografia E. Ariani, 1926 (pp. VIII,111).
  1. ^ Cfr. Carlo Tagliavini, Linguistica, in Enciclopedia Italiana (1934), Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani, a detta del quale il vocabolario è compilato da un dilettante a forza d'intuizione.
  2. ^ Wolfgang Schweickard, Etimologia, in Enciclopedia dell'italiano (2010), Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani.
  3. ^ Per contro va considerato che in precedenza esistevano soltanto il Vocabolario genetico-etimologico della lingua italiana di Giovanni Battista Bolza (Vienna, I.R. Stamperia di Corte e di Stato, 1852) e il Vocabolario etimologico italiano di Francesco Zambaldi (Città di Castello, S. Lapi, 1889), entrambi in un volume di minor mole e parimenti superati.
  4. ^ Michele Cortelazzo, Un reperto archeologico in rete, 9 gennaio 2013.
  5. ^ In un volume senza le aggiunte: Napoli, Letizia, 1988; Genova, I Dioscuri, 1988; La Spezia, Melita, 1988 (1990 e 1991, con le aggiunte); S.l., Polaris, 1991 (e 1993).
  6. ^ Per primo nel 2002 da Francesco Bonomi, curatore del sito www.etimo.it .

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Controllo di autoritàVIAF (EN39744564 · ISNI (EN0000 0000 6300 2936 · BAV 495/229739 · LCCN (ENn93072005 · GND (DE1254547827 · BNF (FRcb10533452q (data) · NSK (HR000324024 · CONOR.SI (SL291350371