Vai al contenuto

Oleh Ljaško

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Oleh Ljaško
Олег Валерійович Ляшко

Deputato della Verchovna Rada
Durata mandato25 maggio 2006 –
24 luglio 2019

Dati generali
Partito politicoPartito Radicale di Oleh Ljaško
ProfessioneGiornalista
Oleh Valerijovyč Ljaško

Oleh Valerijovyč Ljaško (in ucraino Олег Валерійович Ляшко?; Černihiv, 3 dicembre 1972) è un politico e giornalista ucraino, deputato della Verchovna Rada dal 2006 al 2019 e leader del Partito Radicale di Oleh Ljaško. Ljaško venne eletto come deputato nelle elezioni parlamentari del 2006 e del 2007 con il Blocco Julija Tymošenko e alle elezioni parlamentari del 2012 e del 2014 con il Partito Radicale di Oleh Ljaško.[1] Nel elezioni del 2019 perde il suo seggio al parlamento.[2]

Ljaško risultava essere a capo del battaglione “Šachtar”[3] molto attivo nell'est dell'Ucraina contro i separatisti russi. Human Rights Watch e Amnesty International hanno condannato le attività del battaglione Ljaško "Ucraina" e le azioni del politico nell'Ucraina orientale. Amnesty International, pur rilevando "gli abusi perpetrati da entrambe le parti in conflitto", ha indicato Ljaško come "un parlamentare particolarmente errante" che ha pubblicato video delle sue azioni sul suo sito web.[4][5][6] Secondo Ljaško le sue azioni dovrebbero essere viste come arresti di cittadini e ha accusato Amnesty International di essere "ovviamente di parte".[7]

Durante la battaglia di Černihiv divenne uno dei comandanti della difesa territoriale.

  1. ^ (RU) Ляшко Олег, su file.liga.net. URL consultato il 21 settembre 2020.
  2. ^ (EN) Voters reject many controversial candidates in parliamentary election, su kyivpost.com. URL consultato il 21 settembre 2020.
    «These also include the unsuccessful Radical Party and its leader Oleh Lyashko, who faces the criminal charges of lying in his asset declaration and denies them.»
  3. ^ I neo-Nazi imperversano in Ucraina, ma il Nazismo non è più il "male assoluto"(per l'Occidente)., su La Stampa, 30 novembre 2014. URL consultato il 2 aprile 2022.
  4. ^ 'Vigilante' Ukrainian lawmaker Lyashko gets slammed by Amnesty International report - Aug. 06, 2014, su KyivPost, 6 agosto 2014. URL consultato il 2 aprile 2022.
  5. ^ (EN) Paul Sonne, Poroshenko Declares Victory in Ukraine Presidential Election, in Wall Street Journal, 26 maggio 2014. URL consultato il 2 aprile 2022.
  6. ^ Impunity reigns for abductions and ill-treatment by pro-Kyiv vigilantes in eastern Ukraine | Amnesty International, su web.archive.org, 10 agosto 2014. URL consultato il 2 aprile 2022 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2014).
  7. ^ "Open response Ukrainian representation Amnesty International", su rpl.kiev.ua. URL consultato il 2 aprile 2022 (archiviato dall'url originale il 30 agosto 2014).

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN305275759 · LCCN (ENn2013056997