Olaf Scholz
Olaf Scholz | |
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Olaf Scholz nel 2023 | |
9° Cancelliere federale della Germania | |
In carica | |
Inizio mandato | 8 dicembre 2021 |
Presidente | Frank-Walter Steinmeier |
Vice capo del governo | Robert Habeck |
Predecessore | Angela Merkel |
Vicecancelliere della Germania | |
Durata mandato | 14 marzo 2018 – 8 dicembre 2021 |
Capo del governo | Angela Merkel |
Predecessore | Sigmar Gabriel |
Successore | Robert Habeck |
Ministro federale delle finanze | |
Durata mandato | 14 marzo 2018 – 8 dicembre 2021 |
Capo del governo | Angela Merkel |
Predecessore | Peter Altmaier (ad interim) |
Successore | Christian Lindner |
Presidente federale del Partito Socialdemocratico di Germania (ad interim) | |
Durata mandato | 13 febbraio 2018 – 22 aprile 2018 |
Predecessore | Martin Schulz |
Successore | Andrea Nahles |
Sindaco di Amburgo | |
Durata mandato | 7 marzo 2011 – 13 marzo 2018 |
Predecessore | Christoph Ahlhaus |
Successore | Peter Tschentscher |
Ministro federale del lavoro e degli affari sociali | |
Durata mandato | 21 novembre 2007 – 27 ottobre 2009 |
Capo del governo | Angela Merkel |
Predecessore | Franz Müntefering |
Successore | Franz Josef Jung |
Segretario generale del Partito Socialdemocratico di Germania | |
Durata mandato | 20 ottobre 2002 – 21 marzo 2004 |
Presidente | Gerhard Schröder |
Predecessore | Franz Müntefering |
Successore | Klaus Uwe Benneter |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Socialdemocratico di Germania |
Università | Università di Amburgo |
Professione | Avvocato |
Firma |
Olaf Scholz (AFI: [ˈoːlaf ʃɔlts] · ; Osnabrück, 14 giugno 1958) è un politico tedesco, cancelliere federale della Germania dall'8 dicembre 2021. Membro del Partito Socialdemocratico di Germania, è stato vice cancelliere della Germania e ministro delle finanze dal 2018 al 2021 nel governo Merkel IV.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Olaf Scholz è nato come primo di tre fratelli a Osnabrück, ma è vissuto ad Amburgo dalla sua infanzia. È figlio di Gerhard Scholz, impiegato nell'industria tessile, e di Christel Grunwald. Il fratello minore Jens è anestesista, professore universitario e presidente del consiglio di amministrazione del centro medico dell'Università dello Schleswig-Holstein.
Venne battezzato come protestante luterano, ma successivamente rinuncerà all'appartenenza religiosa a qualunque chiesa. Durante il suo giuramento divenne il secondo cancelliere dopo Gerhard Schröder a non usare la formula "e che Dio mi aiuti" (in tedesco: "So wahr mir Gott helfe").[1] Conseguì la maturità scolastica nel 1977 e la laurea in giurisprudenza presso l'Università di Amburgo; dal 1985 è avvocato specializzato in diritto del lavoro.
Carriera politica
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1975 Scholz è entrato nella SPD. Nei primi anni, come membro dei Jusos, l'organizzazione della gioventù del partito: descrisse la NATO come aggressiva e imperialista, la Germania Occidentale come "roccaforte del capitale alto d'Europa" e sostenne la corrente marxista del suo partito.[2][3][4]
L'ascesa nella SPD
[modifica | modifica wikitesto]Durante gli anni seguenti moderò la sua posizione politica, avvicinandosi molto al programma riformista di Bad Godesberg[5] e ricoprì vari incarichi del partito. Scholz sostenne il programma chiamata "Agenda 2010", era descritto membro della corrente "Schröderiana" dell′SPD.[6][7] Oggi Scholz fa parte della corrente moderata e centrista del suo partito.[8][9] Fu deputato del Bundestag dal 1998 al 2011. Dal 2002 al 2004 fu segretario generale dell'SPD[10] e dal 2007 al 2009 ministro del lavoro e degli affari sociali nel primo governo di coalizione di Angela Merkel.
Sindaco di Amburgo (2011-2018)
[modifica | modifica wikitesto]Dal 7 marzo 2011 al 13 marzo 2018 ricoprì la carica di sindaco di Amburgo dopo che l'SPD raggiunse la maggioranza assoluta nelle elezioni del 2011. Sotto il suo governo, lo stato di Amburgo comprò le azioni dalla compagnia armatoriale Hapag-Lloyd nel tentativo di salvare circa 20 000 posti di lavoro.[11] Inoltre stimolò la costruzione di migliaia di appartamenti nuovi.[12]
Negli anni seguenti e durante la campagna elettorale di 2021, Scholz venne criticato per il suo ruolo in uno scandalo finanziario concernente la banca M.M. Warburg & Co, in cui la città di Amburgo perse 47 milioni di euro.[13][14][15] Giornali e altri politici accusarono Scholz di avere fallito nell'impedire l'escalation delle manifestazioni durante il G20 del 2017 a Amburgo.[16][17][18]
Ministro delle finanze nell'ultimo governo Merkel (2018-2021)
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2018 fu nominato ministro delle finanze nel governo di grande coalizione guidato da Angela Merkel.[19] In quest'ufficio, Scholz propose una tassa minimale globale per combattere l'evasione fiscale. Dopo il collasso dell'azienda Wirecard, Scholz iniziò un processo di riforma della BaFin, l'ufficio di sorveglianza finanziaria della Germania.[20] Sotto la responsabilità di Scholz come ministro, la BaFin non era stata in grado di controllare gli affari di Wirecard.[21][22][23] Dal 13 febbraio al 22 aprile 2018 fu commissario ad interim dell'SPD, prima dell'elezione formale a presidente di Andrea Nahles.[24] Vive a Potsdam con la moglie Britta Ernst, anch'ella attiva in politica con l'SPD.[19]
La corsa alle elezioni del 2021 da candidato cancelliere
[modifica | modifica wikitesto]Il 10 agosto 2020 l’esecutivo del partito, nonostante la sconfitta al congresso di Scholz e della candidata associata alla segreteria Klara Geywitz contro il duo costituito da Norbert Walter-Borjans e Saskia Esken,[25] lo nominò candidato cancelliere per le elezioni del Bundestag del 2021 che avrebbero portato la Germania a scegliere il successore della Merkel, destinata ad abbandonare il ruolo di cancelliera dopo ben 16 anni.
Scholz è stato scelto come candidato in grado di unire le diverse anime del partito in virtù dell'esperienza accumulata nella risposta alla crisi aperta dalla pandemia di COVID-19, che ha condotto il ministro delle finanze ad acquisire un ruolo centrale nella messa a punto di pacchetti di stimolo economici[8][26] interni e della nuova direzione economica europea culminata nell'avvio del debito mutualizzato comunitario con Next Generation EU nell'estate 2021.[27] Durante la campagna elettorale, Scholz ha mantenuto un approccio moderato e rivendicato la continuità tra la sua posizione politica personale e quella della cancelliera Merkel, di cui ha dichiarato di essere il vero erede, criticando la capacità del nuovo leader CDU Armin Laschet di fare altrettanto.[28][29] Scholz, al termine della campagna elettorale, farà guadagnare il miglior risultato dal 2005 alla SPD, che diventa così il primo partito nel Bundestag[30] per la prima volta dal 1998.
Cancelliere della Germania (2021-in corso)
[modifica | modifica wikitesto]In seguito a trattative tra SPD, Verdi e Partito Liberale Democratico Scholz è stato indicato come cancelliere del nascente governo, formato da una coalizione di questi tre partiti.[31] In data 8 dicembre 2021, Scholz viene nominato ufficialmente cancelliere tedesco.[32]
Le prime visite ufficiali del nuovo cancelliere sono state un incontro con il presidente francese Emmanuel Macron, la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen ed il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg.[33] Il 20 dicembre 2021, Scholz ha incontrato il capo del governo italiano Mario Draghi a Roma.[34]
Il tentativo di evitare l'invasione russa dell'Ucraina
[modifica | modifica wikitesto]Durante la crisi tra Russia e Ucraina all′inizio di 2022 Scholz ha visitato gli Stati Uniti, l'Ucraina e la Russia. Il ruolo della Germania in questo conflitto coinvolge anche la questione su Nordstream-2, un progetto per la costruzione di un gasdotto tra Russia e Germania.[35] Mentre l′amministrazione statunitense del presidente Joe Biden è ostile al progetto e chiede la sua cessazione nel caso di un'invasione russa dell'Ucraina, il governo Scholz è rimasto vago.[36] Durante la sua visita a Washington, Scholz ha dichiarato che le conseguenze per la Russia sarebbero state dure e chiare nel caso di una guerra, ma non fissava a una risposta chiara concernente Nordstream-2.[37][38] I partiti del suo governo hanno posizioni divergenti sul progetto.[39][40]
Il 14 febbraio 2022 Scholz ha visitato il presidente dell′Ucraina Volodymyr Zelens'kyj a Kiev[41] e l′indomani ha incontrato Vladimir Putin a Mosca.[42][43] Stante la vicinanza dell'ex-cancelliere Gerhard Schröder al governo russo, e il suo coinvolgimento nel progetto di Nordstream-2,[44] durante un′intervista con CNN, Scholz si vedeva costretto a dichiarare: "Lui [Schröder] non lavora per il governo. Lui non è il governo. Sono io il cancelliere adesso."[45][46] Dopo il riconoscimento ufficiale delle "repubbliche" di Lugansk e Doneck da parte del governo russo, Scholz annunciava la cessazione del progetto Nord-Stream.[47][48]
La politica estera dopo l'invasione russa dell'Ucraina
[modifica | modifica wikitesto]L'invasione russa dell'Ucraina ha cambiato profondamente le prospettive politiche della Germania, facendo tramontare il lungo tentativo di convergenza economica, energetica e industriale tra Berlino e Mosca che i governi di Angela Merkel avevano, negli anni, incentivato.[49] Pressato con forza dagli alleati di governo Verdi e FDP, apertamente vicini alla causa atlantista, Scholz, dopo le forti prese di posizione del ministro degli esteri e leader dei Grunen Annalena Baerbock, ha aperto all'invio di armi all'Ucraina e al rilancio delle spese militari. Parlando al Bundestag, nella giornata del 28 febbraio, ha annunciato un piano di rilancio delle forze armate con un fondo appositamente costituito da cento miliardi di euro[50] dichiarando che le mutate condizioni geopolitiche imponevano a Berlino di assumere maggiori responsabilità per la difesa dei suoi interessi nazionali.[51] Nelle prime settimane di guerra, nonostante si sia silenziosamente opposto ad alcune delle misure più dure, come l'esclusione di alcune banche russe dal circuito di pagamento SWIFT[52], il governo di Scholz ha comunque sostenuto i pacchetti sanzionatori dell'Unione europea, riuscendo solo temporaneamente a evitare le misure più sgradite alla Germania, come le sanzioni sul comparto energetico.[53]
Dopo i primi mesi, segnati da tentennamenti, il supporto militare della Germania all'Ucraina è cresciuto fino a diventare il terzo a livello globale. Nonostante questo Scholz è stato pesantemente criticato, sia in Ucraina che in Paesi come la Polonia[54], per avere inizialmente frenato sulla consegna dei carri armati Leopard, a gennaio 2023.[55]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (DE) Olaf Scholz: Der neue Kanzler und die Gottesformel - Vatican News, su vaticannews.va, 8 dicembre 2021. URL consultato il 10 dicembre 2021.
- ^ (DE) Kann er Kanzler?: Olaf Scholz – ein kritisches Porträt über den Kanzlerkandidaten der SPD, su handelsblatt.com. URL consultato il 10 dicembre 2021.
- ^ (DE) Markus Feldenkirchen e Michael Sauga, Rückkehr eines Bauernopfers, in Der Spiegel, 25 novembre 2007. URL consultato il 10 dicembre 2021.
- ^ (DE) SWR2, SWR2, „Abrüstung jetzt!“ – Olaf Scholz als Juso-Vize bei FDJ-Friedenskundgebung in der DDR | 5.9.1987, su swr.online. URL consultato il 10 dicembre 2021.
- ^ Andrea Muratore, La fragile leadership di Olaf Scholz, Inside Over, 20 agosto 2022
- ^ (DE) „Was jetzt vorliegt, ist verlässlich“, in Der Tagesspiegel Online, 17 marzo 2003. URL consultato il 18 febbraio 2022.
- ^ (DE) Anna Treu, Porträt: Olaf Scholz: Schröders neuer General, in FAZ.NET. URL consultato il 18 febbraio 2022.
- ^ a b Paolo Valentino, Chi è Olaf Scholz, candidato della Spd alle elezioni tedesche (favorito nei sondaggi), su Corriere della Sera, 26 settembre 2021. URL consultato il 10 dicembre 2021.
- ^ (DE) Matthias Iken, Ist Olaf Scholz auf dem Gipfel der Macht?, su abendblatt.de, 25 aprile 2015. URL consultato il 10 dicembre 2021.
- ^ (FR) Reiner Marcowitz, Ein 'neues' Deutschland? Eine deutsch-französische Bilanz 20 Jahre nach der Vereinigung: Une 'nouvelle' Allemagne? Un bilan franco-allemand 20 ans après l'unification, Oldenbourg Verlag, 2010, ISBN 9783486597707.(consultabile anche online)
- ^ (DE) Olaf Preuß, Hapag-Lloyd: Das Anker-Unternehmen, in DIE WELT, 11 settembre 2018. URL consultato il 10 dicembre 2021.
- ^ (DE) Gernot Knödler, Senats-Check zum Wohnungsbau: Versprechen gehalten, in Die Tageszeitung: taz, 8 febbraio 2015. URL consultato il 10 dicembre 2021.
- ^ (DE) Marcus Jung e Matthias Wyssuwa, Olaf Scholz und Cum-ex: Geben, nehmen, vergessen, in FAZ.NET. URL consultato il 10 dicembre 2021.
- ^ (DE) Oliver Schröm, Oliver Hollenstein, manager magazin, Der Scholz, der gar nichts wusste, su manager-magazin.de. URL consultato il 10 dicembre 2021.
- ^ (DE) Oliver Hollenstein, Oliver Schröm e Ansgar Siemens, Cum-Ex-Affäre um Warburg-Bank: Das Geheimnis der grünen Tinte, in Der Spiegel, 27 agosto 2021. URL consultato il 10 dicembre 2021.
- ^ (DE) Lars Haider, G20 in Hamburg – Der schwere Fehler des Olaf Scholz, su morgenpost.de, 8 luglio 2017. URL consultato il 10 dicembre 2021.
- ^ (DE) Nachspiel zu Krawallen: Warum Olaf Scholz trotz G20 nicht stürzt, su handelsblatt.com. URL consultato il 10 dicembre 2021.
- ^ G20 Amburgo, scontri al corteo: feriti e fermi. Polizia usa idranti per disperdere le persone, su la Repubblica, 6 luglio 2017. URL consultato il 10 dicembre 2021.
- ^ a b Angela Manganaro, An.Man, Chi è Olaf Scholz, l’erede del falco Schäuble al ministero delle Finanze, su Il Sole 24 ORE, 8 febbraio 2018. URL consultato il 10 dicembre 2021.
- ^ Scandalo Wirecard: il governo tedesco rimuove il capo di Bafin, su Agi. URL consultato il 10 dicembre 2021.
- ^ Lo scandalo Wirecard, su Il Post, 29 giugno 2020. URL consultato il 10 dicembre 2021.
- ^ Wirecard e la fragilità della sorveglianza tedesca, su Eunews, 26 aprile 2021. URL consultato il 10 dicembre 2021.
- ^ (DE) Tim Bartz, Sven Becker e Rafael Buschmann, (S+) Finanzminister Scholz und Wirecard: Der Mann, der Vieles wusste, in Der Spiegel, 24 luglio 2020. URL consultato il 10 dicembre 2021.
- ^ Scholz commissario ad interim Spd - Ultima Ora, in ANSA.it, 13 febbraio 2018. URL consultato il 15 febbraio 2018.
- ^ Andrea Muratore, Olaf Scholz è il vero erede della Merkel?, Osservatorio Globalizzazione, 25 agosto 2021
- ^ Andrea Muratore, 1.300 miliardi contro la crisi: la svolta interventista di Angela Merkel, Inside Over, 17 dicembre 2020
- ^ (EN) Hans von der Buchard, Germany’s spotlight turns to Scholz in race to succeed Merkel, Politico.eu, 23 agosto 2021
- ^ Perché Scholz può raccogliere l'eredità di Angela Merkel, Inside Over, 27 agosto 2022
- ^ Andrea Muratore, Olaf Scholz è il vero erede della Merkel?, Osservatorio Globalizzazione, 25 agosto 2022
- ^ In Germania non c'è un chiaro vincitore, in il Post.
- ^ In Germania c'è un accordo per formare il prossimo governo., in il Post.
- ^ Scholz giura da cancelliere, Rai News, 8 dicembre 2021
- ^ (DE) Bundeskanzler Scholz reist nach Paris und Brüssel, su Der Bundeskanzler der Bundesrepublik Deutschland | Startseite. URL consultato il 18 febbraio 2022.
- ^ Germania, Scholz a Roma con Draghi: "I nostri due Paesi parleranno una sola voce", su la Repubblica, 20 dicembre 2021. URL consultato il 18 febbraio 2022.
- ^ Sebastian Zimmermann, Pressione sulla Germania per gasdotto Nord Stream 2, su euronews, 24 gennaio 2022. URL consultato il 18 febbraio 2022.
- ^ Nord Stream 2, il gasdotto al centro della crisi tra Russia e Ucraina, su RaiNews. URL consultato il 18 febbraio 2022.
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- ^ <img Data-Del="avatar" Src='https://Www startmag it/Wp-Content/Uploads/Logo_startmag svg' Class='avatar Pp-User-Avatar Avatar-35 Photo Wpex-Round' Height='35' Width='35'/>, Come e perché il governo tedesco è diviso sul Nord Stream 2, su Startmag, 25 dicembre 2021. URL consultato il 18 febbraio 2022.
- ^ (EN) Deutsche Welle, The Ukraine crisis and Germany's Nord Stream 2 dilemma | DW | 16.02.2022. URL consultato il 18 febbraio 2022.
- ^ (EN) Ukraine crisis: Scholz heads to Kyiv amid fears invasion is imminent, su the Guardian, 14 febbraio 2022. URL consultato il 18 febbraio 2022.
- ^ (EN) Colm Quinn, Germany’s Scholz Meets Putin in Moscow, su Foreign Policy. URL consultato il 18 febbraio 2022.
- ^ (EN) Sarah Marsh, Scholz flies to Moscow in bid to avert war, in Reuters, 15 febbraio 2022. URL consultato il 18 febbraio 2022.
- ^ (EN) Olaf Scholz: Ukraine crisis a challenge for German leader, in BBC News, 14 febbraio 2022. URL consultato il 18 febbraio 2022.
- ^ (EN) Ex-German chancellor Schroeder’s Russia ties cast a shadow over Scholz's trip to Moscow, su France 24, 15 febbraio 2022. URL consultato il 18 febbraio 2022.
- ^ (EN) Deutsche Welle, Ukraine crisis: German Chancellor Olaf Scholz still seeking his role | DW | 11.02.2022. URL consultato il 18 febbraio 2022.
- ^ La Germania sospende Nord Stream 2. I prezzi del gas si impennano, su Il Sole 24 ORE, 16 novembre 2021. URL consultato il 25 febbraio 2022.
- ^ Lo stop al gasdotto Nord Stream 2 è un problema per il Cremlino, su RaiNews. URL consultato il 25 febbraio 2022.
- ^ Angela Merkel non si pente della sua politica di apertura verso la Russia, su Il Post, 8 giugno 2022. URL consultato il 3 novembre 2024.
- ^ La svolta militarista di Scholz, Inside Over, 28 febbraio 2022
- ^ Andrea Muratore, Emanuel Pietrobon, Il ritorno della Germania nella storia, Inside Over, 10 marzo 2022
- ^ Fulvio Scaglione, LA RUSSIA È ISOLATA. SI', MA QUANTO?, su Lettera da Mosca, 1º marzo 2022. URL consultato il 18 marzo 2023.
- ^ Guerra Ucraina, Scholz: “In arrivo nuove sanzioni contro Russia”, City Pescara News, 4 aprile 2022
- ^ ‘Free the leopards!’: Tank dispute heightens Germany’s isolation over Ukraine, in Financial Times, 23 gennaio 2023. URL consultato il 18 marzo 2023.
- ^ Inimicizie, Götterdämmerung: La geopolitica di Olaf Scholz, su Inimicizie, 24 febbraio 2023. URL consultato il 18 marzo 2023.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Cancellieri federali della Germania
- Elezioni federali in Germania del 2021
- Governo Scholz
- Invasione russa dell'Ucraina del 2022
- Ministri delle finanze della Germania
- Partito Socialdemocratico di Germania
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Olaf Scholz
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Olaf Scholz
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (DE) Sito ufficiale, su olaf-scholz.spd.de.
- Olaf Scholz (canale), su YouTube.
- Scholz, Olaf, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Olaf Scholz, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Olaf Scholz, su AllMovie, All Media Network.
- Giuramento di Olaf Scholz, su deutschland.de.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 100435581 · ISNI (EN) 0000 0000 7265 9681 · LCCN (EN) no2009182738 · GND (DE) 139130810 · J9U (EN, HE) 987007314715805171 |
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