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Maryse Condé

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Maryse Condé (2008)

Maryse Condé, pseudonimo di Marise Liliane Appoline Boucolon (Pointe-à-Pitre, 11 febbraio 1934Apt, 2 aprile 2024[1]), è stata una scrittrice e giornalista francese, proveniente dalla Guadalupa di cui ha sempre rivendicato l'indipendenza. Fu nota soprattutto per Ségou (1984-1985), un romanzo storico in due volumi che, attraverso il destino di tre fratelli, ripercorre la caduta del regno Bambara di Ségou e la cui pubblicazione avvenne nel contesto dell'" Effetto Radici", il celebre romanzo di Alex Haley adattato per la televisione qualche anno prima.

Divenne nota anche per il suo romanzo, Tituba Witch, una storia di schiavi la cui versione inglese fu accompagnata da una prefazione di Angela Davis. In Guadalupa e Martinica è associata principalmente alle opere Traversée de la mangrove e La Vie sans fards, romanzi autobiografici .Scrisse anche romanzi per adolescenti, in particolare sulla rivista Je bouquine. Nel 2018 ebbe a Stoccolma il "Nobel Alternativo".

Maryse Condé nacque nel 1934 a Pointe-à-Pitre nell'isola di Guadalupa. Nel 1953 lasciò la Guadalupa per completare la sua istruzione in Francia, prima al Liceo Fénelon e in seguito alla Sorbona, dove studiò Inglese. Nel 1959 sposò Mamadou Condé, un attore africano. Terminati gli studi, insegnò in diversi paesi africani (Guinea, Ghana, Senegal). Svolse inoltre l'attività di giornalista sia in Francia che per la BBC. Nel 1981 divorziò da Condé e sposò in seconde nozze Richard Philcox, un inglese, traduttore di quasi tutti i suoi romanzi in inglese. Dopo aver insegnato per molti anni alla Columbia University, ha visuto tra la sua isola natale e New York. In seguito ritornò in Francia stabilendosi con la famiglia a Gordes, in Provenza.

Nei suoi romanzi, Maryse Condé indagò temi legati ai rapporti tra sessi, razze e culture in luoghi ed epoche storiche diverse. Le ambientazioni scelte andavano dal Massachusetts del celeberrimo Processo alle streghe di Salem nel romanzo Io, Tituba, strega nera di Salem all'Impero Bamana e alla sua capitale, Ségou (oggi in Mali), che fecero da sfondo alla saga familiare di Segù.

Presiedette il "Comité pour la mémoire de l'esclavage" (Comitato per la memoria della schiavitù), creato nel gennaio 2004 per appoggiare la piena applicazione della Loi Taubira (Legge Taubira) che nel 2001 riconobbe la Tratta atlantica degli schiavi africani come crimine contro l'umanità. Proprio in seguito a una sua proposta, il presidente francese Jacques Chirac stabilì che il 10 maggio fosse dedicato alla commemorazione della schiavitù e della sua abolizione, una ricorrenza celebrata per la prima volta nel 2006. Scrisse inoltre dei racconti per la rivista Je bouquine.

Il Nobel Alternativo

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Nel 2018, poiché l'Accademia Svedese decise di rinviare la designazione del Premio Nobel per la letteratura, un gruppo di accademici dissenzienti si costituì nella Nuova Accademia e conferì a Maryse Condé, scelta tra quattro candidati, il Premio Nobel definito "Alternativo". Le motivazioni della giuria: "Nelle sue opere, con un linguaggio preciso,descrive le devastazioni del colonialismo e il caos del post-colonialismo".[2][3][4]

Nel 2020, il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron ricevette la scrittrice al Palazzo dell'Eliseo, per assegnarle la massima decorazione della Legion d'Onore. Nell'occasione Maryse Condé è stata definita l'indipendentista più decorata della Repubblica[5] Macron dichiarò anche:"Maryse Condé m'a appris l'Afrique".[6]

Nei suoi ultimi anni, Condé tornò in Francia per sottoporsi a cure per una condizione neurologica che alla fine la lasciò cieca.[7] Viveva a Gordes, un piccolo villaggio provenzale nel dipartimento della Vaucluse, nel sud della Francia, e si era stabilita lì con il marito negli anni '80.[8][9] Soffrì anche di una malattia neurodegenerativa ereditaria.[8] Dettò a un amico il suo ultimo libro, L'Évangile du nouveau monde, la sua nuova versione del Nuovo Testamento.[8] Morì nel 2024 all'età di 90 anni in un ospedale di Apt, nel sud della Francia.[7] Ha lasciato tre figlie del suo primo matrimonio, Sylvie, Aïcha e Leïla Condé.[7]

Premi e riconoscimenti

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  • 1987: Grand prix littéraire de la Femme: prix Alain-Bouchero, per Moi, Tituba sorcière... Noire de Salem[10].
  • 1988: Prix Anaïs-Ségalas de l'Académie française, per La Vie scélérate[11].
  • 1988: LiBeraturpreis (Germania) per Ségour: Les Murailles de terre[12].
  • 1993: Puterbaugh Prize (Stati Uniti d'America) per l'insieme della sua opera[13].
  • 1999: Prix Marguerite-Yourcenar per Le Cœur à rire et à pleurer[14].
  • 2003: Grand prix Metropolis bleu (Canada Québec).
  • 2005: Hurston/Wright Legacy Award (categoria fiction), per Who Slashed Célanire's Throat?, traduzione inglese di Célanire cou-coup[15].
  • 2006: Certificat d'honneur Maurice Gagnon du Conseil international d'études francophones (CIEF)[16].
  • 2007: Prix Tropiques, per Victoire, les saveurs et les mots[16].
  • 2008: Trophée des arts afro-caribéens (categoria fiction), per Les Belles Ténébreuses[16].
  • 2010: Grand prix du roman métis, per En attendant la montée des eaux[16].
  • 2018: Nuovo premio accademico di Letteratura, istituito dalla "Nuova Accademia (o Premio Nobel Alternativo"[16].
  • 2021: Premio mondiale Cino Del Duca alla carriera.[17]
  • Dieu nous l'a donné, pièce teatrale in 5 atti, 1972;
  • Mort d'Oluwémi d'Ajumako, pièce teatrale in 4 atti, 1973;
  • Heremakhonon, 1976;
  • Stéréotype du noir dans la littérature antillaise: Guadeloupe-Martinique, 1976,
  • La Civilisation du bossale : réflexions sur la littérature orale de la Guadeloupe et de la Martinique, 1978;
  • La Parole des femmes: essai sur les romancières des Antilles de langue française, 1979;
  • Une saison à Rihata, 1981;
  • Segou. Les murailles de terre, 1984;
    • Le muraglie di terra, introduzione di Djibril Tamsir Niane; traduzione di Eliana Vicari, Lavoro, Roma \1988;
  • Segou. La terre en miettes 1985;
    • La terra in briciole, introduzione di Nara Araújo e Anna Maria Gentili; traduzione di Eliana Vicari, Edizioni lavoro, Roma 1994;
  • Pays mêlé, suive de Nanna-ya, 1985;
  • Moi, Tituba sorcière..., 1986,
    • Io, Tituba, strega nera di Salem, traduzione di Maria Adelaide Mori, Giunti, Firenze 1992;
  • Haïti chérie, 1986; con il titolo Rêves Amers, 2001;
  • La vie scélérate, 1987;
    • La vita perfida tradotta e curata da Guia Risari, e/o, Roma 2004;
  • En attendant le bonheur, 1988;
  • Pension Les Alizés, pièce in 5 quadri, 1988;
  • Hugo le terrible, 1989;
  • Traversée de la mangrove, 1989;
    • La traversata della mangrovia, a cura di Eliana Vicari Fabris; postfazione di Marie-José Hoyet, Lavoro, Roma 2002;
  • Quet de voix pour Guy Tirolien, in collaborazione con Alain Rutil 1990;
  • Les Derniers Rois mages, 1992;
  • La colonie du nouveau monde, 1993;
  • La migration des cœurs, 1995;
  • Desirada, 1997;
  • Pays mêlé, 1997;
  • Desirada, 1997;
  • Le cœur à rire et à pleurer: contes vrais de mon enfance, 1999;
  • Cèlanire cou-coupé, 2000;
  • La Belle Créole, 2001;
  • Rêves amers, 2001;
    • Sogni amari, a cura di Eliana Vicari; illustrazioni di Claudia Melotti, Città Aperta, Troina 2006;
  • La planète Orbis, 2002;
  • Histoire de la femme cannibale, 2005;
  • À la courbe du Joliba, 2006;
  • Uliss et les Chiens, 2006;
  • Victoire, les saveurs et les mots, 2006;
  • Comme deux frères, azione drammatica, 2007;
  • Les belles ténébreuses, 2008;
  • Chiens fous dans la brousse, 2008;
  • Savannah blues, 2008;
  • Conte cruel, 2009;
  • La Faute à la vie, azione teatrale, 2009;
  • En attendant la montée des eaux, 2010;
  • La Vie sans fards, 2012;
    • La vita senza fard, traduzione di Anna D'Elia, La Tartaruga, Milano, 2019;
  • La Belle et la Bête: une version guadeloupéenne, 2013;
  • An tan révolisyon: elle court, elle court la liberté, azione teatrale, 2015;
  • Mets et Merveilles, 2015;
  • Le Fabuleux et Triste Destin d'Ivan et d'Ivana, 2017;
  • L'Évangile du nouveau monde, 2021;
    • Il Vangelo del Nuovo Mondo, traduzione di Silvia Rogai, Giunti, Firenze-Milano 2022;
  1. ^ Cristina Taglietti, Maryse Condé alle radici della Francia nera, in Corriere della Sera, 3 aprile 2024.
  2. ^ Mara Ricci, La Vita Perfida: all’autrice, Maryse Condé, il Nobel alternativo per la letteratura, su edizionieo.it. URL consultato il 25 ottobre 2022.
  3. ^ Maryse Condé, il coraggio della verità, su left.it. URL consultato il 25 ottobre 2022.
  4. ^ Anais Ginori, Addio a Marysé Condé, la "Grande Dame" che vinse l'altro Nobel, la Repubblica, 3 aprile 2024, p. 29
  5. ^ (FR) Maryse Condé "l’indépendantiste la plus décorée de la République!" honorée par Emmanuel Macron, su la1ere.francetvinfo.fr. URL consultato il 25 ottobre 2022.
  6. ^ (FR) Emmanuel Macron: «Maryse Condé m'a appris l'Afrique», su lepoint.fr. URL consultato il 25 ottobre 2022.
  7. ^ a b c (EN) Clay Risen, Maryse Condé, ‘Grande Dame’ of Francophone Literature, Dies at 90, in The New York Times, 3 aprile 2024. URL consultato il 4 aprile 2024.
  8. ^ a b c (FR) Justin Tallis, Maryse Condé, écrivaine guadeloupéenne et figure de la littérature francophone, est morte à l’âge de 90 ans, su 20minutes.fr, 2 aprile 2024. URL consultato il 3 aprile 2024.
  9. ^ (FR) Muriel Steinmetz, Mort de Maryse Condé, plusieurs vies de combat, in L’humanité, 2 aprile 2024.
  10. ^ (FR) Maryse Condé: revendications féminines à travers la littérature (PDF), su thesis.unipd.it. URL consultato il 25 ottobre 2022.
  11. ^ (FR) Prix Anaïs Ségalas, su academie-francaise.fr. URL consultato il 25 ottobre 2022.
  12. ^ (DE) Maryse Condé erhält den "Ersatz-Literaturnobelpreis", su oebib.de. URL consultato il 25 ottobre 2022.
  13. ^ Maryse Condé e la sofferta ricerca di un’identità africana, su missioniafricane.it. URL consultato il 25 ottobre 2022.
  14. ^ (FR) Prix Marguerite Yourcenar 1999, su onechapteraday.fr. URL consultato il 25 ottobre 2022.
  15. ^ (EN) 2005 Hurston/Wright LEGACY Award, su fictiondb.com. URL consultato il 25 ottobre 2022.
  16. ^ a b c d e (FR) Maryse Condé à l'Elysée [collegamento interrotto], su thelinkfwi.com. URL consultato il 25 ottobre 2022.
  17. ^ (FR) Sophie Joubert, Prix littéraire/ Maryse Condé une nouvelle fois récompensée, su humanite.fr, 20 maggio 2021. URL consultato il 18 giugno 2021.

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