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Marilyn Hacker

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Marilyn Hacker (Bronx, 27 novembre 1942) è una poetessa e traduttrice statunitense.

Marilyn Hacker è nata e cresciuta nel Bronx, figlia di immigrati ebrei. Nel 1957, all'età di quindici anni, si immatricolò all'Università di New York e nel 1960 si sposò con Samuel R. Delany a Detroit; la coppia dovette sposarsi nel Michigan dato che i matrimoni interrazziali non erano ancora legali nello Stato di New York. La coppia ebbe una figlia, Iva Hacker-Delany, nel 1974 e la coppia divorziò nel 1980 dopo anni di separazione. Dopo il matrimonio la Hacker si è sempre dichiarata lesbica.[1]

Dopo aver conseguito la laurea in lingue romanze nel 1964, durante gli anni sessanta e settanta lavorò nell'editoria. Dopo aver conseguito la laurea in lingue romanze nel 1964, durante gli anni sessanta e settanta lavorò nell'editoria. Cominciò a pubblicare dalla fine degli anni sessanta e trovò il suo pubblico dopo essersi trasferita a Londra nel 1970, quando le sue opere cominciarono ad essere pubblicate su The London Magazine e Ambit. Il riconoscimento cominciò ad arrivare anche in patria dopo che Richard Howard accettò tre delle sue poesie per la New American Review. Nel 1974 la trentunesse Hacker pubblicò il suo primo libro, Presentation Piece, che le valse i plausi della critica e il National Book Award per la poesia.[2] Da allora ha pubblicato oltre quindici raccolte di poesie, tra cui gli acclamati Winter Numbers – sulla crisi dell'AIDS e la sua lotta contro il cancro – Selected Poems 1965-1990 e Squares and Courtyards. Oltre ad aver insegnato al City College di New York, ha pubblicato quattro volumi di traduzioni inglesi delle poesie di Claire Malroux, Samira Negrouche, Rachida Madani e Marie Étienne.[3]. Nel 1979 divenne la prima redattrice a tempo pieno della rivista letteraria The Kenyon Review[4].

  1. ^ (EN) Los Angeles Review of Books, su Los Angeles Review of Books, 1º agosto 2019. URL consultato il 17 maggio 2021.
  2. ^ 1975 National Book Awards Winners and Finalists, The National Book Foundation, su web.archive.org, 9 settembre 2011. URL consultato il 17 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 9 settembre 2011).
  3. ^ Annie Finch e Kathrine Varnes, An exaltation of forms : contemporary poets celebrate the diversity of their art, Ann Arbor : University of Michigan Press, 2002, ISBN 978-0-472-06725-1. URL consultato il 17 maggio 2021.
  4. ^ The Kenyon Review, Marilyn Hacker

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