Maggior alleato non-NATO

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

     Stati Uniti d'America

     Altri membri della NATO

     Maggiori alleati non-NATO

     Maggiori alleati non-NATO in passato

Nella legislazione degli Stati Uniti d'America, "maggior alleato non-NATO" (in inglese Major non-NATO ally o MNNA) è la designazione data a quegli Stati a cui è concessa una serie di privilegi nei loro rapporti con gli Stati Uniti stessi nei settori della difesa e della cooperazione in materia di sicurezza, ma che non fanno parte dell'alleanza militare della NATO. Gli MNNA non godono di per sé di un patto di mutua difesa o di sicurezza collettiva con gli Stati Uniti (come invece avviene per i membri della NATO), ma dispongono di vantaggi finanziari, commerciali e militari che solo i paesi membri della NATO posso normalmente ottenere.

Diciannove Stati sono ufficialmente designati come MNNA: dieci in Asia (Bahrein, Corea del Sud, Filippine, Giappone, Giordania, Kuwait, Israele, Qatar, Pakistan e Thailandia), quattro in Africa (Egitto, Kenya, Marocco e Tunisia), tre in America meridionale (Argentina, Brasile e Colombia) e due in Oceania (Australia e Nuova Zelanda). Taiwan gode di fatto dei privilegi di un MNNA pur non essendo mai stata designata ufficialmente come tale; l'Afghanistan è stato un MNNA dal 2012 al 2022.

La designazione di "maggior alleato non-NATO" venne creata nel 1987, quando il Congresso degli Stati Uniti d'America approvò un apposito emendamento al Titolo 10 dello United States Code: l'emendamento autorizzava il Segretario della difesa degli Stati Uniti d'America, in accordo con il Segretario di Stato, a stipulare accordi di cooperazione in ricerca e sviluppo nel settore della difesa con gli alleati degli Stati Uniti non membri della NATO. I primi Stati a essere designati MNNA furono quindi l'Australia, la Corea del Sud, l'Egitto, il Giappone e Israele[1].

Nel 1996 un secondo emendamento del Congresso al Titolo 22 dello United States Code specificò e ampliò i diritti concessi agli MNNA nel campo delle esportazioni degli armamenti statunitensi, aggiungendo disposizioni a loro favorevoli ai precedenti Foreign Assistance Act e Arms Export Control Act. L'emendamento aggiunse inoltre la Nuova Zelanda all'elenco degli MNNA già designati, e conferì al Presidente degli Stati Uniti d'America il potere di conferire o revocare lo status di MNNA a qualsiasi altra nazione, previa notifica scritta al Congresso almeno 30 giorni prima della decisione[2]. I successivi MNNA furono quindi designati con atti del Presidente: Giordania (1997), Argentina (1998), Bahrein (2002), Filippine, Thailandia, Kuwait, Marocco e Pakistan (2004), Tunisia (2015)[2], Brasile (2019)[3], Colombia e Qatar (2022)[4], Kenya (2024)[5].

Taiwan non è mai stata ufficialmente designata come MNNA, ma una disposizione legislativa del Congresso approvata nel 2002 ha imposto di trattarla allo stesso modo degli altri MNNA per quanto riguarda tutti i privilegi loro concessi[6]. L'Afghanistan fu designato come MNNA da un atto presidenziale nel 2012[7], ma questo status venne revocato sempre con atto presidenziale nel 2022 dopo la caduta della Repubblica afghana e il ripristino del regime dei Talebani nel paese[8].

Tra i principali privilegi concessi dalla legislazione statunitense agli MNNA vi sono[9]:

  • l'idoneità a ricevere prestiti di materiali, forniture e attrezzature della difesa per scopi di ricerca cooperativa, sviluppo o valutazione;
  • l'idoneità a essere scelti come luoghi per stoccare, al di fuori delle strutture militari statunitensi, le riserve di materiale bellico di proprietà degli Stati Uniti;
  • la possibilità di stipulare accordi reciproci con gli Stati Uniti nel campo della formazione militare, su base bilaterale o multilaterale, previo il rimborso di tutti i costi diretti statunitensi;
  • l'idoneità alla consegna prioritaria, nella misura massima possibile, degli articoli per la difesa in eccesso trasferiti ai sensi del Foreign Assistance Act (per gli Stati ubicati sul fianco meridionale o sud-orientale della NATO);
  • l'idoneità all'acquisto, a titolo oneroso, di munizioni all'uranio impoverito;
  • l'idoneità a stipulare un protocollo d'intesa o altro accordo formale con il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, allo scopo di condurre progetti di ricerca e sviluppo cooperativi su equipaggiamenti per la difesa e munizioni;
  • il permesso alle aziende dello Stato in questione di fare offerte per contratti di manutenzione, riparazione o revisione delle attrezzature del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti collocate al di fuori degli Stati Uniti;
  • la concessione di finanziamenti per l'acquisto di dispositivi per il rilevamento di esplosivi e per altri progetti di ricerca e sviluppo nel campo dell'antiterrorismo, sotto gli auspici di un apposito gruppo di lavoro di supporto tecnico del Dipartimento di Stato.
Presidente Stato Anno Note
Ronald Reagan Australia (bandiera) Australia 1987 [1]
Corea del Sud (bandiera) Corea del Sud
Egitto (bandiera) Egitto
Giappone (bandiera) Giappone
Israele (bandiera) Israele
Bill Clinton Nuova Zelanda (bandiera) Nuova Zelanda 1996 [2]
Giordania (bandiera) Giordania 1997 [2]
Argentina (bandiera) Argentina 1998 [2]
George W. Bush Bahrein (bandiera) Bahrein 2002 [2]
Taiwan (bandiera) Taiwan [6]
Filippine (bandiera) Filippine 2004 [2]
Kuwait (bandiera) Kuwait [2]
Marocco (bandiera) Marocco [2]
Pakistan (bandiera) Pakistan [2]
Thailandia (bandiera) Thailandia [2]
Barack Obama
Tunisia (bandiera) Tunisia 2015 [2]
Donald Trump Brasile (bandiera) Brasile 2019 [3]
Joe Biden Colombia (bandiera) Colombia 2022 [4]
Qatar (bandiera) Qatar [4]
Kenya (bandiera) Kenya 2024 [5]
  1. ^ a b (EN) Dan Fisher, U.S. Is Granting Israel Non-NATO Ally Status : Move Should Bring Strategic and Economic Gains, Shamir Says; Egypt Gets Same Rating, in Los Angeles Times, 16 febbraio 1987. URL consultato il 10 fennaio 2024.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l (EN) 22 U.S.C. §2321k. Designation of major non-NATO allies, su govinfo.gov. URL consultato il 10 gennaio 2024.
  3. ^ a b (EN) Memorandum on the Designation of the Federative Republic of Brazil as a Major Non-NATO Ally, su trumpwhitehouse.archives.gov. URL consultato il 10 gennaio 2024.
  4. ^ a b c (EN) Biden designates Qatar, Colombia as 'major non-NATO allies' of US, su trtworld.com. URL consultato il 10 gennaio 2024.
  5. ^ a b (EN) Memorandum on the Designation of Kenya as a Major Non-NATO Ally, su whitehouse.gov. URL consultato il 24 agosto 2024.
  6. ^ a b (EN) Treatment of Taiwan relating to transfers of Defence articles and defense servoces, su state.gov. URL consultato il 10 gennaio 2024.
  7. ^ (EN) Hillary Clinton says Afghanistan 'major non-Nato ally', su bbc.com. URL consultato il 10 gennaio 2024.
  8. ^ (EN) Letter to the Speaker of the House and President of the Senate providing notice of the President’s intent to rescind the designation of Afghanistan as a Major Non-NATO Ally, su whitehouse.gov. URL consultato il 10 gennaio 2024.
  9. ^ (EN) Major Non-NATO Ally Status, su state.gov. URL consultato il 10 gennaio 2024.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]