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Lucio Giulio Cesare (console 64 a.C.)

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Lucio Giulio Cesare
Console della Repubblica romana
Nome originaleLucius Iulius Caesar
Nascita110 a.C.
Morte43 a.C.
GensIulia
PadreLucio Giulio Cesare
Consolato64 a.C.

Lucio Giulio Cesare [1] (in latino Lucius Iulius Caesar; 110 a.C.43 a.C.) è stato un politico romano.

Fratello di Giulia Antonia (la madre di Marco Antonio), fu a sua volta console, come l'omonimo padre, nel 64 a.C. Durante un dibattito in Senato in cui si discuteva sulle pene da dare ai cospiratori di Catilina, si dichiarò favorevole alla loro condanna a morte, sebbene tra questi si trovasse il suo cognato Publio Cornelio Lentulo Sura.

Terminato il suo mandato da console, si fece augure. Nel 52 a.C. lavorò come legatus in Gallia per suo cugino Gaio Giulio Cesare. Dopo la conquista della Gallia, quando Giulio Cesare varcò il Rubicone, si schierò con suo cugino contro Pompeo e gli optimates,[2] anche se sembra che non prese effettivamente parte alla guerra vera e propria.

Dopo la battaglia di Farsalo, Lucio restò a Roma, ma era troppo vecchio per poterla gestire, e l'assassinio di Cesare del 44 a.C. precipitò le cose: non sapendo da che parte schierarsi, preferì ritirarsi a vita privata a Napoli, dove tuttavia restò poco tempo, finendo poi per tornare a Roma. Qui sostenne il partito di Marco Tullio Cicerone, anche se mantenne il suo rifiuto ad una guerra civile contro Marco Antonio, pur dichiarandolo nemico dello stato.

Questa sua posizione gli costò cara: il secondo triumvirato lo dichiarò “proscritto”. Si ritirò quindi a casa della sorella Giulia, dove morì attorno al 43 a.C.

  1. ^ William Smith, Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, 1, Boston: Little, Brown and Company, Vol.1 pag.538 n.11, su ancientlibrary.com. URL consultato il 9 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2011).
  2. ^ Cesare, De Bello civili, I, 8.
Fonti antiche
Fonti storiografiche moderne

Collegamenti esterni

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Predecessore Console romano Successore
Lucio Manlio Torquato
e
Lucio Aurelio Cotta
(64 a.C.)
con Gaio Marcio Figulo
Gaio Antonio Ibrida
e
Marco Tullio Cicerone
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