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Johnny Stecchino

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Disambiguazione – Se stai cercando il romanzo omonimo, vedi Johnny Stecchino (romanzo).
Johnny Stecchino
Roberto Benigni e Nicoletta Braschi in una scena del film
Lingua originaleitaliano, siciliano
Paese di produzioneItalia
Anno1991
Durata122 min
Rapporto1,85:1
Generecomico, gangster
RegiaRoberto Benigni
SoggettoVincenzo Cerami, Roberto Benigni
SceneggiaturaVincenzo Cerami, Roberto Benigni
ProduttoreMario e Vittorio Cecchi Gori
Casa di produzioneCecchi Gori Group Tiger Cinematografica, Penta Film, Silvio Berlusconi Communications
Distribuzione in italianoPenta Distribuzione
FotografiaGiuseppe Lanci
MontaggioNino Baragli
MusicheEvan Lurie
ScenografiaPaolo Biagetti
CostumiGianna Gissi
TruccoFabrizio Sforza
Interpreti e personaggi

Johnny Stecchino è un film del 1991 diretto e interpretato da Roberto Benigni. Successivamente al film fu scritto anche un romanzo omonimo da Benigni e Vincenzo Cerami che fu pubblicato lo stesso anno[1]. L'idea su cui si basa la trama, ovvero quella d'un perfido personaggio condannato a morte che vuole sfruttare la somiglianza con uno sventurato sosia per salvarsi la pelle mettendo in atto un complicato ma diabolico piano che alla fine viene sventato dagli stessi complici, ricalca molto da vicino quella del film del 1958 Totò a Parigi[2], interpretato da Totò e diretto da Camillo Mastrocinque.

Dante Ceccarini lavora a Cesena come autista di scuolabus per ragazzi affetti da disabilità. È sostanzialmente una brava persona, anche se froda la propria assicurazione inscenando un improbabile "tic" che lo costringerebbe ad agitare la mano destra incessantemente. Inoltre, ha il vizio di rubare qualche banana distraendo i fruttivendoli con scenette improvvisate.

Una notte, dopo una festa tra amici in cui ha miseramente fallito varie avances nei confronti di una sua collega e di altre donne, viene quasi investito da un'auto davanti a casa. La guidatrice rimane come "incantata" nel vedere Dante, per poi svenire poco dopo; mentre Dante prova a cercare aiuto per soccorrerla, la donna risale in macchina e se ne va a gran velocità. La mattina seguente ricompare sulle scale del condominio dove vive Dante, al quale confessa di chiamarsi Maria e di essersi persa in città, mentre stava cercando un bar dove poter andare al bagno. Dante la ospita in casa, ma improvvisamente la donna fugge di nuovo. Dante prova allora a cercarla all'Hotel Excelsior, e questa volta la loro frequentazione continua con visite per negozi e ristoranti della città. Maria cambia progressivamente il look di Dante, comprandogli abiti eleganti, disegnandogli un neo sulla faccia e mettendogli in bocca uno stuzzicadenti. Comincia, inoltre, a chiamarlo sempre Johnny; Dante, pur senza capirne il perché, asseconda questa sua volontà per amore. Quando improvvisamente Maria scompare nuovamente dalla città, Dante è molto giù di morale, fin quando non riceve un invito telefonico della donna a raggiungerla a Palermo.

Dante alle prese con le "sue" banane, durante l'uscita a teatro insieme a Maria

Maria, che finge semplicemente di amarlo, è in realtà la moglie di Johnny Stecchino, un boss mafioso perfettamente identico nell'aspetto fisico a Dante, ora divenuto pentito e confinato nella sua villa per sfuggire alla mafia, che è sulle sue tracce per ucciderlo. Il piano della donna è, dunque, quello di servirsi dell'ingenuo Dante come capro espiatorio e, sfruttandone la somiglianza, farlo uccidere al posto di Johnny per poi fuggire con quest'ultimo in Sudamerica.

Le situazioni in cui Dante si viene a trovare per via della sua somiglianza con il boss e la sua ingenuità producono una serie di equivoci e di vicende paradossali (come quando un mafioso in auto tenta di ucciderlo e quando incontra un giudice ed un ministro collusi con la mafia). Attraverso tutti questi frangenti, Maria si rende conto però del valore e della bontà di Dante, stanca della meschinità e della anaffettività del marito. Così, con uno stratagemma, consegna ai mafiosi il vero Johnny Stecchino, prima della fuga di quest'ultimo in Sudamerica, salvando così la vita al malcapitato sosia.

Dante torna infine a casa verso Cesena, e finalmente viene chiamato col suo reale nome da Maria, la quale pur vedova e ormai innamorata di lui, decide di ripartire per Palermo dopo un appassionato bacio, lasciando intendere che un giorno potrebbe ritornare a trovarlo.

Luoghi delle riprese

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Doppiaggio eseguito dalla Cine Video Doppiatori[4].

Distribuzione

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Date di uscita

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Di seguito sono elencate, in ordine cronologico, le date di uscita del film ed il titolo (talvolta modificato) in alcuni stati del mondo.

Negli USA è stata censurata la scena finale, con Dante che fa sniffare la cocaina a Lillo, credendola un farmaco contro il diabete[5].

Il film fu un grande successo al botteghino, ma la critica lo accolse tiepidamente, anche se col passare del tempo è stato riconosciuto come uno dei migliori film dell'attore toscano anche al di fuori del giudizio del pubblico.

La satira sociale

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Il film al di fuori del suo aspetto comico ed esilarante, rappresenta ancora una volta, come nel caso generale del cinema di Benigni, una denuncia sociale: la società è infatti qui ritratta in tutti i suoi aspetti di ingiustizia, corruzione (come il giudice ed il ministro collusi con Johnny e la mafia), perversione, una società incapace di agire in maniera onesta, ma che si basa solo su ciò che vede. Il mondo della mafia osservato da Benigni è dunque un mondo che vive nell'alienazione dell'individuo, un mondo capovolto basato sulle apparenze, ma osservato sotto l'ottica del comico: Johnny Stecchino (come anche Il mostro, La vita è bella, Pinocchio, ecc.), riflette sulla società contemporanea in preda al vizio e all'illusione, sublimandone con una risata l'elemento tragico[6].

La pellicola incassò 42.000.000.000 di lire, che gli valsero il primo posto nella classifica cinematografica 1991-92.[7] All'epoca divenne il più grande incasso italiano di tutti i tempi. Quando poi venne trasmesso in prima visione televisiva, il 15 novembre 1993 su Canale 5, fu nuovamente un grande successo: fece infatti registrare un'audience di 12.538.000 telespettatori.[8]

Riconoscimenti

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  1. ^ Johnny Stecchino, su MYmovies.it. URL consultato il 26 novembre 2018.
  2. ^ MYmovies.it, Totò a Parigi, su MYmovies.it. URL consultato il 20 agosto 2022.
  3. ^ Grand Hotel Rimini - Offerte speciali, su Grand Hotel Rimini. URL consultato il 20 agosto 2022.
  4. ^ CVD - cine video doppiatori -, su www.cvd.it. URL consultato il 20 agosto 2022.
  5. ^ Johnny Stecchino: le scene divertenti del film con Roberto Benigni, in MondoFox, 21 giugno 2018. URL consultato il 26 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 26 novembre 2018).
  6. ^ Roberto Benigni e la satira sociale (Johnny Stecchino - Il Mostro) - MIUSIKA.NET, in MIUSIKA.NET, 8 agosto 2009. URL consultato il 26 novembre 2018.
  7. ^ Stagione 1991-92: i 100 film di maggior incasso, su hitparadeitalia.it. URL consultato il 29 settembre 2010.
  8. ^ 12 milioni di spettatori, «Johnny Stecchino» da solo fa più delle tre reti Rai, in l'Unità, 17 novembre 1993.
  9. ^ Mo-Net s.r.l. Milano-Firenze, Johnny Stecchino (1991), su mymovies.it. URL consultato il 26 novembre 2018.
  10. ^ David di Donatello 1992, su ComingSoon.it. URL consultato il 20 agosto 2022.
  11. ^ a b c d Nastri d'Argento 1992, su ComingSoon.it. URL consultato il 20 agosto 2022.
  12. ^ a b Enrico Lancia, Ciak d'oro, su books.google.it. URL consultato il 13/04/20.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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