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Hristo Lukov

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Hristo Nikolov Lukov (in bulgaro Христо Николов Луков?; Varna, 6 gennaio 1887Sofia, 13 febbraio 1943) è stato un generale bulgaro.

Hristo Lukov
NascitaVarna, 6 gennaio 1887
MorteSofia, 13 febbraio 1943
Cause della morteAttentato partigiano
Dati militari
Paese servitoBulgaria (bandiera) Bulgaria
Forza armata Esercito bulgaro
GradoTenente generale
Guerre
Decorazioni

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Luogotenente-generale e ministro della guerra, guidò l'Unione delle Legioni Nazionali Bulgare (UBNL), un'organizzazione in gran parte favorevole all'ideologia fascista e, in generale, all'estrema destra. Fu assassinato nel 1943 da due membri del movimento di resistenza bulgaro, Violeta Yakova e Ivan Burudzhiev, due partigiani comunisti.

Carriera militare e politica

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Prima guerra mondiale

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Hristo Nikolov Lukov è stato promosso durante la prima guerra mondiale al grado di maggiore e comandante di un battaglione di artiglieria. All'estero si pensa erroneamente che fosse il comandante della 13ª divisione di fanteria durante la prima guerra mondiale. In realtà si trattava del generale maggiore Hristo Tsonev Lukov, originario di Gabrovo.

Periodo interbellico

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Durante il Periodo interbellico Hristo Nikolov Lukov divenne il comandante della Scuola di artiglieria dell'esercito, della Sezione di addestramento dell'Ispezione dell'artiglieria dello Stato maggiore e della 2ª e 3ª divisione di fanteria. Tra il 1935 e il 1938 Lukov prestò servizio come ministro della guerra, posizione in cui creò stretti legami con alti funzionari nazisti.[1]

Seconda guerra mondiale

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Hristov Lukov all'inizio della sua carriera militare ca. 1930

Durante la Seconda Guerra Mondiale era la persona chiave per il supporto delle Potenze dell'Asse, particolarmente Germania Nazista. Questo era maggiormente dato dalle sue vicine relazioni con il Terzo Reich[2][3][4] e le sue attività come capo del UBNL. Lukov era considerato uno dei più promettenti propagatori dell'idea del Antisemitismo in Bulgaria.[5]

Lukov era assassinato da dei Partigiani Comunisti il 13 Febbraio 1943 in Sofia. Secondo il libro "In the name of the people" in italiano "Nel nome delle persone", gli fu tesa un'imboscata da due Ebrei della resistenza di fronte al suo appartamento a Sofia. Anche se colpito da un proiettile, ha colpito uno dei partigiani, Ivan Burudzhiev, ma la seconda, Violeta Yakova, ha sparato due proiettili uccidendolo.

'Marcia Lukov'

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Dal 2003 al 2019, l'Unione nazionale bulgara di estrema destra ha ospitato una "Marcia Lukov" annuale per commemorare gli "eroi caduti della Bulgaria" con una marcia con le fiaccole, che si è svolta a febbraio a Sofia. Ha causato persistentemente controversie ed è stato oggetto di molteplici divieti giudiziari. Infine, nel 2020, la Corte amministrativa suprema ha confermato un divieto da parte del comune di Sofia in modo che la fiaccolata serale fosse annullata, sebbene meno di 200 sostenitori dell'ideologia di Lukov si fossero ancora riuniti per deporre delle ghirlande nella casa in cui Lukov era stato ucciso. Qualche centinaio di persone si sono radunate per una contro-protesta nel centro di Sofia all'inizio della giornata, promuovendo "Niente nazisti nelle strade".[5][6][7]

Onorificenze bulgare

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Onorificenze straniere

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  1. ^ Robert Singer, Bulgaria must stop this neo-Nazi Lukov march, EUobserver, 1 February 2018; quote: "Lukov was a top Bulgarian military and political figure who led the ultra-nationalist Union of Bulgarian National Legions from the 1930s until his assassination in 1943. He served as minister of war from 1935-1938, during which he fostered close ties with senior Nazi officials in Germany; after retiring, he remained highly influential and strongly advocated for the Bulgarian Law for the Protection of the Nation, modelled on the infamous 1935 Nuremberg Laws in Germany that stripped Jews of their civic rights."
  2. ^ Miller, L. (1975). Bulgaria during the Second World War. Stanford: Stanford University Press, pp. 73-5. ISBN 0-8047-0870-3
  3. ^ Chary, F. B. (1972). The Bulgarian Jews and the Final Solution, 1940-1944. London: University of Pittsburgh Press, pp. 8-9. ISBN 0-8229-8443-1
  4. ^ Chary, F. B. (2011). The history of Bulgaria. Santa Barbara: ABC-CLIO, pp. 81-2. ISBN 0-313-38446-0
  5. ^ a b Copia archiviata (DOC). URL consultato il 27 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2014).
    «On 11 February 2011 Secretariat of European Network against Racism (ENAR) in Brussels sent a letter to Mrs. Jordanka Fandakova, the Mayor of Sofia Municipality. With this letter ENAR insists the Lukov March scheduled for tomorrow (12 February 2011) to be canceled. ENAR also is calling on the Municipality of Sofia to forbid such public demonstrations of racial and neo-Nazi ideas in the futures. [...]»
  6. ^ (EN) Far-right torchlight parade in Sofia hit by court ban, in Reuters, 22 febbraio 2020. URL consultato il 23 febbraio 2020.
  7. ^ Lukov March 2017 goes ahead in spite of mayoral ban over foreign neo-Nazi involvement, in The Sofia Globe, 18 febbraio 2017. URL consultato il 23 febbraio 2017.
  • Philip Rees (a cura di), Dizionario biografico dell'estrema destra dal 1890, 1991, ISBN 0-13-089301-3.

Altri progetti

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Controllo di autoritàVIAF (EN50154074370611740032 · ISNI (EN0000 0005 0177 5139 · LCCN (ENn2018061315 · GND (DE1240339526