Gondofare
Gondofare | |
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Gondofare a cavallo | |
Re indo-partico | |
In carica | 19 d.C.-46 d.C. |
Predecessore | Tanlis Mardates |
Successore | Abdagase I |
Gondofare fu il primo re del Regno indo-parto. Gondofare salì probabilmente al potere nel 21 e ottenne l'indipendenza dai Parti. In seguito conquistò la valle di Kabul e il Punjab, sottraendole al re kushana Kujula Kadphises. Dopo la sua morte, avvenuta probabilmente nel 47, il regno indo-parto non durò a lungo e scomparve dopo appena un secolo. Si è risaliti all'estensione del suo regno dalla distribuzione dei luoghi in cui sono state trovate delle sue monete. Assunse il titolo ellenistico autokratôr che venne adottato anche dai suoi rivali Arsacidi a occidente.
Il nome 'Gondophares' è una latinizzazione del Greco ΥΝΔΟΦΕΡΡΗΣ con gen. -ΟΥ, dal Persiano antico Vindafarna "Potrebbe trovare gloria."[1] Gandofare viene chiamato dagli indiani 'Gondapharna', 'Guduvhara' e Pali 'Gudaphara'. Gondofare è 'Gastaphar' in Armeno.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Gondofare potrebbe essere stato un membro della casata dei Surena, una delle famiglie più stimate dell'Iran arsacide, che non solo aveva il diritto ereditario di guidare l'esercito reale, ma anche di mettere la corona al re partico durante l'incoronazione.[2] Nel 129 a.C. circa, le porzioni orientali dell'Impero partico, principalmente la Drangiana, furono invase da popolazioni nomadi, principalmente dai Saka dell'Iran orientale e dagli Yuezhi, dando così origine al nome della provincia di Sakastan ("terra dei Saka").
A seguito di queste invasioni, alla famiglia Surena fu probabilmente affidato il controllo di Sakastan per difendere l'impero da ulteriori incursioni di nomadi; è possibile che i membri di questa famiglia non solo siano riusciti a respingere gli indo-sciti, ma anche a invadere e impadronirsi delle loro terre in Aracosia e nel Punjab, dando così vita al Regno Indo-Parto.
Visita di San Tommaso
[modifica | modifica wikitesto]Gondofare appare anche in uno degli apocrifi, gli Atti di Tommaso, in cui l'apostolo Tommaso viene venduto in Siria a Habban, un inviato del re Gondofare, e viaggia come schiavo per mare fino in India, dove viene presentato a Gondofare che gli chiede di costruire un edificio:
«Sia nella sorte che nella divisione, l'India toccò all'apostolo Giuda Tomaso. [...] Giuda ragionava così allorché un mercante indiano di nome Habban, dall'India capitò nella regione meridionale. Lo aveva mandato il re Gudnafar affinché gli portasse un abile costruttore.»
«Quando Giuda entrò nel regno dell'India con il mercante Habban, questi andò a riverire Gudnafar, re dell'India e gli parlò dell'artigiano che gli aveva condotto. Il re ne fu molto contento e ordinò che Giuda fosse condotto alla sua presenza.»
Tommaso però, invece di costruirgli il palazzo, spese tutti i soldi del re per darli ai poveri e venne di conseguenza imprigionato. Comunque in seguito Gondofare riabilitò Tommaso e riconobbe la validità del Cristianesimo.
Una delle vetrate della cattedrale di Troyes in Francia sembra raffigurare Gondofare.[4]
Poiché gli Atti di Tommaso era un testo pieno di avvenimenti fantastici, per molti secoli si pensò che Gondofare non fosse veramente esistito ma fosse una figura leggendaria. Tutto cambiò quando nel 1854 il generale Alexander Cunningham scrisse (Journal of the Asiatic Society of Bengal vol.xxiii. pp. 679–712) che erano state rinvenute in Afghanistan circa 30.000 monete con scritte in greco. Le monete furono coniate circa tre secoli dopo le conquiste di Alessandro Magno e alcune di esse ritraevano il re Gondofare. Venne così scoperto che Gondofare era esistito veramente (Medlycott 1905).
Gaspare
[modifica | modifica wikitesto]Il nome di Gondofare venne traslitterato in Armeno in "Gastaphar", e nelle lingue occidentali in "Gaspard" (Gaspare). Potrebbe essere il "Gaspare, Re dell'India", che secondo i testi apocrifi e la tradizione cristiana, fu uno dei tre Re magi che attendevano la nascita del Cristo.[6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ A. D. H. Bivar, Gondophares, in Encyclopaedia Iranica, vol. 11.2, Cosa Mesa, Mazda, 2003. URL consultato il 19 marzo 2008 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2008).
- ^ Ernst Herzfeld, "Sakastan: Geschichtliche Untersuchungen zu den Ausgraungen am Kuh-i Khwadja," AMI 4, 1931-32, p. 1-116, esp. pp. 91
- ^ a b Atti di Tommaso
- ^ Bivar, A.D.H. (2007). "Gondophares and the Indo-Parthians," p. 30. In: The Age of the Parthians. Edited by Vesta Sarkhosh Curtis and Sarah Stewart. Ib. Tauris, New York. ISBN 978-1-84511-406-0.
- ^ Photographic reference to the profile of Gondophares
- ^ Mario Bussagli, "L'art du Gandhara", p207
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- A.E. Medlycott, India and the Apostle Thomas, London 1905: Chapter i: "The Apostle Thomas and Gondophares the Indian king"
- Coins of Gondophares, su coinarchives.com.
- Indo-Parthian coinage, su grifterrec.com. URL consultato il 19 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2005).
Altri progetti
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