Giovanna di Savoia (1907-2000)
Giovanna di Savoia | |
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Giovanna di Savoia nel 1932 | |
Zarina consorte di Bulgaria | |
In carica | 25 ottobre 1930 – 28 agosto 1943 |
Predecessore | Eleonora di Reuss-Köstritz |
Successore | Monarchia abolita |
Nome completo | Giovanna Elisabetta Antonia Romana Maria di Savoia |
Trattamento | Sua Altezza Imperiale e Reale (1907-1930)
Sua Maestà (1930-1943) |
Altri titoli | Principessa d’Italia Principessa d’Albania Principessa d’Etiopia |
Nascita | Roma, Italia, 13 novembre 1907 |
Morte | Estoril, Portogallo, 26 febbraio 2000 |
Luogo di sepoltura | Cimitero comunale di Assisi |
Casa reale | Savoia per nascita Sassonia-Coburgo-Gotha per matrimonio |
Padre | Vittorio Emanuele III d'Italia |
Madre | Elena del Montenegro |
Consorte | Boris III di Bulgaria |
Figli | Maria Luisa Simeone II |
Religione | Cattolicesimo |
Giovanna di Savoia (nome completo in italiano Giovanna Elisabetta Antonia Romana Maria; Roma, 13 novembre 1907 – Estoril, 26 febbraio 2000) è stata zarina consorte di Bulgaria dal 1930 al 1943, come moglie di Boris III. Era membro della famiglia reale italiana per nascita.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Infanzia e giovinezza
[modifica | modifica wikitesto]Giovanna era la terza figlia femmina, quartogenita dei figli di re Vittorio Emanuele III d'Italia e della regina Elena, figlia del re Nicola I del Montenegro.
La giovane principessa sabauda crebbe in famiglia con le sorelle Iolanda, Mafalda, Maria Francesca ed il fratello Umberto, trascorrendo molto tempo a Villa Savoia insieme alla madre, dalla quale ricevette un'educazione classica. Nel settembre del 1923, a 16 anni, si ammalò di tifo contemporaneamente alla sorella Mafalda, sicché i familiari temettero per la loro vita; poiché vennero assistite da due monache dell'ordine di Santa Chiara, la principessa fece voto di devozione a San Francesco d'Assisi in caso di guarigione.[2]
Matrimonio
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1927 incontrò per la prima volta lo zar Boris III di Bulgaria, che era asceso al trono bulgaro dopo l'abdicazione del padre nel 1918. I due giovani si innamorarono e si fidanzarono ufficialmente, programmando le nozze che vennero celebrate il 25 ottobre 1930 ad Assisi, con ufficio del podestà di Assisi Arnaldo Fortini, il quale venne incaricato da Vittorio Emanuele III di sposare la coppia dapprima con rito civile, alla presenza del primo ministro Benito Mussolini. La cerimonia religiosa si svolse quindi nella basilica francescana di Assisi, ove i due si sposarono con rito cattolico (la scelta del luogo fu dovuta al voto di devozione a san Francesco fatto anni prima da Giovanna). Il fastoso ricevimento si tenne nella vicina villa Fidelia, presso Spello[3]. Essendo lo zar di religione ortodossa, venne celebrata una seconda cerimonia a Sofia, ove poi si tenne anche l'incoronazione ufficiale della nuova zarina.
Zarina di Bulgaria
[modifica | modifica wikitesto]Con questa unione Giovanna divenne Zarina di Bulgaria e per Vittorio Emanuele III questa fu un'ulteriore conquista per Casa Savoia, che si qualificava ancora una volta tra le principali casate d'Europa. Il matrimonio era inoltre strategico anche per il Montenegro, da cui proveniva la madre di Giovanna, che vedeva nell'alleanza tra Italia e Bulgaria una possibilità vantaggiosa per rinascere come piccolo stato indipendente nell'area agitata dei Balcani (il regno del Montenegro aveva cessato di esistere come stato indipendente dopo la prima guerra mondiale con la costituzione del Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, poi Jugoslavia)
Oltre che per il carattere aperto e socievole, Giovanna venne subito apprezzata in Bulgaria per le origini slave e per una certa parentela coi sovrani bulgari: sua zia materna, la principessa Anna del Montenegro, era andata in sposa al principe Francesco Giuseppe di Battenberg, fratello di Alessandro di Battenberg, primo principe della Bulgaria unita col nome di Alessandro I.[4]
Crisi bulgara
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1940 Boris III riuscì a strappare alla Romania la regione della Dobrugia; nel 1941, durante un viaggio in Germania, accettò di unirsi a Hitler nel secondo conflitto mondiale con l'Italia ed il Giappone, ma lo zar, temendo una sollevazione popolare, rifiutò di dichiarare guerra all'Unione Sovietica, inimicandosi il Führer.
La crescente repressione attuata dai tedeschi contro gli ebrei spinse lo zar e la zarina ad aiutare e proteggere molti di costoro, al fine di salvarli dalla persecuzione nazista, facendoli fuggire all'estero in luoghi sicuri. Questo atto sfrontato fece sì che Hitler richiedesse urgentemente un incontro con Boris III nel 1943, al termine del quale lo zar fece ritorno in patria per poi morire dopo appena tre giorni, probabilmente a causa di un avvelenamento.[5]
Esilio
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la morte dello zar Boris III, venne proclamato re il piccolo Simeone II, sotto un Consiglio di reggenza costituito dallo zio Kyril, dal generale Michov e dal primo ministro Bogdan Filov.
Il 5 settembre 1944 l'Unione Sovietica dichiarò guerra alla Bulgaria; il governo, paralizzato, si proclamò neutrale e non oppose resistenza all'avanzata dell'Armata Rossa.
Si aggregarono partigiani e militari, passati con gli antifascisti, confluendo a Sofia ed arrestando i reggenti, i membri del governo ed i dirigenti fascisti. Venne proclamato un governo del Fronte Patriottico (dominato dai comunisti) e nominato primo ministro Kimon Georgiev.
La tomba del re Boris, presso il monastero di Rila, fu violata ed il corpo portato in un luogo segreto e mai più ritrovato, tranne il cuore, ora sepolto nella chiesa del monastero. Nel 1946 fu indetto un referendum, il cui risultato fu pilotato dai sovietici, e venne di fatto abolita la monarchia: Giovanna coi due figli fu costretta all'esilio. Andò dapprima in Egitto presso i genitori e poi, dopo un netto rifiuto da parte dell'Italia che non trovava "opportuno" ospitare la famiglia reale bulgara, essendo la regina una Savoia, nel 1950 il dittatore Francisco Franco offrì loro asilo politico in Spagna; infine, sposatisi i figli, Giovanna raggiunse in Portogallo il fratello Umberto II di Savoia a Cascais.[6]
Ultimi anni e morte
[modifica | modifica wikitesto]Ritornò per la prima volta in Bulgaria nel 1993, caduto il comunismo, venendo accolta con grande entusiasmo, per il cinquantenario della morte di suo marito Boris. Morì a Estoril il 26 febbraio 2000, ma volle essere sepolta in Italia, nel cimitero comunale di Assisi, nella cappella dei frati. Era infatti devotissima a san Francesco e terziaria francescana. Giovanna, durante il regno, fu popolare presso i bulgari. Lo storico francese René Ristelhueber definì la sua vita: "Tutto un esempio di semplicità e di dignità".[7]
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Dal matrimonio tra Giovanna e Boris III di Bulgaria nacquero due figli:
- la principessa Maria Luisa di Bulgaria (Sofia, 13 gennaio 1933);
- l'erede al trono Simeone II di Bulgaria (Sofia, 16 giugno 1937).
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Vittorio Emanuele II di Savoia | Carlo Alberto di Savoia | ||||||||||||
Maria Teresa d'Asburgo-Toscana | |||||||||||||
Umberto I di Savoia | |||||||||||||
Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena | Ranieri Giuseppe d'Asburgo-Lorena | ||||||||||||
Maria Elisabetta di Savoia-Carignano | |||||||||||||
Vittorio Emanuele III di Savoia | |||||||||||||
Ferdinando di Savoia-Genova | Carlo Alberto di Savoia | ||||||||||||
Maria Teresa d'Asburgo-Toscana | |||||||||||||
Margherita di Savoia | |||||||||||||
Elisabetta di Sassonia | Giovanni I di Sassonia | ||||||||||||
Amalia Augusta di Baviera | |||||||||||||
Giovanna di Savoia | |||||||||||||
Granduca Mirko Petrović-Njegoš | Stanko Petrović-Njegoš | ||||||||||||
Kristina Vrbica | |||||||||||||
Nicola I del Montenegro | |||||||||||||
Anastasija Martinović | Drago Martinović | ||||||||||||
Stana Martinović | |||||||||||||
Elena del Montenegro | |||||||||||||
voivoda Petar Šćepanov Vukotić | serdar Stevan Perkov Vukotić | ||||||||||||
Stana Milić | |||||||||||||
Milena Vukotić | |||||||||||||
Jelena Vojvodić | Tadija Vojvodić | ||||||||||||
Milica Pavičević | |||||||||||||
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze bulgare
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze italiane
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Ferma restando la genealogia dei Savoia, il tema della successione ad Umberto II come capo del casato è oggetto di controversia tra i sostenitori di opposte tesi rispetto all'attribuzione del titolo a Vittorio Emanuele piuttosto che a Amedeo: infatti il 7 luglio 2006 la Consulta dei senatori del Regno, con un comunicato, ha dichiarato decaduto da ogni diritto dinastico Vittorio Emanuele ed i suoi successori ed ha indicato duca di Savoia e capo della famiglia il duca d'Aosta, Amedeo di Savoia-Aosta, fatto contestato anche sotto il profilo della legittimità da parte dei sostenitori di Vittorio Emanuele. Per approfondimenti leggere qui.
- ^ Giovanna di Bulgaria, p. 15
- ^ Giovanna di Bulgaria, p. 40
- ^ Cristina Siccardi, Giovanna di Savoia. Dagli splendori della reggia alle amarezze dell'esilio,, Paoline Editoriale Libri, p. 7.
- ^ Siccardi, p. 120
- ^ Giovanna di Bulgaria, p. 140
- ^ Cristina Siccardi, Giovanna di Savoia. Dagli splendori della reggia alle amarezze dell'esilio,, Paoline Editoriale Libri, p. 158.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giovanna di Bulgaria, Memorie, Rizzoli, Milano, 1964.(In questo libro, alle pp. 191 e ss., sono descritte le stragi compiute dai comunisti e il fatto che la Regina si recasse, senza scorta, sulle fosse comuni degli assassinati).
- Cristina Siccardi, Giovanna di Savoia. Dagli splendori della reggia alle amarezze dell'esilio, Paoline Editoriale Libri, Milano, 2001.
- Кристина Сикарди. Йоанна Савойска. От блясъка на двореца до горчивината на изгнанието / Преводач: Атанас Ценов. — София: Монтеки Едиторе. — 272 с. — ISBN 9549112136 (Tradotto in lingua bulgara)
- René Ristelhneber, Storia dei Paesi balcanici, Cappelli, Bologna, 1959, pag. 612.
- Giulio Vignoli, "Un fiore per Giovanna. Giovanna di Savoia, zarina di Bulgaria", in Scritti politici clandestini, ECIG, Genova, 2000, pag. 61.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giovanna di Savoia
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Giovanna di Savoia regina di Bulgaria, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- GIOVANNA di Savoia, regina di Bulgaria, in Enciclopedia Italiana, I Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1938.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 15572508 · ISNI (EN) 0000 0000 5488 0454 · SBN SBLV152068 · BAV 495/64146 · LCCN (EN) n95111615 · GND (DE) 119102595 · BNF (FR) cb121846226 (data) |
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