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Francesco Laudadio

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Francesco Laudadio

Francesco Laudadio (Mola di Bari, 2 gennaio 1950Bologna, 6 aprile 2005) è stato un regista cinematografico e televisivo, oltre che scrittore italiano.

A 18 anni è il principale leader del Movimento studentesco di Bari nel 1968-70[1], poi dirigente del Partito comunista italiano fino al 1975. Laureato in filosofia, fratello di Felice Laudadio, abbandona l'attività politica militante a fine 1975 e, trasferitosi da Bari a Roma[2], si avvicina al cinema nel 1976 lavorando prima come segretario di edizione e di produzione e subito dopo come aiuto regista di Ettore Scola, Alberto Sordi, Pasquale Squitieri, Gianni Serra e soprattutto Mario Monicelli. Nel 1992 fonda la propria casa di produzione cinematografica, la Filmola srl, con la quale coprodurrà alcuni dei film da lui scritti e diretti e avvierà la produzione di altre opere cinematografiche dirette dalla regista tedesca Margarethe von Trotta, fra le quali La promessa, film d'apertura del Festival del cinema di Berlino nel 1995 e candidato dalla Germania per il Premio Oscar nello stesso anno.

Esordisce alla regia nel 1982 con Grog, in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1982, vincitore al Festival internazionale del cinema di San Sebastián e di un David di Donatello. Autore attento alle problematiche del nostro tempo, in dieci anni firma cinque film di buon interesse e successo, tra i quali Fatto su misura, che affronta un tema scottante come la fecondazione artificiale, Topo Galileo, una delle poche interpretazioni al cinema di Beppe Grillo, e La riffa, girato interamente a Bari e libero rifacimento di un celebre episodio di Boccaccio '70 con Monica Bellucci - al suo debutto nel cinema - nel ruolo che fu di Sophia Loren.

Collabora alla sceneggiatura per due film di produzione francese, approda in televisione come regista di due film e alcuni episodi del serial Il mastino, sul grande schermo torna per l'ultima volta nel 2004 con Signora, un dramma sentimentale ambientato durante il fascismo[3].

Colpito da una grave malattia, muore all'età di 55 anni[4].

Nel 2007 è stato pubblicato da Sellerio Editore il suo romanzo postumo Scrivano Ingannamorte, con una prefazione di Andrea Camilleri e una postfazione di Piero Di Siena[5] [6]. Ancora postumo è stato pubblicato dalla Fondazione Francesco Laudadio, creata in suo onore, il suo libro La sirena delle 10. Cronaca dell'organizzazione degli scioperi operai del marzo 1943 a Torino con prefazione di Maurizio Landini, introduzione di Alexander Hoebel e una nota di Piero Di Siena[7]. Sempre la Fondazione Laudadio ha pubblicato i volumi Intifada di Francesco Laudadio, Giorgio Arlorio e Emile Habibi, e Francesco Laudadio fra politica e cinema di Eleonora Zonno (2011)[8]. Sull'opera cinematografica di Laudadio sono state incentrate alcune tesi di laurea presso l'Università degli Studi Aldo Moro di Bari.

Regista e sceneggiatore

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Collaborazioni

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Riconoscimenti

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A partire dal 2009 il Bif&st di Bari assegna un Premio intitolato a Francesco Laudadio[9] per la migliore opera prima tra i film del festival.[10]

  1. ^ Intervista a Piero Di Siena (PDF), su pierodisiena.net.
  2. ^ Laudadio da Bari a Roma, su blog.libero.it.
  3. ^ Intervista a Francesco Laudadio, su news.cinecitta.com.
  4. ^ Morto il regista Francesco Laudadio, su corriere.it.
  5. ^ Scrivano Ingannamorte, su sellerio.it.
  6. ^ Prefazione di Piero Di Siena, su docplayer.it.
  7. ^ L'onda lunga della Resistenza, su barinedita.it.
  8. ^ Dal racconto al film, su infooggi.it. URL consultato il 9 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2018).
  9. ^ Ricordando Francesco Laudadio, su apuliafilmcommission.it.
  10. ^ BIF&ST Archiviato il 5 giugno 2014 in Internet Archive. (bifest.it)

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN63479975 · ISNI (EN0000 0000 7689 8145 · SBN REAV096380 · LCCN (ENn2008034336 · GND (DE1061854019 · BNE (ESXX4896990 (data)