Forni di Sotto
Forni di Sotto comune | |
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(IT) Forni di Sotto (FUR) For Disot [1] | |
Forni di Sotto | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Friuli-Venezia Giulia |
Provincia | Udine |
Amministrazione | |
Sindaco | Claudio Coradazzi (lista civica) dal 27-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 46°24′N 12°40′E |
Altitudine | 777 m s.l.m. |
Superficie | 93,6 km² |
Abitanti | 536[2] (31-7-2023) |
Densità | 5,73 ab./km² |
Frazioni | Baselia, Tredolo, Vico |
Comuni confinanti | Ampezzo, Claut (PN), Forni di Sopra, Sauris, Socchieve, Tramonti di Sopra (PN) |
Altre informazioni | |
Lingue | italiano, friulano |
Cod. postale | 33020 |
Prefisso | 0433 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 030042 |
Cod. catastale | D720 |
Targa | UD |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[3] |
Cl. climatica | zona F, 3 715 GG[4] |
Nome abitanti | fornesi |
Patrono | Madonna del Rosario |
Giorno festivo | 7 ottobre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Forni di Sotto nella ex provincia di Udine | |
Sito istituzionale | |
Forni di Sotto (For Disot in friulano[5]) è un comune italiano di 536 abitanti del Friuli-Venezia Giulia.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Sorge a 777 m s.l.m. nell'alta valle del Tagliamento, in Carnia, ed è compreso tra due linee montuose in direzione E-O. Le principali cime montuose che circondano l'abitato sono a nord il Monte Bìvera (2474 m), il Monte Zauf (2246 m) e il Monte Tinisa (2100 m) che lo dividono dalla vallata di Sauris (Val Lumiei), a sud il Monte Pramaggiore (2478 m), il Monte Chiarescons (2168 m) e il Cimon di Agar (1932 m) che lo dividono dall'alto pordenonese (Val Settimana). Una parte del territorio ricade all'interno del Parco naturale delle Dolomiti Friulane.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Alcuni ritrovamenti testimonierebbero che il paese fosse già abitato in epoca pre-romana da genti Gallo-Celtiche. Nel 2008 ha avuto luogo la prima campagna di scavi sul sito denominato "Pra di Got", ove residuano resti di una fortificazione probabilmente tardo romana o comunque altomedievale. Il primo documento che riporta il nome di Forni, tuttavia, è una donazione datata 778 (da parte di Masselione o forse Tassilone duca di Baviera al monastero di Sesto - altri leggono Salto sul Torre -), ma non si è in grado di dire a quale dei Forni oggi esistenti il documento si riferisca. Chi lo riferisce a Forni di Sopra trae argomenti dall'esistenza in quel comune di una frazione denominata "Cella". Potrebbe invece trattarsi di Forni di Sotto, sede della Pieve Matrice (una delle undici antiche Pievi della Carnia, oggi ottava tappa del Cammino delle Pievi[6]).
È infatti documentata una lunga controversia tra i due Forni, arrivata fino al Papa, relativa proprio alla preminenza delle rispettive chiese, risolta in favore di Forni di Sotto e composta, con la concessione dell'autonomia a Forni di Sopra soltanto nel XV secolo (cfr. il testo, edito dalla Parrocchia e dal Centro di Cultura Popolare fornese, Mi poni achì, ed. 2003). Nel 1326 Forni di Sotto e Forni di Sopra, con i rispettivi territori, passarono in feudo alla nobile famiglia friulana dei Savorgnan (da qui il nome Forni Savorgnani che indica entrambi i comuni sopra citati) che vi mantennero il proprio domino fino al 1797, anno della caduta della Repubblica di Venezia. Entrati a far parte dei possedimenti degli Asburgo, tornarono all'Italia nel 1866, al termine della terza guerra di indipendenza. La pagina più dolorosa della storia di Forni di Sotto fu senz'altro scritta il 26 maggio 1944, giorno in cui le truppe della Wehrmacht accompagnate da repubblichini friulani rasero al suolo incendiandolo l'intero paese.
Oggi
[modifica | modifica wikitesto]Risorto dalla cenere Forni di Sotto, che un tempo era famosa per la sua architettura di montagna con le case in pietra dai ballatoi in legno, è oggi un paese completamente nuovo, dove le uniche testimonianze del passato sono le fontane ottocentesche di Tredolo, Baselia e Vico. Il paese, come la vicina Forni di Sopra è località di villeggiatura estiva e invernale (apprezzata pista per lo sci nordico). Parte del territorio comunale fa parte del Parco naturale delle Dolomiti Friulane.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 16 ottobre 1954.[7]
«Partito d'argento e di nero, al castello di rosso, torricellato di tre, la torre centrale più alta, aperto e finestrato del campo. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di bianco.[8]
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]- I due Campanili striati di Costa Baton.
- Pieve parrocchiale di Santa Maria del Rosario a Baselia
- Chiesa della Beata Vergine della Pietà a Vico
- Chiesa di San Rocco a Tredolo, costruita nel XVI secolo[9]
- Chiesa di San Lorenzo, conserva all’interno un importante ciclo d’affreschi di Gian Francesco da Tolmezzo, raffigurante i Dottori della Chiesa, Santi e Sante, ed il Martirio di S. Lorenzo, opera datata al 1492.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[10]
Lingue e dialetti
[modifica | modifica wikitesto]A Forni di Sotto, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza la lingua friulana. Ai sensi della deliberazione n. 2680 del 3 agosto 2001 della Giunta della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[11]. La lingua friulana che si parla a Forni di Sotto rientra fra le varianti appartenenti al friulano carnico[12].
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Carica | Note | |
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1995 | 1999 | Giovanni Battista Nassivera | Sindaco | |
1999 | 2004 | Andrea Ghidina | Sindaco | |
2004 | 2009 | Andrea Ghidina | Sindaco | |
2009 | 2014 | Marco Lenna | Sindaco | |
2014 | 2019 | Marco Lenna | Sindaco | |
2019 | 2024 | Claudio Coradazzi | Sindaco | |
2024 | in carica | Claudio Coradazzi | Sindaco |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Toponimo ufficiale in lingua friulana, sancito dal DPReg 016/2014, vedi Toponomastica ufficiale, su arlef.it.
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 luglio 2023 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ toponomastica ufficiale (DPReg 016/2014), su arlef.it.
- ^ Pieve di Santa Maria del Rosario, su camminodellepievi.it (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2017).
- ^ Forni di Sotto, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 1º aprile 2024.
- ^ Bozzetti di stemma e gonfalone del Comune di Forni di Sotto, su ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città. URL consultato il 9 ottobre 2024.
- ^ Chiesa di San Rocco <Tredolo, Forni di Sotto>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012..
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it. - ^ Toponomastica: denominazioni ufficiali in lingua friulana., su arlef.it.
- ^ Lingua e cultura, su arlef.it.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Forni di Sotto
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Forni di Sotto
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.fornidisotto.ud.it.
- Forni di Sotto, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Fórni di Sótto, su sapere.it, De Agostini.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 129213417 · LCCN (EN) n2005009917 · J9U (EN, HE) 987007482427105171 |
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