Ferrovia Ghirla-Ponte Tresa
Ghirla-Ponte Tresa | |
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Stati attraversati | Italia |
Inizio | Ponte Tresa |
Fine | Ghirla |
Attivazione | 1914-15 |
Soppressione | 1953 |
Gestore | SVIE (1914-1940) SVIT (1940-1953) |
Lunghezza | 9,889 km |
Scartamento | 1.100 mm |
Elettrificazione | 600 V cc |
Ferrovie | |
La ferrovia Ghirla-Ponte Tresa era una linea a scartamento ridotto che fra il 1914 e il 1953 collegava la località di Ghirla, posta lungo la ferrovia della Valganna, con la cittadina di Ponte Tresa, sulle rive del Ceresio, percorrendo la Val Marchirolo.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La ferrovia fu progettata per connettere la rete ferrotranviaria varesina, gestita dalla SVIE, con la cittadina di Ponte Tresa, già servita dalle linee per Luino della SNF, e per Lugano della SFL.
Con regio decreto n. 1467 del 29 dicembre 1912 la linea fu concessa[1] alla stessa SVIE e attivata in due fasi, fra Ghirla e Marchirolo il 17 luglio 1914 e fra Marchirolo e Ponte Tresa il 15 luglio 1915.
Con l'acquisizione, avvenuta nel 1918 da parte della SVIE della ferrovia Ponte Tresa-Luino, previo cambio di scartamento ed elettrificazione di quest'ultima i due impianti vennero interconnessi, rendendo possibile un secondo itinerario Varese-Luino, via Ponte Tresa.
Nel 1940 la SVIE cedette l'intera rete ferro-tranviaria alla Società Varesina Imprese Trasporti (SVIT), controllata della Società Elettrica Bresciana, azienda del gruppo Edison[2].
Dopo i danni bellici della seconda guerra mondiale la Ponte Tresa-Luino non fu più riattivata. La Ghirla-Ponte Tresa invece fu esercita fino al 25 agosto 1953, quando fu sostituita da un autoservizio.
Attualmente il tracciato della ferrovia e` parzialmente utilizzato dalla tratta Ponte Tresa-Varese della Via Francisca.[3]
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]La linea, a binario unico, era elettrificata alla tensione continua di 600 V e armata con lo scartamento di 1.100 mm, per una lunghezza totale di 9,889 metri[4].
Percorso
[modifica | modifica wikitesto]Stazioni e fermate | |||||||
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linea SVIE per Varese † 1955 | ||||||
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0 | Ghirla | 430 m s.l.m. | ||||
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linea SVIE per Luino † 1953 | ||||||
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3 | Cugliate-Fabiasco | |||||
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4 | Marchirolo | |||||
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5 | Ardena | |||||
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6 | Cadegliano-Arbizzo-Viconago | |||||
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9 | Lavena | |||||
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10 | Ponte Tresa (I), Ponte Tresa (CH) | 273 m s.l.m. | ||||
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linea FLP per Lugano | ||||||
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linea SVIE per Luino † 1948 | ||||||
Manuale · Legenda · Convenzioni di stile |
Diramatasi dalla stazione di Ghirla la ferrovia proseguiva verso nord servendo le stazioni di Cugliate-Fabiasco e Marchirolo.
Pur dotata delle caratteristiche di una tranvia interurbana con convogli tipici di questo tipo di impianti, le caratteristiche ferroviarie della linea erano spiccate, soprattutto nella sezione dopo Marchirolo che richiese lo scavo di ben sei gallerie[5];
Questo tratto, orograficamente più accidentato, comprendeva le fermate di Ardena, Cadegliano-Viconago e Lavena; da qui il binario scendeva alla stazione di Ponte Tresa, comune alla ferrovia per Luino.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Regio Decreto no 1467 del 29 dicembre 1912, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia no 62 del 15 marzo 1913
- ^ Marco Bergamaschi, I gruppi aziendali. Dinamiche strategiche e strutture organizzative. Con i casi Edison, FIAT, Pirelli, Zanussi., CEDAM, Padova, 2011, pag. 305, ISBN 978-88-13-31443-9.
- ^ Ponte Tresa - Varese, su La Via Francisca del Lucomagno, 22 giugno 2020. URL consultato il 9 settembre 2024.
- ^ Ferrovia Ghirla - Ponte Tresa. URL consultato nell'agosto 2016.
- ^ Franco Castiglioni, Le tranvie di Varese, in I Treni Oggi, n. 56, dicembre 1985, pp. 21-24.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Adriano Betti Carboncini, Binari ai laghi, Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, 1992, pp. 76-123, ISBN 88-85068-16-2.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su ferrovia Ghirla-Ponte Tresa
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Descrizione e immagini della linea, da ferrovieabbandonate.it, su ferrovieabbandonate.it.
- Mappa, su openstreetmap.org.