Vai al contenuto

Federico Ulrico di Brunswick-Lüneburg

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Federico Ulrico di Brunswick-Lüneburg
Ritratto del duca Federico Ulrico di Brunswick-Lüneburg
Duca di Brunswick e Lüneburg
Principe di Wolfenbüttel e Calenberg
Stemma
Stemma
In carica30 luglio 1613 –
11 agosto 1634
PredecessoreEnrico Giulio
SuccessoreAugusto (Wolfenbüttel)
Giorgio (Calenberg)
NascitaWolfenbüttel, 5 aprile 1591
MorteBrunswick, 11 agosto 1634 (43 anni)
Casa realeWelfen
PadreEnrico Giulio di Brunswick-Lüneburg
MadreElisabetta di Danimarca
ConsorteAnna Sofia di Brandeburgo
ReligioneLuteranesimo

Federico Ulrico di Brunswick-Lüneburg (Wolfenbüttel, 5 aprile 1591Brunswick, 11 agosto 1634) fu duca di Brunswick-Lüneburg e principe di Wolfenbüttel dal 1613 fino alla sua morte.

Era figlio di Enrico Giulio di Brunswick-Lüneburg e Elisabetta di Danimarca. Studiò all'Università di Helmstedt e all'Università di Tubinga, e divenne duca reggente alla morte del padre nel 1613. Nel 1615, Federico Ulrico venne coinvolto nella rivolta popolare della città di Brunswick, che si era mostrata riluttante a riconoscere la sua reggenza.

Tra il 1616 ed il 1622, venne di fatto deposto dalla madre, Elisabetta, salita al trono con l'aiuto del fratello, il Re Cristiano IV di Danimarca, a causa dei problemi di alcolismo del giovane duca; gli affari di governo furono guidati da Anton von Streithorst, il quale rovinò l'economia dello stato creando inflazione. A causa della pessima situazione dello stato, Cristiano ridiede il controllo della città nuovamente a Federico Ulrico. Con l'aiuto della nobiltà di stato, egli riottenne il controllo del governo..

A causa delle continue indecisioni e dell'indolenza di Federico Ulrico, Brunswick venne pesantemente provata dalla Guerra dei Trent'anni — dalle forze cattoliche di Giovanni di Tilly e di Gottfried Heinrich di Pappenheim e dalle forze protestanti di Cristiano di Danimarca e di Gustavo II Adolfo di Svezia. Il duca perse gran parte dei propri territori nell'ambito di questi scontri. Morì a seguito di una ferita nel 1634.

Federico Ulrico sposò Anna Sofia (1598-1659), figlia di Giovanni Sigismondo di Brandeburgo, nel 1614. La coppia non ebbe eredi. Federico Ulrico tentò di intavolare una causa di divorzio da Anna Sofia, ma egli morì prima che le pratiche venissero completate. Anna Sofia trascorse la propria vedovanza a Schöningen, dove egli fondò e rinnovò una scuola, l'Anna-Sophianeum.

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
8. Enrico V, XIV principe di Brunswick-Wolfenbüttel 16. Enrico IV, XIII principe di Brunswick-Wolfenbüttel  
 
17. Caterina di Pomerania-Wolgast  
4. Giulio, XV principe di Brunswick-Wolfenbüttel e VI principe di Calenberg  
9. Maria di Württemberg-Mömpelgard 18. Enrico, I conte di Württemberg-Mömpelgard  
 
19. Eva di Salm  
2. Enrico Giulio, XVI principe di Brunswick-Wolfenbüttel e VII principe di Calenberg  
10. Gioacchino II, XII principe elettore di Brandeburgo 20. Gioacchino I, XI principe elettore di Brandeburgo  
 
21. Elisabetta di Danimarca  
5. Edvige di Brandeburgo  
11. Edvige di Polonia 22. Sigismondo I, re di Polonia e granduca di Lituania  
 
23. Barbara Zápolya  
1. Federico Ulrico, XVII principe di Brunswick-Wolfenbüttel e VIII principe di Calenberg  
12. Cristiano III, re di Danimarca 24. Federico I, re di Danimarca  
 
25. Anna di Brandeburgo  
6. Federico II, re di Danimarca  
13. Dorotea di Sassonia-Lauenburg 26. Magnus I, IV duca di Sassonia-Lauenburg  
 
27. Caterina di Brunswick-Wolfenbüttel  
3. Elisabetta di Danimarca  
14. Ulrico III, II duca di Meclemburgo-Güstrow 28. Alberto VII, I duca di Meclemburgo-Güstrow  
 
29. Anna di Brandeburgo  
7. Sofia di Meclemburgo-Güstrow  
15. Elisabetta di Danimarca 30. Federico I, re di Danimarca (= 24)  
 
31. Sofia di Pomerania  
 

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Duca di Brunswick-Wolfenbüttel Successore
Enrico Giulio 1613-1634 Augusto

Predecessore Duca di Calenberg Successore
Enrico Giulio 1613-1634 Giorgio

Predecessore Duca di Grubenhagen Successore
Enrico Giulio 1613-1617 Giorgio
Controllo di autoritàVIAF (EN24980796 · ISNI (EN0000 0000 5098 9698 · CERL cnp00251869 · LCCN (ENnr89012605 · GND (DE102017433