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Eugenio Staccione

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Eugenio Staccione
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Altezza175 cm
Calcio
RuoloPortiere
Termine carriera1940
Carriera
Giovanili
1922-1925Torino
Squadre di club1
1926-1927Torino2 (-9)
1927-1928Astigiani18 (-33)
1928-1929Casale18 (-34)
1929-1931Torino12 (-16)
1931-1934Messina64 (-78)
1934-1937Juventus0 (0)
1937-1940Aosta32 (-?)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Eugenio Staccione (Torino, 14 aprile 1909Torino, 5 maggio 1967) è stato un calciatore italiano, di ruolo portiere.

Negli almanacchi sportivi viene anche riportato come Staccione II, per distinguerlo dal fratello Vittorio Staccione (I) anche lui calciatore nel Torino, oppure erroneamente solo come Staccione Andrea, dal suo soprannome. Eugenio Staccione insieme ad Alfredo Bodoira e Guglielmo Gabetto, è uno dei 3 soli giocatori ad aver vinto uno scudetto con entrambe le squadre torinesi.

Nel 1921 venne portato dal fratello Vittorio alle selezioni del Torino F.C. Grazie alle sue doti acrobatiche fu inserito nelle giovanili granata come portiere, dove già giocava il fratello maggiore Vittorio. Nel 1924 vinse , appena quindicenne , con i Boys Granata, la Coppa Canfari , lo scudetto primavera dell'epoca.

Esordì nel massimo campionato italiano di calcio a Genova, diciassettenne, difendendo la porta del Torino contro la Sampierdarenese, il 20 marzo 1927, in concomitanza dell'ultima partita in granata del fratello Vittorio. Con 2 presenze partecipò alla vittoria del primo titolo nazionale del Torino, nella stagione 1926-1927 (poi revocato).

Staccione (in piedi, quarto da destra) nella Juventus del 1935-1936

Astigiani e Casale

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L'anno dopo, nel 1927/28, durante il servizio militare nel Genio Ferrovieri, fu ceduto in prestito prima alla squadra di Asti in Prima Divisione (Serie B) dove collezionò 18 presenza e l'anno successivo al Casale in Divisione Nazionale (Serie A) dove rimase nella stagione 1928/29[1], con altre 18 presenze da titolare, e contribuendo alla conquista della 10ª posizione nel girone A della Divisione Nazionale.

Rientrato nei ranghi della squadra granata, in Serie A , tornò a essere il secondo portiere alle spalle di Vincenzo Bosia, pur collezionando 12 presenze nelle stagioni successive , 1929-1930 , dove il Torino si piazzò al 4º posto in serie A e 1930-1931 , arrivando in 7ª posizione in serie A.

L'acquisto da parte del Torino di Giuseppe Maina diminuì le sue possibilità di giocare, sicché Staccione venne ceduto al Messina, nel campionato di Prima Divisione (Serie C), dove con la squadra siciliana conquistò immediatamente la promozione in Serie B. Rimase con i giallorossi siciliani per tre stagioni, collezionando 64 presenze nella serie cadetta, dal 1931/32 al 1933/34.

Le ottime prestazioni di gioco in Sicilia lo fecero nuovamente notare a livello nazionale, infatti fu acquistato nell'estate del 1934 dalla Juventus. Tornato a Torino, stavolta sponda bianconera, giocò come vice di Cesare Valinasso per tre stagioni, dal 1934-1935 al 1936-1937: come portiere di riserva non scese mai in campo, conquistando tuttavia nel 1934/35 il suo secondo titolo italiano personale, l'ultimo del Quinquennio d'oro bianconero.

Nelle successive tre stagioni, dal 1937-1938 al 1939-1940 terminò la sua carriera calcistica in Serie C con l'Aosta, con 32 presenze.

Dopo il ritiro

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Rimasto nell'ambiente calcistico torinese, pur lavorando come operaio alla FIAT Grandi Motori Navali di Torino, allenò la squadra del "Parco Sparta" di Torino per alcuni anni e immediatamente dopo la tragedia di Superga del 4 maggio 1949 venne chiamato da Mario Sperone, come rappresentante della società, per ricevere i giocatori del River Plate in arrivo dall'Argentina per la partita amichevole contro il Torino Simbolo. Contribuì, negli anni successivi, alla ricostruzione dei quadri dirigenziali del Torino.[senza fonte]

Competizioni nazionali

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Torino: 1926-1927[2]
Juventus: 1934-1935[3]
  1. ^ Aimo, pp. 94-95.
  2. ^ A seguito delle decisioni del Direttorio Federale in merito ai fatti riguardanti il caso Allemandi, lo scudetto vinto dal Torino nel campionato 1926-1927 fu revocato e non più assegnato.
  3. ^ In rosa ma non sceso in campo.
  • Marco Aimo, Neri... Neri... quel grido che mette i brividi dentro - Storia del Casale Calcio, Mariposa Editrice, 2000.
  • Federico Molinario, La maglia granata, Firenze, Scramasax, 2007.

Collegamenti esterni

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