Ernesto Zedillo
Ernesto Zedillo | |
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61º Presidente del Messico | |
Durata mandato | 1º dicembre 1994 – 30 novembre 2000 |
Predecessore | Carlos Salinas de Gortari |
Successore | Vicente Fox |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Rivoluzionario Istituzionale |
Firma |
Ernesto Zedillo Ponce de León (Città del Messico, 27 dicembre 1951) è un politico messicano.
È stato il 54º Presidente del Messico dal 1º dicembre 1994 al 30 novembre 2000.
Durante la sua presidenza, ha affrontato una delle peggiori crisi economiche della storia del Messico, iniziata solo poche settimane dopo il suo insediamento.[1][2] Prese le distanze dal suo predecessore Carlos Salinas de Gortari, incolpando la sua amministrazione per la crisi (sebbene lo stesso presidente Zedillo non deviasse dalle politiche neoliberiste dei suoi due predecessori),[1][3] e supervisionò l'arresto di suo fratello Raúl Salinas de Gortari.[4] La sua amministrazione fu anche segnata, tra le altre cose, da nuovi scontri con l'EZLN e l'EPR; la controversa implementazione di Fobaproa per salvare il sistema bancario nazionale;[5] una riforma politica che permise ai residenti del Distretto Federale (Città del Messico) di eleggere il proprio sindaco; e i massacri di Aguas Blancas e Acteal perpetrati dalle forze statali.[6][7]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Iscritto al Partito Rivoluzionario Istituzionale dal 1971, si laureò in economia all'Università di Yale, lavorando successivamente per la Banca centrale messicana, per poi darsi alla politica: fu infatti viceministro (1987 - 1988), ministro della Programmazione e del Bilancio (1988 - 1992) e ministro della Pubblica Istruzione (1992 - 1993).
Candidato ufficiale del partito alle elezioni presidenziali del 1994, dopo l'assassinio, il 23 marzo di quell'anno, di Luis Donaldo Colosio, candidato del P.R.I., Ernesto Zedillo venne eletto presidente del Messico dopo elezioni molto contrastate, insediandosi il 1º dicembre 1994. L'inizio della sua presidenza coincise con l'entrata in vigore del Nafta, l'accordo economico e commerciale con gli Stati Uniti siglato dal suo predecessore Carlos Salinas, che aprì l'economia messicana alle merci statunitensi, mentre al contempo si acuirono le tensioni di frontiera con Washington per l'immigrazione clandestina verso gli States.
Intanto, sempre in gennaio, scoppiò l'insurrezione "zapatista" degli indios nello Stato del Chiapas, capeggiata dal Subcomandante Marcos, a causa delle condizioni di miseria e analfabetismo in cui viveva la popolazione indigena. Verso gli insorti, il presidente alternò misure repressive a periodi di dialogo, non riuscendo tuttavia a promuovere un piano di pacificazione nazionale, mentre all'orizzonte si profilava, nel 1995, una pesante crisi finanziaria che mise in discussione la politica di risanamento economico varata dal Fondo Monetario Internazionale, a cui il Messico aveva aderito.
Zedillo, per combattere la crisi, varò numerosi provvedimenti economici di austerità molto impopolari, riuscendo a evitare la catastrofe economica nazionale, sia pure grazie all'intervento di massicci interventi finanziari americani. Allo stesso tempo varò delle riforme per allentare la presa del suo stesso partito sulla vita politica del Paese, monopolizzata da oltre sessanta anni, istituendo un Istituto Federale Elettorale che ha il compito di realizzare le elezioni, prima organizzate dal governo; questa mossa ha permesso, alle elezioni presidenziali del 2000, la vittoria dei conservatori del Partito Azione Nazionale, il cui candidato Vicente Fox è diventato presidente della Repubblica.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze messicane
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) The peso crisis, ten years on: Tequila slammer, in The Economist, 29 dicembre 2004. URL consultato l'8 luglio 2014.
- ^ (EN) The Tequila crisis in 1994, in Rabobank, 19 settembre 2013. URL consultato il 27 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 10 aprile 2015).
- ^ (ES) Salinas vs. Zedillo, in La Jornada. URL consultato il 9 marzo 2018.
- ^ (EN) Salinas' Brother Charged in Mexican Assassination, in New York Times, 1º marzo 1995.
- ^ Solís, L. (comp.) (1999). Fobaproa y las recientes reformas financieras. México: Instituto de Investigación Económica y Social "Lucas Alamán", A.C.
- ^ (ES) Resuelve SCJN Atraer Caso de Acteal, su jornada.unam.mx, 3 settembre 2012. URL consultato il 30 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2012).
- ^ (ES) La matanza de Aguas Blancas, su patriagrande.net. URL consultato il 10 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2006).
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
- ^ Tabella degli insigniti (XLS), su canord.presidency.ro. URL consultato il 28 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2015).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ernesto Zedillo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Zedillo Ponce de León, Ernesto, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (EN) Ernesto Zedillo, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Ernesto Zedillo, su Olympedia.
- (EN) Ernesto Zedillo, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 61883266 · ISNI (EN) 0000 0001 1766 5584 · LCCN (EN) n88665079 · GND (DE) 122197127 · BNF (FR) cb150049787 (data) · J9U (EN, HE) 987007437047905171 |
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