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Emilio Milan

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Emilio Milan

Emilio Milan (Caltanissetta, 27 ottobre 1913Caltanissetta, 21 luglio 1989) è stato un poeta italiano.

Emilio nacque a Caltanissetta, il padre Attilio Milan era veneto e lavorò a Caltanissetta nella Banca Commerciale Italiana mentre la madre era nissena. Emilio studiò nel locale Liceo classico Ruggero Settimo, Liceo dove successivamente insegnò come professore di Educazione fisica; fu lui a introdurre a Caltanissetta, dall'America, per primo la pallavolo.[1] Si laurea in Giurisprudenza e poi consegue a Roma il diploma di Educazione fisica.

Fu militare di carriera presso il 225º Reggimento fanteria "Arezzo" di stanza presso il confine greco-albanese;[2] egli partecipò all'invasione italiana dell'Albania e alla successiva campagna italiana di Grecia, meritando la medaglia d’argento al valore militare.[3]

Momento della premiazione del concorso letterario internazionale «Città di Caltanissetta» 1983

Sposò Marika Terpu conosciuta durante la guerra in Albania; Emilio Milan fu insegnante, giornalista e poeta anche in lingua dialettale siciliana.

Ha pubblicato otto sillogi in un decennio a cavallo degli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso.

Nel 1978 e nel 1983 gli fu assegnato il premio della cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.[4]

Fu presidente della locale sezione A. Ferrara dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport e soprattutto promotore e organizzatore, per nove anni, del premio nazionale di poesia “Città di Caltanissetta”.[5]

Il suo discorso poetico, secondo lo studioso nisseno Sergio Mangiavillano, si incentra su temi quali: «il malessere dell’uomo contemporaneo, la forte identità siciliana, l’energia e la tensione visionaria che egli sa imprimere alla parola, la capacità di emozionarsi e di indignarsi che sfocia in una risentita denuncia civile, l’ispirazione religiosa sobria, autentica, laica».[4]

Nel 2005 sue poesie sono state recitate in occasione della Festa dell'Unità a Palermo dall'attrice Pamela Villoresi insieme a poesie di Ignazio Buttitta e brani di Leonardo Sciascia.[6]

A lui è intitolato un palazzetto sportivo: il palasport “Emilio Milan” di via Chiarandà a Caltanissetta.[7][8]

Le sue opere di cui alcune in dialetto nisseno:

  • Punti cardinali (Club degli Autori, Milano, 1976)
  • Omini e petri (Farnese, Piacenza, 1977)
  • Quannu la strata cantava (Il Vertice, Palermo, 1981)
  • Bianchi fiori d’asfodelo (Farnesiana, Piacenza, 1978),
  • Il Sud non ha occhi celesti (Gorlini, Milano, 1981),
  • A cosa pensano gli uccelli quando volano? (Borgo degli artisti, Milano, 1983),
  • L’altra solitudine (Il Vertice, Palermo, 1985),
  • Qual era la domanda? (Vaccaro, Caltanissetta, 1987)
  1. ^ Buon compleanno Rapisardi (PDF), su rapisardidavinci.edu.it.
  2. ^ Divisione Arezzo, su regioesercito.it. URL consultato il 19 aprile 2024.
  3. ^ Vincenzo Bruno, Sez. Caltanissetta scomparsa di Emilio Milan, su unvslosportnelsud.it, 26 febbraio 2018. URL consultato il 19 aprile 2024.
  4. ^ a b Sergio Mangiavillano, Emilio Milan La solitaria e misteriosa ricerca di un poeta nisseno. Archivio Nisseno - Anno VII n. 12 Gennaio-Giugno 2013 ISSN 1974-3416, su storiapatriacaltanissetta.it, p. 204. URL consultato il 17 aprile 2024.
  5. ^ Un momento della premiazione, su Uniti Non Solo Veri Atleti Sportivi, 1º aprile 2018. URL consultato il 17 aprile 2024.
  6. ^ Festa de L'Unità: il programma, su balarm.it, 22 settembre 2005. URL consultato il 19 aprile 2024.
  7. ^ Il Volley Letojanni Femminile ad un passo dalla conquista della Serie B2. Domenica la finale., su sportjonico.it. URL consultato il 17 aprile 2024.
  8. ^ Caltanissetta, PalaMilan: lavori in corso per la manutenzione, tutto pronto per l’accesso al credito sportivo, su ilfattonisseno.it, 5 settembre 2018. URL consultato il 17 aprile 2024.

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