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Eddie Jones (allenatore di rugby)

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Eddie Jones
Jones nel 2009, all’epoca C.T. dell’Australia
Dati biografici
PaeseAustralia (bandiera) Australia
Rugby a 15
RuoloTallonatore
Ritirato1989
Carriera
Attività provinciale
1987-1989N. Galles del Sud12 (0)
Attività di club[1]
1981-1989Randwick
Attività da allenatore
1994RandwickRiserve
1996Giappone (bandiera) Giappone
1997Sungoliath
1998-2001ACT Brumbies
1999Australia A
2001Australia A
2002-2005Australia (bandiera) Australia
2007Reds
2007Sudafrica (bandiera) SudafricaAll. 2ª
2008-2009Saracens
2009-2012Sungoliath
2012-2015Giappone (bandiera) Giappone
2015Stormers
2015-2022Inghilterra (bandiera) Inghilterra
2023Australia (bandiera) Australia
2024-Giappone (bandiera) Giappone
Palmarès internazionale
Finalista Coppa del Mondo 2003
Finalista Coppa del Mondo 2019

1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito
Statistiche aggiornate al 14 dicembre 2023

Eddie M. Jones (Burnie, 30 gennaio 1960) è un ex rugbista a 15, allenatore di rugby a 15 e dirigente sportivo australiano, già tecnico del primo titolo dei Brumbies in Super Rugby e allenatore degli Wallabies alla Coppa del Mondo 2003, nonché assistente tecnico del Sudafrica campione del mondo 2007. Dal 2015 al 2022 ha ricoperto il ruolo di C.T. della nazionale dell'Inghilterra, condotta fino alla finale della Coppa del Mondo 2019 e dal gennaio 2023 è di nuovo il C.T. della nazionale australiana maschile, nonché supervisore tecnico di quella femminile.

Dopo Warren Gatland, è il secondo allenatore a vantare il maggior numero di partecipazioni alla Coppa del Mondo di rugby. Ha preso parte a quattro edizioni: nel 2003 con l'Australia, 2015 con il Giappone, 2019 con l'Inghilterra e 2023 nuovamente con l'Australia.

Nato in Tasmania da padre australiano e madre giapponese[1], crebbe e studiò a Matraville (Nuovo Galles del Sud), nella cui scuola superiore iniziò a giocare a rugby[2].

Dopo una breve carriera da giocatore (militò nel Randwick e, a livello di campionato provinciale, rappresentò 12 volte il Nuovo Galles del Sud 12 volte tra il 1987 e il 1989 nel ruolo di tallonatore[2] prima di smettere per dedicarsi alla professione di insegnante e, successivamente, di preside[2]), si dedicò all'attività tecnica.

Il primo incarico da allenatore fu nella sua squadra d'origine, il Randwick, in cui guidò la squadra riserve[2]; nel 1996 la federazione giapponese gli offrì la guida della propria nazionale[2]; successivamente guidò una squadra di quel Paese in Top League, i Sungoliath, e nel 1998 tornò in Australia, per assumere la conduzione tecnica dei Brumbies.

Con la franchise di Canberra in Super 12 Jones giunse decimo al primo anno, ma nel 1999 mancò di poco la final four, giungendo quinto[3]. Nel 2000 giunse finalmente la finale, anche se persa seppur di un solo punto (19-20) contro i neozelandesi Crusaders; l'anno seguente, infine, giunse il titolo, conquistato in finale sui sudafricani Sharks, che pose termine alla - fino ad allora - ininterrotta egemonia neozelandese sul Super Rugby[3].

Nel 2001 fu chiamato dalla federazione a guidare l'Australia A e, l'anno successivo, prese il posto lasciato libero da Rod Macqueen sulla panchina degli Wallabies; prese in mano la Nazionale che si stava avviando alla Coppa del Mondo di rugby 2003 da disputarsi in casa, e il primo appuntamento da affrontare, il Tri Nations 2002, vide l'Australia terminare al secondo posto; stesso risultato l'anno successivo, ma con soli 4 punti contro i 20 della Nuova Zelanda. Alla Coppa del Mondo di rugby 2003 gli Wallabies giunsero fino alla finale di Sydney (eliminando in semifinale i grandi avversari oceanici della Nuova Zelanda), nella quale furono tuttavia sconfitti (17-20) negli ultimi secondi di gioco dall'Inghilterra grazie a un drop del loro mediano d'apertura Jonny Wilkinson; nel biennio successivo l'Australia, la cui federazione nel frattempo aveva prolungato fino al 2007 il contratto a Jones[2], arrivò a un punto dal vincere il Tri Nations 2004 (che tutte le squadre chiusero con due vittorie e due sconfitte a testa, ma che fu deciso dai bonus), ma incappò in un 2005 che la vide eguagliare la peggior serie di sconfitte della sua storia, già realizzata nel 1969[4]: sette, di cui tre contro il Sudafrica e due contro la Nuova Zelanda nel Tri Nations, una contro la Francia a Marsiglia e, soprattutto, quella contro l'Inghilterra a Twickenham (16-26), al termine di un incontro in cui la prima linea inglese dominò gli avversari e l'Australia pagò la sua indisciplina con le espulsioni temporanee di Gregan e Baxter[4]. Alla fine del tour europeo, dopo una sconfitta anche contro il Galles (ottava in nove incontri), Jones fu esonerato[5].

Nella stagione successiva fu in Inghilterra al Saracens come consulente tecnico[6], poi tornò nel 2007 in Australia per guidare i Reds, che tuttavia chiusero il Super 14 all'ultimo posto[7]; ad agosto fu nominato assistente tecnico e consulente dei tre quarti della nazionale del Sudafrica che si stava preparando alla Coppa del Mondo di rugby 2007, che gli Springbok conquistarono vincendo tutti e sette gli incontri.

Dopo il torneo mondiale Jones fece ritorno ai Saracens come consulente e, dall'estate 2008, anche come allenatore[6], ma nel marzo 2009 si dimise dall'incarico con effetto immediato, apparentemente per contrasti con la proprietà del club[8], anticipando così la fine del contratto comunque in scadenza a fine stagione, in quanto Jones aveva accettato da quella successiva l'incarico di direttore generale e tecnico del Suntory Sungoliath, il club giapponese del quale era stato allenatore già nel 1997[9]; a dicembre 2011 Jones ricevette per la seconda volta l'incarico di commissario tecnico della Nazionale giapponese[10]. Sotto la sua guida i Brave Blossoms disputarono il loro migliore Mondiale ovale nel 2015, con tre vittorie tra cui quella storica contro il Sudafrica.

Allenatore della nazionale inglese

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Dopo la Coppa del Mondo firmò un contratto con i sudafricani Stormers ma di fatto non li allenò neppure un giorno perché a metà novembre 2015 fu contattato dalla federazione inglese che gli offrì il posto da C.T. della propria nazionale maggiore, divenendo così il primo non inglese a ricoprire tale incarico[11].

Alla guida della nazionale inglese, eliminata nella fase a gironi dalla Coppa del Mondo 2015 che ospitava come squadra del Paese organizzatore, Jones vinse subito il Sei Nazioni 2016 con il Grande Slam[12] e concesse il bis anche l'anno successivo[13], stabilendo anche il record di 18 vittorie consecutive[13]. Alla Coppa del Mondo 2019 Jones passò da primatista la fase a gironi ed eliminò nei quarti di finale l'Australia[14] e in semifinale la Nuova Zelanda bicampione del mondo in carica, infliggendole la prima sconfitta in Coppa dal 2007[15], ma perse in finale contro il Sudafrica[16].

Nel 2020 guidò l'Inghilterra alla vittoria nel terzo Sei Nazioni del suo mandato[17][18].

Facendo tuttavia seguito a un 2022 con solo 5 vittorie su 12 incontri – inclusa una serie autunnale caratterizzata da sconfitte interne contro Argentina[19] e Sudafrica[20], inframmezzate da un pareggio 25-25 contro gli All Blacks che non evitò polemiche alla squadra[21], criticata per avere deliberatamente fatto finire l'incontro con la palla in mano propria preferendo accontentarsi del risultato invece di rischiare la vittoria[22] – la RFU esonerò Jones dall'incarico[23], nonostante si fosse imposto come il C.T. della nazionale inglese con il miglior rapporto partite vinte/giocate, quasi il 73% (59 vittorie, 2 pareggi e 20 sconfitte)[24].

  1. ^ (EN) Jones wants to turn silver into gold, in ABC News, 15 ottobre 2007. URL consultato il 12-8-2010.
  2. ^ a b c d e f (EN) Eddie Jones coaches Wallabies through to RWC 2007, su rugby.com.au. URL consultato il 12-8-2010.
  3. ^ a b (EN) ACT & Southern NSW Rugby Union - A Brief History. URL consultato il 12-8-2010 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2007).
  4. ^ a b (EN) England 26-16 Australia, in BBC, 12 novembre 2005. URL consultato il 12-8-2010.
  5. ^ (EN) Defiant Jones aims to return as Wallabies coach, in New Zealand Herald, 3 dicembre 2005. URL consultato il 12-8-2010.
  6. ^ a b (EN) Mark Orlovac, Jones to resume Saracens position, in BBC, 25 maggio 2007. URL consultato il 12-8-2010.
  7. ^ (EN) Peter Lalanabaravi, Eddie Jones, The Springbok, in The Epoch Times, 18 settembre 2007. URL consultato il 12-8-2010.
  8. ^ (EN) Coach Jones leaves Saracens early, in BBC, 13 marzo 2009. URL consultato il 12-8-2010.
  9. ^ (EN) Rupert Guinness, Jones finally gives Hewat the tap - for Suntory, in Sydney Morning Herald, 14 aprile 2010. URL consultato il 12-8-2010.
  10. ^ (EN) Jones to coach Japan [collegamento interrotto], in News.com, 30 dicembre 2011. URL consultato il 16-1-2012.
  11. ^ (EN) Eddie Jones: Australian appointed England head coach, in BBC, 20 novembre 2015. URL consultato il 2 marzo 2021.
  12. ^ (EN) Dan Lucas, France 21-31 England: England win the Six Nations grand slam – as it happened, in The Guardian, 19 marzo 2016. URL consultato il 2 marzo 2021.
  13. ^ a b (EN) Tom Fordyce, Six Nations 2017: Ireland 13-9 England, in BBC, 18 marzo 2017. URL consultato il 2 marzo 2021.
  14. ^ (EN) Tom Fordyce, England beat Australia 40-16 to make Rugby World Cup semi-finals, in BBC, 19 ottobre 2019. URL consultato il 3 marzo 2020.
  15. ^ (EN) Tom Fordyce, England 19-7 New Zealand: Eddie Jones' side beat All Blacks to reach World Cup final, in BBC, 26 ottobre 2019. URL consultato il 3 marzo 2021.
  16. ^ (EN) Tom Fordyce, England 12-32 South Africa: Springboks win World Cup for record-equalling third time, in BBC, 2 novembre 2019. URL consultato il 3 marzo 2021.
  17. ^ (EN) Becky Grey, Italy 5-34 England: Visitors' victory proves enough to win Six Nations title, in BBC, 31 ottobre 2020. URL consultato il 23 maggio 2022.
  18. ^ (EN) Michael Morrow, France 35-27 Ireland: England win Six Nations despite hosts sealing bonus-point win, in BBC, 31 ottobre 2020. URL consultato il 24 maggio 2022.
  19. ^ (EN) Mike Henson, England 29-30 Argentina: Pumas land famous win at Twickenham, in BBC, 6 novembre 2022. URL consultato il 29 novembre 2022.
  20. ^ (EN) Robert Kitson, South Africa’s power game condemns England and Jones to another defeat, in The Observer, 26 novembre 2022. URL consultato il 27 novembre 2022.
  21. ^ (EN) Mike Henson, England 25-25 New Zealand: Hosts fight back to draw with All Blacks, in BBC, 19 novembre 2022. URL consultato il 20 novembre 2022.
  22. ^ (EN) Test rugby: All Blacks and England draw 25-25 at Twickenham, in Radio New Zealand, 20 novembre 2022. URL consultato il 20 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2022).
  23. ^ (EN) Robert Kitson, From magician to misfit: where it all went wrong for Eddie Jones, in The Guardian, 6 dicembre 2022. URL consultato il 16 dicembre 2022.
  24. ^ (EN) Jared Wright, International: How Eddie Jones and Wayne Pivac’s win ratios stack up to their rivals, su planetrugby.com, 6 dicembre 2022. URL consultato il 16 dicembre 2022 (archiviato il 15 dicembre 2022).

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