Ectasiano
L'Ectasiano (dal Greco Ectasis, "estensione") è il secondo periodo dell'Era Mesoproterozoica, e si estende da 1,4 a 1,2 miliardi di anni fa.[1][2]
Anziché essere basate sulla stratigrafia, queste date sono definite cronologicamente.[3][4]
Morfologia
[modifica | modifica wikitesto]Questo periodo è caratterizzato dall'espansione ulteriore e ancora più accentuata della esistente crosta terrestre, o dalle nuove piattaforme continentali, da cui il nome.
Sono stati identificati fossili di Bangiomorpha pubescens in rocce di 1.200 milioni di anni nella Formazione Hunting dell'isola di Somerset in Canada. Potrebbero corrispondere a un tipo di alga rossa e pertanto al primo organismo pluricellulare con riproduzione sessuale di cui si abbia conoscenza.[5][6] Potrebbe anche trattarsi di colonie di cianobatteri.[7]
Scoperte recenti
[modifica | modifica wikitesto]Un modello risalente al 1993 di Jim Kasting della Pennsylvania State University aveva stimato che 1,4 miliardi di anni fa, per compensare un sole con un irraggiamento più debole, i livelli di CO2 presenti nell'atmosfera primordiale fossero da 10 a 10.000 volte maggiori rispetto a quelli odierni. Grazie ad un nuovo strumento, una microsonda a ioni di carbonio situata nel Carnegie Institution for Science di Washington, tale modello trova ora una conferma: il livello di CO2 presente nell'atmosfera era almeno da 10 a 200 volte maggiore. La scoperta è descritta in un articolo dei geologi Shuai Xiano della Virginia Polytechnic Institute e di Alan Jay Kaufman dell'Università del Maryland pubblicato nel 2003 dalla rivista Nature. Gli studi sono stati condotti nel nord della Cina in un deposito di scisti proterozoici su un fossile microscopico il Dictyosphera delicata; essendo un fotosintetizzatore eucariotico, produceva materia organica a partire dal CO2, che si è preservato nel fossile in una robusta parete che usava per proteggersi quando restava a lungo in letargo.
Analisi cladistica
[modifica | modifica wikitesto]Secondo l'analisi cladistica, a 1,4 miliardi di anni fa si fa risalire la presunta comparsa (secondo alcuni autori) del clade (o sottodominio) Unikonta, contenente attualmente i cladi:
- Amoebozoa (Amebe, microorganismi Eucarioti del Regno Protista, o protozoi)
- Breviata (flagellati unicellulari)
- Apusomonadida (flagellati più evoluti)
- Opisthokonta, Contenente i cladi:
Si trattava dunque dell'antenato comune di animali, funghi e amebe. Invece, intorno a 1,3 miliardi di anni fa, sarebbe comparso il clade Opisthokonta, contenente gli antenati comuni di animali e funghi.
Schemi
[modifica | modifica wikitesto]eone Proterozoico | |||||||||
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era Paleoproterozoica | era Mesoproterozoica | era Neoproterozoica |
era Mesoproterozoica | |||||||||
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periodo Calymmiano | periodo Ectasiano | periodo Steniano |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Ectasian Period, in GeoWhen Database.
- ^ James G. Ogg, Status on Divisions of the International Geologic Time Scale. (PDF), in Lethaia, vol. 37, 2004, p. 183–199.
- ^ Commissione internazionale di stratigrafia, International Chronostratigraphic Chart, su stratigraphy.org, Unione internazionale di scienze geologiche. URL consultato l'8 marzo 2024.
- ^ Global Boundary Stratotype Section and Point (GSSP) of the International Commission of Stratigraphy, Status on 2009.
- ^ Andrew H. Knoll, Javaux, E.J, Hewitt, D. and Cohen, P., Eukaryotic organisms in Proterozoic oceans, Philosophical Transactions of the Royal Society of London, Part B, 2006, vol 361, numero 1470, pag. 1023–1038, http://www.pubmedcentral.nih.gov/articlerender.fcgi?artid=1578724 Archiviato il 26 maggio 2020 in Internet Archive.
- ^ N.J. Butterfield (2000) Bangiomorpha pubescens n. gen., n. sp.: implications for the evolution of sex, multicellularity, and the Mesoproterozoic/Neoproterozoic radiation of eukaryotes, Paleobiology; Vol. 26; No. 3; p. 386-404;
- ^ Cavalier-Smith T, Cell evolution and Earth history: stasis and revolution, http://www.journals.royalsoc.ac.uk/content/0164755512w92302/fulltext.pdf[collegamento interrotto] ,Philos Trans R Soc Lond B Biol Sci, vol. 361, numero 1470, pag. 969–1006, 2006, pmid=16754610
- ^ International Stratigraphic Cart
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- GeoWhen Database, su stratigraphy.org.