Diocesi di Asti

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Diocesi di Asti
Dioecesis Astensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Torino
Regione ecclesiasticaPiemonte
 
Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
VescovoMarco Prastaro
Vicario generaleMarco Andina
Vescovi emeritiFrancesco Guido Ravinale
Presbiteri80, di cui 64 secolari e 16 regolari
1.818 battezzati per presbitero
Religiosi19 uomini, 108 donne
Diaconi18 permanenti
 
Abitanti157.867
Battezzati145.500 (92,2% del totale)
StatoItalia
Superficie1.145 km²
Parrocchie126
 
ErezioneIII-IV secolo
Ritoromano
CattedraleSanta Maria Assunta e San Gottardo
Santi patroniSan Secondo
IndirizzoVia Carducci 50, 14100 Asti, Italia
Sito webwww.diocesiasti.it
Dati dall'Annuario pontificio 2023 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Italia
Il seminario vescovile di Asti.

La diocesi di Asti (in latino Dioecesis Astensis) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Torino appartenente alla regione ecclesiastica Piemonte. Nel 2022 contava 145.500 battezzati su 157.867 abitanti. È retta dal vescovo Marco Prastaro.

Lo stesso argomento in dettaglio: Parrocchie della diocesi di Asti.

La diocesi di Asti comprende parte della provincia di Asti, più alcuni comuni della città metropolitana di Torino e della provincia di Alessandria. Confina a nord con l'arcidiocesi di Torino e con la diocesi di Casale Monferrato, ad est con la diocesi di Alessandria, a sud con la diocesi di Acqui e la diocesi di Alba, ad ovest, infine, ancora con l'arcidiocesi di Torino.

Sede vescovile è la città di Asti, dove si trova la cattedrale di Santa Maria Assunta.

Il territorio della diocesi, che copre una superficie di 1.145 km², è diviso in 5 zone pastorali a loro volta composte da 126 aree minori, dette unità pastorali o parrocchie.

Zone pastorali

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Zona urbana

La zona urbana o cittadina di Asti comprende le parrocchie della attedrale di Santa Maria Assunta, Santa Caterina, San Martino, San Paolo, San Secondo, San Silvestro, Santa Maria Nuova, Nostra Signora di Lourdes, Revignano e Vaglierano, Casabianca, Valleandona, Montegrosso Cinaglio, Sacro Cuore, Variglie, Santissima Annunziata di Ponte Tanaro, San Quirico, San Fedele, San Pietro, San Domenico Savio, San Giovanni Bosco, Viatosto.

Zona Asti Ovest

San Vincenzo, Santi Cosma e Damiano, San Pietro, Gorzano, Vascagliana, Cisterna, San Matteo, San Martino Alfieri, Ferrere, Tigliole, Pratomorone, Antignano, Celle Enomondo, Revigliasco, Villafranca d'Asti, Cantarana, Roatto, Maretto, Baldichieri d'Asti, Castellero, Cortandone, Monale, Villanova d'Asti, Savi, San Paolo Solbrito, Dusino San Michele, Valfenera, Villata, Isolabella, Cellarengo, Pralormo.

Zona Asti Nord

Montafia, Vignale, Capriglio, Cortazzone, Piovà Massaia, Albugnano, Mondonio, Pino, Cerreto Montechiaro, Piea, Cortanze, Soglio, Villa San Secondo, Cossombrato, Corsione, Cunico, Frinco, Settime, Camerano Casasco, Cinaglio, Chiusano, Mombarone, Sessant, Serravalle.

Zona Asti Sud

Mongardino, San Marzanotto, Montegrosso d'Asti, Agliano Terme, Vigliano d'Asti, Mombercelli, Castelnuovo Calcea, Belveglio, Vinchio, Noche, Isola Santa Caterina, Isola San Pietro, Repergo, Costigliole d'Asti, Madonnina, Santa Margherita, Sant' Anna, Santissima Annunziata, Loreto, Motta, Boglietto, Bionzo, Colosso, Piana del Salto.

Zona Asti Est

Castell'Alfero, Callianetto, Portacomaro Stazione, Frinco, Castiglione, Portacomaro, Migliandolo, Scurzolengo, Caniglie, Castagnole Monferrato, Refrancore, Viarigi, Accorneri, Quarto, Valenzani, Castello di Annone, Crocetta, Cerro Tanaro, Rocchetta Tanaro, Rocca di Arazzo, Montemarzo, Azzano d'Asti, Santa Caterina di Rocca d'Arazzo, Quattordio, Masio, Abbazia

La diocesi di Asti risale al IV secolo. Il primo vescovo astigiano, storicamente documentato, fu il vescovo Pastore, che intervenne ad un sinodo provinciale di Milano nel 451.

All'inizio la diocesi comprendeva un vastissimo territorio che includeva la diocesi di Mondovì, parte di quelle di Alba, di Alessandria, di Casale e di Cuneo, ed alcune parrocchie di Torino e Fossano. Il territorio in seguito venne ridimensionato per l'erezione delle diocesi di Alessandria (1075), di Mondovì (1388), di Casale (1474), di Saluzzo (1511), di Fossano (1592).

I vescovi di Asti nella seconda metà del X secolo ottennero dagli imperatori sassoni il potere temporale e spirituale sulla città e sull'ingentissimo patrimonio sparso per la vasta diocesi.

Ad Asti, sotto l'episcopato del vescovo Rozone (X secolo), venne per breve tempo aggregata interamente la diocesi di Alba. Ma fu Oddone III che nel 1091 ottenne il potere comitale sulla città ed il suo territorio.

Nel 1775 fu inaugurato il nuovo seminario vescovile, opera di Benedetto Alfieri, su iniziativa del vescovo Paolo Maurizio Caissotti (1761-1786).

Lo stesso vescovo con atto di convenzione rogato il 3 luglio 1784 fece rinuncia al Regio Patrimonio dei diritti signorili e feudali che i vescovi di Asti detenevano - a volte più de iure che de facto - su 14 località dell'astigiano. Ottenne in cambio dal re Vittorio Amedeo III con lettere patenti datate 27 luglio 1784 il titolo di principe della Chiesa di Asti e una pensione annua di 12.000 lire piemontesi, oltre il privilegio di apporre la corona principesca al proprio stemma.[1]

Con il periodo napoleonico abbazie, monasteri e luoghi di culto vennero spogliati degli arredi e venduti all'asta, altri caddero in rovina e molti furono abbattuti. Molti ordini monastici vennero soppressi, ridimensionando la presenza religiosa nella diocesi astigiana.

In occasione del riordino delle diocesi piemontesi voluto da Napoleone Bonaparte, furono soppresse 9 diocesi della regione, tra cui anche quella di Alba, come stabilito dal breve Gravissimis causis di papa Pio VII del 1º giugno 1803, il cui territorio fu unito a quello di Asti, che contestualmente entrò a far parte della provincia ecclesiastica di Torino.[2] La sede di Alba fu ristabilita il 17 luglio 1817 con la bolla Beati Petri dello stesso Pio VII, e la diocesi di Asti rientrò nei confini attuali.[3]

Tra Ottocento e Novecento, la diocesi rifiorì scoprendo una grande vocazione verso le iniziative sociali e missionarie. Tra i moltissimi religiosi astigiani impegnati nel sociale si elevano le figure di san Giuseppe Marello, fondatore degli Oblati di San Giuseppe e il cardinale Guglielmo Massaia, missionario in Etiopia.

La diocesi di Asti ha un suo settimanale d'informazione che si chiama Gazzetta d'Asti, fondato nel 1899.

Il 20 novembre 2022 la diocesi riceve la visita di papa Francesco, che incontra la comunità dalla quale emigrò suo padre e in particolare i suoi parenti.[4]

Cronotassi dei vescovi

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Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

La diocesi nel 2022 su una popolazione di 157.867 persone contava 145.500 battezzati, corrispondenti al 92,2% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 152.626 152.978 99,8 345 278 67 442 392 350 131
1959 145.000 145.318 99,8 309 259 50 469 52 550 138
1970 150.000 151.250 99,2 230 200 30 652 35 510 139
1980 159.500 160.500 99,4 228 178 50 699 3 61 435 139
1990 149.776 152.042 98,5 174 154 20 860 7 25 306 128
1999 148.742 152.063 97,8 161 125 36 923 7 43 295 128
2000 149.019 153.987 96,8 154 123 31 967 7 37 274 128
2001 147.500 154.260 95,6 150 117 33 983 7 40 258 128
2002 147.400 154.500 95,4 140 111 29 1.052 6 36 234 128
2003 148.500 152.000 97,7 145 111 34 1.024 6 42 235 128
2004 148.401 153.401 96,7 137 104 33 1.083 6 41 209 128
2006 147.900 153.220 96,5 140 102 38 1.056 6 45 193 128
2012 142.900 155.900 91,7 121 84 37 1.180 11 39 169 126
2015 152.000 162.257 93,7 126 94 32 1.206 12 37 146 126
2018 148.000 158.000 93,7 116 82 34 1.275 12 40 121 126
2020 151.400 161.633 93,7 101 73 28 1.499 18 32 141 126
2022 145.500 157.867 92,2 80 64 16 1.818 18 19 108 126
  1. ^ Alberto Casella, Cadetti della Real Casa, feudatari del Papa e dell’Imperatore, principi - vescovi. Il titolo di principe in Piemonte (seconda parte), in Rivista del Collegio Araldico, anno CXIX, n. 2 (dicembre 2022), pp. 117-118.
  2. ^ Testo del breve pubblicato in edizione latina e traduzione francese in: Bulletin des lois de l'Empire français, quarta serie, tomo terzo, pp. 58-69. A seguire la lettera esecutoria del cardinale Caprara (pp. 69-92).
  3. ^ (LA) Bolla Beati Petri, Bullarii Romani continuatio, vol. XIV, Romae, 1849, pp. 344-358.
  4. ^ Papa Francesco ad Asti: "Sono venuto per ritrovare il sapore delle mie radici", in ATnews.it, 20 novembre 2022. URL consultato il 21 novembre 2022.
  5. ^ a b c d e Per quello che riguarda i vescovi della diocesi astigiana dei primi secoli, ed in particolare per le notizie riguardanti Aniano, Anastasio, Secondo, Evasio ed Evasino, le notizie fanno riferimento agli studi tratti dai testi di Guglielmo Visconti, Diocesi di Asti e Istituti di vita religiosi, Asti 2006 e dagli studi pubblicati sulla rivista il Platano da don S. Dacquino nel 1979.
  6. ^ Eduard Hlawitschka, Brunengo, Dizionario biografico degli italiani, vol. 14, 1972.
  7. ^ Ezio Claudio Pia, Rozone, Dizionario biografico degli italiani, vol. 89, 2017.
  8. ^ Ludovico Vergano, Alrico, Dizionario biografico degli italiani, vol. 2, 1960.
  9. ^ Oppure 1105 come ipotizza Savio (op. cit., pp. 144-145).
  10. ^ Ultima menzione riportata dal Savio è l'8 aprile 1142 (op. cit., p. 148).
  11. ^ Il canonico Rebuffo è menzionato in questo periodo come amministratore diocesano.
  12. ^ Alla morte di Morozzo papa Urbano VI nominò per questa sede Antonio de Viali (1380 o 1381), nominato poco dopo alla sede di Sisteron in Francia e poi, nel 1386, a Sovana.
  13. ^ Il 13 novembre 1408 l'antipapa Benedetto XIII nominò a questa sede come amministratore apostolico il patriarca latino di Antiochia, Giovanni.
  14. ^ Rafael Lazcano, Episcopologio agustiniano, Guadarrama (Madrid), Agustiniana, 2014, vol. I, pp. 546-547.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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