De divinatione (Plutarco)
Sulla divinazione | |
---|---|
Titolo originale | Περὶ μαντικῆς |
Altro titolo | De divinatione |
Busto moderno di Plutarco nella sua Cheronea. | |
Autore | Plutarco |
Periodo | II secolo |
Genere | saggio |
Sottogenere | religione |
Lingua originale | greco antico |
Serie | Moralia |
De divinatione (Περὶ μαντικῆς - De divinatione) è un trattato religioso di Plutarco, compreso anticamente nei Moralia, ma oggi perduto, a parte un frammento[1].
Struttura
[modifica | modifica wikitesto]Il trattato è conservato in un frammento da Stobeo[2].
Plutarco vi afferma che alcune arti e tecniche furono sviluppate per necessità, mentre altre servono per amor di conoscenza e di sviluppo intellettuale. In questo campo, afferma il frammento, rientrano le arti matematiche e, probabilmente, la divinazione, che forse Plutarco difendeva in qualità di sacerdote delfico.
Il frammento è interessante perché, in un breve spazio, cita una testimonianza poetica[3] e una di Platone, precisamente dalla Repubblica[4], forse rientrando nella dimostrazione della religiosità plutarchea ben nota dai dialoghi delfici.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- F. H. Sandbach, Plutarch. Fragments, Cambridrge-Mass., Loeb, 1987, vol. XV, pp. 272-273 (testo critico, trad. e commento in inglese).
- Plutarco, Frammenti, a cura di P. Volpe Cacciatore, Napoli, D'Auria, 2007 (testo greco e traduzione).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Controllo di autorità | VIAF (EN) 197677351 · GND (DE) 4406640-5 |
---|