Danburite
Danburite | |
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Classificazione Strunz (ed. 10) | 9.FA.65 |
Formula chimica | Ca(B2Si2)O8 |
Proprietà cristallografiche | |
Sistema cristallino | rombico |
Parametri di cella | a=8,048, b=8,763, c=7,731, Z=4, V=545,23[1] |
Gruppo puntuale | 2/m 2/m 2/m |
Gruppo spaziale | Pnam |
Proprietà fisiche | |
Densità | 2,97-3,02[2] g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 7-7,5[2] |
Sfaldatura | difficile[2] |
Frattura | concoide[2] |
Colore | allocromatico[2] |
Lucentezza | vitrea[2] |
Opacità | da trasparente a traslucido[1] |
Striscio | bianco[2] |
Diffusione | secondo alcuni abbastanza raro,[2] secondo altri relativamente raro[3] |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
La danburite è un minerale per lo più incolore appartenente al gruppo omonimo.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Fu descritta per la prima volta nel 1839 e chiamata così per la località degli Stati Uniti in cui venne scoperta, Danbury, nei pressi di Fairfield (Connecticut).[2]
Abito cristallino
[modifica | modifica wikitesto]Bipiramidale.[2] Prismatico.
Origine e giacitura
[modifica | modifica wikitesto]All'interno di fessure, dove incrosta sia le pareti, che i minerali preesistenti, in particolare l'albite.
Forma in cui si presenta in natura
[modifica | modifica wikitesto]I prismi sono simili al topazio, spesso con molte faccette e con striature verticali. I prismi spesso sono appuntiti o a cuneo o, a volte, piatti. Rare sono le forme massive o granulari.[2]
Proprietà chimico-fisiche
[modifica | modifica wikitesto]Al cannello si fonde abbastanza facilmente colorando di verde la fiamma per via della presenza di boro.[2]
Località di ritrovamento
[modifica | modifica wikitesto]- In Europa: Piz Vallatscha e Piz Miez nell'alta Val Medel nel cantone Grigioni[2] nonché nel cantone Uri (Svizzera); Unione Sovietica;[3]
- In Italia: Liguria; nei lapilli vulcanici laziali tra cui presso Ronciglione e San Martino al Cimino e a Tre Croci nel Viterbese;[2]
- Resto del Mondo: Oltre che a Danbury a Charcas nello Stato di San Luis Potosí (Messico); Maharitra (Madagascar); Toroku nell'isola di Kyūshū (Giappone) e nel distretto di Mogok (Birmania) ove, in quest'ultimo caso, sono presenti dei cristalli gialli usati in gioielleria.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Gavin Linsell, Die Welt der Edelsteine, Juwelo Deutschland GmbH, Berlin 2014
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Danburite
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Webmin, su webmineral.com.