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Curino

Coordinate: 45°35′52″N 8°13′04″E
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Curino
comune
Curino – Stemma
Curino – Bandiera
Curino – Veduta
Curino – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Piemonte
Provincia Biella
Amministrazione
SindacoAdriano Buzio (lista civica Insieme per Curino) dall'8-6-2009
Territorio
Coordinate45°35′52″N 8°13′04″E
Altitudine390 m s.l.m.
Superficie21,65 km²
Abitanti458[1] (31-12-2021)
Densità21,15 ab./km²
Comuni confinantiBrusnengo, Casapinta, Crevacuore, Masserano, Mezzana Mortigliengo, Pray, Roasio (VC), Sostegno, Valdilana, Villa del Bosco
Altre informazioni
Cod. postale13865
Prefisso015
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT096023
Cod. catastaleD219
TargaBI
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 811 GG[3]
Nome abitanticurinesi
Patronosan Quirino
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Curino
Curino
Curino – Mappa
Curino – Mappa
Sito istituzionale

Curino (Curin in piemontese) è un comune italiano sparso di 458 abitanti della provincia di Biella in Piemonte.

Geografia fisica

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Si estende sulle colline attorno alla strada che unisce Brusnengo con Pray, in Val Sessera, che si snoda nella valle del torrente Bisingana, per 2137 ettari, con altitudini comprese tra i 296 e i 787 m della Cima la Guardia. Oltre al torrente Bisingana che scende a sud dalla Cima la Guardia bagnano il territorio comunale il torrente Coggiolasca sul versante nord e la riale Ravasanella, uno dei corsi d'acqua che danno origine al torrente Rovasenda, la quale segna per vari chilometri il confine con il comune di Sostegno. La riale Ravasanella nei pressi del confine con Roasio (VC) è sbarrata da una diga e forma il lago Ravasanella. Il territorio di Curino è anche lambito dalle acque del lago delle Piane, originato da una diga sul torrente Ostola in territorio di Masserano.

Presenta il massimo assoluto delle precipitazioni in primavera, ed un massimo secondario di poco inferiore in autunno, mentre il minimo assoluto è quello dei mesi invernali, che arriva ad essere anche la metà del minimo estivo. La piovosità media annua è notevolmente inferiore a quella di alcune delle zone limitrofe (Valsessera, Valsesia, Triverese).

I più antichi insediamenti umani in questa parte del Biellese risalgono al Paleolitico medio, stando ai manufatti litici scoperti nel 1974 presso le rive dei torrenti Ostola ed Osterla.

In epoca preistorica troviamo i Liguri e poi, dalla seconda metà del I millennio a.C., i Celti, fino alla occupazione romana avvenuta nel II secolo a.C., che tuttavia toccò solo marginalmente le aree montane e collinari, limitandosi a controllare le vie di transito per i valichi alpini, mediante la costruzione di centri commerciali e presidi militari, tra i quali il Castrum Quirinum da cui poi deriverà il nome Curino.

Il primo centro di cui si hanno notizie storiche certe è Sostegno, citato in un documento dell'882, per le sue cave di calce, probabilmente già in uso in epoca romana.

A partire dal X secolo, tutte queste terre furono donate dagli Imperatori alla chiesa di Vercelli, e la loro storia, a seguito di investiture e conflitti, si andò differenziandosi nei secoli successivi.

Nel Medio Evo Curino era parte del Comitato di Pombia che Arduino d'Ivrea aveva ceduto al fratello Umberto e che, dopo la caduta del Primo Re d'Italia, passava nel 1014 al Vescovo di Vercelli Uguccione; nel 1243 fu venduto, dal legato del Papa, al Comune di Vercelli, salvo essere poi rivendicato dal Vescovo di Vercelli, Martino degli Avogodro di Quaregna, che non riconobbe la vendita, così come in seguito fece anche il Papa. Nel 1394 Nicolò Fieschi, conte di Lavagna, lo ottenne come feudo perpetuo a favore del figlio Antonio Fieschi.

La lapide in Frazione Santa Maria

In pratica quindi Curino rimase legato al feudo pontificio di Masserano e, seguendone la storia, rimase indipendente dai Savoia fino al 1767. Il Feudo pontificio di Masserano, assieme a quello di Crevacuore, fu retto dapprima dai Fieschi conti di Lavagna e poi dai Ferrero Fieschi, elevandosi da Contea a Marchesato ed infine addirittura a Principato.

Grazie al favorevole sistema daziario del feudo di Masserano, Curino divenne un centro di attività di scambio con la Valsessera, la Valsesia e la pianura vercellese; il nome del Cantone Gabella probabilmente risale ad allora.

Nel corso del Novecento Curino, come tutto il Biellese, fu coinvolto in un massiccio fenomeno di emigrazione che portò allo spopolamento dei paesi: i Curinesi emigrarono dapprima come stagionali svolgendo attività di calzolai e bottai, poi come muratori e falegnami, soprattutto in Svizzera, ma anche in Francia, Stati Uniti, Argentina e Sudafrica.

Durante la Resistenza il territorio di Curino fu pesantemente coinvolto dalle operazioni belliche; una lapide nella frazione di Santa Maria ricorda gli otto partigiani e i tre civili caduti l'8 maggio 1944 nel corso di un'imboscata tesa dalle truppe nazifasciste.[4]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Curino sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 21 aprile 1999.[5]

«Troncato: nel primo, d'argento, alla croce di rosso; nel secondo, d'argento ai due cuori di rosso, il cuore posto a destra in parte sovrapposto al cuore posto a sinistra, essi cuori posti in fascia. Ornamenti esteriori da Comune.»

I cuori nello stemma si basano sull'ipotesi che il nome Curino derivi dal latino cor, cordis, "cuore", mentre in realtà ha origine dall'antico presidio militare Castrum Quirinum.[6]

Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse

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La chiesa di Santa Maria

La chiesa parrocchiale dedicata all'Assunta, situata in frazione Santa Maria, è di origini romaniche, ma fu rielaborata nel Settecento.
Notevole è in particolare l'alto campanile in mattoni dell'XI secolo, a sette piani, che mantiene l'originale conformazione medioevale.[7]

Rive rosse di Curino

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Ambiente particolare, proposto per l'istituzione di un parco naturale: è completamente disabitato ed è caratterizzato da una serie di colline di terra rossa e da calanchi, rivestite da una scarsa vegetazione che si è adattata alle condizioni particolari del luogo.

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[8]

Amministrazione

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La sede comunale è collocata in frazione San Martino.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2004 2009 Sebastiano D'Agosta lista civica Sindaco
2009 2014 Adriano Buzio lista civica Insieme per Curino Sindaco
2014 in carica Adriano Buzio lista civica Insieme per Curino[9] Sindaco II mandato

Altre informazioni amministrative

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Il comune ha fatto parte della Comunità montana Val Sessera, Valle di Mosso e Prealpi Biellesi, mentre fino al 2010 apparteneva alla Comunità montana Prealpi Biellesi, abolita in seguito all'accorpamento disposto dalla Regione Piemonte nel 2009.[10]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2021 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Piero Ambrosio, La Resistenza in provincia di Vercelli - Brevi cenni, su storia900bivc.it. URL consultato il agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2011).
  5. ^ Decreto del Presidente della Repubblica (DPR) di concessione – 21/04/1999 (PDF).
  6. ^ Curino, su araldicacivica.it.
  7. ^ Gabriella Giovannacci, Nuova guida di Biella e Provincia, Amodeo, Libreria Vittorio Giovannacci, Biella, 1994.
  8. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  9. ^ Comune di Curino, La Repubblica; risultati on-line su www.repubblica.it (consultato nel giugno 2014)
  10. ^ Val Sessera, Valle di Mosso e Prealpi Biellesi (PDF) [collegamento interrotto], su regione.piemonte.it/montagna/osservatorio, cartografia ufficiale. URL consultato il ottobre 2012.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • La voce di Curino, su lavocedicurino.it. URL consultato il 26 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2013).
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