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Colonia marina Bolognese

Coordinate: 44°01′31.65″N 12°37′45.95″E
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Colonia marina Bolognese
Il corpo centrale della colonia vista dalla spiaggia
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneEmilia Romagna
LocalitàMiramare
Indirizzoviale Principe di Piemonte 64
Coordinate44°01′31.65″N 12°37′45.95″E
Informazioni generali
Condizioniabbandonata
Costruzione1931-1932
Inaugurazione1 agosto 1932
StileEclettico
UsoColonia elioterapica
Area calpestabile20.000 mq
Realizzazione
IngegnereIldebrando Tabarroni
CommittenteFederazione fascista bolognese “Decima legio”

La Colonia Marina Bolognese, conosciuta semplicemente come Colonia Bolognese a Miramare di Rimini, è un imponente complesso architettonico situato sul lungomare tra Rimini e Riccione. Costruita tra il 1931 e il 1932 su progetto dell'ingegner Ildebrando Tabarroni, la colonia era in origine destinata a ospitare fino a 1 200 bambini provenienti dalla provincia di Bologna.

La colonia è inaugurata il 1º agosto 1932. Nel 1941 è adibita a ospedale militare per i reduci dalla Russia. Nel 1943 vi è il passaggio di gestione dalla GIL all'Opera nazionale balilla di Bologna. Tra il 1945 e il 1983 torna a essere utilizzata come colonia estiva per bambini. Nel 1983 avviene la chiusura definitiva, dalla quale data inizia il degrado e dell'abbandono del complesso. Nel 2017 nasce il progetto "RiutilizzasiColoniaBolognese" per il recupero e la riqualificazione dell'area.[1][2][3]

La Colonia Bolognese, in stile eclettico, è costituita di 4 padiglioni disposti perpendicolarmente alla spiaggia, che ospitavano dormitori e refettori al piano seminterrato, intervallati da 3 corpi di fabbrica più piccoli, adibiti a uffici, servizi e camere per il personale. Un corridoio di collegamento lungo 169 metri attraversa i padiglioni e permette l'accesso alle aree esterne tramite 6 rampe di scale. Il disegno dei prospetti dei dormitori non riflette la distribuzione interna, creando una dissimulazione strutturale. L'utilizzo del cemento armato permise di ottenere due grandi camerate a pianta libera per ogni piano, separate dal corridoio passante. Vi sono anche 2 corpi di fabbrica verso sud, separati dalla struttura, principale che servivano da lavanderie e isolamento.[4]

Lo stile eclettico è ispirato all'architettura tardo ottocentesca bolognese, con fasce marcapiano, cornici decorative in cotto e decorazioni pittoriche. Le facciate sono rivestite in laterizio con basamento intonacato. Aperture rettangolari al primo piano, centinate al secondo piano e binate sui lati corti dei dormitori. Il corridoio presenta un doppio ordine di archi separati da paraste al piano superiore. L'ingresso principale è nel corpo centrale del complesso con un portale d'entrata sopraelevato, scalea, parte centrale aggettante, balcone e cornici in cotto. Imita la tipologia del palazzo urbano.

Funzione e usi

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La colonia fu un certo elioterapico per bambini, a parte durante la seconda guerra mondiale quando fu ospedale militare.

  1. ^ Laura Basini, UNA PAUSA FRA RIMINI E RICCIONE. PROGETTI DI RIQUALIFICAZIONE DELLA COSTA ADRIATICA: LA COLONIA REGGIANA E VISERBA (PDF), pp. 53.
  2. ^ Alessandro MARELLA e Nicolò SCAVELLO, Second Earth bit: progetto di riconversione della colonia marina Decima Legio (PDF), pp. 102.
  3. ^ Il recupero delle ex colonie: un’occasione di partecipazione, su riminiamo.eu.
  4. ^ Italia : Direzione generale della sanità pubblica, Le colonie scolastiche in Italia, Unione editrice, 1925, p. 51.

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