Classe Bayandor
Classe Bayandor | |
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Descrizione generale | |
Tipo | fregata corvetta |
Numero unità | 4 |
In servizio con | ![]() |
Entrata in servizio | 1964-1969 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | |
Lunghezza | 83,8 m |
Larghezza | 10 m |
Pescaggio | 3 m |
Propulsione | 4 motori diesel; 6 000 hp (4 500 kW) |
Velocità | 20 nodi (37,04 km/h) |
Autonomia | 3 000 miglia a 15 nodi (5 556 km a 27,78 km/h) |
Equipaggio | 140 |
Armamento | |
Artiglieria | due cannoni da 76/50 mm 2 cannoni da 40/60 mm |
Altro | 1 porcospino 4 lanciatori per bombe di profondità |
Note | |
Dati riferiti all'entrata in servizio | |
dati tratti da[1] | |
voci di navi presenti su Wikipedia |
La classe Bayandor è una classe di unità da guerra, variamente classificate come fregate o corvette, della Marina militare della Repubblica Islamica dell'Iran, composta da quattro unità entrate in servizio tra il 1964 e il 1969.
Costruite in cantieri statunitensi per conto dell'allora Stato Imperiale dell'Iran, le Bayandor erano originariamente piccole unità ottimizzate in particolare per la lotta antisommergibile; tra il 2009 e il 2013 le unità sono state però ammodernate e dotate di sistemi missilistici antinave, rendendole unità più polivalenti. Delle originarie quattro unità, due sono andate perdute in combattimento durante gli scontri della guerra Iran-Iraq degli anni 1980.
Il progetto
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Negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, lo Stato Imperiale dell'Iran fu un solido alleato del Blocco occidentale e si appoggiò, per il potenziamento della sua piccola marina militare, a forniture di naviglio da parte principalmente di Regno Unito e Stati Uniti d'America. Inizialmente la Marina iraniana ampliò i suoi organici acquistando materiale di seconda mano dismesso dalle marine statunitense e britannica, anche se negli anni 1950 iniziarono gli acquisti di unità leggere di nuova costruzione. All'inizio degli anni 1960 gli Stati Uniti finanziarono a favore dell'Iran, nell'ambito del programma MDAP di assistenza militare agli alleati anti-comunisti di Washington, la costruzione ex novo di unità di maggiori dimensioni, segnatamente una classe di piccole fregate (o corvette) a vocazione anti-sommergibili. Il contratto per la costruzione delle quattro unità previste venne stipulato a favore del cantiere navale della Levingston Shipbuilding Company di Orange in Texas, con le unità scaglionate in due lotti: le prime due furono impostate nel 1962 e consegnate agli iraniani nel 1964, le restanti due furono impostate nel 1967 per poi essere consegnate nel 1969. Il progetto di base delle Bayandor era simile a quello delle unità classe Pattimura costruite poco prima dall'Italia per conto della Marina militare indonesiana[1][2][3].
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Le unità della classe presentano uno scafo dalla lunghezza fuori tutto di 83,8 metri, per una larghezza di 10 metri e un pescaggio massimo di 3 metri; il dislocamento standard si aggira sulle 900 tonnellate, salendo a 1135 tonnellate con le unità a pieno carico. Le sovrastrutture sono raggruppate al centro su una tuga (nautica), con un singolo albero a intervallare il blocco del ponte di comando a proravia e il fumaiolo a poppavia. L'equipaggio ammonta a 133-140 tra ufficiali, sottufficiali e marinai[1][2].
Il sistema propulsivo si basa su quattro motori diesel tipo Fairbanks-Morse 38D81/8-10 su due alberi motore, dalla potenza di 6 000 hp (4 500 kW). La velocità massima delle unità si aggira sui 20 nodi, per un'autonomia di 3000 miglia alla velocità di crociera di 15 nodi[1][2].
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L'armamento di artiglieria delle Bayandor comprendeva originariamente due cannoni da 76/50 mm, disposti in impianti singoli sul ponte principale a prua e poppa della tuga centrale, e un impianto binato di cannoni da 40/60 mm antiaerei, collocato sulla tuga a poppavia del fumaiolo. Per la lotta antisommergibili, vocazione principale delle unità, è disponibile un mortaio tipo "porcospino" per il lancio di ordigni subacquei collocato a prua del ponte di comando, oltre a quattro lanciatori e due rastrelliere per il rilascio di bombe di profondità. L'apparato sensori originario comprendeva sistemi radar SPS-6C per la scoperta aerea, Raytheon 1650 per la scoperta di superficie e SPG-34 per il controllo del fuoco, oltre a un impianto sonar a scafo SQS-17[1][2][3].
Le due unità sopravvissute alla guerra Iran-Iraq sono state più volte ammodernate nei sensori e negli armamenti. Negli anni 1980 il "porcospino" a prua venne sbarcato e rimpiazzato da un impianto binato di mitragliere da 23 mm ZU-23 di origine sovietica in funzione antiaerea. Negli anni 1990 gli ZU-23 sono stati sbarcati unitamente ai lanciatori delle bombe di profondità e al loro posto sono stati imbarcati due impianti singoli di mitragliere da 20 mm Oerlikon e due mitragliatrici da 12,7 mm, mentre il radar di tiro SPG-34 è stato sostituito da un sistema Decca 1226. La modifica più radicale venne però portata a termine tra il 2009 e il 2013, quando le due unità sono state dotate di un armamento più multifunzionale: gli obsoleti cannoni da 76 mm sono stati sbarcati e rimpiazzati da un impianto singolo per un cannone Otobreda 76/62 "Compatto", collocato a prua; a poppa sono stati installati due lanciatori binati per missili antinave C-802 di origine cinese, mentre l'armamento anti-sommergibili è stato ripristinato imbarcando due impianti tripli di tubi lanciasiluri da 324 mm[1][2].
Unità
[modifica | modifica wikitesto]Nome | Impostazione | Varo | Entrata in servizio | Stato |
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Bayandor (F25) | 20 agosto 1962 | 7 luglio 1963 | 15 maggio 1964 | in servizio attivo[1] |
Naghdi (F26) | 12 settembre 1962 | 10 ottobre 1963 | 22 luglio 1964 | in servizio attivo[1] |
Milanian (F27) | 1º maggio 1967 | 4 gennaio 1968 | 13 febbraio 1969 | affondata in combattimento nel 1982[1] |
Kahnamuie (F28) | 12 giugno 1967 | 4 aprile 1968 | 13 febbraio 1969 | affondata in combattimento nel 1982[1] |
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giuliano Da Frè, Almanacco navale del XXI secolo, Odoya, 2022, ISBN 978-88-6288-759-5.
- (EN) Robert Gardiner (a cura di), Conway's all the world's fighting ships, 1947-1995, Naval Institute Press, 1995, ISBN 1557501327.
Altri progetti
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