Cirroteuthis muelleri
Cirroteuthis muelleri | |
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![]() Cirroteuthis muelleri osservato durante la spedizione artica NOAA-OE del 2005 | |
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Mollusca |
Classe | Cephalopoda |
Ordine | Octopoda |
Famiglia | Cirroteuthidae |
Genere | Cirroteuthis Eschricht, 1838 |
Specie | C. muelleri |
Nomenclatura binomiale | |
Cirroteuthis muelleri Eschricht, 1838 |
Cirroteuthis muelleri Eschricht, 1838[2] è stato il primo polpo cirrato, nonché il primo genere, descritto scientificamente nel 1836. Appartenente alla famiglia Cirroteuthidae, è strettamente imparentato con il genere Cirrothauma.[3] Attualmente, questo genere include una sola specie riconosciuta, che vive nelle acque del Mar Glaciale Artico e nei bacini settentrionali dell'Atlantico e del Pacifico. Tuttavia, si ipotizza che altre specie possano esistere anche nell'emisfero australe.[4][5]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Cirroteuthis muelleri può raggiungere una lunghezza massima di 400 mm (di cui 170 mm rappresentano la lunghezza del mantello).[6] Le affermazioni secondo cui questa specie possa arrivare a una lunghezza totale di 1,5 m sono errate; tali misurazioni riguardano in realtà esemplari non identificati del genere Cirrothauma,[7] in passato erroneamente attribuiti a C. muelleri.[5][6] Questo polpo presenta una colorazione bianca o viola pallido, mentre la parte interna delle braccia e le membrane interbrachiali sono di un viola brunastro.[4]
La testa è dotata di occhi ben sviluppati, provvisti di cristallini. I becchi superiore e inferiore sono sottili e relativamente deboli. Il corpo è gelatinoso e fragile. Le braccia hanno lunghezze quasi identiche e sono collegate da una coppia di membrane traslucide che si estendono lungo i lati dorsale e ventrale, terminando in un piccolo nodo. Le prime 7-8 ventose sono a forma di coppa e montate su peduncoli spessi, con le ventose 2 e 3 che risultano le più grandi. Seguono circa 30 ventose più piccole, sorrette da peduncoli delicati. Tra le ventose si trovano cirri evidenti, lunghi fino a 19 mm. Questi cirri, simili a sottili filamenti carnosi, si dispongono lungo i lati della superficie orale delle braccia, raggiungendo la massima lunghezza nella zona centrale delle braccia. Né le ventose né i cirri si estendono fino alla punta delle braccia.[4][8]
Le pinne, viste di lato, appaiono ellittiche, larghe e più lunghe della larghezza della testa. L'apertura del mantello è stretta e il sifone è lungo.[8]

Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Cirroteuthis muelleri è una specie che vive nelle profondità marine. Abita i freddi mari boreali del Mar Glaciale Artico, dell'Oceano Atlantico settentrionale e dell'Oceano Pacifico settentrionale.[9] Nell'emisfero australe, almeno tre esemplari identificati come Cirroteuthis cf. muelleri sono stati catturati nelle acque di Nuova Zelanda e Australia; questi potrebbero rappresentare una nuova specie.[5][10]
Cirroteuthis muelleri è una specie bentopelagica, il che significa che si trova a nuotare o a fluttuare entro i 10 metri sopra il fondale marino. Solitamente vive a profondità superiori ai 2000 metri.[8] A queste profondità, la luce è praticamente assente, la temperatura si aggira intorno ai 4 °C, e l'osservazione è possibile solo tramite sommergibili, il che rende difficile raccogliere esemplari di questa specie. La sua ecologia e biologia sono poco conosciute, ma sembra essere piuttosto comune nei mari intorno alla Groenlandia.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]In uno studio sui cefalopodi artici, sono stati catturati tre esemplari di Cirroteuthis muelleri, tutti femmine, vicino al fondale oceanico a una profondità compresa tra 3000 e 3300 metri. Si è scoperto che le uova, di grandi dimensioni, vengono deposte singolarmente sul fondo.[11] L'analisi del contenuto stomacale di 18 esemplari ha rivelato che la dieta di C. muelleri è composta da piccoli crostacei (Calanoida, Mysidacea, Isopoda) e policheti (Polynoidae), tutte prede di piccole dimensioni, bentoniche o epibentoniche. I misidacei più grandi consumati erano lunghi circa 14,6 mm, mentre il polichete più grande misurava circa 24,3 mm.[6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Lyons, G. & Allcock, L. 2014, Cirroteuthis muelleri, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ Steve O'Shea, Deep-sea finned Octopoda of New Zealand, su Octopus News Magazine, 9 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2020).
- ^ Stuart B. Piertney, Cendrine Hudelot, F. G. Hochberg e Martin A. Collins, Phylogenetic relationships among cirrate octopods (Mollusca: Cephalopoda) resolved using mitochondrial 16S ribosomal DNA sequences, in Molecular Phylogenetics and Evolution, vol. 27, n. 2, 1º maggio 2003, pp. 348-353, DOI:10.1016/S1055-7903(02)00420-7, ISSN 1055-7903 , PMID 12695097.
- ^ a b c M. Vecchione e R. E. Young, Cirroteuthis Eschricht, 1836, su The Tree of Life Web Project, 2003.
- ^ a b c Tristan Joseph Verhoeff, Finned octopus Cirroteuthis Eschricht, 1836 (Cephalopoda: Cirrata: Cirroteuthidae) confirmed from Australian waters, in Molluscan Research, vol. 42, n. 3, 17 giugno 2022, pp. 205-211, DOI:10.1080/13235818.2022.2087143, ISSN 1323-5818 .
- ^ a b c Alexey V. Golikov, Gleb M. Artemev, Martin E. Blicher, Gudmundur Gudmundsson, Lis L. Jørgensen, Steinunn H. Olafsdottir, Wojciech Walkusz, Denis V. Zakharov, Olga L. Zimina e Rushan M. Sabirov, Deep and cold: are Boreal and Arctic finned octopods, Stauroteuthis syrtensis and Cirroteuthis muelleri (Cephalopoda, Octopoda, Cirrata), ecological analogues?, in Deep Sea Research Part I: Oceanographic Research Papers, vol. 181, 1º marzo 2022, p. 103706, Bibcode:2022DSRI..18103706G, DOI:10.1016/j.dsr.2022.103706, ISSN 0967-0637 .
- ^ Clyde F. E. Roper e Walter L. Brundage, Cirrate octopods with associated deep-sea organisms: new biological data based on deep benthic photographs (Cephalopoda), in Smithsonian Contributions to Zoology, vol. 121, n. 121, 1972, pp. 1-46, DOI:10.5479/si.00810282.121.
- ^ a b c Cirroteuthis muelleri, su Marine Species Identification Portal. URL consultato il 3 ottobre 2011.
- ^ (EN) MolluscaBase eds. (2024), Cirroteuthis muelleri Eschricht, 1836, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 25 novembre 2024.
- ^ Steve O'Shea, The marine fauna of New Zealand: Octopoda (Mollusca: Cephalopoda), in NIWA Biodiversity Memoirs, vol. 112, 1999, pp. 5-278.
- ^ Kir N. Nesis, West-Arctic and East-Arctic distributional ranges of cephalopods (PDF), in Sarsia, vol. 86, 2001, pp. 1-11, DOI:10.1080/00364827.2001.10420456. URL consultato il 3 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2012).
Altri progetti
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